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Autore: Shenron87    31/07/2016    3 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Caro Amico ti scrivo

Caro diario, come va?
Sono Hermione e da quando Kalel ed Harry hanno cambiato la scuola tanti mesi sono trascorsi.
Tre anni per essere precisi. Perchè ho deciso di iniziare a scrivere un diario solo adesso?
Ad essere onesti non saprei risponderti ma ho come l'impressione che gli eventi abbiano iniziato a muoversi. Ma andiamo con ordine.
In primo luogo devo dirti che, nonostante i miei dubbi, la convivenza durante le lezioni procede più o meno tranquillamente.
Sarà che i docenti chiamati a sostituire Ruf e Piton hanno insegnato a lungo e sanno come tenere in riga i loro studenti, il vecchio Lumacorno insegnava qui fino a dieci anni anni fa, ma tutti hanno compreso i vantaggi nel riordino del calendario.
Accorpando le lezioni i ragazzi avevano guadagnato qualche ora vuota in più che, data la mole di compiti, male non fa.
Anche il restauro del castello era stato un regalo gradito per gli studenti più anziani che avevano intuito come gli inverni seguenti sarebbero stati meno rigidi quell'anno.
In ogni caso le lezioni, caro diario, proseguirono con una certa tranquillità per tutto ottobre.
Fu ad Halloween che le cose iniziarono a complicarsi.
Quel giorno io mi trovavo a Incantesimi e stavo dando dei consigli a Ron-Faccia di culo-Weasley quando lui, senza un valido motivo, mi ha apostrofato con epiteti volgari che non ho intenzione di mettere per iscritto.
Lo stronzo aspettò la fine della lezione per farlo e io... beh non ressi il peso e corsi in bagno a piangere.
Harry però mi venne dietro e passammo la giornata nel parco assieme ad Angela e Kalel che quel giorno avevano marinato le lezioni fin dalla prima ora.
In fondo era ovvio visto che era l'anniversario del giorno in cui erano rimasti orfani di madre.
Rimanemmo in silenzio per ore e solo sul finire della giornata ci separammo. Non che fosse una nostra idea... solo che quando un troll di dodici metri armato di clava ti viene contro e tuo fratello e tuo marito gridano di andare via a te e tua cognata... beh tu corri a cercare un aiuto di qualche tipo.
Non so bene cosa successe ma, quando arrivai in infermeria assieme ad Angela, vidi una spada posta accanto al letto di Harry.
Sembrava una Katana giapponese ma non possedeva un elsa e l'impugnatura sembrava essere fatta di semplice legno.
Una strana energia però la pervadeva e nessuno, nemmeno Agrippa, sembrava ansioso di toglierla di mano a Harry.
Lui stava bene e, nonostante tutto, sorrideva così come mio fratello che, pur essendo sporco di fango e con indosso vestiti logori, sembrava in perfetta forma.
Non ci volle molto a capire il motivo di un simile evento. Qualcuno voleva ciò che Silente nascondeva nel corridoio del terzo piano e non ci volle nemmeno così tanto per scoprire di cosa si trattasse.
Bastò una semplice chiamata al nonno che, dopo averci raccomandato e fatto promettere di non immischiarci, ci parlò della pietra filosofale.
Un Harry meno provato dal suo tormentato passato sarebbe inorridito all'idea che qualcuno, un Voldemort a caso, aveva seguito la Pietra filosofale dal Maniero dei Flamel a Salem fino alla filiale Londinese della Gringott, assaltata tra l'altro pochi giorni dopo, per poi arrivare a insediare Hogwarts.
Il mio Harry... beh se ne lavò le mani e io non potei essere più orgogliosa di lui. È inutile cercare di vendicarsi solo per farsi ammazzare.
Un giorno, quando sarà più forte, si vendicherà. Anche dei maghi se vorrà ma fino ad allora... beh lui ha dei doveri coniugali da adempiere.
Per questo il resto dell'anno passò liscio come l'olio.
Certo, ci furono dei piccoli incidenti con quel cretino di Ron, che non tollerava la nostra pacifica convivenza con i Serpeverde moderati, o con Draco che ci odiava perché il nonno aveva ucciso il suo padrino.
Forse Draco sperava nel sostegno di tutta la sua casa ma gli altri Serpeverde non si schierarono contro qualcuno che aveva un nonno capace di causare la morte e la decomposizione di un corpo in una manciata di secondi.
Questi, furbescamente oserei dire, preferirono una diplomatica equidistanza.
Altri problemi vennero da Hagrid con cui, pur non provando astio nei suoi confronti, avevamo legato poco.
In fondo lui era un uomo di Silente e, visto che il vecchio folle continuava a mantenere attivo quell'incantesimo potenzialmente letale per Harry, noi non volevamo essere legati a lui in nessun modo.
Tornando a noi il gigante buono aveva trovato... o secondo Harry qualcuno gli aveva fatto trovare... un uovo di dorsorugoso di Norvegia e Silente ebbe molto da fare quando Malfoy, che aveva seguito Ron e i gemelli nella capanna del guardiacaccia, denunciò il custode al padre.
