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Autore: Shenron87    02/08/2016    3 recensioni
Correva l'anno 1945 e mentre la Germania era in guerra contro il mondo, il cancelliere della magia del 3° Reich, Gellert Grindelwald, trovò finalmente la profezia, di cui era venuto a conoscenza da piccolo, che lo legava ad Albus Silente. Con sommo rammarico vide che lui stesso era diventato l'artefice del destino che veniva predetto...e lui aveva inoltre condannato un bambino a patire sofferenze atroci distogliendo Silente dalla peggiore minaccia che il mondo magico avrebbe mai visto. Cosa sarebbe successo se lui e Silente fossero morti? chi avrebbe vegliato sul bambino che doveva ancora sopravvivere? C'era solo un uomo a cui Gellert avrebbe affidato un tale compito...un uomo pluricentenario
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di un Nephilim '
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Con Parenti così...

Che dire... se ad Hogwarts le scale amano cambiare non si può negare che nella scuola non ci sia qualcosa che, pur in modi diversi, tende a ripetersi anno dopo anno.
Cosa?  Ma la presenza di un evento disastroso a fine Ottobre che sembra ripetersi ogni anno con effetti sempre maggiori.
Un troll, una gatta pietrificata con tanto di scritta minacciosa e il licenziamento di una donna arida, sadica e violenta.
Tutto questo però è nulla rispetto a ciò che si preannunciava per essere lo special di Halloween peggiore di sempre.
Kalel lo comprese subito quando vide arrivare le delegazioni straniere. Quell'anno infatti la scuola avrebbe ospitato il tremaghi, un antico torneo tra le tre scuole di magia che si spartivano il suolo europeo.
Per le Isole Britanniche avrebbe partecipato Hogwarts, Beauxbatons avrebbe difeso l'onore dei maghi di quella che i babbani chiamavano Comunità Europea e che riuniva i maghi di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. La Germania e tutta l'Europa Orientale, Russia compresa, invece erano rappresentati da Durmstrang tristemente nota per aver istruito Grindelwald.
Non era il torneo a preoccuparlo. Sapeva che era riservato ai maggiorenni e che, secondo suo nonno, non si sarebbe nemmeno svolto tutto a Hogwarts.
Ciò che lo preoccupò fu vedere due alunni particolari tra le compagini nemiche.
Erano due demoni appartenenti a due illustrissime famiglie rinomate negli inferi per le loro abilità.
Non dissero nulla ma lo sguardo che il campione di Durmstrang lanciò a lui ed Harry era tutto un programma.
I ragazzi però decisero di non dare spettacolo e rimasero in silenzio mentre i presidi si scambiavano convenevoli.
Il banchetto fu sontuoso e i quattro demoni lo gradirono più di tutti gli altri, forse anche grazie alla presenza di piatti non esclusivamente inglesi che i ragazzi trovavano estremamente pesanti da digerire.
A fine banchetto però un alone di preoccupazione li assalì. Ciò avvenne quando Silente presentò a tutti il giudice che avrebbe scelto i candidati.
Era il calice di fuoco, un artefatto magico di indicibile potere un tempo usato per commissionare pene adeguate al crimine e, secondo Silente, impossibile da imbrogliare.
Beh si sbagliava visto che, a ventiquattro ore di distanza, l'infallibile artefatto avrebbe nominato quattro persone invece che tre.
Per Beauxbatons venne scelta Cleria Belial, cugina dell'attuale capo della famiglia Belial, un casato appartenente ai demoni extra.
Ruval Phenex fu la scelta per Durmstrang e sorrideva sornione in un modo che non piacque ne a Harry, ne ai suoi amici.
Anche le sue criptiche parole misero in apprensione i ragazzi.
“Se permette vorrei aspettare il campione di Hogwarts...” disse mentre Silente gli indicava la porta dove Cleria stava per entrare.
Sentendolo parlare così perfino la diavola rimase interdetta al punto da decidere di rimandare il suo ingresso.
“Che hai fatto Ruval?” domandò la ragazza con un sussurro che, a causa del silenzio, rimbombò nella Sala Grande.
“Aspetta e vedrai...” disse sorridendo in modo sadico.
Fu allora che la stanza, venendo illuminata dalle fiamme rosse del calice, sputò fuori un nome che nessuno li conosceva.
“Kaiser Al-El Valefor...” lesse Silente mentre il rumore di metallo che strideva attirò l'attenzione di tutta la sala.
Era Kalel che, fissando Ruval furente, si alzava con la mano sporca di succo di zucca e lasciava cadere un calice ormai quasi privo di diametro incurante delle facce sgomente dei vari grifondoro.
Tanto era incazzato che si avvicinò al tavolo dei docenti senza dire nulla, ignorando perfino i sinceri applausi delle poche persone, serpeverdi comprese, con cui aveva parlato qualche volta.
