Tutto ancora da scrivere
Era quasi l'alba, ma lui continuava a rigirarsi nel letto, non riuscendo  a dormire con i mille pensieri che gli passavano per la testa. Non sapeva nemmeno che ore fossero, aveva ormai perso la cognizione del tempo. Era convinto di essersi lasciato tutti i problemi alle spalle...evidentemente non era così: in quel periodo il suo ottimismo veniva intaccato sempre più spesso. Sapeva che avrebbe dovuto pensare soltanto al presente, però era inevitabilmente preoccupato  per ciò che sarebbe successo. Rivolse il proprio sguardo alla luna, ancora visibile nel cielo nonostante il giorno stesse arrivando, ma che purtroppo non poteva dargli nessuna risposta alle sue domande e si mise seduto. I suoi occhi dalle iridi di un colore grigio-blu sembravano riflettere adesso più che mai un cielo plumbeo, indeciso se abbandonarsi alla pioggia torrenziale oppure aprirsi in un raggio di sole che squarcia le nubi e illumina quello che lo circonda. Per questo motivo si decise ad andare da Simeon, sperando che fosse sveglio pure lui. Dopotutto era quasi mattina.

Bussò piano e da dentro la stanza si udì un lieve mugolio, segno che l'altro era nella fase di dormiveglia. Non voleva farlo alzare per forza, quindi stava per ritornare nella propria camera, quando si sentirono dei passi e pochi attimi più tardi la porta si aprì, rivelando la figura scarmigliata del ragazzo dai capelli bianchi. Aveva un cipiglio interrogativo sul volto, ma notando l'espressione del centrocampista capì a grandi linee la situazione e lo fece entrare. Arion si gettò letteralmente fra le braccia del fratello, il quale dopo un secondo in cui restò spaesato ricambiò la stretta, cercando di rassicurarlo meglio che poté. Restarono qualche minuto così, poi Simeon si spostò con il minore, ancora avvinghiato a lui, sul letto e si sedettero. Rimasero in silenzio per un tempo indeterminato, fino a quando il maggiore si staccò dolcemente da lui, così da guardarlo in quegli occhi talmente simili ai suoi. -È ciò che penso io?- chiese. -Credo di sì...- rispose l'altro. Simeon annuì, si capivano senza nemmeno parlare. -Cosa...cosa dovrei fare secondo te?- domandò Arion, con la voce ridotta ad un sussurro. -Io non posso decidere al posto tuo, però dovresti tornare a casa con i tuoi amici- rispose serenamente il ragazzo dai capelli bianchi ed il castano sussultò -Purtroppo non siamo stati insieme per molto tempo e...non ti obbligherò a restare qui- concluse, con un mezzo-sorriso sul volto. Il centrocampista era rimasto sbigottito, non riusciva a credere che fosse serio. -Però io non ho alcuna intenzione di abbandonarti. E poi mi hai promesso che non ci saremmo mai separati- ribatté cocciuto. Questa volta fu il turno del fratello di essere incredulo. -In questo caso troveremo un modo di sistemare le cose. Insieme- gli assicurò. Si riabbracciarono e restarono così fino a quando Simeon non si accorse che Arion, vinto dalla stanchezza accumulata precedentemente, si era addormentato sul suo petto, assumendo un'espressione rilassata. Quindi si sdraiò, stando attento a non disturbare il più piccolo, e si concesse anche lui una pausa prima della sveglia, continuando a cingerlo con le sue braccia.

Il resto della giornata passò come sempre, fra allenamenti ed esercizi vari. Adesso che sapevano contro quale squadra avrebbero dovuto giocare la prossima partita, i ragazzi si concentravano sui loro punti deboli e cercavano di migliorare le proprie prestazioni fisiche e tecniche micidiali. Certo, non si sapeva ancora quando li avrebbero dovuti sfidare, tuttavia la tensione era palpabile nell'aria ed ognuno stava dando il massimo, puntando alla vittoria. Peccato che di sicuro non poteva andare tutto liscio (Sennò non sarebbe Inazuma Eleven! ndAutrice). In un attimo di sosta arrivò la comunicazione di quando avrebbero giocato. No, anzi, fra quanti minuti sarebbero scesi in campo. Infatti, i giocatori avversari sostavano davanti all'entrata della El Dorado come se fosse la cosa più normale del mondo. Ed in capo al gruppo c'era Shouri. I suoi compagni non l'avevano notato, ma Yu stava fremendo dal nervoso. Se non aveva frainteso il messaggio, l'alieno dagli occhi di zaffiro voleva convincerlo a passare dalla sua parte. E questo non gli piaceva affatto. -Molto bene- esordì il primo -Ci sarà da divertirsi-


Spazio dell'autrice
Prima che iniziate a tirarmi addosso qualcosa, lasciatemi almeno spiegare!
*si prepara al peggio, però poi si ricorda che tanto il luogo è deserto*
Dicevo, questo capitolo è altamente fluffoso. Dopo aver passato gli ultimi giorni a leggere fiction così non poteva che venirmi un'ispirazione del genere e non sono riuscita a farne a meno. E, dulcis in fundo, ho dovuto preparare il terreno di battaglia per il prossimo episodio, cioè l'incontro. A proposito, dato che non sono brava a trovare i nomi alle squadre, se avete qualche idea che vi frulla in testa siete liberi di dirmelo!
Grazie mille alle persone che hanno deciso di seguirmi e mi lasciano delle recensioni, mi aiutano a migliorare. In particolare vorrei ricordare la mia adorata Sakurina, ShawnBlade e _Sakura_kudo_, che hanno messo la storia sia nelle preferite, che nelle seguite e nelle ricordate. Grazie davvero! Senza dimenticare Eng_Who96, Aries_Stella, _inuchan_ ed IRUKY HIWASHI per ovvie ragioni. Siete tutti importantissimi!
Per il prossimo capitolo, ci sentiamo mercoledì!
Mi raccomando, recensite in molti!
Bene, allora alla prossima, vi aspetto!