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Autore: Kushina Namikaze    30/07/2016    3 recensioni
ciao a tutti...questa è la mia prima fan fiction...la storia si divide in due parti...la prima è un flash back riguardante ciò che accade subito dopo la guerra...la seconda parte riguarda ciò che accade tre anni dopo quegli eventi...se vi ho incuriosito non vi resta che leggere :)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Quando Naruto uscì dall’arena dove si erano tenuti gli esami ad aspettarlo vi erano tutti i suoi amici pronti per festeggiare! Kiba e Karin stapparono due bottiglie di spumante, ovviamente solo dopo averlo agitato per bene, con le quali fecero letteralmente la doccia a Naruto, come augurio! Sakura si lanciò verso di lui e lo baciò, facendogli anche lei le sue congratulazioni. I suoi amici lo strattonavano da tutte le parti per abbracciarlo, urlargli congratulazioni o anche solo per dargli una pacca sulla spalla. Agli estranei sembrava un po’ troppo esagerato, anche Karin, all’inizio, quando le avevano detto del piano per il festeggiamento immediato le sembrava tutto eccessivo, ma dopo aver scoperto la storia di Naruto e di quante volte ha rinunciato al suo esame aveva capito che era anche fin troppo poco come festeggiamento. Ovviamente non finì lì! La presidentessa Ino, così soprannominata dagli altri ragazzi, organizzò, subito dopo la partenza di Naruto per gli esami, una festa per l’imminente promozione del loro amico con l’aiuto di tutti. La soprannominarono presidentessa perché non faceva altro che impartire ordini a destra e a manca e talvolta diventava talmente isterica che era impossibile starle vicino.
Avevano tutti preso a cuore la promozione del loro amico, questo perché era l’unico della loro classe a non essere ancora stato promosso. I festeggiamenti continuarono prima al ristorante, dove il maestro Kakashi aveva deciso di offrire la cena, pentendosene subito dopo visto l’appetito del suo allievo e di Choji. Finita la cena, al ristorante stesso Konohamaru e i suoi compagni portarono una torta enorme a forma di Kunai e la scritta “Finalmente Chunin!!”. Vedendo quella torta Naruto si commosse, era solo una torta è vero, ma significava che i suoi amici non avevano mai dubitato della sua promozione. Quella sera Naruto si guardava intorno, circondato di amici, non riusciva a credere che solo alcuni anni prima a quest’ora si sarebbe ritrovato a festeggiare da Teuchi accompagnato solo dal maestro Iruka con davanti ad una ciotola fumante di ramen, proprio con questo pensiero si accorse che proprio colui che più di tutti ha creduto in lui mancava.
“Ragazzi ma perché il maestro Iruka non è venuto?” chiese Naruto.
“Purtroppo si sono accavallati gli esami dei chunin con quelli dei genin e il maestro Iruka era uno degli esaminatori. Ci ha chiesto di riferirti che festeggerà con te al tuo ritorno.” Gli spiegò Shikamaru.
“Come mai ti sei accorto solo ora della sua assenza?” chiese Shino che ogni tanto si rendeva partecipe.
“Bhè fino a poco fa ero concentrato sull’esame e non mi sono reso conto della sua assenza. Mi sento quasi in colpa.” Disse con imbarazzo.
“Dai non ci pensare, non gli diremo che ti sei dimenticato di lui!” disse Ino “Adesso pensiamo solo a divertirci!!”
Terminata la torta, i festeggiamenti continuarono nella camera d’albergo di Naruto, dove ricordarono con piacere, quanto erano incapaci e stupidi durante i loro anni di accademia fino al loro primo esame. Naruto mentre i suoi amici parlavano e si prendevano in giro a vicenda notò Karin ascoltare le loro storie con tristezza così si avvicinò a lei per parlarle e tirarla su di morare.
“Tutto bene Karin? Come mai così triste? Non è da te.”
“Diciamo che mi rendo conto di quante cose mi sono persa nella mia vita.”
“Avrai avuto anche tu degli amici nel tuo vecchio villaggio?”
“Per niente. In quel villaggio ero solo considerata uno strumento per guarire le persone, come mia madre prima di me. Ogni giorno venivo presa di forza e portata nell’ospedale dove chiunque fosse ferito mordeva ogni parte del mio corpo.”
