Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: CountessMikk    28/07/2016    2 recensioni
... O di quella volta, in cui Eren Jaeger ottenne la sua rivincita.
Attack On Titan / Harry Potter Crossover
Hogwarts!AU
Student!Eren Jaeger x PotionMaster!Levi Ackerman
Genere: Commedia, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di mocciosi troppo cresciuti, pozioni sbagliate e Serpeverde molesti.
Capitolo Uno




 

" Eren va tutto bene? "

Il ragazzo fu riportato alla realtà dalla voce perplessa di Mikasa, che lo osservava dubbiosa.
" Si Mikasa n-non è niente, sono solo un po' intontito, sai com'è, la fame..." Tentò di giustificarsi lui, le orecchie che assumevano una tonalità di rosso sempre più scura, simbolo della verità mal celata.

" Ma se hai praticamente depredato mezzo carrello sull'Espresso! Dio Eren sei diventato peggio di Sasha..."

" Ehi! Guarda che ti ho sentito! " Urlò, appunto la Grifondoro presa in causa qualche sedia più in là, certo non smentendo l'affermazione dell'amica: le rivolse una finta occhiata malevola, per poi tornare a ingozzarsi con un tozzo di pane che era riuscita a sgraffignare prima dell'ingresso nella Sala Grande, probabilmente sgattaiolando di soppiatto nelle cucine.
Eren rise, sentendo la tensione scemare pian piano. 
Non resistette però, e rivolse nuovamente lo sguardo al tavolo degli insegnanti: il professor Ackerman non lo stava più fissando, ma era impegnato in una conversazione con la professoressa Zoe, che sventolava la bacchetta in aria con una strana luce folle negli occhi ed un sorrisetto sghembo. Conversazione? Forse il termine più appropriato era 'monologo' in quanto, al suo fianco, l'esperto di Pozioni pareva non avesse la benché minima intenzione di ascoltarla, tanto meno di risponderle: con lo sguardo fisso sul tavolo, si stava pizzicando il ponte del naso, insofferente.
Assestò poi una gomitata nelle costole della collega, nel vano tentativo di farla tacere, ricevendone invece una risata sguaiata nell'orecchio.
' Ti sta bene, nano malefico... '

***

Levi Ackerman, - trentaquattro anni di perfidia, centosessanta centimetri scarsi di altezza, la personalità variopinta come i colori che era solito indossare: il nero - era stato la sua spina nel fianco dal momento in cui, poco più che undicenne, aveva varcato per la prima volta la soglia di Hogwarts. 
Eren allora non era che un ragazzino dai capelli troppo ribelli e dal troppo entusiasmo, desideroso di imparare e di eccellere in ogni materia - e sì, anche in Pozioni - . 
Certo, la sua indole da combina guai che lo aveva da sempre contraddistinto non si era affatto assopita, anzi, e così finiva spesso e volentieri col trascinare gli ignari Armin e Mikasa in situazioni più grandi di loro, ma questo non era però un valido motivo per accaparrarsi tutto l'odio - ingiustificato - possibile ed immaginabile da parte del suo professore.

Al primo anno, Eren fece scoppiare un calderone nel laboratorio di Ackerman, durante una delle sue lezioni introduttive: il contenuto del pentolone in ghisa si riversò - magicamente - tutto addosso all'uomo, che contenne, a stento un probabile attacco isterico davanti al ritrovarsi coperto da capo a piedi da quella sostanza viscida e maleodorante.

' Eren Jaeger, detenzione. '

Al secondo anno invece, il dodicenne era entrato a far parte della squadra di Quidditch della sua Casa, con il ruolo ambito di Cercatore, insieme a Mikasa, invece, come Battitore. 
Il problema si presentò nei giorni subito precedenti alla disputa della prima sfida, quella tra Grifondoro e Serpeverde: il professore di Pozioni mise in atto qualcosa che era definibile solamente col termine di terrorismo psicologico. 
Eren se lo ritrovava praticamente ovunque: dietro i pilastri dei corridoi, pronto a lanciargli occhiate degne del più spietato dei maghi oscuri; negli stessi corridoi, dove lo urtava ' per sbaglio ' in un turbinio di vesti nere; sulle tribune del campo di Quidditch, durante gli allenamenti, con un sorrisetto malevolo dipinto sul volto pallido... 
Una volta arrivò addirittura a sbarrargli la strada per il dormitorio, e certo, anche se la sua era una figura tutt'altro che imponente, il piccolo Grifondoro fu lesto a darsela a gambe.
Tuttavia, la situazione culminò alla vigilia della partita: Eren, ormai al limite della sopportazione, sfoderò tutta la sua grinta - o istinto suicida, direbbe a tal proposito Jean - quando, durante una lezione di pozioni, rispose all'ennesimo ' Moccioso, non riesci nemmeno a dosare due dannatissimi ingredienti correttamente? ' con un liberatorio: ' Lasciami in pace, maledetto nano! '
Quello che seguì, fu ovviamente:

' Eren Jaeger, detenzione. '

Ed Eren perse anche la sfida, il giorno seguente.

