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Autore: _Zexion_    25/04/2009    9 recensioni
Quando si è leggermenti nervosi, il destino ci può giocare brutti scherzi...
Sasuke era un ragazzo normale, andava a scuola, aveva un fratello, una condizione agiata....
Ma pensava che la sua vita fosse monotona.
Fino a quando non decise di mangiare del ramen istantaneo.
Da lì, iniziò a capire quanto gli mancasse la sua monotonia.... o forse no?
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Altri, Deidara, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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T_T Scusate... ma sono triste. perchè è l'ultimo capitolo ç_ç Grazie Davvero a chi mi ha seguito dall'inizio alla fine, vi ringrazio! Non pensavo che potesse piacere così tanto la fic! Siete il mio sostentamento, come autore... grazie!
Quanto a questo capitolo.... beh, a me piace xD Spero piaccia anche a voi ^^ Mi sono divertita a scriverlo...
Penserò anche a dei capitoli extra, per dirvi cosa è successo dopo, ma non vi posso promettere niente. Se arriveranno, li vedrete più avanti.. adesso non ho molta ispirazione. Comunque almeno uno cercherò di farlo, se avete piacere di leggerlo ^^ O meglio, uno è già in programma... devo solo buttarlo giù. quindi penso che a due capitoli ci arrivano. Se, come penso io, qualcuno di voi chiederà alcune spiegazioni su una cosa che leggerete xD Ma bando alle ciance, vi lascio all'ultimo capitolo della fic!
Ringrazio di nuovo tutti, lettori, preferiti, seguite e recinsitori! Grazie ^^



Arrivo Naruto! & La fine di tutto



-Sei sicuro che funziona?-

-Sì… quante volte devo ripetertelo Uchiha? Pensa a Naruto intensamente e basta.-

-Ma…-

-Uchiha. Fai quello che ti dico e basta. Altrimenti invece che diventare un folletto, giuro che ti trasformo in un lombrico e poi ti calpesto.-

Sasuke rabbrividì sentendo quel tono gelido e assunse un espressione schifata all’idea.

“Poteva pensare ad un altro animale… un lombrico… bleah…”

Gaara roteò gli occhi, capendo all’istante che Sasuke stava pensando a tutt’altro, invece che Naruto. Si massaggiò le tempie, esausto da tutta quella storia, chiedendosi perché Naruto doveva innamorarsi di un totale imbecille. D’accordo, lui ci era andato a letto, ma solo quello….

-Sei pronto?-

Sasuke si riscosse dai suoi pensieri e annuì. Pensò intensamente a Naruto, a riaverlo tra le sue braccia, dirgli che era innamorato di lui, che aveva capito male, che voleva stargli a fianco per sempre…. Solo Naruto.

All’improvviso, una luce rossa lo avvolse e Sasuke sentì uno strano calore avvolgerlo. Qualcosa, non seppe precisamente cosa, si risvegliò in lui e spalancò gli occhi, diventati all’improvviso rossi. Gaara rimase stupito a quella scena, mentre vedeva lentamente il corpo di Sasuke mutare, non come un normale folletto, ma come un folletto speciale. Piano piano si rimpicciolì, i vestiti cambiarono, diventando all’improvviso neri e bianchi. Uno stemma sulla schiena e una spada legata alla cinta. Sasuke si ritrovò piccolino e all’improvviso, quando alzò lo sguardo su Gaara, scomparì in un puff.

Il rosso rimase in piedi, con gli occhi spalancati dallo stupore a vedere il punto dove poco prima si trovava Sasuke Uchiha. Un solo pensiero nella sua mente.

“Dove cavolo è finito???”

Non fece in tempo a finire quel pensiero, che la porta della camera di Sasuke si spalancò, rivelando due ragazzi che lo fissavano shockati.

Nel frattempo….

“lo ucciderò. Sì…. Con questa katana, lo trafiggerò, uccidendolo…. Brutto infame b******* con i capelli rossi!”

Sasuke era appeso ad un ramo, di un albero MOLTO alto, davanti ad una finestra. Aveva capito sin da subito di non essere in camera sua, ma nel mondo dei folletti, dato che aveva visto passare circa una ventina di folletti sotto di lui.

L’unico problema era il fatto che fosse aggrappato ad un ramo di un albero alto minimo 30 metri, davanti ad un imponente edificio che capì essere il palazzo dove c’era una sorta di re folletto. L’aveva capito certo, dato che sul suddetto palazzo, all’ingresso vi era scritto “Casa dell’Hokage”. Come se fosse stata la cosa più normale del mondo, Sasuke aveva capito chi era il suddetto Hokage.

“E tu, brutto stupido di un Dobe. La farò pagare anche a te. Sì! Perché se fossi più intelligente, adesso non sarei appeso qui per venirti a riprendere. O se mi vendicherò… ti farò fuori. No, prima ti scoperò e poi ti farò fuori. Sì, mi sembra una bella idea….”

Con una piccola spinta, finì sul ramo seduto. Iniziò a togliersi la polvere dai vestiti, quando all’improvviso dei tonfi sul suddetto ramo non lo spaventarono, seguiti da delle voci.

