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Autore: francesca_97    04/08/2016    1 recensioni
Storia ripubblicata per un piccolo miglioramento.
Parlerà di una ragazza in lotta con se stessa, capitana di una squadra formidabile.
Amore e tradimenti non mancheranno di certo come non mancheranno i colpi di scena.
E si parlerà molto dei sentimenti dei ragazzi della Alius che provano verso il loro 'padre'.
Tutti i personaggi sono maggiorenni, le età le ho messe secondo una mia inventiva.
Spero di avervi incuriositi e buona lettura:)
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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La formazione della squadra più forte, la caos!



Era passato un giorno dal pareggio della Diamond Dust contro la Raimon e nella Alius Accademy regnava un silenzio agghiacciante.
Sentimenti contrastanti si erano diffusi fra i corridoi della accademia aliena, chi arrabbiato e chi intimorito per le conseguenze. Fra tutti quella che stava soffrendo maggiormente era Andros la capitana della Omega, una volta tornata alla base si vide portare via anche suo fratello dalle guardie. Strinse i pugni arrabbiata.
Quante persone le sarebbero stata strappate via, prima il suo migliore amico Janus e ora il suo fratello Gazel. Non sopportava più tutto ciò. Decise che sarebbe andata a parlare con loro ‘padre’ quindi infuriata apri la porta della palestra dove si stava allenando con le sue compagne lasciandole stupite e preoccupate. A passi svelti raggiunse l’ufficio di Astram e con un calcio secco apri la porta trovandosi l’uomo a sorseggiare tranquillamente del thè nel suo piccolo paradiso in stile giapponese antico, Andros si irritò ancora di più all’indifferenza di quel uomo che doveva essere loro padre.
-Ho promesso che avrei collaborato al progetto Omega a patto che non avresti fatto niente a mio fratello! Perchè l’hai punito mandandolo in isolamento!!- urlò esprimendo tutta la sua rabbia mentre si avvicinava a passi lenti e decisi, questa volta non si sarebbe tirata indietro.
-Non gli era stato dato l’ordine di sfidare i terresti- rispose tranquillamente l’uomo dopo un sorso dalla tazza, l’aria sembrava stranamente tranquilla. La canna bambù piena d’acqua ruppe il silezio dolcemente.
- Però se si tratta di Xene non dici niente! Ti avverto ‘papà’ se mio fratello non viene liberato giuro che la mia squadra non giocherà- riprese ancora la bionda girandosi pronta per varcare la solia della porta ma si fermò a mezza strada nel sentire Astram ridere per nulla turbato.
-Dici di non voler giocare? Ahahah ti ricordo che siete sotto mio comandando! Comunque non ti preoccupare so che Torch farà la sua mossa spero per loro che abbiano fortuna oppure..- disse serio guardando fuori, la ragazza rimase sopresa ma anche molto preoccupata, cosa voleva dire con quella mezza frase? Non divulgò oltre il dialogo e se ne uscì sbattendo la porta.
 
Durante la via del ritorno mentre percorreva i lunghi corridoi della accademia s’imbattè nel capitano della Genesis ma lo superò rivolgendogli lo sguardo più arrabbiato che potesse.
Xene prese coreggio e la fermò per un braccio e si perse nei suoi occhi color cielo appena si scontraro ai suoi, restarono a fissarsi per attimi in terminabili.

-Senti.. mi dispiace per Gazel..- iniziò il rosso senza distogliere lo sguardo o lasciarle il braccio, irritandola ancora di più.
-Tu sei uguale a quello.. non ti importa di nessuno veramente- rispose lei acidamente abbassando lo sguardo. Xene le faceva ancora uno strano effetto e i suoi occhi color acqua marina erano magnetici.
-Di te m’importa! Più di qualunque altro.. io..- non riuscì a finire quella frase intimorito dalla rezione di lei.
-Se ti importava veramente non mi avresti mai lasciato da sola! Tu non sai quanto sia stato difficile per me..- disse lei alzando lo sguardo pieno di lacrime che per troppo tempo aveva trattenuto. Amava quel ragazzo da morire tanto da litigare anche con la sua amica eppure lui l’aveva lasciata per un anno senza una parola. Non l’avrebbe mai perdonato.
-Fra noi è finito tutto un’anno fa- riprese poi scansando la mano del rosso per andarse via ancora in lacrime. Anche se era convinta di quel che stava facendo il suo cuore era come lacerato dal dolore, lei lo amava ancora e forse lo avrebbe fatto per sempre ma se significava soffrire avrebbe rinchiuso quel sentimento in un cassetto infondo al suo cuore.
Xene non potè far altro che rimanere con il braccio ancora a mezz’aria nella direzione della bionda. Dopo poco lo abbassò sconsolato e il suo sguardo si oscurò dalla frangetta rossa ma se qualcuno avesse prestato attenzione avrebbe potuto notare delle calde lacrime amare scendere silenziose lungo il suo viso.
 
