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Autore: S h a d o w h u n t e r _    26/07/2016    9 recensioni
Per chi avesse voluto leggere qualcosa in più sui personaggi o sulle vicende della storia Deal With The Evil, ecco a voi alcuni Missing Moments che spero possano farvela apprezzare di più!
Vi auguro una buona lettura!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Primo Extra - Di Missioni ed Oscuri Segreti!

« Allora, è tutto chiaro? » chiese Magnus con un tono a dir poco inquisitorio, scrutando attentamente tutti i presenti.
Jace fu costretto a sopprimere l'impulso di prenderlo a calci.
Nel giro di cinque minuti, aveva posto loro quella domanda già una ventina di volte, quasi lui ed Iz fossero due beoti completamente incapaci di gestire il loro stesso fratello.
Non potendo fargli fisicamente del male, si limitò a lanciargli la più micidiale delle occhiate a sua disposizione, tanto per fargli capire cosa ne pensasse del suo essere entrato in modalità "stratega".
Peccato che il ragazzo tutto glitter non lo notò affatto, o meglio, finse di non notarlo, guardandolo ancora palesemente in attesa di una risposta.
Facendo appello al briciolo di pazienza che gli era rimasta e a tutto il suo amore fraterno, riuscì a rimanere relativamente calmo.
« Sì, è tutto chiaro. Domani pomeriggio, all'orario prestabilito, faremo in modo di portarlo qui. Ovviamente bendato e completamente all'oscuro della destinazione. » disse con appena un minimo di esasperazione nella voce, tamburellando con le dita sulla superficie di legno.
Subito dopo aver manifestato la sua volontà di fare una sorpresa ad Alec, infatti, Magnus aveva insistito affinché si sedessero tutti in cerchio intorno ad uno dei tavoli, sostenendo che dava un tocco di classe alla cosa.
Dopo quella uscita, Jace aveva iniziato seriamente a domandarsi che ci trovasse di tanto bello suo fratello in uno così.
Non tanto per Magnus in sé, quanto per il fatto che il suo comportamento costantemente sopra le righe, faceva mostruosamente a cazzotti con la natura riservata dell'altro.
Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a capire come potesse il caro e timido Alec, stare tanto tempo con quel ragazzo senza farsi venire un infarto per via della sua sfacciataggine.
« E in più, dobbiamo stare attenti a non farci scoprire per nessun motivo. Se dovesse capire che lo stiamo portando qui, andrebbe tutto in fumo. » aggiunse Iz, rivolgendosi al glitterato nel suo tipico cipiglio da maestrina.
Magnus annuì, sfregandosi le mani con un espressione soddisfatta stampata in volto.
« Con quella faccia sembri un cattivo dei fumetti. Vuoi anche metterti a spiegare come intendi ridurre il mondo sotto il tuo potere? » si intromise Catarina, che era rimasta a quella stramba riunione col solo scopo di prendere in giro suo fratello.
Ora che finalmente si era deciso a tornare in sé, la ragazza poteva permettersi di ironizzare sulla cosa come prima non aveva potuto fare.
« Non condividerei mai i miei piani con una rompiscatole come te. E tanto per la cronaca, non sarebbe poi un gran tragedia se il mondo fosse governato dal mio stile ed il mio charm. » le rispose il diretto interessato, sfoggiando un sorriso di pura superiorità.
Cat ridacchiò divertita e, dalla sua espressione, Magnus avrebbe scommesso che stesse per tirargli contro qualche altro insulto.
Tuttavia, fu interrotta dall'intervento di Isabelle.
« Si certo, come no. Tutto questo è molto esilarante, ma mi piacerebbe sapere cosa hai intenzione di fare dopo che noi due porteremo Alec qui. Qual è il tuo piano? »
Magnus si sporse in avanti, avvicinandosi ad Iz quasi stesse per sussurrarle chissà quale segreto.
« Io.. Non ho nessuna intenzione di dirtelo. » le disse poi, tornando a sedersi comodamente con aria sorniona.
Izzy lo guardò per alcuni istanti a bocca aperta, visibilmente scocciata.
« Come sarebbe a dire che non vuoi dirmelo?! Dammi almeno un piccolo indizio! » chiese in tono lamentoso, guardando Catarina in cerca di sostegno.