“E’ una cosa crudele!”
“Purtroppo non potevo oppormi. C’ero anch’io sai? Al vostro primo esame.”
“Davvero? Non ti ho vai vista!”
“Cercavo solo di attirare poco l’attenzione e con te che facevi casino ci sono riuscita benissimo. E’ lì che ho incontrato Sas’kè per la prima volta, nella foresta della morte, mi ha salvata da un orso gigantesco! Poi Orochimaru durante quella prova scoprì i miei poteri e così andai con lui. Qualunque posto sarebbe stato meglio del mio vecchio villaggio.”
“Non me ne avevi mai parlato prima.”
“Non che mi faccia tanto piacere ricordare quei momenti e so che tu meglio di chiunque altro puoi capirmi.”
“Purtroppo sì. Però non ci pensare più è storia vecchia! Ormai sei una kunoichi di Konoha e un eccellente medico, sei circondata da amici e l’anno prossimo sarai tu a festeggiare per la promozione a chunin!”
I festeggiamenti durarono tutta la notte finché non crollarono uno dopo l’altro dal sonno nella camera di Naruto.
Si svegliarono tutti in tarda mattinata e si prepararono per partire subito dopo pranzo. Naruto andò a salutare i suoi nuovi amici, incontrati durante gli esami, e i vecchi, dopo di che furono pronti per partire!
Durante il viaggio Naruto continuava a leggere il diario di suo padre in cerca della prossima tecnica da imparare, magari qualcosa di semplice che poteva apprendere durante il viaggio, ma trovava varie tecniche che comprendevano sempre dei sigilli particolari, il che significava che, per imparare a utilizzare quelle tecniche, doveva prima capire e apprendere i fuinjustu basilari. Così approfittò del viaggio per farsi dare qualche lezione dal suo caro maestro Kakashi.
Tutti i ragazzi di Konoha chiesero a Naruto che cosa era quel quaderno che custodiva tanto gelosamente, così il biondo glielo disse, facendogli prima promettere di non farne parola con nessuno. In fondo loro erano la sua famiglia, non lo avrebbero mai tradito. Come si aspettava rimasero colpiti nel sapere che il grande Yondaime avesse messo tutto il suo sapere in un oggetto tanto discreto da non essere notato, ma, se ci si pensa attentamente, questo fu un gran colpo di genio: nessuno avrebbe mai notato un quadernetto vecchio e un po’ stropicciato.
Quando arrivarono a Konoha, Naruto aveva già imparato le basi dei fuinjustu, almeno sulla teoria, adesso doveva trovare il tempo di fare pratica e di imparare almeno una tecnica tanto potente da sigillare i biju all’interno dei futuri jinchuriki. Prima di ogni altra cosa andò dal maestro Iruka per comunicargli la buona notizia. Il maestro era talmente emozionato che il suo allievo preferito fosse diventato chunin che lo invitò a tenere una lezione con lui in accademia per spronare i futuri ninja di Konoha. Naruto accettò volentieri, una pausa gli serviva proprio. Così andò in accademia insieme a Iruka che lo presentò come il miglior studente del mondo.
I ragazzini erano felicissimi di poter trascorrere quelle ore con il loro eroe, lo riempirono di domande e Naruto pazientemente rispose a tutte. Si allenarono anche insieme quel giorno nelle tecniche base e Naruto si mostrò essere un maestro molto abile, sapeva farsi seguire sapeva correggere e sapeva spiegare le varie tecniche in modo semplice e chiaro, questo perché non si basava affatto sulla teoria ma sulla pratica. Fu una giornata semplice e divertente che si concluse con Naruto e il maestro Iruka davanti a due ciotole di ramen fumante offertogli da Teuchi come regalo per la sua promozione.
