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Autore: Dario_aragorn 94    26/07/2016    0 recensioni
In una realtà alternativa, lo spirito di Harry è stato corrotto dai Doni della Morte. Divenuto Ministro, ha preso il controllo del Mondo Magico come una sorta di Signore Oscuro. I ribelli (Ron, Hermione, Ted, Kevin, Neville, Luna e Kingsley), guidati dal ritratto di Albus Silente, non possono fare nulla nel presente e teorizzano di dover tornare indietro nel tempo per impedire la morte dei coniugi Potter e uccidere Lord Voldemort, così da cambiare il futuro. Per questo ritorno nel passato chiederanno aiuto a John Grindelwald, un ventiseienne ed ex Auror. Il giovane accetterà? Riuscirà a sconfiggere Voldemort e ad impedire le sue stragi ancor prima che vengano compiute?
N.B. Ci sono personaggi di mia invenzione che interagiscono con quelli creati dalla Rowling. Tra questi, Kevin Dragon e Vladimir Dragon, che ho già usato nella mia prima FF "Le conseguenze del Dono".
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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John Grindelwald guardò sbalordito il volto di Ron Weasley che emergeva dall’oscurità ed esclamò: - Che diavolo ci fai qui?! – - Sono qui perché tu servi a me e io servo a te. Possiamo rimettere le cose apposto, salvare il mondo magico! – Alle parole del rosso, John si guardò attorno e rincarò la dose: - E’ possibile che tu ti sia bevuto il cervello, quindi lascia che ti chiarisca le idee per entrambi: il tuo amichetto di scuola, Harry Potter, è diventato Ministro della Magia. Per ciò che fa, c’è gente che lo definirebbe Signore Oscuro se volesse finire i suoi giorni prima del tempo. E indovina un po’? Tu e altre persone siete ricercati. Quindi perché non ci scambiamo dei favori? Io faccio finta di non averti mai visto, tu sparisci dalla mia vista e continui a vivere la tua inutile vita in fuga con tua moglie e chi ti segue. – - La tua vita invece è così bella da permetterti di giudicare la mia? – sussurrò Ron – Seguimi! Puoi fare grandi cose, puoi salvare tutti. Non abbiamo molto tempo. – Il giovane Grindelwald strinse i pugni per la collera e guardò il suo interlocutore con odio, prima di urlare con veemenza: - SPARISCI! – e continuò sottovoce, temendo di attirare l’attenzione di qualche spettatore su quella scomoda discussione a causa del chiasso – Non coinvolgermi nei tuoi progetti malsani e non parlarmi di speranze di rendere questo posto migliore. Se viviamo in questo schifo è anche colpa tua. Vattene o ti farò fuori e mi godrò i soldi della tua taglia! Non eri nessuno ieri e non lo sei oggi. – L’ex Auror diede le spalle a Ron, ma si trovò improvvisamente pietrificato. * Appena John poté riprendere a muoversi, balzò in piedi colmo di rabbia. Voleva solo prendere a pugni quell’uomo dai capelli rossi. Rimase stupito quando, guardandosi attorno, si trovò circondato da figure incappucciate e, davanti a lui, troneggiava il ritratto di Albus Silente che gli parlava: - Salve John. Mi scuso per il modo brusco in cui sei giunto da noi. Suppongo sia colpa mia, visto che ho imposto a Ronald Weasley di portarti qua a qualunque costo. Non avrei mai voluto coinvolgere altri, ma date le circostanze il tuo aiuto può essere fondamentale sia per noi, sia per l’intero Mondo Magico. – - Visto che a quanto pare non ho scelta, ti ascolto. In che modo dovrei aiutarti? – Sbuffò senza pretese John. - Innanzitutto – cominciò il ritratto del Preside – consentimi di presentarti i membri del gruppo. Conosci già Ron ovviamente. Gli altri sono sua moglie Hermione Granger, Ted Lupin, Kevin Dragon e Luna Lovegood. – - Conosco già tutti. Le vostre facce compaiono in svariate foto segnaletiche. Tutti etichettati come membri della comunità. – Lo interruppe senza fare troppi complimenti l’ex Auror - A me interessa sapere perché il rosso mi ha portato qua. – - Vedo che vuoi andare subito al dunque. Assomigli a tuo nonno in questo! – esclamò la figura di Silente sorridendo. - Non gli assomiglio affatto. – replicò brusco John. - Benissimo signor Grindelwald. Concentriamoci sulle cose importanti e dimentichiamo i paragoni: tutti coloro che vedi in questa stanza hanno avuto dei rapporti con Harry Potter e lo hanno potuto conoscere prima che il suo animo fosse corrotto dai Doni della Morte e da pesanti perdite. – - I Doni della Morte? – lo interruppe il giovane Grindelwald – Credevo fossero solo degli oggetti di una fiaba per bimbi! – - Invece esistono. – intervenne Hermione – E purtroppo Harry li ha tutti in suo possesso. Ovviamente ha nascosto la cosa, perché un tale potere attirerebbe l’attenzione di troppi nemici. Invece se non sai i suoi punti di forza, è più difficile riuscire a fermarlo. – Il ritratto riprese a parlare: - Ha perso i genitori da piccolo. Ha visto morire il padrino e tanti amici. E poi Ginny. Non ha retto. Si è fatto carico di tante morti e si è promesso che non avrebbe più sofferto. Ma ha scelto la via sbagliata. Invano ho cercato di farlo rinsavire. Sia durante la mia vita, sia dopo la mia dipartita. Ma ho fallito. E ora, riconoscendo i miei errori, mi rivolgo a te, perché solo tu puoi cambiare le cose in questo mondo. – - Questo mondo? – ripeté John confuso. - Ebbene si. Attraverso i miei studi ho scoperto che esistono diversi mondi, per essere precisi svariate realtà alternative. Nella nostra realtà, Harry Potter è diventato un nuovo Signore Oscuro e, nonostante la sconfitta di Lord Voldemort, le cose non sono per nulla mutate. In altre invece possiamo avere altri finali. – John sbottò ancora una volta ed osservò: - Senti … Ritratto. Io non sono qui per interessarmi a cosa succede in altre pseudo realtà o come le vuoi chiamare. A me interessa ciò che accade qua! Forse credi di essere ancora un insegnante o un preside e dovermi aiutare a recepire il concetto sia il tuo compito. Ma indovina un po’? Non lo sei! – - Come ti permetti?! – gli urlò contro Luna, che fino a quel momento non aveva proferito parola – Quello che vedi lì è Albus Silente!! – - Quello è un fottutissimo ritratto!! – le urlò contro il giovane Grindelwald – Albus Silente è morto! – e continuò guardando gli occhi del ritratto – Inutilmente direi. Ha sopravvalutato sé stesso e le persone di cui si è fidato. Se l’è cercata! – Hermione e Luna trattennero a stento Ron che voleva lanciarsi, Bacchetta alla mano, sull’ex Auror urlando: - Ti farò rimangiare ciò che hai detto bastardo! – - Vediamo che sai fare in un vero duello e senza colpirmi alle spalle!! – lo sbeffeggiò con arroganza John, mentre Kevin e Ted li guardavano sbigottiti senza osare proferire parola. - ORA BASTAAAAA!!! – La voce di Silente si fece autoritaria. Una volta che il silenzio fu ristabilito, la voce del ritratto tornò pacata e triste: - La colpa è solo mia. Ammetto che questo è stato un altro dei miei errori. E non posso rimediare oramai. Non personalmente almeno perché, ti giuro, se potessi lo farei. Baratterei la mia vita senza pensarci due volte! Ma queste sono solo parole e, se voglio redimermi, ho bisogno del tuo aiuto John Grindelwald! Questi ragazzi sono riusciti a rubare una Giratempo il mese scorso. Il Ministro Potter ha mantenuto la notizia Top Secret perché teme che, facendola trapelare, altri ribelli possano uscire fuori dall’ombra. Non è tuttavia spaventato. Sa che la Giratempo è danneggiata. Hermione Granger è riuscita a limitare i danni e con molto ingegno è riuscita a creare una sorta di Macchina del Tempo. – Dopo queste ultime parole il ventiseienne si fece serio e continuò ad ascoltare con più viva attenzione. - Harry Potter ha salvato questo mondo dal pericolo