 
 


I sotteranei della Alius erano buoi e freddi come le stanze di isolamento. Strette e bloccate da sbarre di metallo, Gazel si sentì proprio come un animale in gabbia. Tutto questo per colpa sua.
‘Se solo li avessi distrutti subito’ pensò l’albino guardando il soffitto.
Un pareggio per la Alius era come una sconfitta e per Gazel fu la sconfitta più amara che potesse subire, si era ripromesso di vincere per liberare sua sorella e invece era finito in una stanza stretta e abbastanza sporca. Chiuse gli occhi stanco della situazione, appogiato con la schiena sulle sbarre e le mani incrociate.
-Ma guarda come ti sei ridotto maledetto ghiacciolo- a parlare fu Torch il capitano della Prominence anche lui appoggiato alle sbarre al di fuori della stanza dando le spalle all’amico.
-Preoccupati per te tulipano! Mentre mi portavano qui ho sentito che è stata scelta la Genesis come ultima squadra- disse l’albino guardando un punto in preciso con lo sguardo infastidito.
-Già e a me non sta affatto bene.. senti Gazel- iniziò il rosso girandosi e attirando l’attenzione dell’albino che si girò per guardarlo. Lo sguardo di Torch si fece ancora più malizioso e il ghigno più largo.
-Io e te formeremo la squadra più forte di tutte! La caos e porteremo distruzione ovunque- riprese poi tendendoli un braccio.
-E saremo più forti della Genesis!- finì Gazel prendendo i braccio dell’amico in accordo con il piano. I due si guardarono decisi, questa volta non sarebbero stati umiliati ancora ne dalla Genesis ne dalla Raimon.Dopo poco Torch liberò l’albino e riunendo i più forti componenti della Diamond Dust e quelli della Prominence crearono la loro squadra, quello con cui avrebbero riscritto la loro storia.
‘Forse ho ancora una possibilità sorellina’ penso sorridendo Gazel prima di andare ad allenarsi con la sua nuova squadra.
 
 



Quando Andros tornò al campo era ancora più distrutta e decise di allenarsi il doppio, se fosse stato necessario la sua squadra avrebbe giocato anche domani.
Le sue direttive però erano troppo anche per una squadra come la Omega e una ad una le ragazze finirono a terra stremate.
-Capitano ti prego facciamo una pausa nessuno può durare a ritmi del genere- disse una ragazza dai lunghi capelli rosa fermati da una fascia nera sulla fronte, gli occhi azzurri guardarono intensamente il suo capitano.
-Mi dispiace Giovs ma dobbiamo continuare- riprese la bionda calciando un pallone nero dai pentagoni blu, le sue amiche la guardarono esauste e ripresero l’allenamento. Giovs era il portiere della squadra e parava le maggior parte delle conclusioni di Alic e Fiamma ma dopo poco anche il fisico delle tre cedette per l’enorme stress fisico e per la continua influenza della pietra.
-Andros adesso basta! Posso capire come ti senti ma se regisci così non vendicherai mai Gazel- la fermò Fiamma fra tutte era quella che la capiva di più, infondo, anche lei aveva sempre paura che le portassero via suo fratello e vedere la sua amica in quello stato aumentava le sue paure.
-Si hai ragione ma quel dannato.. mi fa molto arrabbiare!- rispose Andros fermandosi con le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
-Nostro padre fa tutto questo per il nostro bene vedrai che il Fratellone sarà presto liberato- disse Alic intromettendosi nella discusione le due maggiori la guardano con un sguardo di compassione, fra tutti in accademia la mora era forse l’unica a credere fortemente nei ideali di suo padre e fino a quel momento nessuno aveva osato infrangere il suo mondo roseo e di lealtà.
-Sei proprio ingenua..- disse Andros guardandola dolcemente vedere quella ragazza che considerava come una sorella inganatta in quel modo le faceva male, tutto ciò che riguardava quel posto faceva male.
-Sarà  ma io sono convinta che papà ha un piano- riprese poi sorridendo dolcemente alle due.
-Lo fa per il nostro bene dici? Dimmi ti sembra giusto quello che è successo ai altri? E che mi dici della tua amata ‘sorellona’ che è costretta a fare chissà quale allenamento in quella dannata stanza! Tutto questo è solo un desiderio egoistico di ‘papà’ e tu ci stai cascando in pieno!- urlò furiosa Fiamma lei era l’unica che non si faceva tanti scrupoli a dire le cose come stavano e questa volta era troppo per lei tacere davanti alla ingenuità della mora. Alic si guardò intorno stordita dalle parole della Rossa, solo in quel preciso istante notò nelle sue compagne uno sguardo veramente affranto.
Non disse neanche una parola e piangendo uscì da quel campo.
‘Papà ha ragione! Ne sono sicura..’ pensò mentre correva alla cieca.
 
 





Angolo autrice:
Buonasera.. dopo parecchi mesi torno ad aggiornare questa storia che sto lasciando troppo indietro e non va bene.
Spero che vi sia piaciuto e che lasciate un piccolissimo commentinoJ
Alla prossima ciao!
 

 
 
   
 
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