Trascorse circa un mese, Naruto aveva finalmente appreso un sigillo basilare e adesso si concentrava su uno più difficile. Intanto gli furono assegnate le prime missioni di livello “C” che lo vedevano come capitano, niente d’impegnativo, niente che lo portasse troppo lontano dal villaggio e che gli permettesse di tornare a casa la sera. Anche se era un grande eroe non aveva comunque esperienza come capitano, infatti, nei membri della squadra, vi era sempre un chunin con più esperienza o un neo jonin per controllare la situazione e correggerlo nel caso avesse commesso degli errori. Le prime missioni furono disastrose come ci si aspettava d’altronde, pian piano, però migliorò e soprattutto capì che non tutti erano instancabili come lui. In tutto questo la sua relazione con Sakura andava a gonfie vele, anche se ancora non le aveva detto niente della sua futura partenza, cosa che aveva deciso di fare, anche se questo significava andare contro gli ordini dell’Hokage.
Era un bel pomeriggio estivo a Konoha, sia Naruto sia Sakura non era di turno così decisero di trascorrere la giornata insieme, la mattina andarono al lago per fare un bel bagno rinfrescante mentre nel pomeriggio andarono nel loro campo di addestramento per allenarsi. Sakura, se voleva ottenere il titolo di Jonin, doveva aumentare la sua abilità nel corpo a corpo e magari ideare qualche ninjutsu tutto suo.
“Sakura-chan se vuoi migliorare nel combattimento devi aumentare la velocità, non serve a niente avere dei colpi potenti se non colpisci il bersaglio!”
“Questo lo so, cosa credi! È solo che non riesco ad essere più veloce!”
“Possiamo provare una cosa. Tempo fa il maestro Jiraia mi fece allenare con i pesi, li avevo alle caviglie e ai polsi.”
“Come quelli di Lee? Non credi di esagerare?!”
“Bhè quelli si sono esagerati, comunque ho iniziato con dei pesi di mezzo kilo, sembra che non facciano niente invece a lungo andare portano dei risultati. Se ti abitui a combattere con quelli non solo il muscolo si rafforza ma automaticamente quando li togli ti senti più leggero e di conseguenza aumenta la velocità. Puoi iniziare con questi da mezzo kilo e poi man mano che ti ci abitui aumentare il peso.”
“ Sarebbero due kili in più. Come inizio può anche andare.”
“Io ho iniziato così e alla fine dell’allenamento indossavo dei pesi di 5 kili ciascuno. Aumentandoli gradualmente non te ne rendi neanche conto. Ancora oggi li uso quando vado a correre.”
“Ora che ci penso non mi hai mai parlato del tuo allenamento con Jiraia-sama.”
“È stato talmente orribile che preferisco dimenticarlo! Pensa che per i primi giorni non ho neanche dormito perché dovevo prima terminare gli esercizi, prima li terminavo e prima mi potevo riposare. La prima settimana ho avuto la possibilità di dormire perché perdevo i sensi per via della stanchezza. Poi quando vedeva che ormai facevo gli esercizi a occhi chiusi mi aggiunse i pesi e aumentò l’intensità degli esercizi. I primi sei mesi sono serviti al potenziamento del corpo, i sei mesi successivi ci concentrammo sul corpo a corpo e in seguito sul controllo del chakra. L’ultimo anno mi ha fatto mettere in pratica tutto ed è stato proprio in quell’anno che abbiamo ideato l’Odama rasengan!”
“Ecco perché quando sei tornato eri totalmente diverso, e non lo dico solo perché eri più grande, eri più sicuro di te e delle tue capacità. Avevi uno sguardo totalmente diverso, più sicuro, più fiero però mantenevi sempre la tua aria da bambino.”
Naruto, preso dall’imbarazzo si mise una mano dietro la nuca iniziando a grattarsi e ridere senza un motivo preciso.
“Posso farti una domanda?” disse Sakura.
“Certo dimmi” le rispose il biondo.
“Come mai ultimamente sei tanto preso dalle tecniche di sigillo? Insomma non ti sono mai piaciute perché serviva un controllo del chakra che non possedevi e inoltre dicevi sempre che non rientravano nel tuo stile di combattimento, poi ad un tratto ti ci sei interessato dal niente. Ho capito che stai nascondendo qualcosa da quando eravamo al villaggio della Nuvola.”
“Bhè credo che non posso più continuare a nasconderlo.” Rispose Naruto con aria arresa. “Fino ad ora non ti ho detto niente perché si tratta di una missione segreta del quale nessuno oltre a me, Killer Bee e i cinque Kage ne è a conoscenza. Al maestro Kakashi è stata detta qualcosa perché doveva aiutarmi a padroneggiare i fuinjustu, ma neanche lui sa tutto nei dettagli”
“Di cosa si tratta?”