Ci volle tutto il suo ingegno per far svanire il cucciolo prima che Lucius e gli auror venissero ad arrestare il custode delle chiavi e dei luoghi segreti di Hogwarts.
L'unica nota positiva di tutta questa situazione fu che Silente fu distratto abbastanza da permettere al nonno di entrare e cambiare le griglie runiche che difendevano il castello in modo che dessero solo un leggero fastidio a Harry invece che ferirlo se si fosse allontanato da Hogwarts per le vacanze estive.
Dopo Natale infatti, per non correre il rischio di uccidere il bambino più ricercato del paese, il vegliardo aveva abbassato il livello di pericolosità da letale a coma reversibile.
Fu facile per Mephisto quindi abbassarlo fino a puntura di zanzara apponendo anche delle difese che impedissero a Silente di avvicinarsi nuovamente alla griglia.
Da ciò che ho capito l'ha spostata in una dimensione simile a quella dei Rating Game ma non divaghiamo.
Sul finire dell'anno, subito dopo gli esami, comprendemmo l'arcano.
Era Raptor a tirare le redini di tutti quegli eventi misteriosi. Era il p-povero b-balbuziente R-Raptor a non aver perso di vista la pietra nemmeno un attimo e che, il giorno di Halloween, aveva usato il troll per sviare l'attenzione dal terzo piano.
Fuffy, il cerbero allevato da Hagrid e prestato a Silente, lo aveva fatto desistere ma solo fino a quando non aveva scoperto da Hagrid, avvicinato con la scusa di liberarsi di un uovo di drago, come renderlo mansueto.
Musica. Una semplice e banale melodia lo faceva cadere tra le braccia di Morfeo. Tolto Fuffy, come vedemmo assieme al nonno, le altre protezioni erano una baggianata. Tranello del diavolo, chiavi alate da prendere con la scopa, una partita a scacchi, un troll e l'ultimo lascito di Piton, una sciarada abbastanza complessa da meritarsi il titolo di prova più difficile. Non che tutto l'insieme lo rendesse impenetrabile. Kalel ed Harry stimarono infatti che un team composto da Neville, Ron e Draco avrebbe potuto arrivare fino in fondo.
A impedire che Raptor prendesse la pietra però pensò Agrippa.
Lui infatti, non approvando la superficialità con cui Silente aveva difeso quell'artefatto leggendario, pose la pietra al centro di una stanza piena di cerchi magici difensivi che costrinsero il docente di babbanologia, aiuto supplente di difesa, a consumare ogni oncia di magia per disattivare le varie e innumerevoli trappole.
Solo alla fine, quando l'ultimo strato difensivo venne abbattuto dagli sforzi congiunti di Raptor e Voldemort, la pietra finì in mano loro ma, non appena la presero capirono di essere stati giocati di brutto.
L'intera stanza infatti svanì lasciando il posto al baratro dimensionale che circondava i vari regni sovrannaturali come Inferno, Paradiso, Inferi greci o Asgard...
Un demone di classe media morirebbe nel giro di alcune decine di minuti. Uno di alta o di classe suprema potrebbe schermarsi o smaterializzarsi nel punto più vicino... Un uomo esausto con un livello pari a un demone di classe C, per essere generosi, si sarebbe scomposto in atomi nell'arco di pochi minuti, tre al massimo.
Voldemort, che possedeva Raptor, invece perdurò alla morte del suo contenitore.
Non essendo realmente vivo non poteva morire e per questo, secondo la teoria di Agrippa, sarebbe rimasto a vagare in quella dimensione fino a quando non avrebbe trovato un varco o, cosa che si augurava, qualche umano non avrebbe trovato il modo di renderlo mortale.
Inutile dire che non capimmo come un uomo, e bada diario, un uomo, potesse sopravvivere, seppur sotto forma di spirito, in un luogo dove esseri sovrannaturali di pari livello morirebbero.
Inutile dire inoltre che nessuno, nemmeno Agrippa o il nonno, ci diede alcuna spiegazione.
A quanto pareva il segreto di Voldemort era qualcosa che avremmo dovuto scoprire da soli e penso che un giorno dovremo farlo ma per adesso, Diario, fatti raccontare in breve anche il mio secondo anno.
Il secondo anno cominciò male e, come penso immaginerai, terminò peggio.
In primo luogo a noi menbri del casato Pheles non fu permesso di prendere il treno. Non che ci importasse visto che, nonostante scambiassimo parole quasi con tutti, non avevamo legato molto con qualcuno di esterno al nostro gruppo.
Ci preoccupava invece il fatto che fossimo stati costretti a smaterializzarci nello studio di Agrippa per qualche strano motivo.
Capirai che, dopo un estate passata a mettere una museruola ai nostri sensi di drago, io ed Harry ci sentivamo piuttosto inquieti una volta tornati a Hogwarts in un modo così atipico.
Per questo, dopo aver salutato Agrippa, passammo una giornata in riva al lago dove ci rilassammo fino al banchetto.
