Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: hungrywords    05/08/2016    0 recensioni
"Ricordati che anche il diavolo prima era un angelo"
Lily Lightfire è una normale ragazza che sta per raggiungere la maggiore età. Vive nella tranquillità di una casa isolata, lontana dalle fastidiose tendenze mondane. La serenità quotidiana viene presto sconvolta: suo fratello compare misteriosamente alla porta dopo 18 anni di assenza e il suo migliore amico decide di svelare i suoi sentimenti nel momento meno opportuno. Inoltre Lily ormai non riesce a dormire a causa degli incubi, sempre più inquietanti, che la intrappolano notte dopo notte.
Quando alla fine scoprirà che dentro di sé c'è qualcosa di più, che il suo passato è pieno di misteri e il suo futuro è pieno di pericoli, si rivolgerà alle persone giuste? Riuscirà, tra sogni e allucinazioni, a distinguere la realtà?
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Questo vestito ti sta veramente bene, non sembri neanche tu- Danel teneva gli occhi fissi su di me.
-Lo prendo come un complimento.
Dopo avermi squadrata per bene, il suo sguardo si fermò ai piedi -Ma che scarpe ti sei messa? Lo sapevo che avrei dovuto occuparmi anche di quelle. - Mi dondolai sulle punte come una bambina, con un sorrisetto malizioso, poi lo sorpassai dirigendomi verso delle voci di ragazzi sconosciuti che mi stavano invitando a unirmi a bere. Una presa sul braccio mi bloccò.
-Non ti hanno mai detto che non si beve con gli sconosciuti?- i suoi occhi intensi mi stavano fissando duramente.
-Ho diciotto anni ormai, sono libera di bere con chi voglio, fratellone- con atteggiamento provocatorio, andai a prendere un bicchiere di birra. La mia intenzione era sin dall'inizio quella di superare il gruppetto e dirigermi al banco delle bevande, non mi sarei mai unita a persone che non conoscevo.
Sono sempre stata piuttosto insicura di me stessa, probabilmente se il piccolo Kyle non avesse sbattuto contro il cancello di casa mentre cercava di testare i suoi limiti di velocità in bici, non saremmo nemmeno amici. Comunque sia, la mia prassi di non fare il primo passo valeva ancor di più per gente sbronza di sesso opposto.
Mentre bevevo il mio bicchiere, muovendomi a ritmo di musica, viaggiai con la mente nel passato fino a ritrovare un Kyle impacciato con le ginocchia sbucciate che mi balbettava qualcosa come 'v-vuoi g-giocare con me?', scoppiai a ridere al pensiero.
Smisi di farlo un po' per gli sguardi interrogativi dei ragazzi intorno a me, un po' ripensando a quello che era successo con il mio migliore amico poco prima. Ho sempre odiato vederlo star male senza poter fare niente per cambiare la situazione, considerando tutte quelle volte che mi aveva aiutato a ritrovare il sorriso, il minimo che potessi fare era ricambiare il favore. 

Mentre prendevo quello che era probabilmente il mio quinto bicchiere sentii delle mani poggiarsi sui miei fianchi, - Non devi toccarmi Danel- dissi in tono deciso, girandomi, però, vidi che non si trattava di lui.

-Felice di vedermi?- Gli occhi scuri di Mal mi scrutarono attentamente.
Accennai un sorriso amaro, poi presi il mio bicchiere e tornai in pista a ballare, o meglio a muovermi, quello che facevo non poteva essere chiamato ballo. Sentii il peso del suo sguardo addosso.
Speravo di essere lasciata da sola, ma Mal, come avevo immaginato, mi seguì.
-Ti svelo un trucco, se vuoi far colpo su qualcuno mostrando le tue doti motorie, dovresti per lo meno evitare di imitare le movenze di un..- si atteggiò prendendo una posa da riflessione profonda - pinguino, oserei dire.
- Oh ma andiamo, vattene specie di inquietante uccellaccio. Sembri un corvo, misterioso e sempre pronto a seguirti in ogni dove. Non ti manca nemmeno il gracchiare assordante. Sempre a parlare e fissare. Parli, fissi, segui, parli..- Feci un passo in avanti per intimidirlo, ma l'ingegnoso piano finì con il portarmi ad inciampare. Non avevo nemmeno la forza di usare le mani per attutire il colpo e per poco non finii con la faccia a terra. 
Le mani sicure di Mal mi presero a pochi centimetri dal pavimento e mi tirarono sù in un brusco colpo. Ora ciò da cui pochi centimetri distanziavano la mia faccia, era il viso del ragazzo.

