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Autore: Dharkja    26/07/2016    2 recensioni
È una calda sera di Luglio del 2008, i Tokio Hotel arrivano a Modena il giorno prima della loro l'esibizione. Bill non aveva mai creduto nel colpo di fulmine, ma l'incontro del tutto casuale con Giulia sarà in seguito, una piacevole e lenta scoperta di sentimenti inaspettati. Gli impegni con la band lo porteranno in giro per il mondo, ma lui non scorderà quella ragazza che diventerà pian piano una dolce ossessione portandolo all'irrefrenabile desiderio di volerla incontrare nuovamente.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Tom Kaulitz
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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11 luglio 2008



Modena  



Concerto



 Parco Novi Sad 


Sarebbe voluto rimanere ancora a letto e sforzarsi di ricordare il sogno perchè ne portava addosso una piacevole sensazione, ma quella mattina Bill si sentiva raggiante e pieno di energie come non mai. Quella camera d'albergo era stata davvero confortante e l'aria condizionata gli aveva permesso di riposare bene recuperando  velocemente le energie perse durante il viaggio sul tourbus. Spostò le lenzuola si sedette sul letto e vi restò un istante concentrando il pensiero su quel sogno. Non ricordava bene i dettagli, per non dire che non li ricordava affatto, ma sentiva che quella visione onirica, lo aveva pervaso di una meravigliosa sensazione di benessere mista a felicità che non voleva lasciar andare via e che non provava inoltre, da molto tempo; ma capiva anche, che quello stato di grazia, era dovuto a quell'incontro avuto la sera prima. Non sapeva descrivere quel 'qualcosa' di indefinito che stava provando... ma c'era, era lì, nel suo petto, lo sentiva e qualcosa dentro di lui era successo ed era  accaduto tutto in quei pochi istanti che la vide. Sebbene quella vita così frenetica ed in giro di città in città, col tempo risicato per poter stabilire una qualche relazione stabile, lo avesse portato a conoscere molte persone interessanti, nessuna era però riuscita ad oltrepassare quella barriera che lui stesso si era costruito nel corso degli anni. Nonostante avesse avuto in passato esperienze sentimentali, non era comunque mai riuscito a lasciarsi andare completamente: aveva paura di amare intensamente, semplicemente perchè temeva di soffrire e col tempo, era diventato abile nel costruirsi una muro che lo aveva protetto da tutto quello che potenzialmente lo potesse far patire a livello sentimentale, nonostante fosse consapevole di poter amare di un amore profondo ai limiti dell'incondizionato; ma la paura delle conseguenze di certe emozioni travolgenti, lo portavano poi a tenere una certa distanza da quello che poteva ritenere un pericolo per la propria stabilità emotiva. Pertanto, la via naturale per lui era stata alla fine, quella di indugiare, di attendere inconsapevolmente, ascoltando i propri desideri e se stesso, senza giudicarsi, dando la priorità a quella vita che, colma di successi professionali e di sacrifici, aveva però finito per sostituirsi completamente a quella sentimentale, come se fossero quasi, due mondi paralleli ben distinti ed incomunicabili. Eppure la sera prima, aveva capito che qualcosa era successo ed era cambiato in lui per la prima volta, dopo tanto tempo. Ma nonostante gli fosse ancora tutto molto indistinto, una cosa gli era parsa chiara fin da subito : la forte attrazione che aveva provato per lei, un'attrazione ai limiti quasi dell'incontrollabile; ne aveva subíto il suo fascino in modo travolgente; c'era stato qualcosa che l'aveva colpito nel profondo e non era stata una mera attrazione fisica: nonostante la bellezza fosse la prima cosa che in Giulia si sarebbe notata, c'era stato qualcosa che andava oltre questo aspetto ed era quel suo modo di porsi e di parlare, quel qualcosa in lei di infinitamente fine e distinto, delicato ed estremamente femminile, qualcosa che riguardava  la sua anima.



Sorrise a quel turbinìo di pensieri che gli stava affollando la testa. Si accorse inoltre, che fu inutile tergiversare nel cercare di ricordarsi quel sogno, quindi si alzò andò nella doccia, si denudò e si mise sotto il getto di acqua tiepida.



"Bill, Bill?" chiamò Tom dalla terrazza, che nel frattempo si era alzato prima del fratello



"Arrivo, siamo in ritardo?" rispose lui dal bagno



"No, ma Gus mi ha fatto un squillo al cellulare ed è giù con gli altri che ci aspettano per la colazione"



"Eccomi" disse entrando in camera "Dicevi?"