“Quando avrò imparato a padroneggiare una tecnica abbastanza potente partirò insieme a Killer Bee per sigillare nuovamente i biju in nuovi Jinchuriki. Potrei stare via mesi, anni non so quanto tempo passerà con certezza.”
“Perché?”
“Te l’ho detto perché, è una missione segreta non…”
“Non dicevo questo, capisco perché non me ne potevi parlare ma perché mandare te? E soprattutto perché sigillarli nuovamente? Se Kaguya è stata sconfitta e parte del merito è anche loro che ti hanno donato il loro chakra non credi!? E poi perché hai accettato? Tu meglio di chiunque altro sai cosa significa avere un essere sigillato dentro di se! Pensavo che non avresti mai permesso una cosa del genere.”
“La cosa non piace neanche a me, ma purtroppo non ho altra scelta! Se non avessi accettato qualcun altro sarebbe stato incaricato al mio posto! È proprio perché so cosa significa che ho accettato questa missione! Ho stabilito delle mie regole e dovranno essere rispettate! Hanno usato la scusa che i Biju potessero litigare fra loro e causare enormi disastri, ma in realtà temono che in futuro possa apparire un nuovo Madara che vorrà impossessarsi di tutti i biju. Il mio compito è sigillarli e allenare insieme a Killer Bee il futuro Jinchuriki affinché impari a dominare il suo potere e insegnargli a non abusare troppo della loro forza. Come ho detto prima ho stabilito delle regole, ovvero deve essere il biju a scegliere il suo jinchuriki, anche perché se si opporranno verranno sigillati in giare tipo quelle usate dal villaggio della nuvola e dal villaggio della sabbia, ovviamente non sarò io a farlo ma altri. Secondariamente il jinchuriki scelto dovrà essere acconsenziente, sapere a cosa andrà in contro e se accetterà, prima che il biju venga sigillato in lui o lei che sia, dovranno conoscersi e fare amicizia, se non andranno d’accordo non permetterò che il biju venga sigillato. Terzo, prima che il biju venga sigillato il futuro jinchuriki dovrà sottoporsi ad un allenamento fisico e psicologico, in modo che l’unione dei due sia meno pesante di quel che dovrebbe essere. In seguito alleneremo il jinchuriki a controllare il potere del proprio biju e lo aiuteremo a reintegrarsi nel proprio villaggio, perché una volta che la fase di sigillo verrà completata niente sarà più come prima. Potranno anche tenere nascosta l’identità del jinchuriki  ma prima o poi si scoprirà come voi avete scoperto me. Quindi il futuro Jinchuriki dovrà dire ai suoi amici più fidati a cosa sta andando incontro e farli partecipi del loro cambiamento così dopo non saranno soli.”
Sakura rimase lì immobile ad ascoltare quelle parole dette con tanta rabbia e capì…
“Capisco perché hai deciso di andare tu. Chiunque altro se ne fregherebbe a livello sentimentale perché non sanno cosa significa, invece tu cercherai di far sentire entrambe le parti al proprio agio con loro stessi, il loro futuro biju e il resto della comunità. Non sarà per niente facile! Anzi sembrerebbe quasi impossibile.”
“Voi mi avete accettato e, anche se non è stato facile, mi ha accettato anche Konoha. Perché per loro dovrebbe essere diverso! Non dico che sarà facile, tutt’altro ma saranno pronti psicologicamente perché io e Bee abbiamo deciso di raccontare a tutti loro la nostra storia, così sapranno a cosa vanno incontro.”