Li, purtroppo, conoscemmo l'aiutante di Agrippa. Un cretino, egocentrico privo di abilità che prendeva il nome di Gilderoy Allock.
L'unica cosa positiva fu che fin dalla prima lezione Agrippa lo usò come manichino per mostrarci gli incantesimi e quindi passava molte ore in infermeria e, quando non era in infermo, era comunque troppo intento a rendersi presentabile e quindi in giro lo si vedeva poco e nulla.
Anche perché gli avremmo riso in faccia se lo avessimo visto girare con i bigodini per i corridoi della scuola.
Fatto sta che, apparizioni di Allock con i bigodini a parte, ad Halloween le cose tornarono a farsi serie e tutti, chi più, chi meno, iniziammo a pentirci di essere tornati nella perfida Albione.
La gatta di Gazza, Mrs Purr, venne trovata pietrificata davanti a un bagno sul cui muro esterno appariva una scritta del colpevole.
“Tremate nemici dell'erede. La camera dei Segreti è stata aperta...”
La scritta, di per se poco rassicurante per la scelta delle parole usate, era di un colore rosso molto simile al sangue sebbene fosse evidente anche ad un occhio inesperto che si trattava di vernice.
Malfoy, come suo solito, se ne uscì con una sparata delle sue che gli fece ricevere pochi sorrisi e molto biasimo.
Aveva deciso di recitare la parte dello stronzo per spirito di contrapposizione verso Harry e mio fratello ma, ancora una volta, non ricevette risposta.
Eravamo infatti più preoccupati di ciò che stava accadendo che delle parole di un piccolo sbruffone.
Nonostante i timori degli altri ragazzi, che corsero a richiedere ogni copia disponibile di “Storie di Hogwarts”, le aggressioni si fermarono e per molto tempo tutti ci convincemmo che quello fosse stato solo un caso isolato. Inutile dire, caro Diario, che ci sbagliavamo.
Uno dopo l'altro i vennero colpiti numerosi studenti natibabbani : Ernie, Colin Canon... perfino Sir Nicholas, un fantasma, venne colpito dallo strano incantesimo dell'erede.
Una cosa però era certa. Se noi brancolavamo nel buio e Yamata ci chiedeva di darle il tempo di formulare un ipotesi, il Ministero era in Tilt visto che perfino a Natale, mentre noi eravamo tornati a casa per le vacanze, numerosi burocrati venivano a trovare il nonno in cerca di consiglio.
Al nostro ritorno, tra i vaneggiamenti di Allock, il commercio di amuleti falsi tra gli studenti e le voci che davano Harry come l'erede di Serpeverde, visto che si tovava sul luogo dell'aggressione di Ernie e di Sir Nicholas, la situazione degenerò.
Nonostante tutto Harry e Kalel decisero di non intervenire. In fondo la pietrificazione non era nulla di serio o di irreparabile.
Le cose cambiarono quando... si è un ridicolo da dire... io e Angela fummo pietrificate e, col senno di poi, devo ringraziare Yamata che ci suggerì di evocare una barriera che avesse l'effetto di schermarci dalla luce in eccesso.
Fu allora che, tramite il legame con Yamata, avvertì la rabbia di Harry. Era una rabbia senza pari che sembrava in grado di scuotere le fondamenta del mondo.
Tramite il legame lo vidi parlare con Kal e li sentì chiedere a Yamata un consiglio.
“Io parlerei con Hagrid... dopo un drago e un cerbero chissà che non conosca qualche creatura in grado di pietrificare.”
I due ragazzi annuirono prima di smaterializzarsi davanti alla porta di Hagrid per chiedere consiglio.
Non poterono parlare molto. Il nostro gigante buono era teso e subito dopo arrivò Caramell assieme a Silente e a Lucius.
In base a ciò che ho scoperto una volta destatami in infermeria Caramell aveva bisogno di un capro espiatorio e, a causa di una vecchia condanna, Hagrid era balzato al primo posto nella per nulla invidiabile classifica di indiziati.
Lucius invece era li per cogliere la palla al balzo e consegnare una delibera del consiglio con cui Silente era invitato a lasciare il suo uffico. Inutile dire che il nonno, pur odiando Silente, non prese bene il fatto di venire scavalcato e Malfoy avrebbe pagato a caro prezzo il suo ambizioso progetto.
Hagrid non prese bene la notizia ma seguì Caramell senza fare storie e, prima di andarsene, suggerì di seguire i ragni.
Ancora oggi, nonostante io sia una femmina di angelo caduto, tremo al pensiero di ciò che vidi nel pensatoio del nonno una volta giunti a casa.
Kalel ed Harry però affrontarono l'oscurità della foresta e, dopo aver camminato per ore, finirono in un nido di Acramantule di cui alcune grandi come auto solo per ottenere un indizio criptico.
“Noi non nominiamo quella creatura....” disse prima che Kalel ed Harry riducessero in fiamme l'intera nidiata che, morto il decrepito patriarca, si sarebbe divisa e avrebbe invaso altre parti della foresta o, nel peggiore dei casi, del castello e delle valli circostanti.