I più invece erano sorpresi per l'insolito nome con cui era stato chiamato.
In quel momento infatti davanti a loro c'erano un Marchese, un membro di una casata estinta da quasi due millenni e un membro di un ramo cadetto della Casata Belial.
“Sei stato tu, Phenex?” chiese Kalel con un astio e un odio che nessuno gli aveva mai sentito usare.
Il massimo era stata una rabbia senza confini ma questa... questa era la voce di qualcuno che avrebbe ucciso senza pietà.
“Beh volevo conoscere il bastardo dei Valefor che, continuando ostinatamente a esistere, mi priva della mia legittima eredità...”
“Continuando ostinatamente a esistere... ti priverei di cosa?” domandò Kalel mentre il silenzio era palpabile.
“Della mia eredità. Sei sordo, oltre che essere un ibrido?” domandò Ruval mettendo in mostra i muscoli del petto.
“La tua eredità?” disse Kalel scoppiando a ridere.
“Una patetica fenice pretenderebbe di mettere le mani sul feudo, sulle legioni e sui beni dei Valefor? Sei una sagoma Phenex... peccato per te che dimentichi un dettaglio...”
“Ah si? Quale?”
“Mia madre mi ha partorito, mi ha dato il suo cognome e mi ha cresciuto. Ergo non sono un bastardo... Ibrido si ma non mi offendi, anzi... almeno sono migliore di te...”
“Migliore di me?” rise Ruval perdendo il suo contegno.
“E come potresti essere migliore di me?”
Kalel guardò Harry e gli disse di tapparsi le orecchie. Poi, con tono solenne, iniziò a recitare.
Chiedete e vi sarà dato...” disse Kalel abbozzando un sorriso ricambiato dalla sorella e da Angela che, non essendo stata reincarnata, la prima, e condividendo la razza del ragazzo, la seconda, non avrebbero risentito degli influssi di quello che il ragazzo si stava apprestando a recitare.
...i luoghi e i frutti della terra saranno vostri. Guardatevi dal distruggerli con un bastone, dal ridurli in frantumi come un vaso di ceramica, che tutti i re governino con saggezza, che la volontà del Giudice Universale sia compiuta; servite il Signore e abbiate timore di lui, rispettate e amate il figlio di Dio o egli vi punirà scatenando la sua ira e annientandovi lungo il cammino : il suo furore è incontrollabile! Tutti coloro che credono nel Signore invece saranno premiati con la sua benedizione...
Il risultato fu sconvolgente. Se i maghi iniziarono a tenersi la testa, mentre venivano colti da fitte atroci, i due demoni si accasciarono al suolo in preda a atroci sofferenze.
“Allora, cugino... Ti credi ancora superiore? Dalla faccia che fai mi ricordi l'esorcista armato di baionette che si presentò a me recitando questo salmo sperando di indebolirmi...” disse Kalel evocando una barriera di luce che circondò la diavola del casato Belial alleviandone le sofferenze.
Ci mise poco a riprendersi ma, una volta che lo fece, afferrò per il bavero e  lo apostrofò in malo modo.
“Ma sei matto? Potevamo farci male...”
“Perchè io no?” replicò Kalel indifferente.
“Tu?”
“Non fare la sciocca, Belial... tu e Ruval siete demoni di Alta classe...” rispose Kalel sbuffando.
“E con questo?” lo incalzò la ragazza facendo esasperare il figlio di Serana per la sua miopia.
“E io, un ibirdo con il potere di un demone di bassa classe, mi trovo costretto a partecipare a un torneo che, vista la vostra non casuale presenza, sarà tarato per un livello potenzialmente mortale per me...” disse il ragazzo mentre lo sgomento si dipingeva sul volto della sua rivale.
“I-Io...”
“Non ci avevi pensato... lo so. Tu per tua fortuna non hai lontani cugini che tentano di ucciderti da quando tua madre ti ha messo al mondo e fidati... se avessero chiesto a mia madre cosa scegliere... se crescermi o vedermi regnare su un feudo... posso giocarmi la mano che lei avrebbe scelto di dare tutto a...” disse mentre il calice si illuminava nuovamente e un quarto fogliettivo veniva espulso.
Silente lo afferrò e, con voce incredula, lesse : “Harry James Potter.”
Quello fu l'inizio di una lunga notte.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Kalel arrancava sfinito lungo i corridoi che separavano la sala dei trofei dalla loro accogliente camera.
Anche per canoni di demoni e Angeli quella terminata pochi istanti prima era stata una riunione molto pesante visto che, per sedare gli animi, erano scesi in campo sia i Maou che il padre di uno dei quattro campioni.
Erano accorsi perfino l'attuale Gran Re e Michele per dirimere tutti i nodi venuti al pettine per colpa di quella coppetta di legno.
Il fatto che Harry fosse sempre stato un demone non era preso in considerazione da Silente che cercava ogni pretesto valido per affossare un assente Mephisto.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Quello fu la volta che Kalel sbroccò di brutto.