" ci sta aspettando giù.." disse sbadigliando



"Mi vesto, ok!"



"avrei voluto girare per questa magnifica città, ma come sempre non si può" osservò Tom mentre guardava il fratello mettersi la t-shirt.



"non possiamo permetterci molto. Ieri quella passeggiata è stata un'eccezione....Giriamo tanto, è vero, ma non abbiamo mai il tempo per conoscere i posti dove suoniamo. Avrei voluto vedere il Duomo ad esempio, ma già stanotte si riparte...." disse malinconicamente



"E' vero, il Duomo. Qualcosa avevo letto a riguardo" disse Tom sforzandosi di ricordare cosa 



"E' famoso! Al suo interno ci sono opere meravigliose, come la Pala di San Sebastiano di Dosso Dossi, in cui sono evidenti gli influssi di Tiziano" lo informò mentre si legava il laccio della sneaker



Tom si mise a ridere. Sapeva quanto a Bill piacesse l'arte in generale, si era appassionato nel corso del tempo, crescendo. Eppure ora suonava un pò strano sentirlo parlare così,  perchè quando erano piccoli ed ancora vivevano a Loitsche, della scuola, non ne volevano proprio sapere. Figuriamoci dell'arte. Tutte le materie e la scuola stessa, la trovavano terribilmente noiosa. Il metodo d'insegnamento poi, lo riteneva ormai superato ed i maestri non erano per niente empatici con i ragazzi; in più Bill, per quel suo look stravagante, quel suo trucco appariscente, quei suoi piercings, tatuaggi e quei vestiti del tutto particolari, ma che per lui significavano esprimere se stessi e godere della propria libertà come meglio si credeva, finiva sempre per essere oggetto di attenzioni poco gradevoli nonchè di bullismo con la normale conseguenza di essere al centro di discussioni infinite con i maestri ed i suoi compagni di classe e non. Tom gli era sempre stato accanto, tranne quell'anno che la maestra li aveva voluti separare perchè insieme, secondo lei, erano davvero ingestibili. Ed era stata dura stare un intero anno scolastico lontano da suo fratello



"perchè ridi?" chiese sorridente Bill notando l'espressione divertita sul volto del gemello



"stavo pensando a quello che hai detto poco fa, sembravi un docente di storia dell'arte! Comunque devo dire che hai studiato e che ti sei meritato la sufficienza piena!"



"grazie professore! Ho dunque la sufficienza?" gli chiese prendendolo in giro 



"assolutamente si, ma ora andiamo che ci stanno aspettando!"



La sala da buffet a loro riservata, era grande ed accogliente: le pareti erano rivestite in seta color bronzo con motivi floreali ricamati color panna; inoltre vi erano affisse delle appliques accese ad intervalli di spazio regolari che conferivano all'ambiente un aspetto caldo e raffinato; il soffito, era affrescato con rappresentazioni risorgimentali e l'intero arredo della sala riprendeva i colori di quel dipinto: dall'oro, al bronzo, al panna ad un rosso cupo. Al centro della stanza, troneggiava un grande tavolo con disposti i vari vassoi e le varie bevande



Quando Bill e Tom entrarono, Gustav e Georg stavano gia servendosi dal buffet. Andreas era già seduto in un tavolo poco distante che gustava il suo thè freddo



"Uhu sua Maestá si è svegliata tardi...." disse Gustav sedendosi accanto all'amico ed osservando Bill da dietro i suoi occhiali, mentre affondava i denti in un krapfen alla crema appena sfornato



"un dolce risveglio tesoro" disse ridendo Georg mentre porgeva a Bill una rosa arancio sfilata dal vasetto posto al centro del tavolino



"Di malumore Gus?Dovresti prendere esempio da Georg" disse ironico lui mentre annusava la rosa



"è geloso perchè Georg ti dedica tutte le sue attenzioni Bill e tu sembri apprezzarle" gli fece notare divertito Andreas "comunque.....stanotte avevo gli incubi" continuò lui "non ho chiuso occhio..."



"come mai?" chiese sghignazzando Gustav" pensavi anche tu alle due tipe di ieri sera?"