In base alle informazioni ricevute i ragazzi scoprirono che la creatura, nata nel castello e vecchia di almeno un millennio, doveva essere per forza un rettile data la natura rettilofona di Salazar e, cosa importantissima, aveva ucciso una ragazza in un bagno.
Fu allora che Yamata, colta da un improvvisa illuminazione, si intromise.
[So di cosa si tratta. È un basilisco...] disse iniziando a spiegare ai ragazzi i punti di forza e quelli deboli del millenario biscione.
I ragazzi decisero di prendersi tempo per formulare un piano.
Chi fosse la ragazza morta in un bagno era palese. Che il bagno avesse qualche connessione con gli eventi, visto che la prima vittima del 1992 fu trovata la, era altrettanto palese.
Chi fosse il colpevole... beh quello non era così ovvio.
Per questo i ragazzi attesero fino all'ultimo sperando che l'attentatore la smettesse e che il loro intervento, data la rapida crescita delle mandragole in possesso della professoressa Sprite, non fosse necessario.
Purtroppo le loro speranze furono vane. Ginny, la sorellina di quel cazzone di Ron, venne rapita e i docenti, per ridurre l'ego di Allock, lo mandarono a risolvere la situazione dato che, parole sue, lui sapeva cosa fosse il mostro e dove si trovasse l'entrata della camera dei segreti.
Allock però non sembrava amare l'avventura. Per questo Harry e Kalel non si stupirono quando, andati a cercarlo per arruolarlo nella loro missione di salvataggio, lo videro intento a fare i bagagli.
Fu allora che i ragazzi ebbero la conferma di ciò che già tutti e quattro sospettavamo : lui era un bugiardo!
Solo che la verità, come scoprimmo tramite il ricordo, era ben peggiore di quanto ci aspettassimo.
Lui aveva rubato il merito di tutte le sue imprese cancellando la memoria a maghi di cui il mondo avrebbe potuto aver bisogno in futuro e avrebbe fatto lo stesso se Kalel ed Harry, grazie ai loro riflessi non avessero disarmato il docente e, con un po di forza, l'avessero portato fino al bagno di Mirtilla.
Li Harry aprì il passaggio parlando in serpentese davanti a un rubinetto a forma di serpente e gettarono Allock per le condutture al grido di "QUESTA. È. SPARTA!!!!".
Il tutto seguito da un poderoso, nei limiti del lecito ovviamente, calcio che mio fratello assestò al finto docente il quale, perdendo il suo baricentro, si ritrovò catapultato dentro una condotta abbastanza spaziosa da permettere a un basilisco millenario di entrare e uscire dalla camera comodamente.
I due ragazzi attesero qualche secondo prima di decidersi a seguirlo. Il tempo necessario a capire se li sotto ci fosse un serpente pronto a guardarli in cagnesco.
Quando lo fecero, dopo una divertentissima discesa, arrivarono in quella che poteva definirsi l'anticamera della camera dei Segreti.
Trovarono Allock il quale però, caro diario, non ne voleva proprio sentire parlare di atti eroici e per questo, rubando la bacchetta dalla tasca di mio fratello, tentò di cancellare la memoria dei ragazzi.
Il nostro docente non sapeva che ad angeli e demoni la bacchetta non serve.
Per questo, mentre Harry attirava l'attenzione dell'uomo, Kalel evocava una simpaticissima barriera che, come scoprì Allock a sue spese, rispediva al mittente quasi tutti gli incantesimi eccetto le maledizioni più potenti.
Risultato? Ti basta che oggi Allock è al San Mungo incapace perfino di allacciarsi le scarpe da solo?
In ogni caso i ragazzi continuarono a camminare e, dopo aver oltrepassato l'esuvia del basilisco e aver aperto la seconda porta, una porta sferica che aprendosi scivolava sotto il pavimento, si trovarono davanti al corpo privo di sensi di Ginny.
Kalel si assicurò che fosse viva e, dopo averla circondata con alcuni strati di barriere, notarono la presenza di un secondo corpo nella sala.
Era un elfo domestico privo di vita e con occhi ormai assenti, probabilmente divorati dai vermi.
Subito dopo i ragazzi si imbatterono in un certo Tom Riddle che spiegò loro come lui in realtà fosse Voldemort e che, una volta morta Ginny, avrebbe usato la sua energia per stabilizzarsi, visto che diceva di essere un ricordo, e trovare il vero Voldemort per favorirne il ritorno.
Aveva perfino un complice che lo attendeva fuori da Hogwarts ma Kalel ed Harry non sembrarono preoccuparsi. Non si preoccuparono nemmeno quando Riddle evocò il basilisco.
Fummo io ed Angela a preoccuparci per la stupidità dei nostri mariti.
Per poter combattere senza temere lo sguardo del basilisco, Harry si cavò gli occhi con le dita.
Certo poteva contare sulle abilità taumaturgiche di mio fratello ma, perdonami se lo considero un gesto stupido.
