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Autore: SHineRose    06/08/2016    3 recensioni
"-Dannata immortalità.- la volpe lo guardò attentamente, come a scrutarlo, e Sesshomaru s'infastidì.
-Che hai da guardare?- ma la volpe non fece nulla. Continuò a guardarlo come se volesse scoprire il significato nascosto della frase che Sesshomaru aveva detto qualche minuto prima.
-Rin dovrebbe avere all'incirca diciassette anni. Non le resta molto da vivere.-"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Jakotsu, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Bankotsu/Jakotsu, Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Indecisione


Il cuore sta battendo come se fosse impazzito, e ad essere sincera tutt'ora credo che la figura di Sesshomaru che mi cammina davanti sia un miraggio creato dal mio cervello. Come se il mio subconscio volesse giocare dei brutti scherzi. Ma il perché lui fosse qui a Nerima, nel futuro, mi è ancora sconosciuto. Insomma, non ce lo vedo Sesshomaru a viaggiare nel tempo senza uno scopo ben preciso! Stiamo parlando del demone più potente di tutti i secoli dopotutto!
Sesshomaru cammina davanti a me come se avesse tutto il tempo del mondo, come se non si stesse affatto sbrigando.
-Mi scusi se sono insistente, ma potrei sapere del perché lei sia venuto qui?- gli chiedo nuovamente. Non posso farci niente, ero e rimango la solita curiosona. Voglio sempre sapere tutto, e le mezze verità non mi soddisfano mai. Sesshomaru non mi degna neanche di uno sguardo – come se fosse una cosa nuova hmpf- e non mi risponde. Sarebbe da stupidi se insistessi ancor di più, dato che dal suo silenzio posso dedurre tranquillamente che non abbia la minima voglia di rispondere o di parlare. E va bene, non farò più nessuna domanda, tanto al gioco del silenzio posso giocarci benissimo anche io!


Sesshomaru si ferma d'un tratto, probabilmente si era reso conto di non sapere la strada che portava a casa mia. Si gira, con una lentezza estenuante se posso aggiungere, verso di me.
-Dove abiti?-ecco appunto. Lui non sapeva la strada, altrimenti perché fermarsi? Ad essere onesta avrei voluto che mi prendesse tra le sue forti e muscolose braccia e sussurrarmi un "Ti amo, Rin" per poi baciarmi con passione. Ma ahimè, qui stiamo parlando di Sesshomaru, il ghiacciolo più resistente del mondo. La cui freddezza non ha limiti. Sospiro, interamente distrutta dai miei stessi pensieri, e gli dico soltanto "seguimi".