Bill sgranò gli occhi verso il fratello



"Non fare quella faccia Bill! Tom ci ha giá raccontato due o tre cosette a riguardo. Vi siete trovati davanti due belle signorine, beati voi, Gus ed io invece quì, a guardare la tv in camera... Ma che fortuna Tom, vero? " disse Georg in modo sornione



"Lascia Georg, non è roba per te" l'interruppe Tom mentre appoggiava il piattino colmo di panini farciti sul tavolo



"Già al massimo la 'roba 'è per Tomi" tirò ad indovinare Bill che già aveva addentato un waffle alla marmellata



"prevedo rissa" osservò Andreas coprendosi gli occhi con una mano



" credo che questa volta le cose saranno ben diverse" puntualizzò Tom con un occhiolino d'intesa al fratello



Quest'ultimo si limitò ad una mezza smorfia eludendo volutamente il suo sguardo ed in silenzio continuò a consumare la sua colazione



"ehi Bill, sveglia! Non ci dire che hai ancora sonno! Giuro di averti sentito russare! Allora? Non ci vuoi proprio raccontare niente? Mmhh......Non è che quelle due ti hanno fatto qualche effetto strano stanotte e stamattina sei senza parole per la troppa stanchezza? In effetti hai un pò di occhiaie........" continuò a punzecchiarlo Gustav



"A che effetto ti staresti riferendo?" gli chiese sapendo già a cosa alludesse "sei un maniaco Gus,  non pensi ad altro.....a te l'albergo fà proprio uno strano effetto" gli rispose divertito " e poi, è Tom il racconta storie, mica io" gli disse indicando il fratello



"lascia stare Bill....è evidente che sei ancora troppo addormentato!" osservò Gustav



"Ragazzi, sto pensando di trasferirmi qui" li informò laconico Tom



Andreas scoppiò a ridere per primo nel sentire quella frase detta seriamente. Tom lo divertiva ogni volta e lui non si risparmiava a stuzzicarlo



"No....adesso inizi con la tua solita perversione!" disse Bill sorridendo



"Solo perché ho detto che vorrei venire qui a vivere? Cosa c'è di perverso? La perversione è solo nelle vostre teste! Non ho parlato di altro, Bill! Giuro che non ho strane intenzioni. E poi è troppo presto per certi discorsi, non connetto ancora"



"oh poverino, non connetti? Sei proprio sicuro?" chiese facendo l'occhiolino Andreas "già, l'avete sentito? Ma chi ci crede amico...."



Si misero a ridere.



"Dicendo così è come se avessi già ammesso la tua reale intenzione. Con te è così che funziona. Come il ragno che tesse la sua tela per catturare le sue prede" disse Georg ridendo mentre guardava Tom rosso in volto



"ma scusate, non le avete invitate al concerto di stasera?" chiese serio Gustav



"Ma se non ci hanno riconosciuto!Era evidente che non sapessero chi fossimo, non ci conoscono ragazzi! Sarebbe stato normale che due perfetti sconosciuti, per di più conciati com'eravamo, invitassero le prime due ragazze incontrate per strada ad andare a vedere un concerto? Allora sì che ci avrebbero preso per due squilibrati! Facciamocene una ragione. Esistono a questo mondo ragazze che non conoscono i Tokio Hotel!" disse Bill sorridendo "e poi Tom era preso con i suoi soliti discorsi idioti. Non ha fatto altro che decantare la bellezza del sesso femminile per tutto il tempo e del povero Scotty che era irruento. Vi lascio immaginare che quadretto si saranno fatti di noi due......"



"eh sì.. Posso immaginare in effetti.......Nessuna scusa perchè nemmeno loro vi chiedessero il numero di telefono, niente di niente?  Tom, mi dispiace dirtelo, ma ieri hai fallito miseramente! A quanto pare non si è universalmente irresistibili, vero?" lo canzonò Gus



"non è da te Tom! Non avete chiesto il loro numero! Incredibile! Non ci credo!" disse meravigliato Georg



"eh si...in effetti è strano che non l'abbia fatto....quando una tipa gli và a genio è la prima cosa che chiede, prima ancora del suo nome!" disse ridendo Bill



"E tu che facevi Bill, la bella statuina accanto a tuo fratello?" chiese stupito Georg "ragazzi, credo che abbiate fatto una pessima impressione ieri sera...." osservò voltandosi verso l'amico



Bill si girò a guardare suo fratello. Si rese effettivamente conto che delle due ragazze, non sapevano nient'altro se non i loro nomi















 



**********











 



Il palco fu interamente chiuso su ogni fronte e risultò pertanto letteralmente blindato.



Al loro arrivo fu consegnato il doppio disco di Platino per il loro album Scream.