Per un attimo i due restarono in silenzio, ognuno di loro aveva le proprie riflessioni e i propri pensieri. Sakura pensava a come avrebbe fatto tutto quel tempo senza Naruto, finalmente iniziava ad abituarsi a lui come il suo fidanzato, aveva stabilito una certa routine con lui alla quale non voleva rinunciare. Ogni sera, fatta eccezione di quando lei aveva i turni di notte, s’incontravano e camminavano per tutta Konoha mano nella mano raccontandosi la loro giornata, cenavano insieme e, talvolta quando i genitori di Sakura erano in viaggio, lei dormiva a casa del biondino, ovviamente il padre e la madre di Sakura pensavano che restava da sola a casa o che andasse a dormire da Ino. I suoi genitori avevano capito che Sakura gli nascondeva qualcosa ma ancora lei non aveva detto niente. La vedevano più spesso in compagnia di Naruto ma sapevano che era un suo compagno di squadra e pensavano che dopo la guerra si erano avvicinati ulteriormente per darsi conforto l’uno con l’altra.
“Invece parlando di missioni impossibili…” iniziò Naruto “hai detto ai tuoi genitori che non sono più un semplice compagno di squadra?”
“Bhè ecco ci sto lavorando ok?” Rispose Sakura con imbarazzo.
“Si certo, come no! E magari sei sul punto di dirglielo come un mese fa…”
“Non è facile come credi! Soprattutto con un padre geloso come il mio!”
“Non vedo dove sia il problema. Se i miei genitori fossero vivi glielo avrei detto subito!”
“Ma tu sei maschio ed è diverso! Per mio padre sono ancora la piccola e delicata Sakura. Non riesce ancora a capacitarsi che abbia affrontato una guerra e che ne sia uscita illesa. Pensa che sia stata ferma in un angolo a curare solo feriti lontano dal campo di battaglia. Più cerco di dirgli come sono andati i fatti più lui pensa che mi inventi le cose per sembrare forte e brava ai suoi occhi. Se gli dicessi che il mio ragazzo è l’eroe della quarta guerra ninja mi prenderebbe in giro, non per te ma perché pensa che inventi anche quello.”
“Potevi dirlo prima che il motivo era quello!”
“Perché sai come fargli cambiare idea?”
“Tuo padre è un ninja giusto?”
“Si ma essendo rimasto un genin non riceve molte missioni per questo spesso fa il commerciante nelle fiere.”
“Però ancora viene chiamato per le missioni giusto?”
“Si certo, dove vuoi arrivare?”
“Io sono appena stato promosso chunin e durante le ultime missioni di livello “C” non ho avuto nessun supervisore, quindi potrei chiedere alla vecchia Tsunade di affidarmi una missione di quel livello con te e tuo padre come compagni di squadra. Sarà anche un genin ma sicuramente ha molta più esperienza di noi, tu sei un medico, elemento che non può mancare in una squadra, infine io sarò il capitano. Siamo una squadre di tre elementi la vecchia Tsunade non dirà di no!”
“Ma perché vuoi andare in missione con mio padre, io sono sempre stata una tua compagna ma perché con lui?”
“Tuo padre non ti ha mai vista in azione e questa missione sarà il momento adatto per fargli vedere di cosa sei capace, inoltre tuo padre capirà che non siamo due semplici compagni di squadra e per te sarà più facile dirgli che stiamo insieme!”
“Da quando ti vengono queste idee?”
“Mi sembrava un buon piano, tu non credi?”
“Un buon piano? È geniale!!” Sakurà iniziò ad agitarsi e fare mille pensieri per quello che sarebbe accaduto quel fatidico giorno.
I due ragazzi ripresero ad allenarsi fin quando non venne la sera; stanchi dei duri allenamenti, andarono ognuno alla propria casa per riposarsi in attesa di un nuovo giorno.


RULLO DI TAMBURI *TRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR*
Ebbene si sono tornata!! 
Ho avuto una miriadi di problemi che mi hanno impedito di scrivere: lavoro senza un attimo di pausa, tastiera rotta, connessione mancante e, non scrivendo da tanto avevo anche un pò perso l'ispirazione u.u fortuna che ho ritrovato il mio bel schemino su come deve andare la storia che ovviamente non ho seguito per niente. Il capitolo è più lungo del normale per farmi perdonare di non aver scritto per più di un anno. Il tempo delle ultime correzione e pubblicherò anche il capitolo nuovo di "Fin che morte non ci separi" Mi farò perdonare anche per quello ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate soprattutto per come è stato scritto dal momento che ho perso l'abitudine!!
A presto!! (Veramente questa volta u.u)

 
  
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