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Autore: Alessia Biolo    26/07/2016    0 recensioni
-Prologo-
Mi chiamo Amber, ho 18 anni e vivo a Londra, ma la mia famiglia proviene da una piccola città dell'Italia (Arzignano).
Nella mia vita pensavo fosse tutto più difficile, la mia vita era piena di pieghe di dolore nel mio cuore. La morte di mia mamma quando avevo 6 anni...lei era tutto per me, quella persona che tutti amavano ... ma continuo ad andare avanti, mio papà lavora in conceria e con fatica riesce a pagare tutto, cosi devo lavorare part-time in una panetteria, dove un giorno un ragazzo dagli occhi marroni e una voglia sul collo entra a far parte di me, mi stravolge la vita.
Grazie a lui riesco a capire l'importanza della vita stessa e ad amare il mio corpo ... si.... perchè ho sofferto di autolesionismo...stavo per ricaderci ma l'amore verso di lui mi ha bloccata in tempo.
Ho conosciuto una nuova me, capace ad amare e sorridere dopo anni di assenza della mia migliore amica. Ho conosciuto una vera amicizia di 5 idoli che sempre avrei voluto incontrare ma sopratutto ho ritrovato delle migliori amiche che mi hanno capita e voluta bene !
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al ritorno trovai Hannah ad aspettarmi.

Mi guardò, e con un cenno di sorriso cominciò a riempirmi di domande su come era andata la serata.

Era cosi strano trovarmi seduta sul divano con lei mentre, per la prima volta, dopo tanto tempo ricominciai a fidarmi veramente di qualcuno.

Forse erano mie paranoie, ma di quel momento ne avevo veramente bisogno.

Si face tarda notte, il tempo era passato cosi velocemente a forza di chiacchierare e ridere che non me ne resi conto.

Salutai Hannah, e con il sorriso (il mio primo dopo tante lacrime), mi misi sul letto e crollai in un sonno profondo e tranquillo.

La mattina seguente, ripercorrevo le solite stradine tranquillamente, non m’importava niente dei soliti sguardi che si spostavano dalle faccende a me.

Camminavo e nonostante tutto ridevo. Ridevo per le persone che ogni mattina stavano li a fissarmi, come fossi l’unica persona da tener lontana.

Mi domandavo perché dovevano cosi interessarsi a una vita altrui, quando secondo loro, la loro quotidianità era IN.

Canticchiando arrivai in panetteria. Le ore passarono cosi veloci. La clientela era sempre la stessa. Molte giornate erano noiose, si sperava che qualche turista o semplicemente un nuovo cliente potenziale potesse entrar dentro.

Liam, non si presentò quel giorno. La mia testa mi riportava alla sera precedente, e quanto lui mi aveva fatta sentire importante e protetta. Avevo  bisogno di rivederlo, di rivedere quel sorriso mozzafiato, e tutta la dolcezza che mi poteva trasportare in un mondo bello.

Finii il mio turno, salutai il mio capo, e uscii dalla panetteria.

Camminai, guardandomi le mie ALL STAR nere distrutte.

Il telefono squillò.

Numero Sconosciuto.

Riattaccai.

Proseguii per la mia strada, e mi fermai davanti a un’edicola, i miei occhi non potevano crederci, i paparazzi ci avevano scattato foto di nascosto.

Comprai un giornale. E corsi velocemente verso casa.

Feci sbattere per sbaglio la porta di ingresso, lasciai la mia borsa per terra e mi buttai nel divano.

La foto di copertina faceva benissimo vedere io e Liam nel fango, anche se non era successo niente tra me e lui, la foto sembrava dire altro.

Quel fotografo, ci aveva accolti di spalle…

L’articolo parlava di una ragazza di città, una poveretta che lavorava in una panetteria e di una nuova fiamma di Liam.

Continuava parlando di un appuntamento al buio, e di un bacio bollente e passionale.

Chiusi il giornale, non ne volevo sapere più niente, e istintivamente iniziai a piangere e strapparlo in mille pezzi.

Il telefono squillò, guardai ed era il solito numero sconosciuto. Decisi di rispondere.

-Ascoltate, smettetela di seguirmi, lasciatemi stare. Non vi sono già bastate tutte quelle foto di ieri sera? Andatevene.-

-Amber? Sono Liam. Che è successo?-

Silenzio tombale

-Pronto Amber? Pronto? Ti prego Amber, rispondimi. Cosa ti hanno fatto?-

-Si, scusa. Niente di che.

-Non è vero. Parla.-

La sua voce sembrava preoccupata.

-I fotografi ci hanno seguito ieri sera. Hanno scattato delle foto e sembra che ci sia stato un bacio bollente. E dicono che io sia la tua nuova fiamma. Una poveretta ragazza di città senza soldi.-

-Oh merda!-

-Solo questo dici?!-

-No scusa, è che mi domando come hanno fatto a scattarle, non c’era nessuno.-

-Lo so-

-Mi dispiace Amber, volevo proteggerti e non farti finire sui giornali. Pensavo di esserci riuscito, ma a quanto pare no-

-Tranquillo-

-No Amber, li denuncerò. Per la prima volta ho trovato una persona sincera e che vorrei veramente conoscere. Non voglio che la tua vita venga rovinata per colpa mia.

-Ma stai tranquillo, anche se fosse la mia vita è già orribile di suo.-

-Non dire cosi-

-Tu non puoi capire Liam-

-Si invece che ti posso capire. Ascolta tra 5 minuti sarò li.-

Riattaccò, senza che io potessi dire o fare qualcosa.

Mi alzai dal divano e iniziai a pulire e sistemare le cose in giro.

Dopo esattamente 5 minuti dalla chiamata, suonò il campanello. Mi guardai allo specchio e cercai di aggiustarmi i capelli il più possibile.

Il campanello risuonò e corsi giù ad aprire.

Ed eccolo li, fuori dalla mia porta, con quella voglia e quegli occhi marroni intensi.

-Ciao Amber, posso entrare?-

-Si scusa, entra pure.-

Si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, istintivamente il mio viso emanava calore e cominciai ad arrossire.

Lo pregai di accomodarsi nel divano, andai in cucina per preparargli una cioccolata calda.

All’improvviso sentii due mani avvolgersi nei miei fianchi, mi girai e lo vidi con una bottiglia di panna pronta per essere spruzzata su di me. Cominciai a correre come non potevo, e ridevo, ridevo come se fosse la prima volta.

Senza che me ne accorsi, inciampai sul tavolino e cascai per terra, continuavo nonostante la botta a ridere a crepapelle.

Aprii gli occhi e me lo ritrovai sopra di me, smisi di ridere….

  
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