Quest'ultima studiò il fratello con attenzione, quasi stesse cercando di leggere dalla sua espressione la risposta a quella domanda.
« Conoscendolo, potrebbe essere qualcosa di bizzarro o molto stravagante. » esordì poi, rivolgendosi all'altra ragazza.
Iz aggrottò le sopracciglia, probabilmente cercando di capire quali stramberie potessero fare al caso loro.
« Gli improvviserai uno spettacolino privato? Ti inginocchierai sui carboni ardenti? Ti presenterai avvolto in una nube di brillantini cercando di stordirlo? » iniziò a domandare a raffica subito dopo, guardandolo come se si aspettasse davvero che lui le confermasse una di quelle ipotesi.
Magnus, tuttavia, mantenne un espressione imperscrutabile, facendo innervosire Isabelle ancora di più.
Prima che la ragazza potesse fare qualcosa di estremo, come strozzarlo o mettersi a supplicarlo, Catarina prese di nuovo la parola, ponendo fine a quella discussione.
« Ho detto che potrebbe farlo, non che lo farà. Ho l'impressione che non sarà così; tiene troppo ad Alexander per rischiare che lui possa non perdonarlo. »

***

Quelle mi faranno uscire matto.
Magnus continuava a guardare le due ragazze in preda ad un distaccato orrore.
Abbandonate le domande circa la sua fantomatica sorpresa, Isabelle e Cat si erano andate ad accomodare sul divanetto, mettendosi a spettegolare allegramente come se non esistesse un domani.
Non facevano che ripetere cose come "Oh ma te la immagini la faccia di mio fratello quando il tuo si scuserà?", o ancora "Pensa a come saranno carini!"
Quando Catarina iniziò a raccontare per filo e per segno all'altra le loro facce e il modo in cui li aveva beccati durante la loro prima uscita, Magnus smise completamente di ascoltare.
Ben presto il suo sguardo si soffermò sulla figura del biondo che si trovava a poca distanza da lui e che continuava a guardarsi intorno con un gigantesco punto interrogativo stampato in viso.
« C'è forse qualcosa che ti turba? » gli chiese in tono mellifluo, avvicinandosi a lui con grazia.
Jace si voltò verso il suo interlocutore, scuotendo lentamente la testa in segno di diniego.
« E' solo che c'è qualcosa in questo posto che non mi quadra. Sarà la mancanza della folla e delle luci stroboscopiche. » gli rispose semplicemente, scrollando le spalle come a dire "beh, che ci vuoi fare".
Magnus alzò gli occhi al cielo, decidendo per la sua stessa sanità mentale di ignorare l'offesa insita in quel commento.
Nonostante il biondo sembrasse in grado di vestirsi decentemente anche da solo, - al contrario di Alec - era comunque ben lontano dalla concezione di "stile" inteso in senso proprio del termine.
Per cui, non si aspettava di certo che capisse la bellezza del suo locale che, senz'altro, non poteva definirsi solo come una semplice accozzaglia di luci.
« Forse è perché, effettivamente, dalla prima volta in cui sei stato qui ho modificato un po' di cosette.  Se non altro sono stato costretto a sostituire tutta la roba che, quella sera, ha fatto una gran brutta fine. » gli disse, mentre con un gesto del braccio indicò gran parte dell'ambiente circostante, quasi a volergli far notare le differenze.
Jace ridacchiò, investito ancora una volta dall'immagine di suo fratello che cercava di fare a botte senza però riuscirci minimamente.
Magnus inarcò le sopracciglia, incuriosito di fronte a quella reazione.
« Alec si è dato proprio da fare nello sfasciarti il locale, eh? Credo che dopo quella volta non cercherà più di prendere parte ad una rissa, per il resto dei suoi giorni. » annunciò il biondo, facendo presente anche all'altro il motivo della sua ilarità.
Magnus, a quella affermazione, restò letteralmente a bocca aperta: tutto si sarebbe aspettato, ma non una cosa del genere.
Certo, aveva ben capito che la prima volta in cui Alexander aveva messo piede nel suo locale aveva finito con lo sbronzarsi oltre il limite della decenza, ma non riusciva minimamente ad immaginarsi il suo amato fiorellino che aggrediva qualcuno in preda agli effetti dell'alcool.
