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Autore: Blue Eich    07/08/2016    2 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening eight

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Ferriswheelshipping, Videogioco – Barbie Girl (Aqua)
 
Bianca si staccò dal bacio in cui lei e N erano impegnati, in quella cabina a forma di Poké Ball che oscillava tranquilla, lontana da occhi indiscreti, una piccola nicchia tutta per loro.
«Non mi piace che mi tratti come una bambola» borbottò con voce un po' capricciosa.
L'espressione di N mutò in sincera sorpresa. «Scusami, principessa» sussurrò, innocente come un bambino, senza levare le mani immerse nella sua cascata di riccioli che non poteva far a meno di accarezzare con le dita affusolate. «Mi impegnerò di più.»
Bianca emise un leggero sbuffo, accavallando le gambe, ancora seduta in braccio a lui – posizione un po' imbarazzante all'inizio, ma anche piuttosto comoda. «Non serve che mi chiami principessa» replicò. «Non lo sono.»
Allora l'espressione del ragazzo si fece leggermente più confusa, come se non capisse. «Certo che sei una principessa» affermò con una sicurezza disarmante, continuando a far correre i polpastrelli tra i suoi boccoli mossi, soffici come nuvole di zucchero filato. «La mia
Non si rendeva conto della tenerezza con cui l'aveva detto, perché per lui era la cosa più scontata e naturale del mondo. Bianca non poté reprimere un sorriso luminoso, perché quella frase in qualche modo romantica era riuscita a sorprenderla. «Okay, puoi chiamarmi principessa» rettificò, in un sussurro, allungandosi di nuovo verso il suo viso per catturarlo in un altro bacio caldo e sfizioso, a cui si abbandonarono nell'intimità di quella giostra sospesa e fuori dal mondo.
 
 
Coldcoffeeshipping, AU – Hello Kitty (Avril Lavigne)
 
Paul odiava i campi estivi e odiava ancor più il fatto che suo fratello Reggie lo avesse costretto a iscriversi per un'intera settimana. “Dai, fratellino, che ti diverti e fai nuove amicizie!” diceva, senza ombra di dubbio, con un sorriso affabile. “Sarà una bella esperienza!” diceva. Certo.
Era prima mattina e un po' di luce filtrava attraverso le tapparelle. Sembrava un silenzio sacro, che niente avrebbe potuto rovinare. Infatti, sembrava. Il telefonino sul comodino più a destra prese a vibrare come posseduto e attaccò una canzone rock a massimo volume.
Paul rischiò seriamente di avere un infarto, infatti sentì una puntura al cuore e si tirò su di scatto sbarrando gli occhi. «Barry» ringhiò in un minaccioso sussurro, girando il capo con rabbia, abbastanza forte da sovrastare quel chiasso. «Avevamo detto che la sveglia oggi toccava a me.»
«Oh, scusa!» si giustificò sereno il biondino nel letto accanto, schermando uno sbadiglio con la mano, dopo aver fatto cessare la melodia di chitarra elettrica che venne sostituita di nuovo dalla quiete. Lui non pareva minimamente turbato da quel brusco risveglio, anzi, era già in piedi che beveva un sorso d'acqua dalla sua bottiglietta, coi capelli tutti arruffati.
Il viola si voltò per dargli la schiena così da non vedere la sua irritante faccia da fesso e cominciò a vestirsi, con la roba piegata la sera prima nella sua parte di armadio, ovviamente in perfetto e sobrio ordine. Dall'altro scaffale, invece, c'erano solo indumenti spiegazzati alla rinfusa.
«Hai sentito, Paulie?» trillò Barry, seduto sul ciglio del suo materasso, mentre s'infilava uno scarponcino. «Oggi faremo i gavettoni!»
«Al diavolo tu e i gavettoni» sibilò lui, in risposta. «Ciao» salutò con apatia, avviandosi alla porta per scendere in refettorio per la colazione. “Devo resistere e sopportarlo ancora per quattro giorni.
«Aspetta!» urlò Barry, infilando di fretta la testa nella sua t-shirt a righe arancio-bianche. «Hai dimenticato la bandana! La tua squadra perderà un punto se non la metti!» Si prese la libertà di afferrare il pezzo di stoffa blu sul comò del coinquilino e tirarglielo.
Entro due secondi gli venne reso bruscamente, colpendolo in faccia come una pallonata. Rimase immobile, mentre la bandana del team avversario al suo cadeva placida per terra, neanche fosse uno straccio sporco per lavare i pavimenti. «Allora ci vediamo giù, eh!»
 