Bill potè subito dopo provare le canzoni in tutta tranquillità. La sua voce era ritornata cristallina, perfetta e più potente di prima dopo l'intervento alle sue corde vocali e questo infuse in lui ancor più sicurezza.



Era stato un periodo difficile quello che aveva dovuto affrontare poco tempo prima, ma la riabilitazione era stata veloce per quanto così si potesse dire. Ricordava ancora il giorno in cui gli fu comunicata la diagnosi di cui era affetto: ciste alle corde vocali.  Le lesioni benigne, potevano avere cause come un cattivo uso o maltrattamento della voce, ma non necessariamente poteva essere così, gli fu spiegato dallo specialista, ma queste, in ogni caso, comportavano un'alterazione della voce o disfonia,  che poteva manifestarsi in modo ingravescente , intermittente o costante con conseguente progressivo affaticamento vocale o abbassamenti repentini o persistenti della voce se non addirittura interruzioni sonore insolite, dovute a fughe d'aria dalla glottide non ben chiusa ; ed era quello a cui lui era andato inevitabilmente incontro sopratutto negli ultimi concerti in cui Tom aveva cercato di supportarlo il più possibile anche vocalmente. 



Sapeva che non avrebbe avuto altra scelta se non quella di operarsi, i medici erano stati chiari da quel punto di vista e lui, aveva avuto paura, sopratutto per il dopo intervento, ma suo fratello gli era stato accanto ogni istante e lo aveva incoraggiato in tutto. Si sentiva terribilmente in colpa per l'inevitabile annullamento di molte date del tour che ne era conseguito  e la iniziale delusione dei fans che percepiva ovunque, su internet, giornali e forum, lo aveva scoraggiato non poco, ma sapeva dentro di sé che quella era l'unica strada da percorrere e gli stessi fans lo avevano alla fine capito ed accettato e da tutte le parti, arrivarono poi e-mail, video messaggi e lettere di sostegno e  per una pronta guarigione



"Bill, pausa. Benjamin ci vuole per le riprese" disse Gustav



Il tecnico della loro Tv organizzò alcune riprese del backstage . Avrebbe atteso l'esibizione in serata per caricare il video completo e condividerlo in rete.



"allora, dov'eravamo rimasti? Non ci avete detto molto di ieri sera, qui c'è qualcosa che non quadra" stuzzicò Georg mentre tutti si erano seduti per consumare il pranzo nella sala adibita



" Ancora ragazzi? Dai basta....stasera  dobbiamo suonare nel caso ve lo foste scordato.....Tom diglielo tu...." Bill lo invitò a parlare



"Ragazzi, dobbiamo suonare" disse ridendo il gemello



"Ma allora sei proprio stupido" osservò Bill



" Bill si è innamorato" disse laconico Tom



" Ma sei scemo? sei il solito idiota" disse Bill leggermente imbarazzato



"però è..bella...dai non farmi esser volgare pure tu con queste domande Georg! stanotte ritorniamo lì in quel parco e ne troviamo una anche per te e Gustav, non sei d'accordo Bill?.."



" è andato" ribattè ridendo Gustav



" si ma se non ci dite com'erano non possiamo dirvi se potrebbero piacere anche a noi" osservò con finta curiosità Georg stringendo gli occhi e riducendoli in due fessure cerulee



"La bionda era di media altezza, con due occhi pazzeschi " disse Tom "la brunetta è mozzafiato...inoltre ha un bel......." ma fu interrotto prontamente da Bill che gli diede uno scappellotto scherzoso dietro la testa



"beh?" disse rivolto al fratello ridendo e continuò " Ha un bel sorriso, ha due gambe , due occhi , una bocca mmmhh.... e dei capelli...altro non posso dirvi, tranne che è una gran figa "



Bill lo fulminò con lo sguardo



"Ora il quadro ci è molto più chiaro! Spero non abbia mai a che fare con qualche denuncia in cui ti si chieda di descrivere qualcuno Tom, sarebbe un problema davvero serio" disse Georg sghignazzando "e poi Bill, lascialo parlare ....voglio sentire la poesia uscire dalla sua bocca" 



"comunque io ne sono sicuro" disse poco dopo Tom voltandosi a guardare Bill "quando qualcuno quì  vuole una cosa la ottiene."



