Capitolo
quattro
Come
Sirius e George imbrogliarono tutti quanti
Sirius
Black aveva un talento naturale
per mettersi nei casini, ma un altro suo talento naturale era
l’osservare ogni
situazione e riuscire a carpirne più dettagli possibili che
gli fossero utili.
Essendo
nato in una famiglia purosangue
e molto pericolosa, i Black infatti erano famosi per le loro punizioni
poco
consone, questo talento gli era stato molto utile per evitarne alcune
tra le
più pericolose della cara mammina.
Però
l’uomo temeva che essendo stato 12
anni in prigione questo suo talento fosse scoparso, ma niente era
più
sbagliato, non appena Grimmuld Place si popolò di mezzo
ordine della fenice e
di giovani, si rese conto, infatti, di riuscire ancora a percepire ogni
dettaglio necessario.
Grazie
a quella convivenza forzata, il
malandrino che è in lui, riuscì ad ideare dei
piani geniali che richiedevano la
collaborazione involontaria delle sue povere vittimi, Fred Weasley,
Hermione
Granger, il suo amico di sepre Remus e la sua cara cuginetta Tonks.
L’uomo
aveva capito che il lupastro era
stra cotto di sua cugina mentre Fred, un malandrino per eccellenza,
aveva
apprezzato parecchio alcuni suoi scherzi, piaceva la perfettina
Hermione.
Questo
lo fece sorridere malinconamente,
sentiva che la storia in qualche modo si stava ripetendo.
Ora
una persona normale avebbe lasciato
perdere e lasciato fare al destino, ma Sirius non era una persona
normale e gli
anni ad Azkaban aveva contribuito ad accentuare la sua
instabilità mentale.
Aveva
anche una mezza idea di come
agire, ma gli serviva l’aiuto di qualcuno dato che il suo
complice di sempre
era una vittima del suo folle piano.
Doveva
trovare qualcuno che non si
faceva scrupoli, che avrebbe fatto tutto ciò che
c’era da fare per raggiungere
il suo scopo.
Trovò
l’uomo ideale in George Weasley,
era intelligente, scaltro e furbo al punto giusto, non si faceva
problemi nel
fare scherzi anche ai suoi fratelli.
Per
prima cosa l’uomo mandò un messaggio
al suo possibile nuovo complice, dovevano agire e dovevano farlo subito.
George
Non
appena ricevi questo messaggio precipitati nella
stanza di Fierobecco, non portare tuo fratello Fred.
Ho
da proporti un piano che ci permetterà di
raggiungere uno scopo comune a cui teniamo entrambi molto.
Sirius
Black
Il
ragazzo ricevette la lettere mentre
lavorava ad un progetto segreto e non appena finì di leggere
la curiosità lo
travolse.
Sapeva
che Sirius era un vero genio
nell’ideare scherzi, faceva parte dei Malandrini dopotutto,
la cosa era
sconosciuta al fratello, solo lui era a conoscenza
dell’appartenenza dell’uomo
al gruppo che loro tanto ammiravano.
Mollò
rapidamente tutto e si diresse al
luogo di incontro, bussò e attese in trepidante attesa che
l’uomo gli aprisse
la porta.
Non
si fece attendere molto, l’animagus
spalancò la porta e gli fece segno di entrare velocemente,
non dovevano
assolutamente vederli insieme, l’assenza di testimoni era
fondamentale nella
riuscita del suo, ora loro, piano.
“Allora
benvenuto mio nuovo complice, se
permetti passerò subito ad illustrarti il motivo per cui ti
ho chiamato qui!”
esordì Sirius, “saprai anche tu che tuo fratello
è cotto marcio di Hermione,
mentre il mio caro amico è innamorato della mia dolce
cuginetta! Ora il mio
piano è semplice, voglio metterli insieme, ci
stai?”
Il
ragazzo lo guardò attentamente,
l’idea che Sirius gli stava proponendo era grandiosa, il cui
successo avrebbe
portato molti benefici anche a lui, era stufo marcio di vedere gli
occhi da
triglia che ogni volta Fred rifilava ad Hermione.
Inoltre
poteva realizzare uno scherzo
grandioso con uno dei malandrini, basto questo pensiero per convincersi
definitivamente.
Il
rosso ghignò malignamente “sono tutto
orecchi!” esclamò, non vedeva l’ora di
mettersi al lavoro, Sirius proruppe
nella sua tipica risata a latrato e gli scompigliò i
capelli, adorava la sua
intraprendenza.
“Il
piano è semplice tramite degli
scherzi che ovviamente saranno pilotati da noi, cercheremo di farli
mettere
finalmente insieme!” esclamò una volta che si fu
calmato, “tu e il tuo gemello
vi occuperete di Remus, mentre io e il lupastro, che sarà
all’oscuro, ci
occuperemo di Fred ed Hermione” disse, George
annuì concorde.
“Dovremo
colpire anche noi stessi, così
per non destare sospetti!” aggiunse il rosso,
l’uomo annuì concorde, non ci
aveva proprio pensato, lo guardò ammirato, “hai
ragione ragazzino!” annuì.
I
due si strinsero la mano mentre due
identici ghigni malandrini gli si stamparono sul volto, con la promessa
di
agire il giorno dopo i due uscirono dalla stanza in silenzio e si
separarono.
E
fu così che Fred e Remus divennero le
vittime inconsapevoli di due geni del male.