Kalel invece, per motivi a me ignoti, non si curò nemmeno di compiere un simile gesto e si limitò a fissare il basilisco negli occhi con noncuranza.
Riddle, che non si aspettava la follia del mio Harry, non poteva immaginare che la scelta di mio fratello fosse dettata da qualcosa di diverso dall'ignoranza.
Nemmeno io o Angela potevamo immaginare che lo sguardo del serpente più letale del mondo non facesse nemmeno il solletico a mio fratello. Forse è per il sangue di Phenex che scorre in lui che gli garantisce una pseudo-immortalità rinomata anche tra i demoni... forse il motivo è un altro non saprei. Tutto ciò che so è che, nonostante la mole, quel serpente era talmente agile e forte da costringere mio fratello a trasformarsi nella forma animale tipica dei Valefor (nda vedesi Valefor Final Fantasy X) e mio marito venne costretto a richiamare la sua spada.
Fu uno scontro lungo reso arduo dalle dimensioni del rettile, superava di sicuro i dodici metri, e dalla presenza di colonne e statue che impedivano a mio fratello di volare liberamente.
Alla fine Kalel ebbe un idea... se così si può definire.
Prese Harry per una mano e, dopo aver girato su se stesso come una trottola, lanciò mio marito nelle fauci del mostro che, colto di sorpresa, non ebbe modo di chiudere la bocca e si ritrovò tagliato in due da mio marito che, entrato dalla bocca, uscì... beh ci siamo capiti.
Riddle non ebbe però il tempo di dire o fare nulla. Kalel infatti, ricordandosi alcuni dettagli sul veleno di basilisco, appellò il diario usato dal ricordo per esercitare il suo potere e usò una zanna per bucarlo da una parte all'altra facendo attenzione che le pagine assorbissero più veleno possibile.
Il rientro fu facile visto che Kalel smaterializzò Ginny ed Harry nell'ufficio della McGranitt e permise a Mephisto, Silente e a Caramell di visionare il ricordo.
Scortò quindi il cugino in infermeria dove gli fu dato il Bulbofast per ripristinare i bulbi oculari perduti.
Non prima che Madama Chips asportasse quelli danneggiati ovviamente.
Il nostro secondo anno fu più movimentato del primo ma devo dire che il terzo fu relativamente tranquillo.
Sempre se iniziare l'anno con un evasione da Azkaban, il carcere del mondo magico, e con una perquisizione del treno da parte di un dissennatore per te sia sinonimo di tranquillità.
Inutile dire che Caramell venne punito per quel suo gesto. Secondo il regolamento infatti un dissennatore deve essere accompagnato almeno da due auror capaci di creare un patronus quando viene usato in mezzo ai civili.
Se poi i civili sono bambini ricchi di quelle emozioni che tanto piacciono a quei mostri... beh dire che Caramell ha fatto una cazzata è un eufemismo.
C'è da dire però che lo comprese una volta che Madama Bones, lievemente irritata per l'accaduto, lo mise sotto inchiesta per il suo comportamento sconsiderato visto che alcune foto di un dissennatore non scortato finirono, non si sa come, sulla Gazzetta.
Anche l'assistente di Agrippa, una donna odiosa simile a un rospo, non prese bene l'accaduto. Solo che decise di renderci la vita difficile togliendoci punti ogni volta che ci incontrava. Fu solo un suo errore a costarle il posto e, purtroppo per lei, la vita.
La scrofa inglese fece una lezione sulle leggi che regolano i diritti degli ibridi e le parole che usò non piacquero molto ad Angela che, punta sul vivo, usò parole un po troppo colorite per difendere la sua posizione.
La punì costringendola a scrivere più volte la stessa frase con una piuma di sangue, uno di quegli artefatti illegali da almeno tre secoli.
Giunta in Sala Grande non riuscì a nascondere l'accaduto a Kalel che, vedendo la mano di sua moglie ricoperta di garze e il sorriso sul volto della Umbridge si insospettì.
Mio fratello sciolse le bende, il suo sguardo divenne teso e tutti avvertirono ondate di istinti omicidi fuoriuscire dal corpo di quel ragazzo che si ostinava a non dire nulla.
Rimase in silenzio perfino quando si alzò ed uscì dalla sala per tornare, dopo alcuni istanti, con una cipolla.
"Fai una foto alla mano di mia moglie..." ordinò a Colin Canon il ragazzo sempre armato di polaroid e, ottenuta la foto, la mandò al nonno che non tardò ad arrivare furente.
Diede un occhiata alla mano prima di chiedere il motivo per la punizione.
“Ha detto che gli ibridi dovrebbero essere uccisi tutti...” pigolò Angela mentre il volto di Mephisto si oscurava.
“Hai davvero detto una cosa simile, Dolores?” disse gelido.
“Tu che sei per metà strega e per metà babbana?”
La Umbridge non prese bene quella frase e replicò, stoltamente tra l'altro.