di Lord Voldemort, ma ha perso troppo e non è riuscito a capire il potere dell’Amore. Quella che abbiamo qua è una Giratempo potenziata. Non si tratterebbe di tornare indietro di poche ore: potrai salvare Lily e James Potter, impedire tante morti e dare pace a questo Mondo. Distruggeresti questa realtà per formarne automaticamente un’altra. Qua ho dei ragazzi che potrebbero fare molto bene, ma per un motivo o per l’altro potrebbero essere compromessi. – - Perché mai? – chiese John. - La Granger aspetta un bambino e non posso mandarla lì a rischiare la vita. Gli altri hanno tutti dei parenti che sono coinvolti nella vicenda. Se un Arthur Weasley vedesse un Ronald Weasley si creerebbe un paradosso temporale, per fare un esempio. – chiarì la figura del Preside. John guardò velocemente la pancia di Hermione e poi continuò a domandare: - In poche parole ti servo solo perché nessun membro della mia famiglia potrebbe vedermi in azione? Così potrei agire indisturbato senza nascondermi. – - E’ una delle tante motivazioni. – ammise la figura dipinta – Ma non è l’unica. Conosco il valore di chi si trova in questa stanza, ma conosco anche le tue imprese. Se vogliamo sconfiggere il Signore Oscuro nel passato ci servono la tua esperienza e la tua abilità. Puoi fare la differnza figliolo. Per il Mondo Magico e per te stesso. Che ne dici? – John Grindelwald prese un grosso respiro e si guardò intorno, finché non ebbe deciso. Abbassò la testa e sospirò: - La mia risposta è no. Mi rendo conto che le vostre intenzioni sono nobili, ma qui non c’è nulla di concreto. - - Ti prego, rifletti … - cominciò Kevin. - Ragazzino, credi che non lo abbia fatto? – domandò John con aria triste – E voi invece? Insomma guarda la Signora Granger. Un figlio? Perché? Trascorrete una vita in fuga e vi arrogate il diritto di costringere ad un destino così schifoso un’altra creatura (e mentre disse ciò gli occhi di Hermione si riempirono di lacrime). Poi non ci vuole un genio a capire dove siamo: Tiri Vispi Weasley. Un negozio ormai in disuso. Quando sarete una minaccia concreta sarà uno dei primi posti dove il Ministro si recherà a cercarvi e vi farà fuori senza stare troppo a ricordare i bei vecchi tempi. Non abbiamo neanche la certezza che questa Macchina del Tempo funzioni e io non intendo farmi portavoce di false speranze. E infine ci siete voi. Degli ESSERI UMANI che si fanno comandare da un RITRATTO. Con tutto il rispetto, ma è così. Ed è da folli. Vivete nel passato, non è realmente lui! Albus Silente non c’è più e non tornerà in vita. State solo colmando un lutto con un disegno ben fatto che sa parlare, tutto qua. Quindi grazie per aver pensato a me, ma non sono la persona giusta. – Tutti guardarono John Grindelwald con un misto di rabbia e delusione, mentre si accingeva ad abbandonare quel luogo. Solo Ted fece un ultimo tentativo: - Io so chi sei. Tu puoi. – L’ex Auror fece dietrofront e si piazzò faccia a faccia con il giovane Lupin. Poi parlò con voce rassegnata: - Ragazzino, io so come funziona questo mondo. Tutte le illusioni e le speranze che ti ronzano in testa, sono le stesse che avevo io alla tua età. Ammiro che tu abbia preferito ribellarti invece che vivere serenamente la tua vita al fianco del tuo Padrino. Ma la vita non è una favola e ti sei cacciato in un bel guaio. E’ vero, c’è un problema. Ma non è risolvibile. Qua la tua massima aspirazione potrebbe essere sistemare i chiaroscuri del ritratto di Silente. Non sono io la persona che cercate. – - Ma, ma … - - Vivete la vostra vita e state attenti! – E gli voltò le spalle avviandosi verso la porta di quel locale ormai in rovina. - Ehi … - cominciò Ron. - No Ron. – disse tranquilla la voce di Silente . Ha fatto la sua scelta, lasciatelo andare. -
   
 
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