-- flashback --

“Sentimi bene esimia testa di cazzo!” tuonò stupendo i presenti.
Il ragazzo era stanco di tutte le accuse che Silente, Karkaroff e Madame Maxime lanciavano al suo adorato nonnino.
Per questo se ne fregò altamente che li ci fossero moltissimi Vip delle tre grandi potenze e parlò senza peli sulla lingua.
“In primo luogo Harry è figlio di una diavola e un umano ergo la stronzata della faida usala come carta igenica visto che tu, lurido bastardo, sapevi che la zia Lily era un alfiere di mio nonno e l'hai allontanato dal nostro mondo col rischio di farlo morire per mano di un angelo o di un esorcista che poteva incontrarlo per caso.”
Lo sfogo di Kalel, a causa della rabbia che indirizzava verso la persona del preside, ebbe il potere di zittire chiunque calamitando tutte le attenzioni su di lui.
“Era protetto...” si giustificò Silente.
“Protetto un paio di palle, vecchio! Tu sai meglio di me in che condizioni viveva. Tu sai che quel porco di Vernon Dursley lo ha cacciato di casa solo perché ha perso il controllo dei suoi poteri sentendo una... non farmi dire cosa... apostrofare sua madre come una cagna rachitica? Era in uno stato di ipotermia quando mi ha evocato e ho dovuto curargli fratture scomposte e saldate male in quasi tutti gli arti e il tronco. Io mi sono limitato a salvarlo e, se ti ricordi ciò che ho detto a Lucius Malfoy, io rientro a tutti gli effetti nella faida. Ergo posso aiutarlo. Secondo, mio nonno non era tenuto a dirti nulla visto che, in base alle leggi che regolamentano la faida che TU, bada bene vecchio, TU HAI TIRATO IN BALLO PER AVERE UN SOLDATINO PRONTO A MORIRE PER TE E IL TUO FOTTUTISSIMO BENE SUPERIORE, tu e il governo britannico siete parte di una delle due fazioni ed è diritto di Harry nascondersi dai suoi nemici e scegliersi gli alleati. Quindi rassegnati perché non ti considera, come non considera nessun Inglese, degno della sua fiducia. Sbaglio, Harry?”
“Affatto... tra l'altro il nonno non mi ha nemmeno sottoposto ad allenamenti diversi da quelli che ogni demone affronta per dominare la magia che ha dentro di se... se vuoi prendertela con il nonno usa altro perché peggiori solo la tua posizione...” rispose il mezzodemone mentre la porta della stanza si apriva.
Erano Angela ed Hermione, tese come corde di violino, che avanzarono nella stanza con estrema dignità.
“Che succede?” chiese Kalel.
“Beh... ecco...” farfugliò Hermione notando quello che doveva essere suo padre.
“Hanno riprovato sia Harry che Hermione...” disse Angela con gelida indifferenza mentre i docenti presenti sgranarono gli occhi e le entità sovrannaturali guardavano la scena con un misto di interesse e curiosità.
“Riprovato...” ripetè Kalel fissando la moglie che annuì.
“Significa...”
“So che significa, tesoro. Hanno espulso due dei migliori studenti solo perchè qualche sesto o settimo anno non è stato sorteggiato." disse Kalel scrollandosi le spalle.
"Mi aspettavo una simile mossa... ma non così presto e non dopo le rivelazioni di Minus...” disse l'ibrido sorridendo.
“Che hai in mente?” domandò la ragazza sbuffando esasperata.
Kalel però prese Harry e si riunirono e tornarono con un foglietto che diedero alle ragazze.
“Puoi consegnarlo a Daphne?” disse Kalel sorridendo.
“Ora?”
“Usa il tuo famiglio...” rispose stancamente prima di voltarsi verso la folla di persone che lo studiava con attenzione.
“In ogni caso, se il problema è che Hogwarts avrebbe un giocatore in più... date pure a Durmstrang e Beauxbatons la possibilità di schierare un secondo campione. Tanto, contro demoni di classe alta non avremmo chance lo stesso. Due demoni o due umani in più non faranno differenza...” disse con noncuranza mentre un sorriso mellifluo si dipingeva sul volto.
“...specialmente visto che nessuno di noi voleva partecipare ma, di questo se ne occuperà mio nonno. Sai Ruval? Penso che non prenderà bene il tuo gesto e ultimamente, per colpa di Silente, ha ben poca pazienza...” aggiunse prima di voltarsi e dirigersi verso la porta.
“Ah Silente... quasi dimenticavo." disse fermandosi sull'uscio continuando a dare le spalle al preside.
"Questo sarà il nostro ultimo anno. Senza se e senza ma. Giocaci qualche altro giochetto... modifica qualche altro incantesimo per costringere mio cognato a rimanere qui a rischiare la vita a causa della tua strafottenza e giuro che ti ucciderò con le mie stesse mani.”
“Col rischio di diventare esiliato?” domandò Silente mentre Kalel cominciava a ridere.
“Esiliato? Per i demoni sono un ibrido privo di diritti che, come ha detto mio cugino, si ostina a continuare ad esistere... Il Paradiso ha rinchiuso mia moglie, l'unico essere simile a me su questo fottuto pianeta e che, tra parentesi, sarebbe la figlia di Michele in persona, in un convento temendo che potesse dare il cattivo esempio ad altri angeli o alle loro pecorelle smarrite... Mio padre non ha mosso il culo per salvare mia madre quando i Bael e i Phenex hanno messo una taglia sulla sua testa o quando quel demone ha attaccato la casa dei Potter...”
“Io amavo tua madre e ne ho sentito la mancanza per secoli...”
“Ma non ti sei fatto vedere nemmeno una volta nei due anni in cui lei era viva...” rispose Kalel atono.
“...anni in cui non hai esitato a scoparti e abbandonare la madre di Hermione al suo destino. Quindi non venire a fare il vedovo afflitto. Non sei tu che hai perso ogni cosa...” disse aprendo la porta.
“Comunque, se volete uccidermi fate pure... sono già morto una volta e, al contrario di voi, non temo il luogo dove finirò...”
Kalel non diede modo agli adulti di rispondere e, finito di parlare, si voltò e si diresse verso i dormitori.

