Jayo:
ma
come hai fatto a ridurti così? –
Xla:
leggo
molto… l’ho sempre detto che fa male leggere
BWAHAHAHAH! –
I Kiss You [iky]
L3tt3tr4 d4 Dud
~
trentesimo capitolo
Caro
Harry,
È
passata una settimana da quella
maledetta mattina. Nulla mi toglie dalla testa che è stata
colpa mia, che avrei
dovuto chiudere la porta una volta uscito.
Papà
era così furibondo che l’altra
sera ha urlato di voler bruciare la tua stanza, quindi è
meglio che veniate a
prendere ciò che è rimasto, se hai lasciato
qualcosa: sono riuscito a prendere
la foto sul comodino prima, quando i miei non guardavano.
Non
so dirti come sta la mamma,
perché non parla quasi più, e non so quanto tempo
ci metterò per dimenticare
l’urlo che ha lanciato quando vi ha trovati a letto.
E’
la prima volta che scrivo una
lettera e non so neanche se ti arriverà: il tuo tacchino
sbiancato è più
asociale di te – ma perché quando siete spariti di
colpo non ve lo siete
portato appresso? Insomma; continua a beccarmi e ad indicare della roba
che sembra
cibo per cani ed io non so cosa vuole – però
… a parte gli scherzi, ci sono
cose che non ti ho detto e che non penso che avrò mai il
coraggio di dirtele in
faccia.
Io
non sapevo molte cose su di te,
ma dopo quella notte passata a sentirti parlare del tuo mondo ho
iniziato a
fantasticare su come sarebbero andate le cose se anche io fossi stato
come te.
Un … con … insomma, sai cosa intendo –
chissà quando mi passerà questo blocco
che mi ha messo mio padre e se mai mi passerà - : vorrei
dirti che mi riferisco
al tuo fegato nell’affrontare tutto ciò che hai
affrontato, ma mentirei. Non
t’invidio per sei ciò che sei, se avessi avuto
solo metà della tua vita penso
che me la sarei filata alla prima difficoltà. Ma, ricordati
che per me non c’è
nulla peggiore della morte, o almeno credo – voglio che sia
così, perché è più facile -.
Non
ti nascondo che più di una volta
ti ho voluto per me – e sai cosa intendo – e quando
mi hai proposto … tu sai
cosa … era come il mio sogno divenuto realtà.
Credimi, lo volevo! Ma non in
quel modo. Non per soddisfare un tuo desiderio da bambino orfano
– scusa, ma la
penso così -. Ti volevo così come ti voleva
Draco, ma sin dalla prima volta che
l’ho visto, mi è subito stato chiaro il mio ruolo,
ma più di ogni altra cosa,
era ovvio che non avevo la minima speranza. Anzi, credo che io ti farei
soffrire il triplo.
Negli
ultimi mesi ho sempre pensato
a te, Harry, ho provato ad attirarti verso di me con ogni mezzo,
perché eravamo
già persi.
Persi,
anche se non ci siamo mai
trovati. Strano.
Quando
chiudo gli occhi vedo i tuoi
occhi, all’inizio non sapevo cosa mi volessero dire, ma poi
ho capito …
Prima
erano spaventati, poi, quando
hai iniziato a capire cosa volevo da te, erano diventati arrabbiati. Ed
ora,
che non ci sei più, vuoti.
Hai
degli occhi bellissimi cugino,
ma credo che te lo dica già abbastanza quel disgraziato del
tuo ragazzo.
Molte
volte ho esagerato, ma non ho
la minima intenzione di chiederti scusa, sappilo! Mi dispiace solo che
non ho
avuto tempo per rimediare a tutta la merda che ti ho tirato addosso.
Non mi
sono comportato bene con te, lo so, ma avevo troppa paura che il povero
moccioso senza genitori rubasse i miei, di genitori; perché
tu hai sempre avuto
una strana aurea attorno a te. Da piccolo la temevo, e reagivo da
stronzo, ora,
invece, mi comporto da scemo – scrivo cose che non hanno
senso, tanto per te
quanto per me – perché ho capito cosa vedevo in te
e in ciò che rappresentavi.