“Non vedo qual'è il problema. Ho solo detto che gli ibridi dovrebbero essere uccisi!” disse prima che un raggio di luce rossa le sfiorasse il volto andando a infrangersi contro un muro che, se Mephisto non avesse provveduto a potenziare tre anni prima, sarebbe andato in frantumi.
“Qual'è il problema lurida, vecchia, schifosa baldracca?” tuonò Kalel poggiando la cipolla sul tavolo e avvicinandosi a lei.
“Il problema è che la zia Lily, una natababbana che il nonno reincarnò quando aveva tre anni, fu uccisa da un cazzone che parlava come parli tu. Uno stronzo che diceva le stesse cose che dici tu!” disse Kalel furioso mentre tutti spalancavano gli occhi sgomenti.
“È per difendere merde come te dal ritorno di Voldemort che Silente ha mandato Harry da quei babbani che lo maltrattavano! E ti chiedi qual'è il problema se la sorellina di Harry si infervori sentendo una sua insegnante parlare come fosse un mangiamorte?!” tuonò Kalel sbattendo i pugni sul tavolo che, com'era prevedibile, si spezzò in tre parti.
“La sorellina...” disse Silente confuso.
“Si, preside, la sorellina. Harry e Angela sono entrambi figli della zia Lily...” disse Kalel senza degnare il preside di uno sguardo.
“Io...” balbettò
“Io un cazzo!” tuonò Kalel. “Ringrazia solo che il nonno mi ha insegnato a pensare con la mia testa e non col culo o avrei già raso al suolo il paese per ciò che voi Inglesi avete fatto a un membro del mio popolo!” sibilò Kalel.
“Portala in galera, uccidila... offrila in dono ai Centauri ma levamela dalle palle, nonno. Le penne di Sangue sono illegali dal 1750.” sputò volgendo le spalle alla tavola e avvicinandosi al nostro tavolo dove prese la cipolla e, tra lo sconcerto generale, se la passò su un occhio.
“Che stai facendo, imbecille?” sbottò Angela sconvolta mentre mio fratello le prendeva la mano ferita e ci faceva cadere sopra le sue lacrime.
Davanti allo sguardo sgomento di tutti un fumo intenso si sviluppò una volta che le lacrime giunsero in contatto con la cute danneggiata di Angela. Poi, all'improvviso...”
“Le mie ferite... sono... scomparse?” disse mia cognata sconvolta.
Beh, diario, anche io ero sorpresa.
“Mia madre era la figlia di una donna del casato Phenex...” si schernì il ragazzo.
“Ma tu odi i Phenex e loro...” farfugiò Angela.
“Consideralo un regalo di Natale anticipato....” disse mio fratello baciandole la mano.
La Umbridge non fece una bella fine. Azkaban è un luogo molto duro e con quelli che una volta erano potenti i detenuti sanno essere spietati.
Il resto dell'anno passò quasi in sordina. Di Black non si seppe quasi più nulla e le uniche note stonate furono Draco, Ron e la Cooman.
La Cooman era una donna priva di talento che aveva ottenuto una cattedra chissà come e che non tollerava il fatto che qualcuno dubitasse di lei e delle sue predizioni. Fu la prima materia che mollai assieme a Babbanologia, su richiesta di Harry, che ci permise di avere nuovamente un carico di lavoro decente.
Draco... beh si fece ferire da un ippogrifo che Hagrid aveva portato a lezione e, non potendone ottenere il licenziamento, Lucius aveva tentato di far giustiziare il povero fierobecco ma Kalel non era certo l'ultimo arrivato e Lucius lo comprese quando se lo trovò davanti durante l'esecuzione.
Portò anche me ed Angela ad essere sinceri.
“Hei Angela... perché non lo rendi un tuo famiglio?” disse davanti a Madama Bones, a Silente e a Malfoy.
“Un ippogrifo come famiglio... sarebbe raro...” disse Angela capendo il gioco del marito.
“Si mi hai convinto...” disse Angela sorridendo e rendendo il povero fierobecco un suo famiglio.
“C-Cosa...” farfugliò Lucius sconvolto.
“Su non fare quella faccia... pensi davvero che ti avrei fatto uccidere un innociente per soddisfare il tuo ego?” disse Kalel fissandolo torvo.
“Il mio ego?”
“Si.. e per la cronaca, Lucius... sappi che tuo figlio è espulso da Hogwarts, vita natural, durante...” dichiarò facendo sbiancare Silente e i presenti.
“E-Espulso?”
“Rilassati, Lucius... mica gli farei spezzare la bacchetta. Ma converrai con me che molti potevano ferirsi visto che, disobbedendo a un ordine di un insegnante, ha fatto imbizzarrire un povero animale innocente... su tuo ordine, tra l'altro...” disse con un sorriso sadico.
“Come osi... io sono...”
“L'ultimo di una schiatta di natibabbani che, usando la magia, ha rubato terre e denaro a molti babbani. Un mangiamorte che stuprava, torturava e il cui elfo domestico era presente nella camera dei segreti e che, mentre poveri bambini venivano pietrificati, pensava a far licenziare un vecchio rincoglionito...” disse Kalel gelido come raramente lo avevo visto.