Guardandolo riuscii a sentire il desiderio di attirarlo a me, lo conoscevo a malapena, ma era inevitabile. Il problema era la sua dannata bellezza. 
Appoggiai le mani intorno al suo collo per ritrovare la stabilità persa, poi lo allontanai con una spinta. Immediatamente la sua espressione divertita cambiò, adesso mi stava guardando con freddezza.
Si avvicinò al mio orecchio -Sei meno fastidiosa da ubriaca, un po' lunatica, ma decisamente molto meno fastidiosa- sussurrò e io, troppo confusa per capire, gli sorrisi. Fu allora che notai Kyle in lontananza.
Era appena entrato, ma quando i nostri sguardi si incontrarono lui si girò per andarsene. Mi allontanai immediatamente da Mal e cominciai a barcollare verso la porta, la testa girava tanto da vedere la terra ondeggiare, ma feci uno sforzo e uscii fuori. L'aria fredda mi colpì all'improvviso, vidi il mio migliore amico allontanarsi velocemente.
-Kyle! Fermati!- conoscendolo avrei dovuto urlare il suo nome ancora per molto prima di farlo girare. Inaspettatamente però, si fermò. Si avvicinò con sguardo cupo. Quando fu a pochi passi da me si bloccò e mi guardò in silenzio.
-Sei ubriaca- esordì -vai dentro, ne parleremo quando sarai in grado di ragionare- mi diede un bacio sulla fronte e si girò per l'ultima volta. Provare a fermarlo era inutile, inoltre la testa stava girando sempre più forte e non riuscivo a sopportare quel freddo. Decisi di salire in camera per stendermi sul letto.

Entrando nella mia stanza vidi Mal guardare una foto di famiglia con fare divertito. 
-Che stai guardando? 
Mal era girato verso di me, i suoi occhi mi stavano squadrando in modo più dettagliato del solito. 
-Sono i tuoi genitori?
-S-si.
-Sei sicura?- bisbigliò facendo apparire una lieve fossetta sulla guancia destra -Non noto alcuna somiglianza.
-Mal non sono in grado di reggere una conversazione con te adesso..
-Non dobbiamo per forza parlare,- mi interruppe -ci sono cose più divertenti che potremmo fare- disse ammiccando e avvicinandosi lentamente a me.
Cominciai a indietreggiare, ma ben presto mi ritrovai l'armadio alle spalle. Lui ne approfittò facendo un passo svelto verso di me e mettendo le braccia ai lati della mia testa, stringendo il mio corpo con il suo.
-Mi piace intimidirti sai, ma non approfitterò di te mentre sei ubriaca- avrei potuto giurare sul fatto che il mio cuore non fosse più all'interno del mio petto. Ero un misto di emozioni non identificabili, avrei voluto spingerlo via, ma per farlo avevo bisogno di aiuto. 
Danel fece irruzione nella stanza, quasi avesse sentito i miei pensieri, era rosso di rabbia. Mal si staccò da me sorridendo. La velocità con cui si allontanò mi fece sorgere un dubbio, il "cattivo" ragazzo aveva paura di mio fratello?
-Ehi, guarda chi c'è, il parente della fortunata.

Non so perché, non so come, ma in un batter d'occhio mi ritrovai a guardare la situazione dal basso. Ero caduta facendo una bella botta contro l'armadio.
Mi guardarono tutti e due con occhi sbarrati, iniziai a ridacchiare da sola fino a quando non mi resi conto io stessa delle mie condizioni.
Come se la mia presenza fosse ininfluente, i due ricominciarono a fissarsi finché Mal non spezzò la tensione -Mi piacerebbe continuare a fissare il tuo bel faccino, ma penso che opterò per lasciare la festa. E tu, alzati, se ti vedesse qualche ragazzo potrebbe approfittare della situazione.
-Non la toccare- Mal ignorò il fare intimidatorio di Danel e mi prese in braccio per poi appoggiarmi delicatamente sul letto, fatto ciò lasciò la stanza senza più girarsi. Danel gli corse dietro urlandogli contro, lasciandomi da sola nella stanza.

Lì i miei pensieri ricominciarono a riempirmi la mente, aggiungendo ancora più dolore al mio mal di testa.
Iniziai a pensare a Kyle, a mio fratello, a me. Ero pentita di quello che avevo combinato nella mia vita, probabilmente non ero mai stata ciò che i miei genitori volevano. Non ero quello che il mio migliore amico si aspettava, non ero la persona che volevo essere.
Sentii la rabbia crescermi dentro e in un attimo diventò tutto ancora una volta buio. 
 

Mi risvegliai con la vista annebbiata, ci volle un po' prima di focalizzare ciò che avevo intorno. Quando riuscii a farlo, portai la mano alla bocca spalancata. Il caos. Ogni singola cosa nella mia stanza era stata spostata, scaraventata a terra. I miei oggetti portafortuna erano ovunque, alcuni sul lampadario, altri sul letto. Quello che mi fece più male fu però vedere i miei disegni strappati in milioni di pezzi; inizialmente non lo avevo notato, ma una volta alzata dal letto vidi che erano posizionati sul pavimento a formare la scritta "Lilith".

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: hungrywords