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Autore: lottie e    28/07/2016    6 recensioni
Dal testo:Hinata aveva poche certezze nella sua vita, poche parevano dire tanto, quasi nessuna.
Ogni avvenimento nella sua vita era scandito da un continuo passaggio da un estremo all’altro, proprio come stava accadendo a lei, forse.
Trama: Konoha stava risorgendo dalla quarta guerra, ma nonostante ciò c'erano ferite che sembravano non potersi più rimarginare.
Durante la guerra, Naruto ha diffuso il suo chakra nel corpo di Hinata Hyuga, ciò ha portato alla vittoria ma anche al danneggiamento oculare della forza innata della corvina. L'unica soluzione sarebbe riuscire a controllare il Kyubi, ma solo una persona è in grado di fare ciò: Sasuke Uchiha.
Hinata, non deve solo affrontare questo problema fisico, bensì qualcosa di più grande, l'enorme vuoto che le ha lasciato la guerra. Una sofferenza che non pare avere soluzioni.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Neji Hyuuga, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Titolo: Non mi prenderò cura di te.

Non era riuscita a chiudere occhio, nonostante fosse più che sicura di avere molto sonno. Aveva avuto la strana sensazione di sentirsi osservata per tutta la notte. Quando l’orologio segnò le cinque del mattino Hinata aveva deciso che sarebbe meglio farsi una doccia e prepararsi per l’incontro. Avevano stabilito che per le sette si fossero trovati tutti fuori le porte delle città e Neji le aveva detto che verso le sei sarebbe passato per portarle la sua tenuta Ninja per la missione. Quando la Hyuga si era infilata sotto la doccia, sentì il sollievo dell’acqua calda sulla pelle fredda. Aveva passato lo shampoo tra i capelli almeno tre volte, l’odore del bagnoschiuma di Sasuke era davvero troppo forte per una persona delicata come lei e voleva assolutamente coprirlo con il suo bagnoschiuma alla vaniglia e lo shampoo al cocco. Ora capiva perché ogni qual volta Sasuke fosse nei paraggi, esaltava quell’odore mascolino. Era facilmente riconoscibile. Quando passò le sue mani sul suo stesso corpo, ricordò vagamente come le mani di Sasuke l’avessero ripulita la sera precedente, mai nessun uomo l’aveva toccata a quel modo e per una volta Sasuke Uchiha le parve essere delicato, o era troppo intontita per ricordare che anche mentre cercasse di prendersi cura di qualcosa, poteva essere brutale come di suo solito. Ricordò il suo toccò sulla sua gola e le parve di sentirlo di nuovo, le dita bollenti che cercavano di ripulirla dalla pioggia salata che si era seccata su di lei, il suo toccò caldo la faceva rabbrividire. La ragazza arrossì violentemente a quel ricordo, scosse la testa come per scacciarlo: non avrebbe dovuto pensare a quella sera, era stata una stupida! Restare a dormire nella casa della persona più pericolosa del villaggio era stato davvero imprudente da parte sua. Girò di colpo la maniglia della doccia: aveva bisogno di mantenere la mente fredda per quella missione, non poteva permettersi di distrarsi e una doccia gelata non le avrebbe fatto per nulla male. La sera prima aveva chiesto a Sakura di lasciarle delle bende per l’indomani in modo da potersi preparare per la missione. Hinata aveva così bendato per bene ogni ferita e aspettò in pigiama l’arrivo di Neji. Quando il ragazzo fu giunto, si cambio in fretta indossando il kimono lilla che usava per gli allenamenti, le andava di qualche taglia più grande ora che era dimagrita, ma Neji prese a riempire gli spazi vuoti con ogni tipo di arma, ne erano davvero tante. Capiva il gesto di suo cugino, ora che