Apro il cancello della villa e faccio entrare Sesshomaru per primo, così che io possa chiuderlo alle nostre spalle. Noto che Hikari mi stava aspettando proprio davanti all'entrata di casa e le sorrisi.
-Heilà piccolina! Hai fatto la brava?- le chiedo accarezzandole la testa. Lei sorride ed annuisce scodinzolando. Hikari faceva sempre così, quando uscivo di casa lei aspettava pazientemente il mio ritorno, non staccando gli occhi dal cancello neanche una volta. Jakotsu mi raccontò di quando si era preso un colpo pensando che la volpe fosse probabilmente morta stando seduta. Che poi, come può un'animale morire stando seduto?
Apro la porta di casa e mi ritrovo difronte a Hakudoshi e Jakotsu che litigavano.
-Ti ho detto di alzare la tavoletta del water quando pisci! Quello che pulisce sono io non tu!- urla Jakotsu agitando le mani. Hakudoshi si limita a fare spallucce.
-Per quel che mi frega potrei anche fare i miei bisogni per terra, dato che pulisci tu- questi se non litigano almeno tre volte a settimana non si sentono per nulla a loro agio.
-Guarda che io non sono la vostra serva specie di cannuccia tritata!-
-Cannuccia tritata? Nell'ultimo periodo scarseggi parecchio-
-Taci infame!-
-Senti, potresti rispiegarmi il motivo della lite?-
-Tu che pisci sulla tavoletta! Quel coso dannato lo devi alzare!- ripetè, mi fa quasi pena.
-Quanto la fai difficile-
-Guarda che se la prossima volta succede ancora ti stacco quelle orecchie da elfo che ti ritrovi ai lati degli occhi, chiaro?- bravo Jakotsu, sei migliorato per quanto riguarda le minacce, peccato che siano poco convincenti. Sorrido leggermente e lancio un'occhiata a Sesshomaru, inespressivo come sempre. Mi schiarisco la gola attirando l'attenzione dei due.
-Piccola mia!- grida Jakotsu abbracciandomi forte, come se fossi appena tornata da una guerra e non mi avesse visto da secoli.
-Tu..tu sei il mio raggio di sole in questa casa tenebrosa!- mi dice baciandomi le guance e facendomi ridere.
-E tu... te ne puoi andare aspramente a 'fanculo!- dice rivolgendosi questa volta ad Hakudoshi, il quale fece spallucce infischiandosene altamente di Jakotsu. Sesshomaru spinse Jakotsu lontano da me e lo guardò storto.
-Oh, Sesshomaru.. che piacere vederti dopo... quanti anni sono? Oh si! Sette anni!- dice con un'aria arrogante. Sesshomaru assottigliò lo sguardo puntando i suoi occhi in quelli di Jakotsu, come se fosse sul punto di ucciderlo.
-Jako, vorrei parlarvi di una cosa importante. Dov'è Bankotsu?- chiedo facendo sedere Sesshomaru sul divano presente nel soggiorno. Il demone si guarda intorno con aria sospetta ma si rilassò quando mi prendo posto accanto a lui.
-E' in cucina, sta preparando la cena. Tra poco verrà anche lui. Ma dimmi, com'è andata con Kuno? Ti sei ripresa le foto?- chiede cercando di evitare l'argomento "Sesshomaru", sapevo benissimo che gli dava fastidio la presenza di Sesshomaru.
-Si, erano soltanto cinque foto, nulla di preoccupante, il problema è che sono estremamente esplicite. Fortunatamente Sesshomaru è intervenuto, altrmineti a quest'ora sarei nel letto di quell'idiota- dico sorridendo e porgendo le foto a Jakotsu, che le esamina con estrema attenzione. Guardo Sesshomaru e noto che stava guardando Jakotsu con insistenza, come se volesse incenerirlo con lo sguardo.
-Però! Le tette ti sono cresciute a dismisura! Capirai la felicità del tuo ragazzo quando farete l'amore per la prima volta!- dice sorridendo, Sesshomaru scatta in avanti ma feci in tempo a fermarlo. Jakotsu non aveva notato nulla e continuava a guardare le foto, mentre il demone aveva posato lo sguardo duro su di me.
-Ti sei accoppiata?- arrosì violentemente. Ma come cazzo può farmi una domanda del genere?
-No. Lui si riferiva al futuro, quando avrò un ragazzo.- rido nervosamente. Noto le sue spalle rilassarsi e sorrisi. Che fosse preoccupato che io avessi un ragazzo? Nah, non credo.
Bankotsu arrivò dalla cucina, e si sedette accanto a Jakotsu dopo avermi dato un bacio sulla guancia. Anche Hakudoshi, che intanto se l'era svignata in cucina, fece la sua entrata.
-Di cosa volevi parlarci piccola?- chiede Bankotsu dolcemente. Se c'era una cosa che adoravo di lui era l'infinita dolcezza con cui mi parlava e trattava.
-Ecco, Sesshomaru è venuto, non sò per quale motivo. E dato che non ha un posto dove stare mi chiedevo se potevamo accoglierlo a casa nostra.- proposi. Vedo Jakotsu guardarmi seriamente, Hakudoshi aprire leggermente la bocca e Bankotsu pietrificarsi.
-No- risponde Hakudoshi dirigendosi verso le scale. Io mi rattristo ed abbasso lo sguardo ma Jakotsu prese a parlare.
-Beh.. potrebbe dormire qui sul divano..-
-Pensavo che potesse dormire nella mia stanza, non penso che resterà per molto tempo.-
-Assolutamente no. Può rimanere qui, dormire, mangiare eccetera. Ma non potete dormire nella stessa stanza.- dice Bankotsu con voce ferma. Lo guardo incredula. Perché faceva così adesso?
-Perché?-
-Rin, non.. non guardarmi con quegli occhi.. non..non cederò!- dice evitando di guardare i miei occhi da cerbiatto triste e sull'orlo del pianto.
-Jako sta facendo quegli occhioni... rendimi cieco!- mi guardò un'altra volta e sospirò.
-Va bene, può dormire nella tua stanza. Ma sappiate che al minimo rumore che sentirò provenire dalla tua stanza non esiterò a buttarlo fuori, dovessi morire! Intesi?- mi alzo saltellando e lo abbraccio per poi baciargli la guancia.
-Grazie papi!- dico prendendo la mano di Sesshomaru e tirandolo verso la mia stanza.