Tu
sei la testimonianza che si torva
sempre il coraggio per ogni cosa, ma io non sono un Grifondoro
– visto che un
po’ di cose me le ricordo? – quindi, ciò
che ti devo dire te lo dirò qui, su
questo pezzo di carta:
Vigliaccamente
ti dico che ho
sbagliato tutto, il mio modo di fare non era neanche minimamente simile
a come
si sarei dovuto comportare.
Vigliaccamente,
ti dico che Draco è
la persona più fortunata del mondo e che se si azzarda a
trattarti di nuovo
male, lo ammazzo io, personalmente, magia o non magia –
magari sei tu la mia
medicina contro questa allergia che mi ha trasmesso mio padre -.
Vigliaccamente,
da stronzo, ti dico
che ti amo.
Senza
per sempre; ti ho amato ieri, ti amo oggi, ma
domani non lo so. Però so che ti
amo, per questo ti temo.
Abbi
pietà, sono solo un povero
babbano che si è innamorato del cugino mago.
Ps:
strappa questa lettera, o facci
uno dei tuoi giochini, quando hai finito. Per
favore.
Addio.
Ma
la
lettera non era mai stata strappata, ne incendiata. E’ dove
deve stare: dentro
un cassetto del comodino di Harry, nella camera che divideva con Draco,
al
Malfoy Manior.
Harry
non ne
aveva avuto il coraggio, la forza – quella vera –
per fare una cosa simile:
quella era la prova che Dud, per una volta, gli aveva parlato
sinceramente, e
lui avrebbe tanto voluto ricambiare quel dolce gesto, ma non poteva
tornate
nella casa che lo ha ospitato da quando Tom lo ha reso orfano, sotto il
tetto
che gli evoca così brutti ricordi. Perché un
conto è il dolore fisico e
psicologico a cui lo sottoponeva Riddle e un conto era non avere amore
da chi
erano i tuoi soli parenti, persone che per te sarebbero dovute essere
una
famiglia.
Non
avrebbe
neanche preso piuma e pergamena per rispondere. Dud sapeva
già la risposta.
Non
avrebbe
usato la Firebolt, ne la Metropolvere per tornare lì. Non
era gradito.
Non
avrebbe
mai dimenticato la delusione pura
negli occhi di sua zia. Se non se lo fosse aspettato da parte sua,
avrebbe
pianto.
Fortunatamente,
i Malfoy erano entusiasti della notizia; non di certo che Harry fosse
stato
sfrattato dai Dursley, quanto per il fatto che Harry, da quel momento,
poteva
tranquillamente vivere da loro.
Narcissa,
un
giorno, aveva parlato con Harry dell’idea, sua e di Lucius,
di voler adottare
Harry.
-C…c-osa?
–
La
donna
sorrise materna – Harry, per noi sei come un figlio.
– gli mise una mano sul
cuore, - Perché non renderlo ufficiale anche in quei noiosi
fogli di carta? –
Harry
sgranò
gli occhi e non aspettò un secondo di più ad
abbracciare sua madre, che lo
accolse stringendolo a sé.
Quando
Draco
seppe la cosa … i coniugi Malfoy non impiegarono molto a
capire perché quei due
coniglietti non si vedevano più in giro. Lucius sperava solo
che, nella foga,
non rompessero qualcosa … visto la fine che aveva fatto una
sala da ricevimento
nell’ala ovest del Maniero, durante una loro litigata: se
quello era il
risultato di quando erano arrabbiati, Lucius non voleva neanche
immaginare cosa
erano in grado di fare quando erano in calore – leggesi:
sempre -.
Insomma;
mancava solo che i due giovani ragazzi decidessero di fermarsi per
sempre in quell’immensa
casa, piena di animaletti deliziosi – Harry aveva conosciuto
gli ultimi
arrivati – e ci sarebbe stato un e
vissero per sempre felici e contenti.
Per
i Malfoy
quello significava il matrimonio a fine scuola dei loro figlioli.
Per
i
diretti interessati significava vivere finalmente
un vita normale.
Per
i
paparazzi, una succulenta notizia …
*
Draco
si
stiracchiò ad occhi chiusi sul letto, tentando di non
perdere il tepore del
sonno.
Ma
sentì
qualcosa che si muoveva al suo fianco, ghignando, decise di tendere un
agguato
al suo maritino preferito. Amava prenderlo
al mattino, era arrendevole, arruffato e caldo dal sonno, insomma; come
il dopo amore.