-- Fine Flashback --

Erano arrivati davanti al quadro della Signora Grassa, guardiano del dormitorio di Grifondoro e li iniziarono a sorgere i problemi.
Se infatti il quadro non diceva nulla ad Angela e Kalel, che tra l'altro assistevano alla scena in silenzio, lo stesso non si poteva dire per Harry ed Hermione che ricevevano sguardi colmi di disprezzo.
“Grifondoro non è una Casa per imbroglioni...”
“Risparmiati la predica e apri la porta...” disse Harry prima di pronunciare la parola d’ordine.
“Quella è vecchia.”
“Chi l’ha cambiata?”  chiese Kalel che di pazienza quella notte ne aveva poca.
La donna ha un’esclamazione derisoria. “E’ stata il Prefetto Angelina Johnson.”
“Non esistono più i Prefetti, ne i Capiscuola. Chiamami Angelina o qualcuno e facci aprire.”
“No. C’è una riunione in corso e mi hanno chiesto di non essere disturbati. Mi è stato detto che qualora fosse arrivato Potter, avrebbe dovuto aspettare fuori e loro sarebbero venuti a prenderlo una volta che la riunione si sarebbe conclusa.”
“L’ultima volta che ho controllato facevo parte di questa Casa.” disse Harry caustico.
“Le azioni sono più importanti delle parole nella Casa di Godric, giovanotto, e io non approvo le tue azioni!” Parecchi ritratti vicini incitarono la donna dopo la sua tirata.
“Detto da una sgualdrina che dopo ogni festa e a ogni fine settimana, più sbronza di un troll, molesta ogni dipinto di sesso maschile nonostante ci siano bambini in questa scuola...” replicò Kalel avanzando minacciosamente davanti al quadro verso cui puntò l'indice.
Una fiammella scura si formò sulla punta del suo dito e fluttuò verso il quadro che venne divorato dalle fiamme in pochi istanti.
La Signora Grassa non ebbe nemmeno di gridare prima di scomparire davanti agli sguardi sconvolti dei ritratti presenti nel corridoio. Ma non fu la sola.
Anche la porta di legno massiccio svanì davanti agli occhi sconvolti degli studenti di Grifondoro.
“Che hai fatto?”
“Nulla, Angelina... ho solo seguito il consiglio del mio dietologo. Ho bruciato grassi e carboidrati...” disse Kalel varcando la soglia e ignorando gli sguardi dei ragazzi.
Diede un occhiata ai festoni ma li ignorò e si avvicinò al tavolo dove prese un rotolo di pergamena e lo lesse senza dire nulla.
“Mi astengo...” disse Kalel apponendo una firma nella casella di mezzo.
“...ma ricordatevi le ultime parole della Signora Grassa. I fatti sono più importanti delle parole...”
Prese quindi la pergamena e, dopo averla arrotolata, la passò a Ron.
“Che dovrei farci?” domandò con tracotanza.
“So che l'idea è stata tua...” disse freddo.
“...mentire ti renderebbe più ridicolo di quello che già sei. Quindi abbi un minimo di orgoglio e affronta le conseguenze delle tue azioni. Non permetterò che, a quest'ora della notte, venga mandato un primino a svegliare la professoressa McGranitt...”
“E se non volessi?”
“Ti ci porterò io prendendoti a calci nel culo fino a quando la tua testa non smetterà di orbitare tra i tuoi glutei e il tuo inguine e deciderà di ascendere sul collo...” rispose Kalel glaciale.  
Ron, di solito poco avvezzo a cogliere simili, velati, insulti comprese che Kalel non era dell'umore giusto per ribattere ulteriormente e per questo, sbuffando più della locomotiva dell'espresso per Hogwarts, si incamminò verso l'ufficio della McGranitt.
Kalel invece fissò Angelina.
“Cambiate ancora la parola d'ordine, senza il mio permesso, e giuro che vi ritroverete nella merda fino al collo. I prefetti, i capiscuola... non esistono più da quattro anni quindi... beh lo vedrete...” disse Kalel allontanandosi diretto verso la sua suite esortando i ragazzi a seguirlo.
“Andiamo... domani ci saranno pure i giornalisti e non voglio che i miei futuri fan mi vedano con le occhiaie...”
Nessuno ebbe il coraggio di parlare ma tutti, perfino il più stupido di loro, compresero che forse avevano commesso un piccolo errore di calcolo.