"Adesso l'unica cosa che ci serve ragazzi, sarà l'energia necessaria per affrontare un'altra serata, sempre che vi interessi! Le prove ci attendono, si fa sul serio. Avete dato un'occhiata all'ora? Io credo proprio di no" li interruppe Andreas notando la sorpresa dipingersi sul loro volto



Quella frase non evitò comunque il sollevarsi di un coro allusivo all'unisono dei quattro verso  Bill che arrossì dinanzi ai suoi amici come non gli accadeva da molto tempo  ed in quell'istante fu comunque infinitamente grato in cuor suo ad Andreas, che richiamò all'ordine i ragazzi ricordando loro che li attendeva una giornata faticosa



 





 





 





 





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Il pubblico si stagliava contro un cielo ormai quasi scuro all'orizzonte, era infiammato, ardeva dall'attesa estenuante dopo ore di fila passate sotto un sole cocente, ma nonostante fossero quasi le 21:45, il gruppo sul palco ancora non si vedeva.



Con le sue lunghe gambe, Bill, insieme al resto del gruppo, s'incamminò verso l'uscita che li avrebbe portati sul palco.



Ancora un istante.



"Ora ci siamo........" si disse toccando nervosamente la collana regalatagli dalla madre e facendo lunghi respiri.



Le mani dei quattro ora erano una sopra l'altra e poi i loro occhi....



Quegli sguardi  intensi, profondi e concentrati



I loro occhi s'incrociarono



E poi Bill guardò solo Tom.



Tom guardò solo Bill



Il solito rituale



Energia che l'un l'altro necessitava per caricarsi



Le mani dei quattro si sciolsero da quell'unica presa.



Il cuore stava accelerando il battito.



Ma fu un attimo, una frazione di secondo, quella che in quell'istante, gli permise di pensare lucidamente ad una cosa, nonostante il suo cervello si stesse preparando alla scarica adrenalinica: lei, ci sarebbe stata ?



Lì da qualche parte, in mezzo a quella folla immensa, lo avrebbe visto ed ascoltato?



No......probabilmente no, anzi, sicuramente no.



Di nuovo lei nella sua testa



Perchè ci stava pensando?



Perchè gli era venuta in mente lei?



Questo non andava bene.



Ma non era così che funzionava.



Era stato un pensiero fuori controllo



Era piombato così, dal nulla.



Era assurdo



Irreale



Accorgersi che....stava pensando a lei,  lei che altro non era se non una perfetta sconosciuta



Allora perchè il suo cuore stava battendo più forte a quel pensiero?



Si, gli mancava quasi il respiro



No, non era la tensione per l'esibizione, quella la sapeva riconoscere.



Era qualcos'altro.



Ma cosa?



Perchè sentiva di avere qualcosa che prima non aveva?



Era di nuovo lì, in mezzo al suo petto



Qualcosa di minuscolo, inafferrabile....



non capiva, ma lo sentiva



C'era. 



Era lì adesso



Proprio lì, anche se in quel momento così sbagliato!



Era stato appena sfiorato da quel qualcosa che non sapeva come definire ma era rimasto piacevolmente sorpreso dal turbamento che ne era conseguito.



La stessa sensazione piacevole del sogno che aveva fatto la notte prima



Che stava succedendo?



Era bastato così poco e così velocemente, possibile?



Non stava capendo più nulla



Soprattutto non aveva cercato nulla. Non voleva nulla......ma cos'era?



eppure.... si era insinuato 'qualcosa' nonostante tutto....



Era confuso.



E...felice



Sì, felice.



Stranamente felice



Incredibilmente felice



Inspiegabilmente felice



Ma voleva capire



Doveva capire



Ma non ora.



Non era il momento



Non lì 



Giulia



Quel suo viso



Ora davanti ai suoi occhi



Era lei quell'assurdità di pensieri



Era solo a lei che pensava su quel palco non ancora illuminato, mentre guardava quelle ventimila persone in attesa che urlavano davanti a lui, ed era sempre lei, il motivo che fece curvare le sue labbra in un sorriso carico di speranza ed era inevitabilmente lei, il motivo di quella promessa bizzarra che fece a se stesso un istante prima di avvicinare il microfono alla sua bocca, non appena sentì suo fratello attaccare con la sua chitarra l'intro del brano e di far uscire dalle sue corde vocali la prima nota di Break Away: l'avrebbe trovata, non sapeva né come e né quando, ma l'avrebbe rincontrata nuovamente.




https://youtu.be/2Yvu0pYGSIc


Spazio Autrice: 

Ringrazio sempre anticipatamente chi passerà quì e dedicherà un pò di tempo alla lettura di questo capitolo.

Mi farebbe davvero piacere leggere i vostri commenti e punti di vista. Grazie, alla prossima!

 

 

 

Disclaimer

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo'


   
 
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