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Autore: Daleko    04/08/2016    1 recensioni
Storia revisionata, modificata e nuovamente in corso.
Gli anni del primo dopoguerra furono particolarmente proficui per chi aveva ancora una grande casa, un patrimonio, una posizione rispettabile all'interno della società. C'era ancora molto da sfruttare, una risorsa invisibile che si trasformò rapidamente in una luccicante miniera d'oro: i bambini.
I bambini erano dappertutto e quelli di buona famiglia, quelli i cui padri erano morti in guerra e i cui soldi erano investiti nell'educazione nella speranza che diventassero, un giorno, abbastanza importanti da continuare il buon nome della loro stirpe, si trovavano nei collegi. In Inghilterra i collegi particolarmente apprezzati erano quelli misti: i bambini studiavano insieme per mancanza di spazio, necessario per dividere normalmente gli uomini dalle donne, e così i genitori risparmiavano sulla retta annuale. Un ottimo investimento in ogni caso, dato che le bambine col primo sangue venivano spedite in un collegio femminile per non rischiare inutilmente la reputazione del proprio.
Genere: Angst, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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This is not a children's story

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Quella sera li portarono a dormire in giardino, in un angolo remoto di quel posto verde e sconfinato che circondava l'istituto. Non chiacchieravano mentre i loro scarponi per l'aria aperta solcavano l'erba umida della sera, gli occhi fissi sulle caviglie del bambino davanti. Camminarono per almeno un quarto d'ora, raccogliendosi poi intorno all'insegnante vestita elegantemente così in contrasto con le loro camicie da notte.


 
Prudence

 
La bambina stringeva fra le mani la sua coperta. A terra erano presenti delle coperte adornate da bianche lenzuola che le ricordavano, in qualche modo, la tipica neve da inverno inoltrato. I capelli castani le piovevano sulle spalle, i grandi occhi infantili osservavano quelli della sua insegnante nonché coordinatrice. Aspettavano tutti che la donna parlasse, un bambino ai piedi di ogni coperta e solo i grilli a fare da padroni nel silenzio notturno.
«Sedetevi» ordinò la donna in tono serio; tutti obbedirono rapidamente, i bambini a gambe incrociate e le bambine, docili, con le gambette poggiate lateralmente come a cavallo. «Quello di stanotte non sarà un campeggio e questa non è una “storia per bambini”, ma è necessario che ascoltiate. I vostri genitori sono stati tutti informati» annunciò mentre gli occhi, implacabili, scorrevano in quelli attenti della sua giovane platea. La donna annuiva fra sé. «Voglio presentarvi una persona. Mister Newman, venga avanti» invitò accanto a sé qualcuno nascosto nell'oscurità; dopo un attimo un uomo sembrò comparire dal nulla, fino a quel momento passato inosservato. Vestito anche lui in maniera distinta, dall'espressione seria e con dorati occhialetti pinzati sul naso, molti dei bambini trovarono spaventoso il suo portamento; qualcun altro invece lo registrò a malapena, più interessato a quello che Mr. Newman portava con sé.
«Lei è la signorina Prudence Charmaine Anne
 Cavendish» presentò schiarendosi la voce e portando, infine, la presenza di qualcun altro alla loro attenzione. Mr. Newman stringeva tra le mani le impugnature di una sedia a rotelle, su cui si trovava seduta una giovane figura abbigliata a lutto. Qualche mormorio nacque tra i bambini più grandi nel sentire il nome della nuova arrivata: era impossibile non conoscere, in quegli anni, l'influenza della Casata dei Cavendish in qualunque punto dell'Inghilterra. «Lady Cavendish è arrivata fin qui direttamente da Derby» s'intromise, puntigliosa, l'insegnante. Il silenzio venne ristabilito facilmente.
«Lady Cavendish, ultima figlia di Sua Grazia Lord Victor Cavendish, nono Duca di Devonshire» introdusse Mr. Newman. Un fremito di agitazione scosse nuovamente i bambini. «Desidera ch'io riassuma brevemente la sua storia, e così sarà fatto. Lady Cavendish è stata inviata in Canada, nel Québec, dove ha passato i quattro anni del conflitto in attesa della fine per il ritorno in patria. Circa due anni fa è stata predisposta una nave per riportarla in Inghilterra, ma non lontano dalla costa del porto la nave fu affondata da un u-boot tedesco» narrò senza che la Lady muovesse un muscolo; qualche bambino trattenne il fiato, spaventato. Passò qualche secondo ancora in cui il silenzio faceva da padrone, poi la ragazzina si voltò verso Mr. Newman il quale, obbediente, si chinò verso di lei. Gli venne sussurrato qualcosa all'orecchio; l'uomo annuì, tornando in posizione eretta. Si schiarì la voce. «Lady Cavendish desidera mostrarvi una cosa» informò i presenti. La ragazzina, abbigliata con un elegante vestito di pizzo nero, alzò lentamente la veletta scura che le copriva pudicamente il viso. Lunghi capelli biondi le contornavano le guance smunte, la pelle oltremodo candida donava un vago senso d'inquietudine a chiunque la guardasse. Gli occhi erano chiusi, tenuti bassi come il resto del capo; il bambino con la vista più acuta necessitò comunque di qualche secondo per capire cosa fosse a stonare così tanto.
Una ciocca mancava.
Questo era il ragionamento più sensato formulato nei minuti immediatamente successivi alla vista del viso della Lady. Il tempo sembrava essersi fermato intorno a quella visita nobiliare così estranea alla loro realtà: anche i grilli sono rimasti in ascolto. L'oscurità quasi totale, al di fuori delle finestre ancora illuminate dell'istituto non lontano e delle stelle, tremendi e luccicanti fuochi sorvegliati dalla Luna silenziosa, abbracciava tutti loro come un manto di bizzarria. Lady Cavendish alzò il volto aprendo i suoi luminosi occhi azzurri sui coetanei di rango inferiore; a qualcuno sfuggì un breve e sconsiderato lamento.