°°°°°°°°°°°°°°°°°

Alcuni giorni dopo, alcune ore prima della pesa delle bacchette, la Sala Grande era gremita fino all'inverosimile quando Harry e i suoi amici fecero il loro ingresso per la colazione.
Il silenzio, a cui si unirono anche le troupe delle emittenti radiofoniche, televisive e i reporter delle testate giornalistiche del mondo magico, delle tre fazioni e di quelle a cui facevano capo i giudici del torneo, era pregno di eccitazione e di nervosismo.
Kalel però, dopo aver fatto segno alla sorella e al cognato di sedersi, si avvicinò al tavolo dei vip dove notò alcune personalità che non gli dissero nulla anche se, man mano che si avvicinava, notava una certa pressione provenire da quel tavolo.
Non sembrava rivolta verso di lui ma, piuttosto sembravano istinti omicidi, che le varie personalità si scambiavano tra di loro e che mettevano in imbarazzo i docenti di Hogwarts che non sapevano come comportarsi.
Poi vide un uomo calvo in pantoloncini, maglietta Hawaiana e con due bodyguard alle spalle.
“Indra!” urlò il ragazzo sorridendo per la prima volta da settimane, in pubblico almeno.
“Nephi-Kun!” disse Indra sorridendo a sua volta alzandosi e avvicinandosi al ragazzo che abbracciò il dio con reale affetto.
“Che ci fai qui?” disse Kalel mentre i maghi, gli emissari delle tre potenze e perfino i parenti di Kalel osservavano la scena sgomenti.
“Beh in teoria i giudici dovevano essere tre. Un Maou, Michele e Azazel-kun o uno dei loro subalterni in caso di impegni. Mephisto, pure avrebbe fatto parte della giuria ma qualche idiota ha pensato bene di assoldare due demoni per vincere una stupida coppa...” disse voltandosi verso Madame Maxime e Karkaroff che distolsero lo sguardo imbarazzati.
“Perchè dici così?” chiese Kalel.
“Perchè sapendo che in questa scuola c'erano due demoni con le rispettive mogli pensavano che avreste preso parte al torneo. Non hanno minimamente preso in considerazione che, con le regole imposte da Mephisto, voi sareste stati esclusi. Anzi... se non avessero messo il tuo nome e quello del piccolo Harry voi sareste fuori a godervi ciò che rimane del tiepido autunno scozzese.”
“Non è stato Potter?” domandò Angelina mentre Ron sbiancava.
“No... e la vostra scelta avrà conseguenze amare per tutti voi, se conosco il mio figlioccio...” disse Indra sorridendo.
“...mi sbaglio?”
“No... non ti sbagli...” rispose Kalel staccandosi i simboli di Grifondoro dall'uniforme, sfilandosi la cravatta e porgendola alla McGranitt.
“Io e Angela ci dissociamo da una casata che ha perso di vista i valori che da sempre la contraddistinguevano permettendo a gelosie e invidie di prendere il sopravvento.”
“Vi dissociate?” chiese la docente sconvolta.
“Si... sa cosa significa, vero?”
“Ovviamente, Signor Pheles...” disse la donna alzandosi ma venne frenata da Lumacorno.
“Siediti pure Minerva non ci sarà bisogno di smistarli nuovamente." esordì con fare pomposo.
"Ieri i miei ragazzi mi hanno convocato in sala comune data la situazione. Pare che, in virtù del rapporto di amicizia che lega i coniugi Potter e i coniugi Valefor con i miei alunni, abbiano richiesto il loro aiuto...”
“Capisco, Horace ma che c'entra?”
“C'entra che noi abbiamo chiesto, dato il pensiero collettivo che Tassi, Grifoni e Corvi non esitano a manifestare pubblicamente, di poterci associare all'unica casa che non ha sputato veleno su mia sorella e mio cognato. Noi andremo a Serpeverde. Inoltre, come prevede il regolamento, ogni punto da noi quattro conquistato o perso in questi anni verrà assegnato d'ufficio alla nostra nuova casa...” spiegò Kalel atono.
“Questo....” farfugliò Ron mentre calamitava su di se tutti gli sguardi degli studenti appartenenti alle altre tre case.
“Questo significa che grazie al fatto che noi non abbiamo mai perso un punto, escludendo i punti toltici da Piton durante nostra prima lezione di pozioni del primo anno, i nostri punti guadagnati donano d'ufficio la vittoria a Serpeverde per il 1991-92, il 1992-93 e il 1993-94. Anche i punti che io, Harry e i nostri accompagnatori vinceremo durante le tre prove andranno a Serpeverde.... ma non è finita qui...”
“Che significa, accompagnatori?” domandò Angelina.
“Le prime due prove sono tarate per permettere al campione di ottenere indizi che, se risolti, serviranno al campione e al suo partner per partecipare a una caccia al tesoro che si svolgerà in giro per il mondo...” si intromise un vecchio con una benda su un occhio e pesanti abiti invernali.
La notizia di un giro per il mondo sembrò eccitare molto i Grifoni e i ragazzi ma Indra ebbe il potere di demolire le loro illusioni con una semplice frase.
