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Autore: Eleonora_Vasile    29/07/2016    1 recensioni
Nico Di Angelo: momenti mancanti dalla vita del figlio di Ade, sui suoi pensieri, le sue emozioni, dalla perdita Bianca alle prove di Apollo.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nico inspirò nell'aria gelida del mattino. Certo, le albe che si assistevano dagli alberi dell'Argo II non le avrebbe scambiate forse neanche con una stanza, come gli altri. Gli avevano chiaramente spiegato che non c'era posto, per lui, là sotto. Certo, le stanza di Annabeth e Percy erano libere, ma non sarebbe mai entrato nella camera della ragazza. Nè, tantomeno, era pronto a risentire il suo odore di salsedine. Percy gli mancava, da morire. L'ultima volta che aveva provato quel vuoto nei confronti del ragazzo era stato quando gli era stata cancellata la memoria, ed era stato terribile. Lo aveva cercato senza sosta, disperato, giorno e notte. E poi era comparso al campo Giove e non aveva potuto neanche abbracciarlo. Come, del resto, non avrebbe potuto abbracciarlo neanche quando sarebbe finalmente uscito dal Tartaro. Più ci pensava, più perdeva le speranze che potesse rivederlo. Gli inferi... lui c'era stato, diverse volte. Percy non poteva contare sull'aiuto degli Dei là dentro. I mostri lo avrebbero ucciso, soprattutto dopo che aveva perso il potere dello Stige... il suo regalo. Quel posto lo avrebbe fatto impazzire. "C'è anche Annabeth..." pensò una vocina fastidiosa nella sua testa. Strinse i denti, cercando di trattenere le lacrime. "C'è Annabeth""C'è Annabeth""C'è Annabeth""C'è Annabeth". Si ripetè, giusto per sentirsi un po'più male. Le unghie gli si conficcarono nella pelle. Se Percy non sarebbe uscito per lui, almeno sarebbe uscito per lei. Dopo tutto, non faceva così male come all'inizio. Non provava più tanta rabbia. Solo una vuota malinconia, pensò amaramente. Ormai si era abituato a quel "C'è Annabeth". Se solo, pensò, il suo corpo non lo tradisse con quelle lacrime, forse sarebbe riuscito a convincersi veramente che era tutto ok. E magari anche a scendere come gli altri, o a mostrarsi meno scontroso. Ma era una parte di lui, come se dopo Bianca e Percy gli si fosse impresso un segno indelebile. Nessuno aveva la minima idea, su quella barca, di cosa volesse dire essere Nico Di Angelo. Sentire sulla propria pelle tutto quel dolore e sopravvivere, anche se non si vuole. Ma quel dolore gli era penetrato nella pelle, fino alle ossa, lo aveva riempito, come se dentro di lui non ci fosse altro. E aveva paura che sarebbe scoppiato prima o poi, come una bomba atomica, e avrebbe distrutto qualsiasi cosa. Sarebbe stato quasi un sollievo. Anche se probabilmente non ne avrebbe mai avuto il coraggio.
   
 
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