«Lady Cavendish non è riuscita a trarsi in salvo. È stata posta su di una scialuppa di salvataggio ma è affondata anch'essa. I soccorsi sono rapidamente intervenuti, ma sono passate molte ore da quando il suo corpo si è immerso inizialmente in acqua e i pesci, affamati, hanno tentato di cibarsene» continuò a narrare Mr. Newman senza la minima inflessione nella voce. Il volto della bambina dai capelli dorati era colmo di cicatrici, esplose come piccoli fiori malsani sulle gote e la pallida fronte. Mezzo labbro inferiore era tagliato via, un sopracciglio non aveva dolce termine ed era bruscamente interrotto su di una palpebra. L'occhio destro, senza vita, era chiaramente di vetro; qualcuno, non sostenendo quel terribile sguardo, distolse il proprio.
La veletta tornò verso il basso. «È stata ricoverata d'urgenza e salvata nonostante i polmoni pregni d'acqua. Sanguinava copiosamente e suo padre, Sua Grazia Lord Victor Cavendish, Duca di Devonshire, non ha potuto essere presente. Lady Cavendish in persona ha scelto di venire in questo istituto, lontano da quelli prestigiosi in cui ci si sarebbe aspettata la momentanea accoglienza, per evitare gli sguardi indiscreti della nobiltà sua pari. Ora siete coscienti della situazione» si congedò con l'ammonizione che tutti aspettavano. Nessuno fiatò se non per salutare dignitosamente Mr. Newman quando l'insegnante lo richiese; Lady Cavendish venne quindi portata all'interno dell'istituto mentre i bambini, relegati al soffitto stellato per quella notte, non riuscirono a parlare di quanto appena udito. Ognuno di loro, in cuor proprio, sentì il peso di quella novità nelle loro giornate; la figlia mutilata, l'ultima figlia del Duca di Devonshire era lì tra loro, quando fino a quel momento c'erano stati appena qualche visconte e baronetto di poca importanza. La ricchezza non era sinonimo di nobiltà, e la nobiltà aveva ancora molto peso nella loro società.
Per tutti fu un'altra notte insonne in appena una settimana, fra uomini morti e nobili a lutto. Nessuno chiuse occhio, se non per brevi incubi agitati.

 


 


 
Attenzione!
Nomi, luoghi e fatti narrati sono totalmente frutto della fantasia dell'autore. Riferimenti a persone, luoghi o eventi realmente accaduti è puramente casuale.
 
   
 
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