Se Lucius sembrava pietrificato Silente e la Bones sembravano sconvolti.
“Non fingerti sconvolto Lucy... io ero presente mentre Voldemort uccideva una serva di mio nonno e causava indirettamente la morte di mia madre... Ergo io rientro nella faida a pieno titolo e sono anni che tengo d'occhio ogni singolo inglese anche vagamente sospettato di essere un mangiamorte. So vita, morte e miracoli. So cosa fai con il tuo oro... So perfino quante volte adempi ai tuoi doveri coniugali, se lei finge o no e, per la cronaca direi che una moglie come Narcissa la trascuri un po troppo...”
“Come?” chiese Harry.
“È una mia abilità...” disse Kalel sorridendo.
“Mi basta guardare un uomo, o una donna, per vedere tutta la sua vita o, se il tempo è poco, le sue buone e le sue cattive azioni e tu...” disse prima di avvicinarsi a Lucius.
“...tu mi disgusti, Lucius. Specialmente per come tratti tuo figlio. Vattene... prendi tua moglie, tuo figlio e lascia il paese. Ma ti avverto! Se Voldermort dovesse tornare a richiedere i tuoi servigi ricorda che io vivrò per migliaia di anni e che tu e la tua famiglia di sicuro non finirete in paradiso... pensa bene, dato che i Serpeverde sono astuti calcolatori, a chi non ti conviene pestare i piedi...”
Lucius non se lo fece ripetere due volte e, correndo come se avesse il diavolo alle spalle, si diresse verso la scuola, prelevò il figlio e, come scoprimmo in seguito, lasciò il paese.
Silente non prese bene la cosa e non esitò a farcelo notare.
“Non tollero che nella mia scuola...”
“Nella sua scuola?” ripetè mio fratello.
In verità anche Harry avrebbe voluto ma la sua copertura lo vedeva come un mezzodemone di cui io mi ero invaghita e, non avendo nessuno dei due alcun titolo nobiliare, era Kalel a doversi occupare delle faccende burocratiche e diplomatiche.
“Le rammento che se siamo giunti a questa situazione la colpa è sua e del suo buonismo. So che Lucius non ha aperto la camera ma il diario di Voldemort si trovava in casa sua. Casa che se lei, ai tempi della caduta di Voldemort, non avesse fatto il buon samaritano sarebbe stata sequestrata e perquisita. Non faccia finta di niente solo perché, per caso, nessuno è morto.”
“Quando sarai più grande...”
“Se diventerò più grande vorrà dire che Voldemort sarà morto e lei sarà finalmente all'inferno dove merita di stare...”
“Mi odi ancora per ciò che ho fatto a Harry?” domandò Silente scrutandolo con intensità.
Mio fratello però non rispose. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione e, sporgendo la mano in avanti urlò : “Accio, Crosta!”.
Già, proprio lui, il lurido topo di Ron-faccia di culo-Weasley. Topo per la cui inculumità minacciata dal mio micetto prima, e per la sua presunta morte poi, Ron mi aveva offesa e aggredita verbalmente per tutto l'anno.
Nemmeno le parole dure di Harry e mio fratello lo avevano fatto desistere ma ora, ora... il topo vivo e vegeto cercava di liberarsi dalla morsa di Kalel che lo osservò con tanta intensità da farmi paura.
Poi, senza alcuna motivazione alcuna, udimmo una risata fredda e crudele uscire dalla sua bocca.
Rise a lungo e solo dopo molti minuti chiese al preside di chiamare gli auror e i giornalisti di Gazzetta e Radio.
Poi, senza dire altro, si diresse verso il castello seguito da noi, da Silente, Hagrid e dal Ministro.
Ron, non appena vide Crosta tra le mani di Kalel corse per farselo ridare ma mio fratello, non degnandolo di uno sguardo, si sedette e attese che la stanza si riempisse di auror e giornalisti. Solo allora prese la parola.
“Professoressa McGranitt... lei conosce l'incantesimo per riportare un animagus alla sua forma umana?” domandò Kalel con voce nitida in modo che tutti lo sentissero.
“Certo, Signor Pheles... ma perché lo domanda?”
“Perchè questo topo di proprietà della famiglia Weasley da almeno tredici anni, oltre ad aver vissuto molti più anni di qualsiasi suo simile, è un animagus e gli manca un dito...”
“Signor Pheles... si rende conto...” lo rimbeccò la Mc senza accorgersi, a contrario di noi che lo conoscevamo da anni, di quanto mio fratello fosse mortalmente serio.
“Si, mi rendo conto. È lei che non si rende conto che, nel caso in cui avessi ragione, sarebbe il terzo anno di fila che il vostro grande Silente fa il gradasso e sopravvaluta le sue abilità.”
“Come?”
“Al primo anno..." disse mentre i reporter prendevano appunti come se non ci fosse un domani.