non poteva usare il Byakugan, doveva contare solo sulle sue prestazioni fisiche, che per quanto fossero migliorate negli allenamenti con Neji e nel combattere durante la guerra, Hinata finiva per sentirsi stanca e debole a ogni minimo sforzo. Lo sentiva, sapeva bene che era il chakra del Kyubi a divorarla da dentro: l’unica cosa che poteva fare era resistere. Quando fu pronta, erano ancora le sei e mezzo ma Neji decise che era meglio avviarsi e mentre camminavano lentamente per le strane di Konoha gli venne in mente il piccolo regalo che aveva per Hinata. -Quasi dimenticavo, hai bisogno di metterti in forze.- ammise Neji mentre frugava nella sua borsa da spalla. Hinata che fino a quel momento non aveva fatto che pensare a come l’unica cosa positiva della situazione fosse che lasciasse l’ospedale, si ritrovò a guardare Neji con interesse. -mh... cosa?- sussurrò la ragazza. Improvvisamente il ninja cacciò dalla borsa una piccola busta bianca, quelle di carta da bar e la porse Hinata con un sorriso sul viso. -Pensavo che ti avrebbe fatto piacere.- Hinata guardò all’interno della busta e vi trovò una ciambella zuccherata e un cornetto cereali e miele. Era un’amante di dolci, le piaceva sia prepararli sia mangiarli e quelli che Neji le aveva portato erano davvero i suoi preferiti. Anche se la rimproverava sempre di mangiare troppo cibo spazzatura, ogni tanto, anche se non l’aveva detto mai esplicitamente, le lasciava sul comodino a fianco al letto una busta da bar con un dolce dentro e così se Hinata fosse di cattivo umore (cosa rara, anche perché non riusciva mai a prendersela con gli altri), tornava di nuovo contentissima. Sorrise davvero entusiasta e schioccò improvvisamente un bacio sulla guancia di suo cugino, che a quel punto arrossì. Erano più simili di quel che credessero. Entrambi se ne resero conto solo in quei giorni, quando Hinata sfoderava improvvisamente la tipica freddezza Hyuga e Neji, si trovava ad arrossire al più benché minimo gesto di affetto da parte di sua cugina. Giunti al punto d’incontro, anche se mancavano ancora venti minuti, seduto su di una panchina vi era Sasuke Uchiha. Dal suo volto, Hinata percepì che neanche lui aveva chiuso occhio, anche perché aveva passato metà nottata nella stanza della Hyuga a osservarla con il mangekyou, ma nessuno dei due l’avrebbe ammesso. In fondo, entrambi si erano intrufolati nella stanza dell’altro, erano pari, sperava la corvina, anche se in entrambi i casi, la presenza silenziosa e furtiva dell’Uchiha di notte non era un fastidio per lei. Prima che gli Hyuga potessero avvicinarsi, Neji fermò Hinata dal porsi verso Sasuke, afferrandola per la mano che stringeva la busta di carta. -Hinata-sama, ora devo andarmene, ho un incontro con vostro padre per discutere di alcune faccende, mi raccomando, sta attenta. - sussurrò il ragazzo e con lo sguardo puntò dritto verso l’Uchiha, Hinata sapeva che non si fidasse del ragazzo seduto sulla panchina, ma a lei non sembrava una persona poi così cattiva, era un po’ macabro e al quanto inquietante a intrufolarsi nella stanza di una ragazza in piena notte, ma anche lei l’aveva fatto, non c’era molto da preoccuparsi finché fosse dalla loro parte. Riscossa dalle sue riflessione Hinata fece un cenno con la testa a Neji e quest’ultimo dopo averle scompigliato i capelli era sparito in un attimo. Hinata si avvicinò lentamente alla panchina e si sedette a qualche centimetro di distanza da Sasuke, anche se lui non aveva alzato lo sguardo per guardare chi fossero le due figure, la corvina era più che certa che l’Uchiha sapesse chi fossero. Restò a guardarlo per qualche secondo, si aspettava forse che la salutasse? Scosse lievemente la testa, lasciando oscillare i lunghi capelli davanti al viso ed estrasse il cornetto dalla busta, restò a fissarlo per qualche secondo e si voltò verso Sasuke. Le sembrava fin troppo scortese restare lì a mangiare dei dolci buonissimi mentre lui se ne stava rigido con gli occhi chiusi a pensare chissà cosa. -Vuoi un dolce?