 
Egoshipping, AU – Wannabe (Spice Girls)
 
Era un'occasione irripetibile, infatti Gary era un po' agitato. Teneva le mani in tasca, camminando al fianco di Misty. Non sembrava far troppo caso alla sua presenza, intenta ad aspirare un po' di buona aria marittima. Sopra al costume indossava solo dei pantaloncini di jeans con leggere sdruciture e una giacchetta rosa per ripararsi dal vento.
«Ash è proprio un bambino, non trovi?» domandò a un certo punto. «Credere ancora alla storia del fantasma, bah, lo sanno tutti che è solo una leggenda…»
«Già» commentò laconico Gary. «Almeno tu sei abbastanza intelligente da capirlo» si affrettò ad aggiungere, nella speranza che la conversazione non ricadesse nel silenzio.
Misty sfoggiò un sorriso, per poi riprendere a osservare la bellezza del mare. Se continuava di questo passo, sarebbero tornati indietro dalla prova di coraggio senza aver concluso niente.
«Dovrebbe essere quella, no?» domandò Gary, accennando con il capo una grotta a pochi passi da loro, non molto grande e piena di buchi da cui sgorgavano fiotti di acqua marina.
Dopo averla osservata velocemente, Misty annuì. Non vedeva l'ora di tornare indietro: la fiera di fine estate di sicuro era già cominciata e non voleva perdersela. «Dai, facciamo in fretta» commentò, superando a passo spedito il ragazzo per entrare. Lui la seguì e tirò fuori l'accendino che teneva in tasca. Al click del suo pollice, una tremula fiamma illuminò l'ambiente.
Si addentrarono nell'antro. Udivano sempre lo scroscio limpido dell'acqua che serpeggiava tra le pareti coperte di muschio. Se non fosse stato per quella piccola fonte di luce che ingigantiva le ombre, non avrebbero saputo come muoversi.
D'un tratto, Misty si arrestò, facendo fare alle sue vecchie scarpe da ginnastica un ultimo flop nel fiumiciattolo di pochi millimetri che scorreva sul terreno roccioso. «Hai sentito?» chiese, sottovoce.
Gary, poco dietro di lei per osservare qualcosa che la decenza impedisce di rivelare, si riscosse e scosse la testa. «No, cosa?»
«Un rumore» rispose la rossa, con l'udito ancora in allerta.
Stettero immobili qualche secondo, poi sentirono un debole squittio che li fece trasalire. Spostarono in contemporanea lo sguardo all'alto e un branco di pipistrelli cominciò a stridere e disperdersi confusamente in volo. Misty gridò dallo spavento e a Gary cadde l'accendino di mano, così tornarono immersi nell'oscurità. Ne approfittò per attirare a sé la ragazza, che si aggrappò alla sua maglietta con il cuore che impazzava. Restarono a lungo in quella posizione, come due statue, senza il coraggio di scioglierla.
Dopo un po', l'ansia che aveva preso possesso di Misty scomparve. «Puoi lasciarmi, adesso» sussurrò, nel silenzio che la sua voce cristallina ruppe.
Gary sorrise nel buio, più sicuro di sé: era il momento adatto. Fulmineo, si sporse verso Misty per catturare le sue labbra morbide. Al peggio gli sarebbe arrivato uno schiaffo, invece no: lei, all'inizio molto rigida, poi si lasciò andare e gli allacciò le braccia dietro al collo. Il ragazzo, allora, fece furtivamente scivolare a terra la sua giacchetta e riprese a baciarla con più foga.
 
 

 
Angolo Autrice
Salve! Il destino ci era avverso, ma finalmente ce l'abbiamo fatta.
Pensavo che avrei avuto difficoltà sulla Ferris, invece mi piace come è venuta! Le altre due necessitano di spiegazioni.
Apparentemente Hello Kitty non c'entra nulla con la storia, invece per me sì: al campo estivo, gli anni che mi mettevano in camera solo con la mia migliore amica (animatrici!), avevamo i turni per la sveglia e io usavo sempre quella canzone perché lei la odiava. Mi sono ispirata proprio al nostro campo estivo!
Riguardo alla Ego, qualche mese fa feci un sogno strano. Accendevo la TV e c'erano “gli episodi della prima stagione di Pokémon rifatti”… Ricordo i personaggi in una grotta e Gary che a un certo punto baciava Misty (e si buttavano a terra, ma va beh). Sempre nel sogno, scrivevo a mia amica su Whatsapp per raccontarle tutto sconvolta e lei rispondeva: “Ah, sì, l'avevo già visto”… XD E da questa cosa con Wannabe uscita al primo colpo (coincidenze?) è nata la storia. Scusate, ci tenevo a raccontarlo, ahahah.
Penso sia l'angolo più lungo della mia vita, perciò vi saluto, sperando che le storie vi siano piaciute.
Alla prossima!
-H.H.-
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate qui.

 
   
 
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