“Porterete Angela ed Hermione?” chiese sorridendo.
“Ovvio.” rispose Kalel consapevole che telecamere, microfoni e piume prendiappunti erano intente a non perdere nemmeno una parola di quel dialogo così intenso.
“Pensi che lascerei mia moglie e mia sorella in una scuola dove, durante l'anno accademico 1991-92, Silente permise a Flamel di tenere un artefatto che Voldemort in persona tentò di rubare a Flamel Manor e alla Gringott, arrivando a fare irruzione qui? Dove durante l'anno accademico 1992-93 un basilisco girava liberamente per i corridoi arrivando a pietrificare mia sorella e mia moglie? O dove, e qui c'è il colmo, un mangiamorte si è nascosto tra il 1982 e il 1993 sotto il naso di Silente e che solo per merito mio e di Harry è stato scoperto e consegnato alle autorità che ne hanno permesso la fuga solo perchè Silente non ci ha permesso di applicare le leggi di mio nonno? O devo ricordarti che il mio nome e quello di Harry sono stati messi da qualcuno che pensava di essere spiritoso in un artefatto che, scelto da Silente al fine di proteggere i suoi studenti, ha finito per costringere me ed Harry, pena la morte, a partecipare a un torneo potenzialmente mortale che avremmo preferito vedere alla televisione?”
Le parole di Kalel non fecero molto piacere a Silente che però, data la presenza degli ospiti e dei giornalisti, si astenne dal ribattere.
“E come mai proprio Serpeverde?” chiese Indra ridendo sotto i baffi.
“Beh gli idioti devono capire i loro errori...” disse Kalel sorridendo.
“Gli idioti?”
“Beh professoressa... non può negare che ascoltare le idee di Ron Weasley noto per la sua idiozia e per i pregiudizi che sono per lui Dogmi di fede non sia una buona idea. Ma non divaghiamo. Fino ad ora abbiamo approfondito la parte scolastica adesso però è tempo di tutelare i nostri interessi...” disse materializzando un fogliettino.
“Informi i genitori di tutti i ragazzi che hanno riprovato mio cognato che, mettendo in dubbio la sua onestà, hanno leso la sua immagine di capo della famiglia Potter e che, essendo in parte demone, potrebbe subire anche un processo da parte dei demoni...”
“E con ciò? È un ragazzo mica...” si intromise Ron.
“In primo luogo Harry, essendo sposato, è un adulto. Secondo lui è un demone e i demoni da millenni basano la loro economia sui contratti. Coloro che non rispettano i contratti o che gettano infamia sul nostro popolo vengono condannati a morte...” spiegò Kalel mortalmente serio.
“M-Morte?” balbettò Ron pietrificato dallo sguardo di Silente che se avesse potuto uccidere lo avrebbe fatto.
“Si, Weasley... morte. Capirai quindi che dimostrare la falsità di tali accuse è una necessità impellente per me, per mio nonno e per Harry. Il processo avrà luogo al termine del Tremaghi ma, se vuoi un consiglio spassionato, patteggiate. Non avete una chance di vincere la causa...” disse Kalel tornando a guardare Indra.
Il dio fissò a lungo il ragazzo notando come si mordesse il labbro senza farci caso e come stringesse i pugni in modo così fitto da renderli esangui.
“Kal-kun... Sono tuo amico da una vita. C'è qualcosa che vuoi chiedermi?”
“Beh... ecco... si...” farfugliò il ragazzo porgendogli un foglio di carta intestata che il nume prese e lesse con attenzione sempre crescente.
Non disse nulla ma, con lo sguardo più serio che chiunque gli avesse mai visto fare quella mattina, porse il foglio ai suoi colleghi i quali, con espressioni sempre più sconvolte, lo lessero da cima a fondo.
Fu un uomo con la folta barba bianca a parlare mentre gli altri, tra cui un omone che faceva sembrare perfino Hagrid un moscerino, lo squadravano con intensità.
“Ragazzo... ciò che abbiamo letto... sei serio?” chiese grattandosi il mento ignorando la fresca brezza che gli scompigliava la leggerissima tunica di lino che indossava.
“Sebbene non so chi siate... si, sono serio...” disse il ragazzo.
“Lui è Zeus, Signore degli Olimpici e di una parte del popolo Greco che, rifiutando il Dio della Bibbia, dopo che il Cristianesimo divenne Religione di Stato dell'Impero Romano chiese a lui protezione.” disse l'uomo che indossava pesanti abiti di lana.
“Io invece sono Odino, Signore di Asgard.” aggiunse poi il vecchio indicando il colosso.
“Lui è Enma, re degli Inferi nipponici, Indra lo conosci già... il biondino invece è Lugh, dio del Sole Irlandese... ma la domanda che penso si pongano tutti è... perché?”
“Perchè sono un ibrido che non merita nemmeno di esistere...” rispose Kalel sorridendo strafottente.