- chiese con cautela la ragazza mentre porgeva la busta, contenente la ciambella verso Sasuke. Il ragazzo si voltò con un espressione impassibile verso di lei, aveva delle leggere occhiaie che stonavano con la sua figura austera, e il suo volto non accennava a un benché minimo segno di ringraziamento, anzi torno a voltarsi e chiuse gli occhi. Hinata avrebbe voluto rimproverarlo del suo comportamento, ma infondo non le aveva detto o fatto nulla di male, l’aveva capito che lui era uno che se le stava sulle sue ed era meglio non infastidirlo troppo. Lasciò la busta di carta poggiata sulla panchina a dividerli ulteriormente. La ragazza stava per addentare la punta del cornetto con una certa acquolina in bocca, quando sentì un respiro smuoverle i capelli che le sfiorarono il volto, poi le labbra di Sasuke Uchiha addentarono il cornetto a poca distanza dalle sue di labbra. La ragazza arrossì visibilmente e continuò a sentirsi imbarazzata anche quando il ragazzo tornò al suo posto e mangiò con un’espressione di gusto sul volto. La ragazza tornò a guardare il suo cornetto consapevole di avere le guance in fiamma. Era davvero imbarazzante quella situazione. -Cerca di non rallentarci Hyuga.- sentenziò il ragazzo senza degnarla di uno sguardo Hinata a quel punto si sentì davvero irritata, chi era lui per parlarle così?Decise che stavolta l’avrebbe risposto a tono. -S-sono molto veloce!- Era sicura che Sasuke avesse sogghignato, ma non le interessava. Scosse lievemente la testa e morse il cornetto, un po’ di miele le era scivolato sulle labbra e lo leccò. Si sentiva già molto meglio con tutta quella dolcezza. Stava per addentare di nuovo il dolce quando senti una mano poggiarsi dietro di lei, sullo schienale della panchina e la mano sinistra di Sasuke Uchiha poggiarsi sul suo ginocchio fasciato. Era di nuovo a un millimetro dal suo volto. -Ne sono certo. - biascicò il ragazzo mentre stringeva con abbastanza forza il ginocchio di lei e provocandole un lieve dolore che s’intensificava man mano che stringeva la presa. La ragazza rimase paralizzata e s’irrigidì ulteriormente mentre lui mordeva di nuovo il cornetto sporcandosi le labbra di miele che leccò a pochi centimetri dalle labbra di lei e solo quando tornò nel suo lato della panchina lasciò la presa ferrea sulla sua gamba. Hinata era arrossita ancora più violentamento di prima. Era strano quel ragazzo, davvero troppo strano. Per fare quel che aveva fatto nel suo passato, ne era certa doveva per forza avere gravi problemi mentali, ma quello era bipolarismo allo stato puro. Non voleva pensare ai problemi psico-sociali di Uchiha Sasuke, era meglio non immischiarsi nelle faccende che lo riguardavano, peccato che ci fosse dentro più di quanto volesse immaginare. Riprese a mangiare il suo cornetto con lentezza, meglio ritornare alle cose buone della vita. -E comunque non mi piacciono i dolci, preferisco i pomodori.- sentenziò il moro mentre si voltava a guardare dalla porte opposta dove fosse la ragazza. Hinata si voltò verso di lui, si aspettava forse una risposta? Cosa avrebbe dovuto dirgli? ‘’Allora non mordere il mio cornetto!’’ Ora però le si era chiuso davvero lo stomaco, così ripose il cornetto nella busta e lo infilò nello zaino con le scorte per quei giorni. Si distrasse solo quando sentì la figura imponente di Sasuke alzarsi e andare verso tre figure più lontane. Si mise lo zaino sulle spalle e rimase lì in attesa che Sakura, Naruto e Kakashi si avvicinassero. Appena Naruto vide Hinata le corse incontro e le passò una mano tra i capelli e facendola scivolare sul viso sciupato. Fu inevitabile per la ragazza arrossire e tormentarsi le mani, non le piaceva che Naruto la toccasse a quel modo, come se lei fosse un piccolo cucciolo da coccolare perché abbandonata per strada. -Hina-chan, se hai bisogno di aiuto non esitare a chiedermelo!- Naruto le sorrise in modo sincero e Hinata cercò di annuire in modo sicuro: non le piaceva neanche che la ritenessero troppo debole. -Naruto lascia in pace quella povera ragazza e senti cosa dovete fare!- sentenziò il maestro Kakashi con il suo solito tono neutro. Tutti si voltarono a sentirlo, persino Sasuke pareva accennare un minimo di attenzione. Kakashi spiegò che non avrebbe partecipato alla missione, che era lì sono per fare le veci di Tsunade: La missione era portare Sasuke e Hinata al villaggio del fuoco, lì si sarebbe tenuto l’incontro di tutti i Kazekage degli altri paesi per decidere la veracità dell’aiuto di Sasuke Uchiha. Il discorso di Kakashi fu breve, assicurò di guardarsi le spalle a ognuno di loro e rivolse uno sguardo con maggiore attenzione verso Sasuke e nel breve istante che si guardarono, Hinata era convinta di aver visto da entrambi un lieve cenno del capo. Subito dopo erano partiti, dinanzi a tutti correva Sasuke, saltando agilmente sui rami degli alberi, poi Hinata e Sakura e infine Naruto. In questo modo potevano guardarsi le spalle e tenere sotto controllo sia che Hinata che Sasuke, se avessero incontrato dei nemici avrebbero puntato al Byakugan e allo Sharingan ipnotico, pochi credevano che avesse anche il Mangekyou. D’altro canto il viaggio non sarebbe stato troppo lungo, avevano calcolato quattro notti e cinque giorni al massimo, compreso sia andata sia ritorno. Corsero per tutta la mattinata senza mai fermarsi. Hinata era davvero stanca, ma non voleva darlo a vedere, soprattutto con Sasuke Uchiha davanti a lei, anche se le doleva il ginocchio in modo incredibile non avrebbe cessato di correre finché non lo avrebbero fatto anche gli altri e così fu. Erano ormai le due, quando Naruto si lamentava incessantemente del fatto che avesse troppa fame per continuare, così decisero di fermarsi in una radura a fermarsi a mangiare. Sasuke, Sakura e Naruto si erano seduti in cerchio e mangiavano con calma. Hinata se ne stava un po’ in disparte, non aveva molta fame, anzi quasi per nulla, preferiva restare leggera per quanto avrebbero ripreso a camminare. Non sapeva esattamente cosa, la spingeva a guardarsi le spalle anche ora che erano in un luogo sperduto, immersi tra gli alberi secchi e innevati. Faceva davvero freddo eppure era certa che non era quello a infastidirla. Sapeva che ci fosse qualcosa che non andava, sentiva come delle presenze biascicare intorno a loro, potevano essere degli animali spaventati o mercenari pronti a ucciderli, ma non voleva all’armare la situazione senza prove certe. Proprio in quel momento, mentre guardava i compagni a qualche metro di distanza sentì qualcosa passarle accanto e si girò di scatto. Nulla, non c’era nessuno, ma lo spostamento d’aria era percepibile. Sentì di nuovo quel fruscio e si voltò verso Naruto, erano a lui che stavano puntando. Vide un uomo lanciarsi verso il ragazzo biondo e in un attimo prese un kunai e lo lanciò dritto al petto dell’uomo, che finì per terra. In quel momento anche il team sette si rese conto del pericolo e si allertarono, Naruto raggiunse Hinata a grandi falcate. -Come facevi a saperlo?