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Autore: Afrodyte    01/08/2016    4 recensioni
E se, dopo la famosa notte del ballo, Oscar decidesse di abbandonare il comando delle guardie reali? Quali sarebbero le conseguenze? Io ho immaginato un matrimonio imposto: da chi? Con chi? Questa è una sorpresa!
E' una storia a più capitoli, scritta alternando i pensieri di Oscar in un capitolo e quelli di Andrè in quello successivo.
Con questo, spero di aver stuzzicato, almeno un po', la vostra curiosità!
Buona lettura a tutti :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Cameriere!" grido "Un altro bicchiere di vino"
Mi trovo in un'osteria poco lontano da casa almeno da qualche ora.
E' da questo pomeriggio che sono sparito, per l'esattezza.
Non avrei potuto vederti accato a Girodelle anche oggi.
No, non ce l'avrei fatta.
"Ehi amico, vedo che ci stai dando dentro questa sera"
Dice tutto ad un tratto un giovane seduto al tavolo accanto al mio.
"Eh?"
Rispondo poco convinto che si stia riferendo proprio a me.
Il giovane si alza e si siede al mio tavolo.
"Che cosa ti succede? Sei l'unico a non divertirti quì"
Lo guardo e faccio una smorfia.
Ma cosa ne può sapere lui della mia sofferenza?
Cosa ne può sapere lui di ciò che sto passando?
"Riuscirò a divertirmi un po', solo dopo aver bevuto almeno altri cinque bicchieri di vino"
Rispondo.
Eh già, da sobrio non potrei nemmeno riuscire a sorridere, figuriamoci a divertirmi.
"Beh, mica male come idea!" Afferma sorridendo il ragazzo "Se permetti, vorrei farti compagnia"
"Ma certo"
Rispondo versandogli del vino nel bicchiere.
"A te"
Dico porgendoglielo
"Alain" afferma "Mi chiamo Alain"
"Tanto piacere Alain, io sono Andrè"
Dico e gli sorrido.
Questo giovane sembra allegro e pieno di vita, magari riuscirò a trascorrere qualche ora spensierata insieme a lui.
E, così, iniziamo a bere un bicchiere dopo l'altro e le ore passano in fretta, senza che io me ne accorga.
"Ehi amico" dice scuotendomi Alain "Guarda che tra qualche ora si farà giorno"
Apro e chiudo gli occhi velocemente per schiarire l'immagine dell'uomo che ho davanti a me, lo vedo molto sfocato, in realtà: credo di aver bevuto troppo.
"Come dici, Alain?"
Gli domando, dato che ho già dimenticato ciò che mi ha appena detto.
"Sei ridotto proprio male eh, ma ce la fai a tornare a casa adesso?"
"Certo, che domande!"
Dico e, alzandomi di scatto, cado a terra.
Provo a rialzarmi ma non ci riesco.
E' inutile, tutti gli oggetti attorno a me continuano a girare.
Che qualcuno fermi il mondo, tutto questo roteare mi sta facendo venire la nausea!
"Ah, ho capito, ti aiuto io" dice il mio nuovo amico.
Mi aiuta a tirarmi su e mi trascina fino all'uscita del locale.
Raggiungiamo il mio cavallo e con non poca facilità riesco a salirci sopra.
"Almeno riesci a ricordare la strada di casa?"
Mi domanda e io gli faccio cenno di sì con la testa.
"Bene" dice "Allora, se saprai indicarmela, ti accompagnerò io"
E, detto questo, ci mettiamo in cammino.
Il viaggio di ritorno a palazzo è un inferno, tutto continua a girare ed io mi sento male: non vedo l'ora di stendermi a letto, così, almeno, potrò riposare.
Scorgo il palazzo da lontano, finalmente, e sento il mio amico affermare meravigliato "Non dirmi che abiti quì"
"Si, Alain" affermo "Abito quì"
"Ne sei proprio sicuro?" domanda, non sapendo se credermi o meno.
"Ma certo"
"E allora chi è la bionda che ti sta aspettando davanti all'ingresso? La tua ragazza?"
Alzo lo sguardo di scatto e vedo che mi corri incontro preoccupata.
"Andrè" dici non appena ci raggiungi "Ma dove sei stato?"
"Io.." inizio a balbettare.
"Era con me" dice Alain "In un'osteria quì vicino"
"E voi siete?" sento che domanda Oscar.
"Alain de Soissons, invece, immagino che voi siate la fidanzata"
Guardo Oscar  che  lancia un'occhiataccia ad Alain, rifiutandosi di rispondere.
"Beh" continua lui di fronte al suo silenzio "Spero per voi che non siate molto gelosa, avreste dovuto vedere quante ragazze gli hanno ronzato attorno questa sera"
"Che cosa!?" risponde Oscar agitata.
"State tranquilla, stavo solo scherzando" dice Alain prima di mettersi a ridere.
Ho la testa che mi scoppia, non ci sto capendo più niente, perchè sta ridendo adesso?
Lo guardo, ma non mi viene in mente niente di sensato da dirgli, anche se di parole ce ne sarebbero tante.
"Allora ti lascio, amico, vedo che sei in buone mani" dice dandomi una pacca sulla spalla "Ci si vede!"
E, detto questo, sale sul suo cavallo e si allontana velocemente.
Guardo Oscar che non ha un'espressione per niente felice sul volto.
"Scusa Oscar, io.."
"Lascia stare" mi zittisce "Ne riparleremo domani, adesso scendi da cavallo"
Faccio come mi viene ordinato e mi aggrappo a lei per riuscire a reggermi in piedi.
"Ma come ti sei ridotto, Andrè"
La sento borbottare tra sè e sè.
Ma io non dico niente e mi lascio accompagnare nella mia camera.
"Spero, almeno, che riuscirai a svegliarti in tempo domani mattina"
Dice prima di chiudere la porta della mia stanza e allontanarsi nel corridoio.
Chiudo gli occhi per cercare di fermare le immagini che, per tutto il tempo, hanno continuato a roteare e, senza rendermene conto, mi addormentai.
 
   
 
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