“Come scusa?” ripetè Enma.
“Mio cugino Ruval mi ha iscritto a un torneo potenzialmente mortale dicendo, come scusa, che sono un ibrido, un bastardo e che non merito di vivere. Ora, se prendiamo le quattro casate di questa scuola come esempio... se mio cugino venisse smistato sarebbe finito a Corvonero visto che è solo un po snob.” disse Kalel fissando l'uomo con intensità.
“Un corvonero?” domandò Odino.
“Si... non metto in dubbio che ci siano alcune famiglie di demoni realmente gentili con me come i Gremory, i Sitri, i Maou o i Lucifuge... ma i Bael e i Phenex più vecchi tentano di uccidermi senza sosta da quattordici anni e Indra-kun ne è testimone...”
Il dio, chiamato in causa, si limito ad annuire mestamente.
“E cosa vorresti fare chiedendo il nostro aiuto?” chiese Zeus.
“Veramente io ho chiesto l'aiuto di Indra... poi se voi volete dare una mano a fondo perduto... beh mi farebbe piacere ma dubito che potrei darvi in cambio qualcosa che voi già non abbiate...”
“Beh...” disse Zeus lisciandosi la barba e fissando lascivo Angela ed Hermione.
“Scordatelo... Nemmeno se mi minacciassi di uccidermi...” lo gelò Kalel con un cipiglio colpì l'anziano Olimpionico sia per la durezza, sia per l'eccezionale intuito.
“Ma la politica necessita di sacrifici...” disse Odino sospirando per tanta ingenuità.
“Non sono d'accordo.” ribattè Kalel convinto facendo storcere il naso a quasi tutti gli adulti seduti al tavolo.
Stava quasi per alzarsi un polverone quando il gigantesco Re degli inferi si tolse gli occhiali e si schiarì la voce.
Non aveva ancora parlato e, data la nomea e la stazza, il piccolo Kalel temeva un suo giudizio.
A dispetto delle attese però Enma sembrava colpito dalle parole del giovane.
“Mi sta bene... lo farò...” disse il Grande Re Enma facendo apparire una serie di fogli che Kalel prese e portò ai membri del suo gruppo. “...sempre ammesso che sopravviviate al torneo e accettiate alcune piccole condizioni...”
I ragazzi lessero il contratto con attenzione per parecchi minuti prima di guardare Indra che annuì impercettibilmente.
Kalel prese quindi la piuma e, intingendola nell'inchiostro, vergò il documento seguito a ruota da Hermione, Angela ed Harry.
Quando l'ultima firma venne apposta i ragazzi porsero il documento a Indra che, emulato dai suoi pari, lo firmò inviandogli contro un getto di energia.
“Chiamate Sirzechs e Zekrom Bael...” disse Indra con voce risoluta ai giornalisti.
“Noi possiamo andare?” chiese Kalel sorridendo come se nulla fosse successo.
“Si ragazzi andate pure a godervi il sole...” disse Enma annuendo.
I quattro non se lo fecero ripetere due volte e fecero per allontanarsi dalla sala quando vennero fermati dalla campionessa di Beauxbatons.
“Si può sapere che accordo avete siglato senza parlarne con l'Arciduca o il Gran Re?”
Kalel la guardò con serenità prima di rispondere in un modo tale da lasciare basita la diavola.
Il ragazzo si limitò a lasciare la mano di sua moglie e, senza curarsi di niente e nessuno, sollevò il volto della ragazza con un dito e le rubò un bacio.
Non fu un bacio lungo e nemmeno troppo volgare da vedere. Fu un semplice, banale bacio a stampo che però i giornalisti non esitarono a immortalare.
Quando si staccò, con un sorriso beffardo sulle labbra, le rispose verbalmente.
“Non ti curar di me ma guarda e passa...” disse il ragazzo sorridendo mentre una miriade di pensieri attraversava la mente di Cleria e che il volto, stupefatto e imbarazzato sembrava riflettere uno per uno.
Poi la ragazza riuscì a fare mente locale.
“T-Tu...” disse sconvolta mentre un alone di energia azzurra iniziò a circondare il suo corpo.
“Io?”
“M-Mi hai baciata....”
“Si e con ciò?” domandò Kalel confuso.
“Era il mio primo bacio...” disse mentre il ragazzo la studiava con interesse.
“Davvero?” chiese Kalel sconvolto. “Una ragazza carina come te... non ha mai avuto un ragazzo?” disse afferrandola per i fianchi e baciandola nuovamente. Con più passione e un pizzico di lingua questa volta.
“Beh...” disse staccandosi. “...adesso dovrebbe andare. Il primo era veramente un bacio così insulso da non fare onore al titolo che porti...”
Poi, senza aggiungere nient'altro, prese la mano della moglie e si diresse verso l'uscita fischiettando allegramente.
“Allora ragazze... che volete fare?”
“Ci fai fare un voletto sulla tua groppa?” chiese Angela gioviale mentre si allontanavano
“Ma che è successo?” domandò Ruval confuso.
“Che il mio ibrido preferito ve l'ha appena messa nel culo senza che ve ne rendeste conto...” disse Indra ridacchiando sommessamente.