Apro la porta e faccio entrare prima Sesshomaru e poi anche Hikari, la quale si siede comodamente sul mio letto. Anche lei nel tempo era cresciuta, ed ora era molto più grande, superava anche un cane in altezza e grandezza.
-Prima di tutto dobbiamo cambiarle i vestiti, altrimenti attirerebbe troppi sguardi!- dico aprendo la porta della mia stanza-armadio costruita da Jakotsu.
Per fortuna ho anche degli abiti maschili, dato che sono solita a fare piccole scappatelle notturne da casa per andare a qualche concerto, che quindi potevo darle tranquillamete a Sesshomaru. Gli diedi dei pantaloni da ginnastica grigi, che si stringevano alla fine, creando leggermente l'effetto 'pallone'. E gli diedi una maglietta nera larga.
-Indossi pure questi, sono molto comodi. Io esco dalla stanza, si cambi pure.- Uscì ed aspetto davanti alla porta chiusa che Sesshomaru si cambiasse. Dopo dieci minuti rientro e se con indosso le sue vesti tradizionali era uno schianto, beh con questi faceva furore!
-Ora le spiegherò un pò di cose, in questo modo lei riuscirà ad evitare ogni sorta di problema. E se mai dovesse non capire cosa sia un'oggetto può tranquillamente venire a chiedermelo. Ora, la porta accanto a quella che ho aperto prima è il bagno. Di sotto c'è la cucina, il salotto, un'altro bagno, e la terrazza che da sul giardino. Il salotto è la stanza dove tutti si recano per guardare la TV oppure semplicemente per chiaccherare, la terrazza è più o meno la stessa cosa se si esclude la TV. Ah, non si spaventi per quanto riguarda Hikari, questa volpe è molto dolce e può fidarsi di lei. Questo è il letto nel quale potrà dormire tranquillamente, per me tirerò fuori un futon o un sacco a pelo. Ora la lascerò con Hikari, la prego di aspettarmi qui. Tornerò tra un'oretta- gli dico correndo fuori dalla stanza e appena vedo Bankotsu gli salto sulle spalle.
-Prestami la tua carta di credito! Ti prego!- lo imploro baciandogli la guancia.
-Vuoi comprare dei vestiti per Sesshomaru?- mi chiede abbracciandomi.
-Si. Non può andare in giro con i suoi vestiti.-
-Va bene, ma stai attenta.- mi dice allungandomi la sua carda di credito ed io annuisco scoccandogli un'altro bacio sulla guancia prima di correre fuori dalla villa in un batter d'occhio.