Al terzo anno, ancora, l'ormai tredicenne, tornò ad Hogwarts con cinque centimetri in più e l'intenzione di non farsi più spaventare a morte dal professor Ackerman, intenzione quella, destinata ben presto a sfumare. Nel giro di nove mesi, l'adolescente riuscì a stabilire il record di punizioni mai ottenute,- ed il bello era, per motivi del tutto irrisori, come l'essersi presentato a lezione con la cravatta storta -, arrivando a sfiorare la quota delle sessanta. Il ritornello, era ancora:

' Eren Jaeger, detenzione. '

Il quarto e il quinto anno videro Eren entrare nel pieno della pubertà e diventare un concentrato di ormoni in subbuglio. Con il suo atteggiamento spavaldo, i grandi occhi verdi e il sorriso contagioso, il giovane Grifondoro si contendeva con Jean Kirschtein il titolo di rubacuori della scuola di magia, e con contendersi, s'intendeva ovviamente: prendersi a pugni nei corridoi, Schiantarsi a vicenda, rincorrersi con le scope sul campo di Quidditch,- tentando di disarcionare l'altro a suon di spinte e ricevendo buoni continui per l'infermeria -, manomettersi le pozioni... 
Certo il più delle volte era quella stramaledetta faccia equina ad iniziare le dispute, soprattutto perchè tentava vani approcci con Mikasa, per la quale aveva una cotta stratosferica. Tutto questo sotto l'occhio vigile di Eren, che ovviamente: ' Mia sorella non la tocchi, bastardo! ' E via di pugni.
Uno dei suddetti pugni arrivò dritto in faccia al professore di Pozioni durante l'ennesima lite tra i due adolescenti. Ackerman era sbucato fuori dal nulla e subito aveva tentato di dividerli: se Kirschtein si era irrigidito alla vista dell'insegnante, suo Capo Casa, ed era arretrato, Eren invece, accecato da una furia omicida, non se ne curò e colpì a caso guidato dalla rabbia, a suon di ' Ti ammazzo, cavallo del cazzo! '
Il docente ne uscì con il naso rotto e un occhio nero, - ed Eren si maledì mentalmente per aver sfigurato quell'attraente, seppur odioso mago, che nell'ultimo anno, nonostante la sinfonia di 'Moccioso' non fosse cambiata, si era ritrovato ad osservare con un occhio diverso ( Soprattutto il suo sedere, ecco, specialmente quello era da osservare con più attenzione ) -. 
Ne seguì un roco:

' Eren Jaeger, detenzione. '

Il sesto anno fu strano: Levi Ackerman aveva momentaneamente abbandonato la cattedra di Pozioni dopo dieci anni di insegnamento, per motivi del tutto ignoti, e al suo posto era subentrato Mike Zacharias, un omone dalla singolare frangetta bionda e dal naso aquilino, con l'insolita abitudine di ' annusare ' gli studenti. Senza il fiato sul collo e i commenti pungenti del professor dai capelli corvini, Eren riuscì inaspettatamente ad ottenere una discreta media ed a vivere tali lezioni senza rischiare un attacco di panico ogni volta.
Certo, qualche volta, e non poteva negarlo, al Grifondoro mancava un po' la vista del precedente: la sua figura sinuosa ma ben definita muoversi elegante nei corridoi, il suo pallore quasi innaturale, che contrastava di netto con la veste scura; le labbra fini sempre tese in una perenne smorfia di disgusto, il naso delicato e gli occhi lievemente allungati di quel grigio così particolare... 
Ecco, non è che Eren Jaeger si fosse completamente infatuato di colui che gli aveva reso la vita un inferno per ben cinque anni, no, assolutamente non era attrazione quella che si era scoperto di provare: era solamente un desiderio spasmodico e irrefrenabile di intrappolare il suo professore con la schiena contro il muro e di vedere se la sua bocca era morbida come sembrava e il sedere sodo come nelle sue fantasie.
Solo questo, nulla di più. 
E per quell'anno non vi fu nessun:

' Eren Jaeger, detenzione. '


***

Dopo la conclusione dello Smistamento - che vide aggiungersi al tavolo rosso oro un buon numero di teste nuove - il preside Dot Pixis, rigirandosi tra le dita i folti baffi grigi, richiamò l'attenzione schiarendosi la voce. Rivolse uno sguardo fiero alla folla di studenti e parlò, forte e chiaro:
" Benvenuti, benvenuti a tutti ad un altro anno ad Hogwarts. 
Prima che ci intontisca il nostro ottimo banchetto, gradirei fare un applauso al professor Levi Ackerman, che da oggi, tornerà ad occupare la cattedra di Pozioni, mentre il professor Zacharias sostituirà il docente uscente di Incantesimi. 
Un bell'applauso, su! " 
Silenzio. 
Poi dal tavolo di Serpeverde - solamente dal tavolo verde argento - si levò un boato di grida e fischi, al quale Ackerman rispose con un pacato gesto della mano e un mezzo sorrisetto. 
Eren lo fissò con astio, non potendo fare a meno di notare, però, che tuttavia con il passare del tempo il corvino diventava sempre più attraente - e si maledisse, ancora, mentalmente per averlo pensato - .
' È impossibile che non invecchi, cos'è un vampiro per caso, quello stronzo? '
Era legale essere così maledettamente affascinanti a trentaquattro anni?

" Eren quest'anno la vedo dura... Addio a tutti gli 'Oltre Ogni Previsione' in Pozioni, bentornati cari vecchi 'Troll' " 

" Oooh, sta' zitto Connie! " 

Questo sghignazzò, poi aggiunse: 
" Certo, se magari non iniziassi a fissargli il culo come al quinto anno, magari capiresti qualcos - Ahia! " 
Eren, paonazzo dalla vergogna, aveva afferrato la prima cosa che gli era capitata a tiro - il calice davanti a lui, ancora vuoto, fortunatamente - e con un ringhio poco rassicurante aveva colpito l'amico dritto sulla testa rasata. 

" Chiudi quella fogna una buona volta, Connie! " 

Non era assolutamente un segreto di Stato, la cotta inspiegabile del Grifondoro per il fetente non-più-ex- professor di Pozioni - tutti lo avevano visto almeno una volta sbavargli dietro copiosamente, o allungare il collo quando questi si chinava per raccogliere qualcosa - ma certo non voleva renderla ancora più di dominio pubblico. Anche perché, passare da masochista, provando attrazione per chi lo tormentava tutto il tempo, non era l'obiettivo primo di Eren.

Il cibo comparve improvvisamente nei piatti, con un magico scintillio: arrosti, patate al forno, variopinte verdure, caldo pane croccante e caraffe di burrobirra riempirono prima gli occhi dei presenti con inaspettato stupore, e subito dopo anche i loro stomaci vuoti.
' Tempismo perfetto ' Pensò grato Eren, addentando affamato una coscia di tacchino.

Due abbondanti ore dopo, con la pancia piena, gli studenti uscirono soddisfatto dalla Sala Grande per avviarsi barcollanti e assopiti verso i rispettivi dormitori.
Eren e Mikasa dettero la buonanotte ad Armin, che si incamminava in direzione della torre di Corvonero, e si apprestarono a raggiungere il dormitorio di Grifondoro. 
A metà strada però, i tre calici di burrobirra che il diciassettenne aveva bevuto, erano giunti a destinazione.

" Mikasa, tu intanto vai, io faccio una sosta veloce al bagno e ti raggiungo. " 

" Te l'avevo detto di bere di meno, Eren. Comunque, va bene, ti aspetto in Sala Comu- " 

Nemmeno il tempo di finire la frase che il ragazzo era già corso via, lungo il corridoio buio, reggendosi il basso ventre. 
' Veloce, veloce, veloce! ' Sussurrava a denti stretti, mentre con gran sollievo, iniziò a intravedere la porta del bagno poco più in là.
Era ad un passo da afferrare la maniglia quando andò a sbattere violentemente contro qualcosa.
O meglio, qualcuno.
Qualcuno di molto basso.
E molto familiare.

" Dove corri, Jaeger? "

' Merda. '

  
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