Fino a quel momento aveva creduto che, troppo ubriaco per reggersi in piedi, il ragazzo avesse finito col caracollare a terra distruggendo tutto ciò che si era frapposto tra lui e il pavimento.
Non si era mai soffermato a pensare a cosa fosse successo di preciso; e poi, ogni volta che si tirava fuori quell'argomento, Alec sembrava così dispiaciuto e in imbarazzo che Magnus non si era mai azzardato a porgli nessuna domanda.
Jace, che dovette ben interpretare l'espressione del ragazzo, sgranò gli occhi completamente scioccato.
« Vuoi dirmi che Alec non ti ha raccontato niente di quello che ha combinato? » gli domandò, con un tono leggermente più alto del normale.
« Niente affatto. Mi ha solo detto che tu ed Isabelle lo avevate costretto a venire qui e che, non reggendo bene l'alcool, aveva finito con l'ubriacarsi senza nemmeno accorgersene. E che proprio per questo motivo non si ricordava quasi niente di quello che aveva fatto. » rispose l'altro, non senza una certa ironia nella voce.
Se Alexander fosse stato presente avrebbe fatto di tutto per cambiare argomento, azzittendo in qualsiasi modo il biondino; non gli avrebbe mai permesso di mettere il suo fiorellino a disagio.
Ma, considerando che Alec non era lì, poteva permettersi di togliersi quella curiosità.
« Per l'Angelo, avresti dovuto vederlo! Dopo appena qualche shot ha iniziato a sproloquiare, sparando a caso frasi del tutto senza senso. Ad un certo punto, voleva che Iz gli spiegasse a tutti i costi perché un corvo assomiglia ad una scrivania. » si mise a raccontare immediatamente Jace, cercando visibilmente di contenere le risate.
Per quanto strano potesse sembrare, Magnus si ritrovò a pensare che un uscita del genere si addicesse completamente al ragazzo.
Anche da sobrio era sempre così tenero ed impacciato che riusciva tranquillamente a figurarselo mentre borbottava tra sé e sé cose completamente illogiche.
« Chissà perché, ho come l'impressione che questo sia appena l'inizio. Come ha fatto a  passare dal biascicare, all'azzuffarsi allegramente? »
La domanda di Magnus, fece ridacchiare ancora più apertamente il biondino, evidentemente assorto nel ricordo di quell'avventura.
« E' proprio qui che viene il meglio. Quando si è accorta che oramai Alec era completamente andato, Iz ha cercato di portarlo fuori per riaccompagnarlo a casa. Peccato, però, che a lui l'idea non piacesse affatto: continuava a scappare mentre cercava di attaccarsi alle sfere a specchio e per l'Angelo solo sa quale motivo. » riprese Jace, indicando con un dito il soffitto sopra le loro teste.
Di fronte all'immagine che gli era stata appena dipinta, Magnus non poté trattenersi dallo scoppiare a ridere fragorosamente.
Beh, quello sì che sarebbe stato uno spettacolo.
Almeno adesso riusciva a capire perché Alec si vergognasse così tanto ogni volta che si faceva riferimento a quella sera.
Per uno calmo e introverso come lui, sapere di aver quasi fatto la scimmia ammaestrata in mezzo alla gente, rischiando così di attirare tutti gli sguardi di sé, doveva essere alquanto traumatizzante.
« Se non altro adesso so come mai gli piaccio così tanto! » esclamò poi divertito, indicando con un cenno la sua figura ricoperta di lustrini.
Il biondo scoppiò nuovamente a ridere; era impossibile obbiettare sulla verità di quelle parole.
Magnus, riflettendo sulla passione nascosta di Alec per le cose luccicanti, si ritrovò a pensare che forse l'idea di Isabelle non era poi così malvagia.
Forse si sarebbe davvero presentato l'indomani avvolto in una nuvola gigante di glitter - ancora più del solito - e chissà se Alec, scambiandolo per una palla da discoteca umana, avrebbe cercato di saltargli addosso con altrettanto entusiasmo.
Jace, notando l'espressione assorta del ragazzo in chissà quale pensiero, decise bene di riportare la sua concentrazione su quell'esilarante storiella.