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Note d'autore...

Salve a tutti... che dire... capitolo corto ma pieno di colpi di scena.
In primo luogo c'è da dire che il prossimo sarà l'ultimo capitolo. La storia proseguirà in un nuovo arco narrativo che vedrà l'arrivo di nuovi pg e tante altre sorprese.
Come al solito (per chi ha letto anche le mie altre storie con più saghe è un dato di fatto) metterò il link nel capitolo dei ringraziamenti che posterò dopo aver messo onine il primo capitolo della nuova saga...

Ma veniamo a noi... eccoci qui con due novità e qualcuna meno nuova...

1) La riprovazione : tipica di molte fiction scritte in Inglese di cui pochissime sono giunte tradotte in italia. Su Efp c'è solo Jbern, che è americano, e forse qualcun'altro che, come d'altronde ho fatto pure io, si è ispirato a questi autori stranieri. Da come viene spiegato è un procedimento che espelle qualcuno (o come fa Jbern priva del diritto di indossare i colori di Grifondoro) dalla casa e che penso sia una prassi dei college americani e inglesi che hanno confraternite e tanto altro...
2) Dissociazione : Questa, che io sappia almeno, è una mia idea. Se altri l'hanno avuta non saprei. Cioè io ritengo che è logico che nella storia originale Harry non venga rimproverato da nessun compagno visto che nessuno li amava Diggory... ma se fosse successo a un Harry come il mio? Che aveva mentito per nascondersi e che non era in buoni rapporti con Ron? Pensate davvero che i suoi amici (qui sua sorella e suo cognato) sarebbero rimasti in una casa che ha espulso i due migliori studenti? No, io non credo. A serpeverde forse si... ma a Grifondoro dubito che fossero tutti vigliacchi. La mia dissociazione è in pratica un esilio volontario che non pesa ai ragazzi più di tanto visto che hanno la loro suite e i loro centri di aggregazione all'interno dell'appartamento dove molti altri ragazzi (serpeverde in primis) potevano accedere.
Ci tengo a precisare che Neville e Ginny (per riconoscenza per averle salvato la vita) si erano astenuti.
3) Causa legale : Suvvia ragazzi... dopo aver fatto causa a Caramell per il dissennatore era ovvio che Kalel e Harry avrebbero agito per vie legali pur di evitare di diventare gli scemi del quartiere. Hanno un nome da tutelare e giornalisti-scarabei da educare a cosa succede a chi sveglia il drago che dorme...
4) Il documento firmato : beh di quello parleremo in seguito, non temete ;)
Come parleremo di chi ha messo il nome di Harry nella coppetta san-montana... ma voglio sapere, da chi Ruval lo ha conosciuto, se mi perdonate l'averlo reso come Raisen. Che dire... mi serviva qualcuno che desse al rampollo dei Phenex una sonora batosta ma quella... beh quella verrà molto in seguito ;)

Beh che dire oltre... aspetto i vostri commenti  e vi allego il link che vi mostra il nostro Kalel nella forma bestiale che ha assunto contro il basilisco e per far fare un voletto a moglie e sorellina... 
http://finalfantasy.wikia.com/wiki/Valefor_(summon)

A presto raga ;)


 
   
 
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