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Autore: Hayaros    03/08/2016    0 recensioni
Un viaggio per trovare le radici perdute della sua famiglia, alla ricerca di un passato glorioso ormai andato e presente solo sugli annali della storia. Nonostante i dubbi, Marcus e sua figlia Isabelle perseverano nella loro ricerca.
"Phalanx è rimasta immutata." questa la loro convinzione.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Era la prima volta che Marcus ed Isabelle vedevano la città di Pault con i loro occhi, ma la piccola cittadina portuale non deluse le loro aspettative.
Avevano sentito molte voci su quel luogo, la fama della sua bellezza e delle sue prelibatezze gastronomiche non erano passati inosservati al resto del mondo, e persino Isabelle era diventata irrequieta nei giorni precedenti al loro arrivo, impaziente di raggiungere la città il prima possibile.
Pault si presentava come un agglomerato di case disposte in maniera ordinata lungo la parete di un fiordo che piombava sul mare sottostante: la parte più bassa della città era a diretto contatto con l'oceano. Essendo protetta da due muri di roccia, Pault era raggiungibile a piedi solo attraverso alcune caverne – che non rappresentavano un ostacolo, essendo ben curate e preparate a dovere – dove l'odore salmastro del mare faceva da padrone. Isabelle, all'uscita della caverna, guardava estasiata la città, mentre con i suoi piccoli occhi grigi Marcus era intento a cercare una locanda dove passare la notte e, se possibile, chiedere qualche informazione.
-”Ecco, lì. Sul quarto girone.” - disse improvvisamente, e la ragazza sembrò destarsi da una sorta di trance mistica, mentre focalizzava lo sguardo sul punto detto dal padre, -”Locanda “La Balena Bianca”. Andremo lì.”
-”Pensi che riusciremmo ad avere qualche informazione?” - chiese la ragazza, che nei precedenti giorni era diventata sempre più incerta sull'esito della loro ricerca.
-”Ho un buon presentimento che ce la faremo questa volta, mia cara.” - rispose lui, sorridendo, e quel sorrise diede ad Isabelle un poco di coraggio.
La locanda era molto grande, molto più grande di quanto si aspettassero. La Balena Bianca si rivelò essere una delle locande più famose della città e perciò, persino a quell'ora, nel mezzo della giornata, pullulava di persone che si affaccendavano in giro.
-”C'è molta gente.” - commentò semplicemente Isabelle, guardandosi intorno.
-”E' un luogo molto frequentato.” - spiegò Marcus, -”Vieni, parliamo con il proprietario.”
Si avvicinarono al bancone, dove un giovane uomo era indaffarato con il servire i suoi sempre più impazienti clienti.
-”Buongiorno, signore.” - lo salutò Marcus, alzando la voce per superare quel coro di persone e, quando notò che il barista alzò lo sguardo per incontrare il suo, dandogli quindi il silenzioso permesso di continuare, spiegò:-”Siamo viaggiatori e siamo alla ricerca di informazioni, potreste aiutarci?”
-”Chi state cercando?”
-”Nessuno. Stiamo cercando un posto. Si chiama Phalanx, dovrebbe trovarsi a sud di qui. Ne sa qualcosa?”
-”Phalanx...?” - il barista si fermò un attimo, riflettendo, quando infine scosse la testa, -”Non ho mai sentito questo nome prima d'ora, mi spiace.”
-”Grazie per l'aiuto.” - rispose Marcus ed il barista si allontanò annuendo, richiamato all'attenzione da un altro cliente.
-”Nessuno sembra mai sapere qualcosa su Phalanx.” - commentò Isabelle, -”Padre, siete sicuro che esista un posto simile? Sono quattro anni che siamo in viaggio, ormai!”
-”Phalanx esiste, Isabelle.” - affermò Marcus, non guardandola, -”Dobbiamo solo continuare a dirigerci verso sud. E' lì che si trova.”
-”Non è così strano che nessuno sappia di Phalanx, miei signori.” - disse improvvisamente una voce stridula, roca dall'età, accanto a loro, -”Perché, ormai, Phalanx effettivamente non esiste più.”
La voce apparteneva ad un uomo seduto davanti al bancone, che sorseggiava allegramente da un bicchiere di vino. Aveva pochi capelli bianchi che non erano al loro posto, piccoli e furbi occhi neri ed un viso pieno di rughe, i suoi vestiti odoravano di salsedine.
-”Voi... conoscete Phalanx?” - domandò Marcus, incredulo.
L'uomo sorrise, quasi a soffocare una risata, ed annuì lentamente:-”Certo, ma sono veramente in pochi a conoscerla ancora. Mi sorprende che persino voi ne siate a conoscenza.”
-”E' da quattro anni che siamo alla sua ricerca! Per favore, sapete dirci qualcosa a suo merito? Sappiamo solo che si trova a sud, ma tutte le persone che abbiamo incontrano non ne sanno nulla. Sembra che stiamo alla ricerca di un luogo fantastico.”
-”Phalanx non la conosce più nessuno ormai. In un certo senso, si potrebbe dire che neanche esiste più.” - prese un altro sorso dal suo bicchiere, -”Questo perché ormai ha cambiato nome.”
-”Cambiato... nome?”
-”Phalanx si trova a sud, in un luogo ora chiamato la Piana delle Stelle. Gli abitanti di quelle terre dicono che, guardando le rovine di quel castello così antico, sia possibile guardare direttamente il passato... ed ecco perché è stata chiamata la Piana delle Stelle.”
-”La Piana delle Stelle...” - ripeté Marcus, -”Un luogo dov'è possibile guardare il passato... sì, è sicuramente quello il luogo che stiamo cercando.”
-”La Piana delle Stelle non è lontana da qui, signori. Saranno... due o tre giorni di viaggio, non di più.”
Nell'udire questa informazione, gli occhi di Marcus si illuminarono, si voltò di scatto verso Isabelle:-”Cara, ce l'abbiamo quasi fatta.” - poi, si voltò di nuovo verso l'uomo, -”Grazie signore, non sapete quanto ci abbiate aiutato.”
 

