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Autore: kamy    25/04/2009    8 recensioni
Ho voluto scrivere questa commedia dark dai toni insoliti dopo aver visto Db Evolution.
Fa parte della serie NA.
Lourth ha deciso di creare una sua versione dell'isola dei famosi, mettendo di mezzo Goku e Vegeta.
Genere: Avventura, Commedia, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo My funny friends and me versione ita.




Cap.3 Notte sull’isola

“La tua idea geniale ci è costata cara!” gridò Vegeta. Goku gonfiò le guance e strinse gli occhi, appoggiando il capo sulle braccia incrociate.
“Uffa, mica te l’ho detto io di cercare le pietre per accendere il fuoco in boxer” borbottò.
Vegeta rabbrividì, strisciò più in basso graffiandosi la schiena nuda contro la sabbia nascondendosi sotto la coltre di foglie di palma.
“Sì, ma grazie a quelle scimmie che ci hanno rubato i vestiti ora tu devi rimanere nudo e in boxer” borbottò il Briefs. Tirò su con il naso sentendolo pizzicare e avvertì Goku sbuffare.
“La luna mi ricorda Chichi, voglio tornare a casa” borbottò. Si voltò, seguì lo sguardo di Vegeta e lo osservò guardare due stelle rossastre.
“Pensi a Vegeta-sei, vero?” chiese. Vegeta si morse l’interno della guancia ed espirò dalle narici, il fiato si condensò davanti al suo viso.
 
*******

Billsama si sdraiò a faccia in giù sul divano trasversalmente, dimenò la coda e alzò e abbassò i piedi oltre il bracciolo rosso. Strisciò in avanti mettendosi in ginocchio e si arcuò all’indietro guardando Freezer seduto accanto a lui.
“Che noia, voglio più azione” si lamentò.
“Mi creda Bill-sama, ho fatto di tutto per fargli passare quelle fisime” sussurrò Freezer.
“Fratello, alzati e vieni a darmi una mano! Al padron Lourth sono finite le tartine all’aglio venusiano con contorno d’indici arrostiti!”. Si sentì gridare Cooler.
“Non gridare lucertola! Sto cercando di guardare lo schermo!” gridò Kahioshin il sommo. Il Kahioshin più giovane chinò il capo e sospirò.
“A me sembra che si sia creato il programma televisivo preferito e non che stia cercando davvero di dare un insegnamento a quei due” sussurrò.

