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Autore: Afrodyte    04/08/2016    3 recensioni
E se, dopo la famosa notte del ballo, Oscar decidesse di abbandonare il comando delle guardie reali? Quali sarebbero le conseguenze? Io ho immaginato un matrimonio imposto: da chi? Con chi? Questa è una sorpresa!
E' una storia a più capitoli, scritta alternando i pensieri di Oscar in un capitolo e quelli di Andrè in quello successivo.
Con questo, spero di aver stuzzicato, almeno un po', la vostra curiosità!
Buona lettura a tutti :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Andrè" bisbiglio fra me e me osservando fuori dalla finestra "A che ora tornerai a casa questa sera?"
Ormai, è un'ora che sto aspettando quì il tuo ritorno, invano.
E' da una settimana che non ci parliamo.
E' da una settimana che torni a casa urbiaco tutte le sere.
E tutte le sere io sono quì, ad aspettarti.
A pregare che non ti accada nulla di spiacevole.
A sperare che ti riaccompagni a casa quel tuo amico.
E giuro che non riesco più ad essere una spettatrice silenziosa di fronte alla tua rovina.
Non posso restare in silenzio mentre tu ti distruggi a poco a poco.
Devo fare qualcosa.
Devo farti rinsavire.
Devo parlarti.
Adesso che non ci sei, decido di dirigermi nella tua stanza ed aspettarti lì: con te dentro casa mi sarebbe mancato il coraggio, persino, di bussare alla tua porta.
Mi siedo sul tuo letto e aspetto.
Una.
Due.
Tre ore.
Continuo ad aspettare perchè so che, prima o poi, arriverai.
E alla fine arrivi.
Apri la porta e ti fermi di colpo.
"Oscar" dici sorpreso "Cosa ci fai tu, quì?"
"Io vorrei parlarti, Andrè"
"No, vattene"
Incrocio il tuo sguardo: è così pieno di rabbia nei miei confronti.
"Ti prego" mormoro "Lasciami spiegare"
"E va bene" dici sedendoti sul letto "Parla"
Mi avvicino e prendo posto accanto a te.
"Io.." balbetto "So che non ho molta voce in capitolo dopo come ti ho trattato, ma non sai quanto mi faccia soffrire vederti ridotto in questo stato ogni sera"
"Non voglio la tua compassione, Oscar" dici, quasi gridando.
"Non si tratta di compassione, Andrè"
Si tratta di amore, in realtà.
Ma come posso dirtelo?
"Ah no? E che cos'è?"
"Non è questo il punto" ti rispondo.
Tu ti volti dall'altra parte e con la voce rotta dal pianto mi dici
"Stava andando tutto bene.."
"Lo so" confesso.
"Allora, perchè non possiamo far tornare tutto come prima? L'ho capito, sai, che stai soffrendo anche tu"
Ma non possiamo, Andrè.
Non possiamo.
Non voglio che ti caccino.
"Non sto soffrendo, in realtà"
Invento una scusa.
"Ah no?" dici "Eppure ti ho sempre vista stare con qualcuno, ma mai davvero con nessuno"
Ti guardo
"Che cosa intendi dire?"
"Ti ho vista stare con Girodelle o con la nonna, ti ho vista passeggiare in giardino o guardare le stelle dalla tua stanza e, per tutto questo tempo, tu hai sempre guardato me, ma da lontano"
Sgrano gli occhi di fronte a questa tua affermazione e mi accorgo che, tutto questo, è vero.
Ma non pensavo che si notasse così tanto.
Non pensavo che anche gli altri riuscissero a vederlo.
Non pensavo che tu lo notassi.
Ma è così, ovunque vada, qualsiasi cosa mi inventi, gira e rigira è sempre con te che mi trovo a fare i conti.
"Si, è così" ammetto "Hai ragione"
"E allora perchè?"
"Perchè ti amo" confesso.
Tu alzi un sopracciglio
"Mi hai allontanato da te perchè mi ami?"
"Ho dovuto farlo" dico con la voce rotta dal pianto "O Girodelle ti avrebbe fatto cacciare"
Le lacrime iniziano a rigarmi il volto ed io mi porto le mani agli occhi: non voglio farmi vedere da te in questo stato.
E' calato il silenzio, tra di noi, ed io non so più cosa fare, non so che altro dire.
Tu mi prendi le mani e mi asciughi una lacrima.
Non dici niente.
Assolutamente niente.
Semplicemente, mi sorridi.
Ti avvicini e mi avvolgi fra le tue braccia.
"Sei una sciocca, Oscar" dici "Avresti dovuto parlarmene prima, avremmo affrontato tutto questo insieme"
Mi sposti una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Basterà far credere a Girodelle che le cose siano come vuole lui" continui di fronte al mio silenzio "Pensi di potercela fare?"
Sì, sono stata una sciocca.
Una sciocca, davvero.
Se solo avessi parlato con te, prima di prendere questa decisione avventata, avresti trovato una soluzione, come hai appena fatto.
Invece, così, abbiamo solo perso una settimana.
Come se non avessimo già perso abbastanza tempo, in passato.
So che è solo tempo, ma noi due non ne abbiamo molto a disposizione.
"Scusami, Andrè, avrei dovuto parlartene subito, mi sento così sciocca in questo momento, potrai mai perdonarmi?"
Dico guardandoti negli occhi.
"Oscar, io ti ho già perdonata"
Dici prima di annullare quella poca distanza tra noi.
E mi baci.
Un bacio che ho desiderato per tutta la settimana.
Un bacio che ho sognato tutte le notti.
Un bacio che ho immaginato per troppo tempo.
Troppi giorni.
Troppe ore.
E adesso, più che mai, so che è con te che voglio trascorrere il resto della mia vita.
Che sei tu l'uomo che il destino ha riservato per me.
Tu e nessun altro.
Ti amo, Andrè.
Ti amo come mai ho amato prima.
Ti amo con tutta me stessa.
Con tutta la mia forza.
Non permetterò più a nessuno di dividerci, anche solo per un secondo.
Lo giuro, Andrè.
Non lo permetterò.
Supereremo tutto questo, insieme.
Come dici sempre tu.
E, adesso, ne sono convinta anch'io.
Ho iniziato a crederci anch'io.
Ce la faremo.
Insieme.
   
 
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