- : -


   Ed eccola lì, nascosta dietro quella foresta così scura e difficile da attraversare, vicino alla vecchia cittadina di Stellis, le rovine che i due viaggiatori tanto cercavano.
L'antico castello di Phalanx mostrava in tutto il suo abbandono il passaggio del tempo: esso giaceva in rovina al centro della pianura, l'edera e le piante ormai avevano conquistato quelle gloriose mura, rendendole la loro nuova dimora. Numerosi uccelli avevano nidificato tra i cornicioni e persino a quell'ora, poco prima del sorgere del sole, c'era un gran movimento di volatili. Una strada rocciosa, che aveva visto tanti di quei carri e di quelle persone nelle epoche passate, indicava silenziosa la via verso l'entrata. Il castello era immerso in un innaturale silenzio e mostrava ancora una certa gloriosa ed imponente presenza che si rifletteva tutt'intorno. La natura stessa sembrava voler stare in silenzio per doveroso rispetto nei suoi confronti.
Improvvisamente, il sole iniziò a far capolino tra le montagne là dietro ed i suoi raggi illuminarono l'imponente fortezza colpendo le grandi vetrate: in quel momento il castello sembrava esser diventato totale padrone della piana.
-”Eccolo, padre.” - annunciò Isabelle, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, contemplando il frutto delle loro ricerche, -”Phalanx. Finalmente l'abbiamo trovata!”
Marcus rimase in silenzio, troppo rapito dallo spettacolo per poter parlare. Osservava il castello con cura maniacale per i dettagli: cercava di memorizzare ogni mattone, ogni crepa sul muro, ogni piccola foglia che con tanta forza era riuscita ad arrampicarsi fino a quei alti tetti. Osservava le finestre, quel vetro opaco da cui i suoi antenati osservavano i loro territori ormai perduti, cercando di immaginare cosa fosse accaduto in quel posto.
Abbassò lo sguardo ed osservò la strada che l'aveva condotto fino lì. Rocciosa, ciottolosa e piena di erbacce, ma nonostante ciò era possibile ancora vedere delle orme sull'erba.
Si voltò ed il suo sguardo ricadde sulla foresta da cui erano usciti: ripensò alla città di Stellis, coloro che vivevano così vicini a Phalanx, che la trattavano con enorme riverenza, eppure non rendevano nota la loro vicinanza con tale luogo; la città di Sonnestag, dove Isabelle aveva passato la sua infanzia, ormai divenuta città moderna e ben diversa da come la ricordava; la città di Eisengeld, luogo nuovo della sua vita dove aveva vissuto per poco tempo, lasciandolo alle sue spalle per mettersi in cammino alla ricerca di quel castello abbandonato, dove i suoi antenati avevano vissuto le loro vite di ricchezze e gloria.
Cosa aveva guadagnato in quei quattro anni di viaggio? Nei ventiquattro anni della vita di Isabelle, non riusciva neanche a contare tutte le ricchezze che aveva ottenuto, per quanto erano numerose. Eppure, in quei quattro anni di viaggio, non riusciva a ricordare neanche la benché minima ricchezza guadagnata. Cosa aveva ottenuto da quel vagabondaggio? Tutte le persone e le città che avevano incontrato erano andate avanti, mentre lui non aveva fatto altro che tornare indietro, alla ricerca di un qualcosa che ormai non esisteva più.
-”Padre, vogliamo entrare?” - disse Isabelle, -”Se dobbiamo far tornare questo posto com'era una volta, dovremmo controllare le sue condizioni, prima.”
Marcus non si voltò, pensoso, mentre osservava la foresta.
-”No, Isabelle. Andiamo.”
-”Dove?”
-”Torniamo ad Eisengeld. E dobbiamo fermarci a Sonnestag: Felicity ti aveva promesso di farti fare un giro della città.”
-”Come...? Abbiamo viaggiato per quattro anni alla ricerca di questo posto! Non possiamo lasciarlo!”
-”Isabelle, ho sbagliato. E' stato un errore tornare indietro fino a qui. Phalanx ormai non esiste più, è vero. E' una testimonianza del passato, non è nel presente: ed è proprio per questo che è così bello. Chi guarda Phalanx guarda il passato ed è proprio per questo che è così speciale: anche per noi, legittimi proprietari di questo posto. Isabelle, lasciamo questo luogo, che ormai non appartiene più a noi. Alcune volte, è meglio lasciar indietro i nostri passati: solo così mantengono la loro bellezza. Ora è tempo di andare avanti.”

  
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