- chiese a gran voce. La ragazza istintivamente mise la sua mano sulla bocca di Naruto, aveva una voce troppo chiassosa. -Naruto, parla piano, potrebbero essercene altri. - sussurrò la ragazza. In quello stesso istante sia Sakura sia Sasuke si erano messi sulla difensiva, quest’ultimo aveva attivato lo sharingan, gli occhi cresimi mettevano in soggezione Hinata e distolse lo sguardo da lui afferrando tra le mani due kunai. -Non riesco a vederli, saranno nascosti dietro qualche muro.- sentenziò Sasuke. Improvvisamente venne fuori un’altra ombra che divenne una figura ben chiara. In un attimo Sasuke gli fu addosso schiantandolo per terra. -Ce ne sono altri?- chiese e come se fosse un burattino l’uomo fece un cenno con la testa. Quello era il potere dello sharingan eterno. In un attimo spezzò il collo all’uomo e si voltò verso Hinata. -Attiva il Byakugan, non c’è tempo.- Hinata fu veloce, con le mani si mosse velocemente creando il jetsu e finalmente la sua vista era ampliata fino ai 159° gradi. -Ce ne sono altri 7, tutti verso ovest, devono essere mercenari, non sembrano ben organizzati. - Si guardò intorno.:- quattro sono dietro di te!- guardo verso Sakura e velocemente lanciò i kunai e due corpi inermi caddero alle spalle di Sakura. Sasuke e Naruto si occuparono degli altri due. Hinata si guardò intorno per capire quando gli altri decidessero di uscire, ma la stanchezza aveva iniziato a condizionare i suoi sensi. Sakura si era avvicinata a lei preoccupata, non riusciva ben a capire cosa stesse dicendo, ma vedeva che la stava sorreggendo per le spalle mentre Sasuke e Naruto si guardavano intorno. Nonostante i suoi sensi la stessero quasi per abbandonare, la sua vista, grazie al Byakugan era perfetta e riuscì a prevedere l’attacco dell’uomo alle loro spalle. -Palmo gentile- sussurrò tra le labbra e con un colpo secco mandò a terra l’avversario e cadde a terra sulle ginocchia: era davvero troppo. Sakura si era accovacciata accanto a lei e anche Naruto si stava avvicinando. Hinata cercò di fare un ultimo sforzo e alzò lo sguardo, gli altri due stavano per uscire dal nascondiglio. -S-sono qui..- sussurrò, stava per caricare il suo attaccò, ma appena uscirono dal nascondiglio Sasuke li individuò e si porse davanti Hinata, Sakura e Naruto e con un solo colpo di Katana, veloce come il vento, aveva eliminato i due nemici appena si presentarono. Hinata si era tirata su e diede un ultima occhiata intorno. Sasuke la stava guardando in attesa di una risposta. -Non ce ne sono più. - La ragazza lo guardò, ma vedeva solo un immagine sfocata, era certa però che lui si fosse avvicinato al punto di sussurrarle nell’orecchio: ora puoi svenire. E poi era convinta che lui avesse fatto un sogghigno divertito, ma le sue mani l’avevano afferrata prima che cadesse a terra inerme.

ANGOLO AUTRICE: ehilà popolo, come va? Spero tutto bene !

Eccomi con un nuovo capitolo, spero vi piaccia. Ho aggiunto una buona dose di sasuhina! E anche un po’ di azione, come promesso. La storia sta iniziando a prendere forma e il mio Sasuke, che amoreee, no scherzo, pensa solo a se stesso… ed ecco spiegato il titolo del capitolo! Beh, ragazzi, che ne pensate di come si stanno evolvendo le cose? Vi abbandono, la vostra Lottie Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic
  
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