Si,
era
proprio il suo bel moro che si stava infilando tra le coperte:
aprì un
occhietto tempesta e, con un balzo, roteò su se stesso e si
mise a gattoni,
sopra … Joenna?
Con
uno
sbuffo si ributto di schiena.
-Sono
troppo
vecchio per queste cose … - Joenna inclinò la
testina.
Dove
era
Harry?
Draco
girava
tutto guardingo per il Manior con Joenna sulla spalla, anche lei
attenta.
Trovarono
il
Lady Malfoy su di una sedia, per sfuggire ad una camera tutta allagata
una
tubatura rotta. Nissy era tutta tranquilla e sorridente e teneva
sollevato un lembo
del suo lungo vestito per non bagnarsi.
Draco
e
Joenna si guardarono. Guardarono Nissy ridacchiare da sola e piano
piano
indietreggiavano … magari non li aveva notati …
Poi,
in uno
dei giardini, videro Malfoy Senior aggrappato ad una statua di qualche
antenato
con tre zampe, la quarta era usata dalla sua fida Priscilla [il suo
bastone,
ricordate?] per tenere lontano un cucciolo di labrador tutto tenero e
dolce.
Draco ridacchiò – in una preoccupante imitazione
della madre – e Joenna fece
fare capolino alla lunga lingua come un serpentello, mooolto dubbiosa.
E il
biondo non volle approfondire sul perché Lucius avesse un
coniglio nano in
testa.
-Qua
si va
di male in peggio … - borbottò, mentre la piccina
gli faceva pat-pat sulla
spalla.
-Ehhh,
meno
male che ci sei tu che mi capisci … - si commosse.
Ma
ormai
tutto quello era normale – oddio, i Malfoy normali! -, specie
da quando lui e
Harry si erano sposati, appena finita Hogwarts: il matrimonio ci
sarebbe stato
da lì a qualche mese e lui non vedeva l’ora. Harry
aveva già acquisito il
cognome Malfoy, ma ora sarebbe stata una cosa definitiva, per sempre.
Nissy era
felicissima per l’annuncio, non solo aveva un altro figlio,
ma aveva avuto la
possibilità di vedere suo figlio veramente
felice; una cosa molto rara, [già, peccato che alcuni
genitori non capiscano
questa semplice cosa nd xla] per quanto riguardava Lucius…
bhe, diciamo pure
che era più terrorizzato all’idea di cosa poteva
combinare la moglie del
“problema erede”, della quale avrebbe discusso in
seguito con figlio a coniuge,
magari davanti una bella tazza di FireWhisky per lui e Draco e della
buona
cioccolata calda con panna per Harry.
Ricordava
come se fosse ieri il giorno in cui suo padre gli fece lo stesso
discorso: ora,
ovviamente, grazie ad Harry, le cose potevano prendere una svolta
interessante,
per come la vedeva lui … ok, forse il proprio padre avrebbe
alzato un regale ed
elegante sopracciglio.
No.
Non
perché
aveva qualcosa in contrario … più che altro stava
meditando di chiamare tutti e
far spostare baracche e burattini a chi di dovere per sistemare ed
aggiornare
l’albero genealogico dei Malfoy-Black, mettendo anche:
Malfoy-Potter.
Oh,
dopotutto lui da qualcuno doveva pur aver preso!
A
dire il
vero, l’idea del matrimonio doveva essere top secret fino a
data prestabilita …
ma loro, povere bestie gnurante*,
si
erano dimenticati che, allo Zoo Manior, non c’erano segreti
per Narcissa.
E
vogliamo
parlare della fase “provetta cuoca” della Lady?
L’intero Manior si è ritrovato
sommerso di biscotti alla mandorla [by Petunia] per
due interi mesi.
Il
biondo
trovò il suo piccolo alla guferia, sommerso di gufi e
civette. Ride quando vide
che aveva puntato il dito contro una di quest’ultime e che
questa, offesa,
l’aveva morso.
Draco
gli si
avvicinò da dietro e, prendendo piano la zampetta, diede un
bacino sulla bua.