« Smettila di pensare ai brillantini e prestami attenzione, ora siamo al momento clou! Dunque, mentre Alec si dava alle acrobazie, la povera Izzy cercava di trascinarlo via. E così, in tutta quella confusione, mia sorella ha finito per scontrarsi con un povero nerd occhialuto. Quando questo si è messo a guardare Isabelle - e come dargli torto poveretto -  Alec ha dato di matto e ha cercato di fare a botte con lui. Inutile dire che, andato com'era, tutto quello che è riuscito a fare è stato cadere di faccia sul pavimento. » riprese il biondo, facendo crollare Magnus su una sedia per il gran ridere.
Dio, era tutto così comico.
Se solo quella sera fosse arrivato alcuni istanti prima..
Invece si era perso tutto lo show, giunto in tempo solo per vedere due ragazzi che se la davano a gambe alla velocità della luce, con un povero alcolizzato privo di sensi.
« Wow. Non avrei mai pensato che il mio fiorellino nascondesse una vena così selvaggia sotto quel bel faccino! » esclamò Magnus, sforzandosi di tornare padrone di sé stesso.
Il biondo si accomodò accanto a lui, guardandolo con le sopracciglia inarcate.
« Sai qual è il bello in tutta questa storia? Izzy e quel ragazzo, Simon, alla fine sono davvero diventati.. beh, potremmo definirli amici. Te la immagina la faccia di Alec quando prima o poi lo rincontrerà da sobrio? » gli chiese poi ironicamente, con un lampo di malizia nello sguardo.
Conoscendo Alexander, Magnus se lo immaginava eccome.
« Quando quel giorno arriverà, voglio esserci anche io. Non mi perderei la sua espressione per nulla al mondo! »
A quell'uscita,  Jace non poté fare a meno di sorridere, ritrovandosi a pensare che forse, quello strano ragazzo tutto glitter, non era poi così male.



Secondo Extra - Izzy Diventa Fangirl!

Jace aprì la porta il più delicatamente possibile, cercando di non fare alcun rumore.
Riuscito nel suo intento e sentendosi molto una spia in missione speciale, percorse lentamente il lungo corridoio, facendo cenno ad Iz di seguirlo.
Sua sorella lo raggiunse, tenendo in una mano le scarpe dal vertiginoso tacco a spillo che indossava fino a pochi istanti prima; lei stessa aveva ammesso che, per quanto fantastiche, non fossero esattamente il massimo per mantenere un basso profilo.
Inutile dire infatti che quei due non sospettavano minimamente di essere spiati, troppo impegnati nella loro riconciliazione, per accorgersi delle figure furtive appostate dietro l'angolo.
Avevano fatto solo finta di andarsene - per non destare sospetti - ed Alec ci era caduto in pieno immediatamente.
Ingenuo.
Se si fosse soffermato un attimo a pensare alla cosa, suo fratello sarebbe senz'altro arrivato alla conclusione che né lui, né tantomeno Izzy, lo avrebbero lasciato lì senza sapere cosa stesse succedendo.
Erano entrambi troppo curiosi di vedere se il piano di quello strampalato pieno di glitter avrebbe funzionato o meno, per andarsene.
Così, si ritrovarono ad origliare gran parte della conversazione che si stava svolgendo nell'altra sala, capendo man mano insieme ad Alec, i motivi che avevano spinto Magnus a comportarsi in quel modo.
Certo, dare al suo ex del gran pezzo di bastardo era a dir poco riduttivo.
Non c'era da stupirsi se, appena Alec aveva manifestato i suoi sentimenti, Magnus era corso a gambe levate nella direzione opposta: chiunque, dopo essere stato traumatizzato in quel modo, ci avrebbe pensato due volte prima di fidarsi di qualcuno.
Sentì Iz trattenere bruscamente il fiato e di conseguenza anche lui tornò a prestare attenzione a quanto stava accadendo.