Sesshomaru si guardò intorno esaminando con cura tutto ciò che lo circondava. Pochi oggetti presenti nella stanza riusciva a riconoscerli, ma per il resto... tabù.
Il suo sguardo si posò su Hikari, la quale stava sonnecchiando sul letto abbracciando il cuscino di Rin.
Curiosò un'altro pò in giro ed entrò nella stanza-armadio, così l'aveva definita Rin. Studiò tutti i capi e scosse la testa quando vedeva cose troppo corte, troppo trasparenti oppure troppo scollate per i suoi gusti. In un angolino notò una pila di stoffe colorate ben piegate che lui riconobbe fin da subito. Erano i kimoni che aveva regalato a Rin.
Pensava che crescendo, Kaede le avrebbe svelato il vero significato del suo gesto, invece eccola nel futuro. Insomma, tutti sanno che regalare un kimono è segno di corteggiamento!
Ma dedusse che Kaede non gli avesse detto nulla, altrimenti Rin sarebbe rimasta al villaggio ed avrebbe aspettato il suo ritorno. Se solo avesse saputo delle intenzioni della sua piccola se ne sarebbe altamente infischiato del suo obiettivo, per il momento, e sarebbe andato per riprendersi la piccola. Sospirò. E solo in quel momento notò che Hikari era accanto a lui e lo stava guardando curiosa.
-Dannata immortalità.- la volpe lo guardò attentamente, come a scrutarlo, e Sesshomaru s'infastidì.
-Che hai da guardare?- ma la volpe non fece nulla. Continuò a guardarlo come se volesse scoprire il significato nascosto della frase che Sesshomaru aveva detto qualche minuto prima.
-Rin dovrebbe avere all'incirca diciassette anni. Non le resta molto da vivere.- disse il demone sospirando sedendosi per terra con le gambe incrociate. La volpe si avvicinò a lui, per poi sedersi accanto al demone.
-Sto perdendo solo tempo. Dovrei ritornarmene da dove sono venuto per cercare quella dannata immortalità e darla a Rin, ma se me ne vado non potrò più ritornare. Dannati umani e dannata la vostra vita breve.- sospirò il demone. Non sapeva cosa lo avesse spinto ad aprirsi con una volpe, ma fatto sta che le aveva rivelato le sue vere intenzioni. Tutti quegli anni aveva cercato un metodo per prolungare la vita di Rin, ma il suo sbaglio fu quello di immergersi completamente nella sua ricerca tanto da dimenticarsi che doveva trovare la piccola Rin. Sesshomaru si voltò verso la volpe e la guardò come se cercasse una risposta.
-Dovrei.. smettere di cercare? Oppure devo continuare?- poi si diede dello stupido mentalmente per chiedere consigli ad un'animale. Sbuffò sonoramente prima di ritornarse nella stanza di Rin e sedersi sul letto, aspettando pazientemente il suo ritorno.


Forse era meglio se stesse semplicemente con Rin. Decise di rimanere nel futuro, accanto a Rin. Se non poteva darle l'immortalità, era meglio se continuasse a starle accanto e lasciarsi andare all'amore. Dopotutto, Rin non aveva tutto il tempo che aveva lui. Sesshomaru poteva vivere per altri settecento anni, ma Rin.. Rin ne aveva davvero pochi se messi a confronto con i suoi.





Dannato Tatewaki! Se lo prendo lo spenno vivo! Una persona normale e sana di mente non cercherebbe di baciare una ragazza per strada, come se fosse una cosa da niente!
Ma Kuno doveva essere il solito donnaiolo maniaco, ed ora che Happosai si era aggiunto alla compagnia "Sessualmente-frustrati-per-Rin" le cose stavano prendendo una piaga diversa.
Di male in peggio, insomma.
Ero riuscita a mettere K.O Kuno, ma quel dannato ometto disgustoso mi si è attaccato al seno come la colla. Gli tiro un pugno facendolo rotolare per terra e cominciai a correre. Cerco di fare attenzione, e di non rivinare tutte le buste che mi sto portando appresso, ma avevo dimenticato la velocità di Happosai, che mi affiancò in un batter d'occhio.
-Piccola, perché non vuoi passare un pò di tempo con questo dolce vecchietto che ti vuole un mondo di bene?- mi chiese fingendo di asciugarsi le lacrime inesistenti. Dannato vecchio, se potessi chiederei a Sesshomaru di farti a fette!
-Và al diavolo!- gli dico correndo più velocemente. Una volta davanti al cancello cerco subito le chiavi sperando che io riesca ad entrare prima che arrivi il vecchio, peccato che i Kami non fossero dalla mia parte.
Il vecchio abbracciò il mio sedere e comincia a palparlo con insistenza. Grido non riuscendo più a trattenere il disgusto che provo, ed in un batter d'occhio il vecchio era a dieci metri di distanza, incosciente per terra. Sento qualcuno prendermi per il polso e trascinarmi dentro la villa, e quando mi giro mi resi conto che era Sesshomaru. Sorrisi pensando che fosse venuto in mio soccorso proprio nel momento giusto e mi liberai della sua morsa sul mio polso, per poi intrecciare subito le mie dita con le sue. Lui si ferma e mi guarda con uno sguardo indecifrabile, per poi girarsi e continuare il tragitto che portava alla mia stanza.