"...ospitò qui la pietra filosofale incurante dell'incolumità dei suoi studenti che potevano diventare degli ostaggi. Al secondo, pur sapendo che la camera poteva aprirla solo Voldemort non ha chiesto l'aiuto di mio nonno ed ora... ora a ho tra le mani un animagus che è stato per tredici anni in casa di una famiglia vicina a Silente e Merlino solo sa quante informazioni può avere origliato in questi anni in cui si è finto animale da compagnia...”
Inutile dire che la professoressa eseguì l'incantesimo convinta che mio fratello si sbagliasse.
Purtroppo, per tutti, davanti a noi il topo crebbe rapidamente fino ad assumere l'aspetto di un uomo sulla quarantina con la pelle grigia, pochi capelli e una pancia che non finiva mai.
“Toh... guarda chi c'è... lo zio Peter...” disse Kalel mentre con un cenno della mano gli strappava le maniche della giacca e della camicia.
“...e vedo che ti sei anche fatto un tatuaggio molto caratteristico. Sei della Skull and Bones?” chiese con malcelato sarcasmo mentre Silente, che aveva visto tutta la scena, mandò Lumacorno a predendere il veritaserum che, aiutato dagli Auror, fece ingerire al Lazzaro dell'epoca moderna.
Non riporterò ciò che quel verme disse quel giorno. Il tempo è poco e fra poco arriveranno le delegazioni straniere che parteciperanno al tremaghi.
Dirò solo che lui si era unito a Voldemort e che erano tutti colpevoli di tradimento verso la madre di Harry.
Kalel stava per uccidere quel verme, come la nostra legge prevedeva, ma Silente si intromise e fece portare Minus via dagli auror. Fu un errore... l'ennesimo madornale errore visto che, approfittando di un attimo di distrazione, quel topo di fogna rubò una bacchetta all'auror che lo scortava, una certa Tonks, e tornato a essere un topo, scappò.
Temo che arriverà il momento in cui ci pentiremo di non averlo potuto uccidere....

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Note d'autore...

Salve raga... siamo quasi alle battute finali di questo arco narrativo...
Su non fate quelle facce... sapete che io non amo scrivere poemi di trenta e più capitoli...
Vi avverto che poi le cose si faranno, a mio avviso almeno, più interessanti.
Certo... qualcuno dovrebbe farsi un po di compiti per le vacanze ma... diciamo che ne varrà la pena ;)
Ma veniamo a qualche spiegazione...

Perchè ho accelerato :
1) L'idea di allungare il brodo riscrivendo primo e secondo anno era tediosa... sia per me e di sicuro anche per voi.
2) Morto Piton, Morto Barty Crouch Senior e Juniorn... beh il 90% dei primi quattro libri si era annullato.
3) Anche se più deboli perfino dei Servi del vecchio Harry i quattro ragazzi hanno abilità di livello superiore che rendebbero la trama dei primi cinque o sei volumi stupida. Per questo però ho in mente l'ultimissimo dei grandi colpi di scena (di piccoli ne ho ancora a bizzeffe ;) ) che non vi dirò. Tanto dovrete aspettare altri due capitoli ;)
4) Se Harry (prima parte) o Harry (seconda parte) venissero a sapere di Sirius da Caramell (che tra l'altro non è durato molto come ministro... poverino vero?) dubito che avrebbe il tempo per spiegare la verità a un gruppo di demoni imbufaliti.
5) Assenza di Lupin... beh non essendoci Harry a cosa servirebbe quello che definisco un contentino che Silente da al suo elfo domestico personale? Cazzo dieci anni di assenza, senza motivo e poi... hai gli occhi di tua madre? Nah... Remus Judas Lupin io non lo voglio tra i piedi. Inoltre, se i più attenti ricorderanno, lui è l'unico in vita o libero che (Crosta escluso perchè è idiota) potrebbe informare Silente del fatto che Harry era nato biondo :)
P.S Mephisto non ha fatto nemmeno usare i mollicci per difendere il segreto di Harry... figurati se mi permetteva di assumere Lupin ;)
Inutile dire che la morte di Barty Crouch Senior e Junior cambierà molte cose...
In primis niente Berta, che vedendo Barty Crouch jr si farà obliviare per finire in mano a codaliscia. Codaliscia non avrà vita facile a trovare Voldy e ciò impedirà ai due di mettere il becco nel tremaghi.
Ciò non vuol dire che non ci saranno nemici che romperanno le palle... o se ci saranno ;)
Ho detto tutto... o quasi...
Volevo comunicare, a coloro che amano Highschool DxD l'esordio di un nuovo scrittore in quel fandom... quindi se foste interessati posso dirvi che, da ciò che mi ha raccontato, la storia vale.
Mi raccomando... dategli un'occhiata visto che, come me, ha scelto di debuttare in un fandom di nicchia che, tra l'altro, è lo stesso dove ho debuttato io due annetti fa... supportatelo perchè, non per fare nomi, se non fosse stato per gli stoici recensori di quel fandom, oggi non avreste ne le avventure di questo Harry, ne quelle di Bruce ;)

Vi allego il link del suo primo capitolo


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3501116&i=1

A presto raga ;)

 
 
   
 
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