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Autore: Misa_Sykes    26/07/2016    0 recensioni
Questa storia narra di un amore estivo così forte da distruggere tutto ciò che gira attorno ai protagonisti, un uragano. Questo racconto l'ho scritto all'età di 14 anni e dopo 3 anni ho preso la decisione di pubblicarlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Misa, nonostante si fosse addormentata alle 5, alle 8:30 era già in piedi, si mise a tavola e suo padre le passò una tazza di latte con due fette biscottate alla nutella, affondò il cucchiaio nel latte, guardava il fumo uscire dalla tazza, poi senza toccare nulla, si alzò e andò in bagno, si infilò il costume, i pantaloncini e la prima canotta che le capitò sotto mano. Uscì da casa e andò al bar ad aspettare Alessia e Claudia, loro erano sue due amiche, le sue uniche vere amiche, la supportavano e la capivano, ma a differenza degli altri loro c’erano davvero. -Hei, ma ieri sei sparita!- disse Claudia senza nemmeno salutare sedendosi di fronte a Misa-Avrà parlato con Alex, immagino- era Alessia, appena finì di dire quella frase, si sedette anche lei-Ma buongiorno a tutte e due! Che ordinate?- Misa cambiò discorso, non le andava di parlare di quello che era successo con Alex.-Io un thè caldo con un cornetto vuoto- disse Alessia sfogliando il menù che ormai sapeva a memoria-Io penso di prendere un cappuccino e una treccia con la marmellata, e tu?- le chiese Claudia-No, nulla, ho già mangiato a casa- non era vero, ma non voleva mangiare e se sapevano che Misa non aveva fatto colazione la costringevano a mangiucchiare qualcosa.-Allora, che è successo?- cercò di dire Claudia mentre mangiava-Nulla, davvero- disse Misa sottovoce, il suo tono di voce era cambiato e il suo sguardo si era spento-Parla, ora. Se ha fatto qualche altra cosa vado lì e lo faccio male. E non parlo di lanciargli le ciabatte appresso come faccio con te, no! Peggio!- disse Alessia innervosita-Sono scoppiata in lacrime, di nuovo, e lui è venuto vicino, mi ha asciugato le lacrime, mi ha dato un bacio sulla guancia ed è andato via, e io non capisco perché l’ha fatto dato che il giorno prima…beh, c’eravate anche voi…- balbettò Misa a fatica-Allora tu oggi gli parli e gli chiedi spiegazioni, perché ha rotto i coglioni! Non può venire e andare quando vuole! Basta. E non serve che tu dica che non ti cambia, perché ci stai male, e si vede!- si innervosì anche Claudia, ormai la sua treccia era diventata un mucchio di briciole, l’aveva stretta così forte che si era sgretolata-Sennò ci sono le mie pantofole- disse Alessia abbozzando un mezzo sorriso, quasi provocatorio. Misa non rispose, accennò solo con la testa mentre Claudia si alzò per andare a pagare. Dopo scesero in spiaggia e andarono vicino al pattino dove si vedevano con la loro comitiva, Misa salutò tutti poi si fermò ad osservare Alex, si era allontanato ancora. Era seduto sulla riva con un costume nero, una canotta verde acqua e i suoi occhiali da sole con le bacchette verde acido sulla testa, era come incantata da quella figura, quasi fosse una divinità.-Su, vai, muoviti!- sussurrò Alessia, Misa sobbalzò per lo spavento, poi si avvicinò timidamente a Alex, si sedette e lo senza dire nulla guardo.Si guardarono per un secondo, poi girò lui girò lo sguardo, sbuffò, si alzò, si tolse la canotta, posò gli occhiali, la guardò e le fece segno di entrare in acqua, poi corse e si tuffò in acqua. Misa si alzò, si sfilò la canotta, poi si guardò un attimo, si passò delicatamente la mano sulle gambe ed entrò in acqua, preferì tenere il pantaloncino. Ad ogni passo le gambe le bruciavano sempre di più. In acqua si prendeva a pizzichi sulla pancia sperando che il bruciore dei tagli che aveva sulle gambe si calmasse, ma nulla. -L’acqua del mare ti fa bene, è un disinfettante- disse Alex con disinvoltura-Perché? Cosa dovrei disinfettare?- lo guardò un attimo male, aveva paura che sapesse tutto-Sei stupida.--Certo, mi sembra ovvio, no? Sono sempre stupida!--No, non lo sei sempre, ma quando fai questo lo sei.--Questo cosa?-Alex si avvicinò a Misa e con una mano premette sulla coscia sinistra, Misa urlò dal dolore, erano freschi e le facevano ancora male un casino.-Questo.- Disse come se quello che Misa aveva fatto l’avesse infastidito. Misa non parlava, non sapeva cosa dire.-Hai il costume sotto?- disse Alex, Misa annuì.-Togliti il pantaloncino-Misa scosse il capo e lui, senza dire nulla, andò sott’acqua e gli abbassò i pantaloncini, poi la prese in braccio per osservare meglio le sue gambe. Passava delicatamente le dita su ogni taglio e Misa tratteneva il respiro, le facevano davvero male.-Una farfalla disegnata a penna, come mai?- disse Alex-E’ una prova, disegni una farfalla sul punto in cui vorresti farti del male e le dai il nome di una persona a cui tieni tanto. Se tagli, hai ucciso la persona a cui tieni.--E questa farfalla come si chiamava?- chiese lui, Misa non rispose.Alex, poi, si soffermò su una scritta incisa a fondo, forse troppo per i suoi gusti. C’era inciso ‘Give Me Love’, lui sapeva bene che Misa aveva bisogno di amore, di affetto, di qualcuno che l’amasse davvero, ma a lui non interessava, la trattava come un burattino, fregandosene di come stesse. La baciò.-Ti piace così tanto giocare con i miei sentimenti?- sussurrò Misa.Alex le premette sulla gamba e per non farla parlare la baciò ancora.-Senti…io esco, ho freddo- disse Misa-Aspetta- disse lui e l’abbracciò…e la baciò ancora.I baci si moltiplicavano e lei si perdeva tra le braccia di lui strette intorno a lei.-Ti ricordi che un po’ di tempo fa facemmo una scommessa?- disse Alex-Quale delle tante?--Avevamo scommesso una ‘scopata’, dicevi che io non avevo il coraggio di stuprarti--Ah, si, certo!- disse Misa, sapeva, o almeno credeva che non avrebbe fatto nulla. Alex fece scivolare una mano nel pezzo di sopra del costume..-Ora mi credi?- le chiese lasciando la presa per la faccia di Misa abbastanza sconvolta,-Certo- ridisse ridendo cercando di realizzare quello che stava succedendo.Le gambe di Misa erano avvinghiate al bacino di Alex, mentre le mani di lui mantenevano i fianchi di lei. Alex fece scivolare una mano nel pezzo di sotto di Misa,-Oh, e ora? Mi credi?- disse.Misa non sapeva cosa fare, non riusciva a muoversi.Le dita di Alex iniziarono a fare su e giù senza pietà, mentre le loro lingue si intrecciavano e Misa cercava di non ansimare.-Basta, ti prego, non ce la faccio più.- disse Misa mentre lui le sfilava il pezzo di sotto.Alex iniziò a spingere accompagnandola in quel movimento, con le braccia stette attorno a lei.-Basta, ti prego, mi faccio malissimo…- ansimò Misa a stento,-Sì, ma io no, e sai che non sono una persona buona- le sussurrò guardandola negli occhi.​Intanto continuavano ad ansimare in quell’inferno di mille peccati, e loro erano i primi peccatori.
  
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