Sesshomaru era seduto con le gambe incorciate sul letto, ed io ero seduta davanti a lui mostrandogli cosa gli avessi comprato. Avevo aquistato tutto il necessario, scarpe, magliette, camice, pantaloni, jeans, calzini e boxeri. Ovviamente ne avevo comprate poche per vedere se avevo azzeccato le misure e mi stupì vedendo che gli andavano tutte bene.
Devo dire che i miei gusti sono fantastici, e mi stupisco di quanto lui sia così sexy. Gli porsi il pigiama che gli avevo comprato e gli dissi di indossarlo mentre andavo a preparare qualcosa da mangiare. Qui non poteva cibarsi con il suo solito "cibo per demoni",ma doveva adattarsi, anche se di poco, a questa vita molto diversa dall'epoca Sengoku.


Mi diressi giù in cucina e vidi Jakotsu intento a prepare lo spuntino di mezzanotte.
-Il solito cara?- mi chiede tirando fuori un'altro piatto per poi metterci dentro delle brioche.
-Sì, per due- dico sorridendogli. Jakotsu si arrestò per qualche secondo per poi riprendere a mettere del cibo anche nel piatto di Sesshomaru.
-Sai Rin.. penso che sia il momento di fare alcune chiacchiere... importanti- dice finendo di mettere le brioche nei due piatti.
-Certo. Di cosa si tratta?- gli chiedo sedendomi sull'isola.
-Vedi, tu stai crescendo. E, come ogni essere umano, sentirai dei bisogni. Non bisogni normali, come mangiare, pisciare e dormire. Ma bisogni.. sessuali, ecco! Tu hai sempre provato una certa attrazione per Sesshomaru, ma vivendo sotto lo stesso tetto e nella stessa stanza... ti vedrai, come dire... intrappolata. Più tempo passerai con Sesshomaru più tu comincerai a bramare quel corpo, che ad essere sincero è uno schianto! Questo era il motivo principale per cui Bankotsu non voleva che tu dormissi nella stessa stanza con lui, lui ti ha visto crescere e ti considera come la sua vera figlia, ed è molto protettivo nei tuoi confronti. Ora, l'unico consiglio che posso darti è questo: Se vedi che non ricambia, mettiti l'animo in pace, è inutile seguire una persona fedelmente se per quest'ultima tu non vali niente. Perché alla fine quella che ci resterà male e sarà costretta a soffrire sarai tu. Io, nè Bankotsu proprio come Hakudoshi, non possiamo obbligarti di non passare del tempo con il tuo bel demone, ma non vogliamo neanche vederti soffrire come qualche anno fa. Se vedi che lui ricambia allora buttatici! Ma se lo vedi tentennare da qualche parte, ritirati immediatamente! Ora, tieni e vai a sfamare quel demone dai pettorali Sexy!- mi disse porgendomi i due piatti. Li prendo e risalì nella mia stanza pensando, e ripensando a ciò che mi ha appena detto Jakotsu. Quindi, se esistesse una possibilità, dovrei provarci?
Ma ne vale la pena? Cosa sono io per Sesshomaru?

Devo essere razionale questa volta, e devo dire che no. Non posso rischiare. Lui è sposato. Non può di certo immischiarsi con una stupida umana.Raccolgo quel poco coraggio che mi è rimasto ed entro nella stanza. 









Heilà!
Questa volta ho una domanda moolto importante. 
Ci saranno delle scene un pò spinte nei capitoli a seguire.. ora cambio lo stato della storia da Arancione a Rosso oppure lo lascio così?
Ve lo sto chiedendo per sapere se le scene spinte le aggiungo oppure no.
Sono davvero indecisa, e aspetto che siate voi a dirmi cosa fare. 
Nel caso io non riceva nessun feedback lascerò la storia incompleta, anche perché se non ricevo proprio nessun tipo di "aiuto" da parte vostra mi sembra inutile continuare a scrivere. 


 
   
 
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