« ..continuavo a ripetermi che non mi sarei lasciato abbindolare e che avrei continuato tranquillamente per la mia strada come tutte le altre volte. Ma poi, tu con la tua dolcezza, la tua timidezza, il tuo essere assolutamente unico e perfetto in ogni minimo dettaglio, mi sei entrato nel cuore senza che me ne rendessi conto. Mi sono sforzato di tenere sotto controllo quello che sentivo, rifiutandomi di accettare la realtà e cercando di restare fedele alla promessa fatta a me stesso dopo tutto quello che era successo con Devis. La tua dichiarazione - che, per inciso, è stata la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto  - mi ha mandato nel panico. Avevo paura che la storia potesse ripetersi e che potessi di nuovo restare ferito; così ti ho mentito, facendoti credere di non ricambiarti, anche se in realtà sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Puoi perdonarmi? »
Su quel discorso di Magnus, dopo essersi scambiati uno sguardo sorpreso e colpito al tempo stesso, sia Jace che Isabelle si sporsero in avanti, cercando di capire quale sarebbe stata la reazione del fratello di fronte ad una simile dichiarazione.
« No, non posso. »
« Che cosa?! Come sarebbe a dire no?! » esclamò Iz, troppo allibita dalla risposta di Alec per ricordarsi di restare in silenzio.
Jace le mise istintivamente una mano davanti alla bocca, azzittendola prima che potesse continuare a sproloquiare cacciandoli in mezzo ai guai.
« Hai deciso di farci beccare?! » le sibilò poi in un orecchio, cercando nel mentre di capire se i due ragazzi si erano accorti di qualcosa.
Fortunatamente, Alec stava gridando talmente forte che era impossibile che avessero sentito la voce di Izzy.
Aspetta.. cosa? Alec stava gridando?
Quel fatto lo lasciò a dir poco a bocca aperta: in tutta la sua vita non aveva mai sentito Alec urlare così, mai.
Che poi, che senso aveva arrabbiarsi dopo una dichiarazione che avrebbe fatto commuovere perfino un pezzo di marmo?
Logicamente parlando capiva che Alec potesse avercela con il ragazzo per il modo in cui lo aveva trattato, ma portare rancore non era tipico del suo carattere, così come non lo era comportarsi in quel modo.
« Non hai impiegato più di dieci secondi a decidere che ti avrei fatto soffrire anche io come quell'altro individuo, come se tra noi due non ci fosse nessuna differenza. Come hai potuto pensare questo di me? »
Perfino a quella distanza, il tono di voce di suo fratello lo lasciò quasi stordito: diamine se era infuriato.
Beh, se non altro adesso avevano tutti capito il perché.
« No, no, no. Non era così che doveva andare. Perché nessuno di noi ha pensato alla possibilità che Alec non la prendesse bene? » sussurrò Iz, liberatasi dalla stretta di Jace.
Aveva parlato talmente piano che il biondo non fu in grado di capire se stesse parlando con lui, o se semplicemente stesse riflettendo tra sé e sé.
« Perché non avevamo idea di quello che Magnus gli avrebbe detto Izzy. Possiamo solo sperare che quell'imbecille di un glitterato riesca a spiegarsi. » le bisbigliò in risposta, sospirando lievemente subito dopo.
La ragazza si voltò a guardarlo, con quei grandi occhi scuri che esprimevano tutta la sua preoccupazione circa quella faccenda.
« Lo spero. Se lui non riesce a farsi perdonare da solo, intervengo io. » affermò risoluta, beccandosi dall'altro un'occhiataccia di rimprovero.
« Ma dove accidenti vuoi andare?! Non puoi sempre impicciarti, dovranno vedersela da soli prima o poi. Senza contare che se quei due ci scoprono, ci fanno secchi. » le rispose immediatamente, puntandole un dito contro.
In tutta risposta lei gli sventolò una mano in faccia, tornando di nuovo alla discussione che stava avendo luogo a pochi metri da loro.
«  Ssht, fammi sentire, sta succedendo qualcosa. »
Quello fu sufficiente per farlo stare zitto: nemmeno lui aveva intenzione di perdersi una sola parola.
« ..non commetterò lo stesso errore due volte. Questi ultimi giorni sono stati tremendi, ma mi hanno aiutato a rendermi conto di una cosa: potrei affrontare i miei demoni mille volte, ma non potrei mai stare senza di te. »
« Oh per l'Angelo, che cosa dolcissima! » riprese Iz, che oramai era praticamente con metà busto fuori dal loro nascondiglio.
Jace stava per replicare, quando vide Magnus andare dritto nella loro direzione.
Con una rapidità impressionante afferrò Isabelle, trascinandola di nuovo indietro e facendola appiattire vicino a lui contro il muro.