*******

“Prima di conoscerti per me lì non c’era niente” disse Goku. Arrossì e si grattò la testa, facendosi ricadere una ciocca nera grande cinque dita davanti al viso. Vegeta scoppiò a ridere, Goku si voltò verso di lui e deglutì.
-Ha una risata roca e fredda … triste- pensò.
“Questo succede a essere saiyan cresciuti su un sasso sperduto. Il destino di molte terze classi, in fondo” disse Vegeta con tono acido.
“S … scusa, non volevo dire qualcosa di male” borbottò il Son. Strinse le gambe e si mise a faccia in giù, nascondendosi il viso tra le braccia.
“Tutto sommato non ha importanza. Il nostro pianeta natale è andato distrutto” disse Vegeta e la voce gli divenne roca. Si voltò su un fianco e ticchettò sulla spalla del più giovane.
“Kakaroth, non ti preoccupare”. Aggiunse. Goku voltò il capo e incontrò gli occhi del principe.
“Com’era?” domandò. Vegeta socchiuse gli occhi, le iridi di ossidiana brillarono di riflessi vermigli e la coda gli strinse i fianchi.
“Come vuoi che fosse? Tutto bettole, edifici dove grossi scimmioni si accalcavano e deserto” borbottò I muscoli del suo corpo si fecero tesi e il battito cardiaco gli accelerò.
“L’hai girato tutto?” chiese il Son.
“Mi era vietato uscire dal palazzo che sorgeva al centro ed esplose quando ero piccolo. Grazie a una serie di tecnologie il palazzo possedeva un giardino che era una piccola giungla. Ogni tanto scappavo per andare … in giro” mormorò Vegeta. Ghignò, socchiuse gli occhi e abbassò lo sguardo.
“Nessuno mi ha mai beccato” si vantò.
“Urca, grandioso” sussurrò Goku. Vegeta si appoggiò una mano sul petto e mise il mento di fuori.
“Rendevo orgogliosa mia madre. E Nappa non poteva obbligarmi agli allenamenti a cui voleva sottopormi mio padre. Da solo ero decisamente più capace. Sono andato una volta al grande lago, acqua dolce, ma l’estensione dei nostri mari. Per non parlare degli scontri con i nobili. Tutti i saiyan amano la battaglia sin da quando sono neonati” disse. La voce divenne dura e i muscoli del petto si erano gonfiati.
“A mio padre piaceva combattere o … essere un assassino?” domandò Goku e la voce gli tremò. Vegeta lo fissò negli occhi e si leccò le labbra, la sabbia gli sbatté contro la guancia abbronzata.
“Entrambe le cose, come a tutti i saiyan nel momento in cui il loro sangue si risveglia alla ferocia, ma … era un po’ come te. Si affezionava alle persone e … ai marmocchi”. Ammise Vegeta. Goku ghignò, incrociò le braccia e schioccò la lingua sul palato.
“Perché conoscevi una terza classe?” domandò. Il Briefs si girò dandogli la schiena e ringhiò, una vena gli pulsò sulla fronte spaziosa.
“Era da Bardack, un degno generale, unico saiyan ad aver fatto una scalata sociale che spesso andavo. Lo chiamavo zio ed era lui a mettermi strani grill in capo, alle volte” sussurrò. Strinse gli occhi e abbassò il capo, strisciando la guancia sulla sabbia.
“Ora dormi!” ordinò. Goku sorrise, dimenò la coda e chiuse gli occhi. Regolò il respiro e si addormentò. Vegeta si addormentò a sua volta, tenendo strette le braccia incrociate al petto.


Bulma si sfilò la mascherina di stoffa azzurra semi-trasparente e la lasciò cadere a terra. Alzò e abbassò le braccia pallide, sporse di lato il fianco piegandosi e i seni le tremarono.
“La mia odalisca preferita” sussurrò con voce calda il principe dei saiyan. Le baciò il collo niveo e rabbrividì, inspirando il profumo di fragole di lei.


Vegeta socchiuse gli occhi sentendo qualcosa di umido gocciolargli sulla spalla, qualcosa gli stringeva contro i muscoli a tartaruga del suo ventre. Socchiuse gli occhi, sbatté un paio di volte le palpebre e sbadigliò.
-Mi sto rammollendo, da mercenario mi sarei svegliato subito- pensò. Sentì qualcosa premergli contro i glutei, sgranò gli occhi e abbassò il capo. La bava del Son gli colò lungo il braccio giù dalla spalla e le braccia dell’amico si strinsero più forte intorno a lui.
“Chichina” biascicò Goku, nel sonno.
“Kakaroth!” gridò Vegeta. Gli tirò una gomitata, Goku gemette, lo lasciò andare e si voltò a faccia in giù. Vegeta gattonò allontanandosi, strisciò fuori dalle foglie e sentì l’altro russare. Si alzò in piedi, ansimò e sbatté un paio di volte gli occhi.
“Oltraggioso! Sei un babbeo! Un imbecille!” gridò. Lanciò un sasso a un calcio, le dita del piede si arrossarono e urlò per il dolore.
“Cretino! Idiota! Pezzo di ignobile creatura scema!” ululò.

*******

 “Queste foto sono meravigliose!” strillò Zarbon. Saltellò sul posto, le iridi gli brillavano e la treccia gli oscillava dietro la schiena. Sauzer si abbassò e sorrise.
Guardò la foto di Goku addormentato con la bocca aperta, la sua saliva colava sul principe assopito che il Son stringeva a sé.
“Come ci sei riuscito mio caro? C’era la coperta a nasconderli” sussurrò. Zarbon gli fece l’occhiolino e strinse a sé la macchina fotografica.
“E’ una macchina appositamente modificata da Dodoria, si possono rimuovere gli elementi di fastidio. Ne stanno vendendo a centinaia” spiegò con voce trillante.
 
*******
 
 

 

  
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