Joenna,
contenta di aver finalmente trovato l’unica persona
lentamente sana di mente
nel raggio del Maniero, balzò tutta felice dalla spalla di
Draco in braccio a
Potter, che l’accolse iniziando ad accarezzarla sul dorso.
Intanto, il biondo,
indispettito, si prese nota che quel giorno quella traditrice non
avrebbe
mangiato il suo piatto preferito – mosce incendiate -,
passando le braccia
intorno alle spalle dell’altro.
-
Cosa ci
fai in mezzo ai pennuti? –
-
Sono poco
considerati, sfruttati, e caricati di pacchi … -
-
Oh capito:
ti senti in sintonia con loro –
Harry
rise,
- Ma fottimi!** -
-Io
lo
volevo fare, ma per poco non lo facevo con Joanna – si prese
un pizzicotto – AHU!
Ma è la verità! – pigolò.
Harry
prese
l’animaletto domestico che aveva tra le braccia e lo
sollevò in alto – Papà è
stato cattivo. Si, amore, si –
EHI!
Ma non
pensi a me? Ho avuto un trauma! –
Harry
si
bloccò – Tu rimarrai qui a meditare su
ciò che hai fatto! –
-Ma
Harry!
La civette sono i tuoi simili! – l’altro lo
fulminò – Oh, andiamo; capto il
battito di una ciglia finta a più di un metro di
distanza***! –
Harry
dilatò
gli occhi, dubbioso.
-
Da piccolo
avevo molto tempo libero! – rispose Draco.
-
Questo non
cambia nulla! – e si avviò verso
l’uscita, ma venne nuovamente fermato da
Draco, che urlò:
-
Waaa,
Harryyy, quella civetta i sta fissando storto! –
Harry
seguì
lo sguardo spaurito del suo ragazzo, per dipingersi lui in volto
un’espressione
irritata: - Quella è Edvige –
-Ops…
- ma
poco tempo dopo il suo orecchio era tormentato in modo poco piacevole
dalla
mano arrogante di Harry, che prese a trascinarlo verso la porta
– Ahi, ahi,
ohi, ohi, ohimei **** -
Una
volta in
camera, se ne sentirono di altri tipi “ah”.
Quando
Harry
andò ad aprire la porta per andare a sgraffignare qualcosa
in cucina, si trovò
davanti Joenna. Subito sorrise.
Si
chinò
verso di lei e la prese in braccio.
-Hai
fame
anche tu? Vuoi la pappa? – ma si accorse solo in quel momento
che la piccina
aveva qualcosa in bocca – Uhm? Cosa hai qui? – si
umettò le labbra quando
scoprì cosa fosse.
Gettò
un’occhiata al biondo che stava stravaccato sul letto.
-Magari
–
sussurrò a Joenna – Questo glielo facciamo vedere
dopo – e mise la lettera in
una delle tasche della vestaglia panna.
» A Mr.
Dursley, Mrs. Dursley e Dudley.
Siete
invitati al matrimonio di
Harry
Potter in Malfoy & Draco
Malfoy
Il
21 Marzo,
Presso
il Malfoy “Zoo” Manior.
«
Povere bestie gnurante* =
è Suor Nausica che ogni tanto s’impossessa di me
che
parla.
Ma
fottimi!** = Harry qui è uke, quindi mi pareva
più appropriata di “fottiti”.
Capto
il
battito di una ciglia finta a più di un metro di
distanza***! = altra favolosa
battuta da “Priscilla, la Regina del Deserto”.
Ahi,
ahi, ohi, ohi, ohimei **** = Ma “Ortone nel mondo
dei Chi” xD.
Doveva
essere l’ultimo capitolo, ma non ho resistito. E’
il penultimo, più o meno, perché
il trentunesimo capitolo sarà l’epilogo.
GRAZIE
a
chi legge.
GRAZIE
a
chi ha messo la storia tra le preferite.
GRAZIE
a
chi commenta.
PAMPAM:
ne sono felice <3. Bhe, si sa, l’amore è un
virus e i medici ancora non
hanno al cura.
Ashley
Snape: graziiieeeee e scusa per l’attesa
ç___ç.
Ina:
-sempre più stordita- @.@. Nulla cara xD, bhe; ode a
Will&Grace *ç*.
RIDETE
E MANGIATE CIOCCOLATO
Commentino?
*flapflapdiciglia*