Non appena furono certi del fatto che il ragazzo si fosse di nuovo allontanato ripresero entrambi a respirare, scambiandosi uno sguardo che diceva "l'abbiamo scampata bella".
« Balla con me, Alexander. »
Pochi istanti dopo si diffuse nel locale una canzone a dir poco meravigliosa: Iz non sapeva cosa, tra la melodia e il testo, le facesse venire più voglia di mettersi a piangere.
Questa sì, che è una sorpresa.
Riusciva più che tranquillamente ad immaginarsi suo fratello che si squagliava in una pozza di emozioni ai piedi di Magnus; non che lei potesse dargli torto.
Quando il pezzo giunse al suo primo ritornello, Izzy non fu più in grado di resistere: prima che Jace potesse fermarla, scattò in avanti, entrando completamente in sala, troppo curiosa di assistere alla scena con i suoi occhi.
Quella era, probabilmente, la decisione migliore che avesse mai preso: non aveva mai visto nulla di più tenero.
Suo fratello era aggrappato a Magnus con il viso affondato nel suo petto, quasi temesse di morire annegato se mai si fosse staccato da lui.
Mentre quest'ultimo stringeva delicatamente Alec a sé, continuando ad accarezzargli i capelli con un espressione colma d'amore.
I miei sentimenti. I miei poveri sentimenti.
Non poteva certo permettere che un simile capolavoro andasse sprecato.
Tirò fuori il suo cellulare dalla borsa cercando di non fare rumore - cosa tutt'altro che facile, considerando che teneva ancora le scarpe in una mano e doveva arrangiarsi con l'altra -, cercando la posizione perfetta per riprendere il tutto.
Jace le fu accanto subito dopo, spostando lo sguardo da lei alla scena che si presentava davanti a loro.
Scosse la testa con un sorrisetto intenerito, anche lui più che felice per il moro.
« Iz ma che fai? » le bisbigliò a pochi centimetri dalla faccia, continuando a tenere d'occhio i due piccioncini per essere sicuro che non si accorgessero di loro.
Lei staccò gli occhi dal cellulare solo il tempo necessario per fulminarlo con lo sguardo.
« Cosa ti sembra che stia facendo? Immortalo l'episodio per i posteri. »
Jace alzò gli occhi al cielo, reputando molto più saggio l'evitare di porgere ulteriori domande.
Poi, rendendosi conto che il brano stava per finire e che ormai la loro presenza era inutile, dato che la riappacificazione era chiaramente avvenuta, decise che fosse meglio andare via prima di finire col rovinare quell'idillio.
Consapevole che sua sorella sarebbe stata tutt'altro che d'accordo con quella sua visione dei fatti, la prese alle spalle senza darle il tempo di reagire.
Le mise una mano davanti alla bocca per evitare che si mettesse a gridare, mentre con l'altro braccio la sollevò di peso dirigendosi poi verso l'uscita.
Iz continuava a dimenarsi e a scalciare, mentre tentava di riprendere gli ultimi istanti di quel ballo.
Dio, se era testarda.
Solo quando furono di nuovo in strada la lasciò andare, preparandosi mentalmente agli insulti che gli sarebbero piovuti contro per averla trascinata via in quel modo.
Al contrario di quanto si aspettasse, Iz si voltò a guardarlo con un sorriso sognante stampato in volto, per poi uscirsene con un affermazione che lo lasciò a dir poco basito.
« Credo di aver appena trovato la mia Otp! »



Salve di nuovo! xD
Che dire, innanzitutto volevo ringraziarvi per gli apprezzamenti ricevuti alla storia, mi hanno fatto davvero molto, molto piacere! E' grazie a voi se ora sono ancora qui a pubblicare! Vi adoro! <3
Per quanto riguarda questi extra, ne metterò due o tre a capitolo, in modo tale da non farvi aspettare settimane prima di poter davvero mettere fine a questa storia :D
Grazie per tutti coloro che sono arrivati fin qui, è davvero un onore! <3
E inoltre, vorrei invitarvi nuovamente ad iscrivervi al gruppo facebook, che si sta allargando sempre di più! <3
Il link è questo --------> https://www.facebook.com/groups/1695283824068412/
Ci vediamo alla prossima!
Bye! <3





   
 
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