-Insomma Gaara, ma non ti hanno insegnato gli incantesimi di spostamento? Non sei forse diventato un folletto a tutti gli effetti?-

-Non era il mio esame.-

-Beh, si vede!-

-Forse dovreste solo stare zitti….-

-Non ti ci mettere anche tu Itachi! Insomma, siamo su un albero, davanti al palazzo reale a 30 metri d’altezza!-

-Sai volare idiota….-

-Itachi!-

-Itachi ha ragione Deidara…-

Sasuke si voltò piano verso di loro, spalancando gli occhi. Non riusciva a crederci. Cosa ci facevano suo fratello e il suo ragazzo maniaco lì??
Come se gli avessero letto nel pensiero, Itachi e Deidara si voltarono, vedendolo. Il più grande, lo guardò silenziosamente, conoscendo il fratellino…

-Che cazzo ci fate voi qui????-

Appunto.
Itachi sospirò, mentre Deidara e Gaara litigavano, o meglio, Deidara litigava con Gaara che lo guardava come se fosse un idiota. Sospesi per aria.

-Vedi Otooto… Deidara è un folletto. E… beh, anche noi lo siamo. Solo che… beh, è una storia lunga.-

Sasuke lo fissò sconvolto, così come Gaara (anche se non si vedeva per niente) che non si aspettava quella notizia. Sospirò, quando all’improvviso si irrigidì. Itachi guardò Gaara, così come Deidara, preoccupati.

-Cosa succede?-

Gaara girò il viso, puntandolo su una finestra da dove proveniva un piccolo brillio. La guardò, mordendosi appena il labbro.

-Naruto…-

Sentendo quel nome, Sasuke raddrizzò le orecchie, guardandolo attentamente.

-Naruto sta concentrando il suo potere…. Sta per….-

-Farsi esplodere.-

Finì Itachi per Gaara. Quest’ultimo annuì, mentre Sasuke li guardava sconvolto.

-Ma cosa…-

-Non c’è tempo da perdere Sasuke. Vai.-

Senza nemmeno sapere come, Sasuke annuì, saltando via dall’albero e iniziando a volare verso la suddetta finestra.

Gaara e Deidara lo guardavano un po’ stupiti, mentre Itachi sorrideva leggermente. Sasuke inconsciamente, aveva già imparato a fare quello che un normale folletto, avrebbe imparato in circa 5 anni.

Giunto davanti alla finestra, Sasuke spalancò gli occhi. Naruto era lì, davanti a lui. La forma, se la ricordava bene, era come quella che aveva usato per esaudire il suo desiderio. Così vicino poi, riusciva chiaramente a sentire una forza sovrannaturale provenire da lui. Cercò di riprendere, tirando fuori la spada e dopo un sospirò, taglio in mille pezzi la finestra, attirando l’attenzione di chi vi era all’interno.

Naruto aprì lentamente gli occhi, girandosi verso la finestra ormai inesistente, guardando stupito chi aveva davanti. Un solo nome, provenì dalla sua bocca.

-Sa…su…ke…-

---

Appena Naruto vide Sasuke, pensò che fosse tutto un sogno. Come poteva il suddetto moro trovarsi nel suo mondo? Cercò di mettere insieme le informazioni a sua disposizione e all’improvviso capì.
Gaara.
Sorrise debolmente, per poi guardare Sasuke davanti a sé, arrabbiato, triste, con il cuore a pezzi.

-Cosa fai qui? Perché sei qui? Per darmi il colpo di grazia?-

Sasuke, che aveva osservato ogni cambiamento sul volto di Naruto, davanti a quella domanda lo osservò impassibile. Anche se dentro di sé, ribolliva di rabbia.

-E tu? Cosa pensi di risolvere suicidandoti?-

Naruto spalancò gli occhi, stupito che Sasuke sapesse una cosa simile. Digrignò i denti però, sentendo quella risposta. Lui stava male. Si sentiva ferito e umiliato. Sasuke non aveva il diritto…

-A te cosa importa? Sto solo esaudendo il tuo desiderio no? Sto scomparendo per sempre!-

Sasuke continuò a osservarlo impassibile, cosa che fece imbestialire Naruto ancora di più.

-Smettila di guardarmi così! Con che coraggio vieni qui dopo quello che mi hai fatto? Perché diavolo devo averti davanti anche adesso? Eh? Perché nonostante tutto non riesco a odiarti??-

Se quelle risposte avevano riscaldato da una parte il cuore a Sasuke, quest’ultimo non riuscì a trattenere un sorriso, nel vedere che piano piano, gli occhi di Naruto stavano tornando azzurri. Stava tornando il suo Dobe…

-Mi chiedi perché sono qui Dobe? Sono qui per riportarti indietro…-

Davanti a quella risposta, Naruto sbarrò ancora di più gli occhi e cadde sul letto, completamente disconcentrato, le code e le orecchie sparite. Guardò Sasuke completamente shockato, mentre il moro entrava dalla finestra e si appoggiava sul letto, piano, inginocchiandosi davanti a Naruto e guardandolo serio.

-Non avevo capito di chi ti fossi innamorato Naruto…. Credevo… credevo fosse Gaara. Ero geloso. Geloso e troppo stupido per capire…. E ti ho detto quelle cose. Ti volevo solo per me, solo per me e basta e l’idea che tu fossi innamorato di qualcun altro…. Non riuscivo a pensarci-

Naruto lo fissava completamente sconvolto da quella dichiarazione improvvisa. Non riusciva a capire bene le parole di Sasuke, così chiare infondo, nel far capire quali fossero i suoi sentimenti…

-Cos… cosa vorrebbe dire? Sasuke… Sas’ke io non capisco..-

Sasuke sorrise a Naruto, non riuscendo a fare a meno di guardarlo divertito e prenderlo un po’ in giro.

-Dobe, allora faccio bene a chiamarti così..-

Naruto lo guardò male, caricando un pugno che però non arrivò a destinazione, in quanto Sasuke lo bloccò ancora prima.

-Teme! Non chiamarmi Dobe!-

Rise, Sasuke, davanti a quella frase che aveva sentito mille volte, in quei pochi giorni che aveva passato con il Dobe.

-Sto dicendo che ti amo anche io, usuratonkachi!-

All’inizio, Naruto si infervorò sentendo quell’insulto e iniziò a rispondergli male.

-Temeeee! Smettila di… no aspetta. Cosa… cosa hai detto?-

Si era reso conto di quello che gli aveva detto solo in quel momento. Sasuke sbuffò, scuotendo il capo.

-Certo che sei lento a capire…-

Prima che Naruto però potesse di nuovo rispondere, Sasuke si avvicinò a lui, baciandolo sulle labbra. Naruto spalancò gli occhi, stupito, non riuscendo a corrispondere a quel bacio.
Sentendo quello stupore, Sasuke premette di più su quelle labbra, chiedendone l’accesso con la lingua. Accesso che fu concesso da un Naruto ancora stupito, che quasi inconsciamente, iniziò a ricambiare quel bacio. Quando alla fine furono senza fiato, si staccarono e Naruto lo guardò con gli occhi lucidi. Sasuke sorrise divertito e beffardo come sempre.

-Non ti metterai a piangere, vero Dobe?-

Naruto si asciugò velocemente gli occhi, dandogli un pugno troppo piano perché potesse realmente essere considerato tale, sulla spalla.

-Stai zitto Teme. Io non sto piangendo.-

Sasuke sbuffò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Certo Dobe, Certo…-

Naruto lo guardò male, pronto a ribattere, ma Sasuke lo zittì nuovamente, baciandolo. Questa volta non si lasciò cogliere impreparato, e Naruto corrispose subito al baciò. Nuovamente, si staccarono e Sasuke lo guardò seriamente negli occhi.

-Devi solo dire una cosa adesso Naruto…-

-Che sei un Teme?-

-….-

-E’ vero….-

-Naruto…. Per caso devo finire quello che avevi iniziato tu?-

-Come sei suscettibile… guarda che io ho sofferto!-

-Oh certo, perché è ovvio suicidarsi per una delusione amorosa?-

-Ehi, teme, non prendermi in giro sai! E’ normale spaccare una matita perché si è gelosi?-

-Cosa??? Guarda che sei tu che fai gli occhi dolci a tutti!-

-Ma che stai dicendo? Parlavo solo con te e Gaara!-

-Beh, non dovevi!-

-Ma mi ci hai rifilato tu, brutto Dobe!-

-Solo io posso chiamarti Dobe, Dobe!-

-Ma sei tu il Dobe adesso! Teme!-

-Usuratonkachi! Dovevo lasciarti morire!-

-Fottiti Teme!-

-Oh non ti preoccupare, sarò io a fottere te!-

-Non dicevo in quel senso!-

-Che fai, arrossisci?-

-Io non arrossisco!-

-E allora cosa sono quelle belle guancie rosse?-

-Piantaaaaalaaaa!-

-Cos’è, ti vergogni Dobe?-

-Teme!-

-Ragazzi… potete semplicemente finire quello che avete iniziato?-

In quel momento i due si riscossero dal loro litigio, arrossendo entrambi quando videro che un po’ di persone si erano radunate intorno a loro. Fuori dalla finestra infatti, c’erano Itachi, Deidara e Gaara, mentre fuori dalla porta, si trovavano Jiraya, Tsunade, Ebisu e Konohamaru, che li osservavano con degli enormi goccioloni sulla testa.

-Ehm… dicevi Teme?-

-… Naruto… c’è solo una cosa che devi dire adesso…-

Naruto lo guardò sorridendo, come solo lui poteva fare.

-Torniamo a casa, Teme?-

Sasuke sorrise, attirandolo a sé e baciandolo sulle labbra fugacemente. Gli altri intorno a loro sorrisero, contenti di com’era andata a finire quella storia, non sentendo lo scambio di battute tra i due che si fissavano con astio.

-Ti fotterò fino a farti morire Dobe…-

-Ti lascerò in bianco per tre mesi Teme…-

-Non contarci Dobe… non contarci…-

E sorridendo entrambi, si ribaciarono. La loro, una promessa a lieto fine, un po’ strana…

Fine.
  
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