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Autore: Gennai86    07/08/2016    1 recensioni
Quanto un ragazzo comune di nome Joe esprime un desiderio la notte di San Lorenzo di certo non avrebbe mai immaginato che la ruota del destino si sarebbe messa in moto in maniera così veloce. La vicenda si districa sullo sfondo dell'eterna lotta tra bene e male, un delicato gioco equilibri che vede contrapposti due gruppi: da una parte i Guardian Angel, baluardo di un'umanità apparentemente senza speranza, dall'altra una figura misteriosa pronta a sfruttare qualsiasi cosa e persona, sottoposti compresi, per raggiungere il suo scopo. E così, tra nuovi incontri, scontri e colpi di scena i vari personaggi dovranno mettere in gioco sè stessi e i loro sentimenti, più volte messi alla prova, fino a capire che a volte il nemico più ostico siamo proprio noi stessi. Mistero, incantesimi e sentimenti si mescolano dando vita a una leggenda che ha inizio quasi per caso in una tranquilla notte stellata.
Genere: Azione, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 Un dolore che consuma

Capitolo 7: Un dolore che consuma


Caco trattenuto a fatica da Brock si sbracciava e chiamava il suo amico per nome, ma egli non poteva più sentirlo ormai completamente avvolto da quell’aura nera come la pece che poco prima sprigionava il suo corpo. La metamorfosi oscura a poco a poco si compì e quando il processo fu terminato l’oscurità scivolò via sotto forma di inchiostro denso che gradualmente si raccoglieva sotto i piedi. Il ragazzo era totalmente cambiato, diverso nell’aspetto donatogli dalla consueta trasformazione.

Gli occhi avevano le pupille rosse come braci ardenti e da ciascun occhio una riga nera scendeva lungo le guance; i capelli, ora lunghi fino a metà schiena, erano imbiancati e avevano acquisito dei riflessi corvini qua e là. Anche lo stile delle vesti si era fatto molto più dark: una giacca viola lucida senza maniche con due code a mo’ di frac era fermata in vita da una cintura doppia incrociata in cuoio nero, i pantaloni grigio scuro rimborsati dentro a stivali neri lucidi poco sotto al ginocchio; infine al polso destro e al braccio sinistro portava una fascia di pelle nera lucida.

Caco alla vista delle nuove sembianze del suo amico rimase impietrito così come il suo Famiglio. Quello che avevano di fronte ormai aveva solo una vaga somiglianza con Joe, ma la cosa che più li rattristava era lo sguardo pieno di dolore e rabbia ancora dipinto sul suo volto: sembrava quasi questi sentimenti negativi avessero preso forma e sostanza trasfigurando profondamente il giovane.

Nessuno sapeva cosa fare, neppure Brock nel quale il partner confidava per risolvere la situazione. Ed ecco che come un raggio di luce apparve Camille che, annunciata dalla consueta aura luminosa e calda, portò una ventata di speranza.  A differenza dell’occasione precedente in cui non c’era stato il tempo di osservarla questa volta Caco non riuscì a fare a meno di restare abbagliato dalla bellezza di questa creatura!

Camille sembrava non avere più di vent’anni. La sua pelle, dalla carnagione chiara,  faceva risaltare i bellissimi occhi verdi; il volto dai lineamenti gentili era incorniciato da due ciocche di capelli castani che scendevano fino alle spalle mentre il resto della folta chioma era formata da bellissimi boccoli raccolti da un elegante nastro argentato come la sua veste. A Caco sembrava proprio che un angelo fosse appena sceso sulla terra.

La comparsa dell’Angelo ebbe però anche un altro effetto: Joe nella sua nuova forma non sembrò gradire la nuova arrivata che evidentemente non riconosceva più. Decise quindi di convogliare l’energia negativa accumulata sotto i suoi piedi verso Camille, la quale si barricò senza sforzo dietro un scudo energetico a forma di ala.

« Non avere paura di me, sono qui per aiutarti Joe » disse la ragazza che tentava di parlare alla coscienza del giovane. Le sue parole però non sembrarono sortire l’effetto desiderato, anzi scatenarono una maggiore ostilità. Riconoscendo però la sua inferiorità in termini di potenza il ragazzo valutò più opportuno ritirarsi. Stavolta radunò tutta l’energia sotto i suoi piedi: in questo modo riuscì a creare un flusso collegato ad un’altra dimensione. Iniziarono attimi di concitazione in cui Caco cercava di capire cosa stesse succedendo e Camille tentava di sventare il tentativo di fuga.

« Aspetta Joe, fermati! »

« Ma che succede Brock? »

« Ragazzo il tuo amico cerca di scappare! »

« Cosa? No, dobbiamo fermarlo! JOEEEEE! » e così dicendo si mise a correre più che poteva verso l’amico. Quest’ultimo lo fulminò letteralmente con lo sguardo attaccandolo con una sfera energetica per impedirgli di avvicinarsi. Brock ancora provato dallo scontro con Zack non riuscì a intervenire tempestivamente, ma Camille era già sulla traiettoria allontanando con un movimento deciso del braccio il colpo che precipitò poco distante in detonando con una potenza notevole nonostante le dimensioni della sfera. Subito l’angelo e il Famiglio vollero accertarsi delle condizioni del giovane che visibilmente spaventato cadde sulle sue ginocchia: mai avrebbe pensato che il suo migliore amico gli si sarebbe rivoltato contro, era come vivere in un incubo!

In tutto questo Joe approfittò del momento in cui nessuno si curava di lui per fuggire lasciando tutti con un pugno di mosche. Per prima cosa gettò a terra la spilla in cui si era trasformato Shiny, dopo di chè iniziò a sparire dentro al varco creato in precedenza che si richiuse lasciando al suo posto un alone circolare di terra bruciata.

Ci fu un attimo di silenzio carico di tensione: Camille ce l’aveva con sè stessa per non aver sventato la fuga, il Famiglio allo stesso modo si crucciava di non essere stato in grado di proteggere il suo partner; Caco dal canto suo era sconvolto. Solo i passi in lontananza dei primi cittadini curiosi li destò dai loro pensieri. In tutta fretta Brock recuperò ciò che restava di Shiny e teletrasportò il gruppo nel vicolo che prima era servito da rifugio in modo da poter riorganizzare le idee.  

Il clima che si respirava era davvero surreale: quella che doveva essere una tranquilla giornata fra amici i stava trasformando in una spirale di dolore e rabbia senza via di scampo.

Camille, che nonostante il senso di colpa sapeva bene quanto gli altri avessero bisogno della sua lucidità e della sua esperienza per trovare una soluzione, tentò di prendere l’iniziativa, ma Caco era troppo confuso e impaurito e non riuscì a trattenersi.

« Qualcuno si degna di spiegarmi cosa cavolo succede? Che fine ha fatto Joe? Quell’essere non poteva essere il mio amico, non mi ha neppure riconosciuto! »

« Modera i termini giovanotto » lo redarguì Brock, ma Camille gli fece un cenno con la mano per bloccare sul nascere la ramanzina. Si avvicino al giovane che le dava la schiena, gli mise una mano sulla spalla e cercò di rassicurarlo come meglio poteva.

« In un certo senso hai ragione: quello che è scomparso sotto i nostri occhi non era il vero Joe, ma soltanto la personificazione dei suoi sentimenti negativi. La metamorfosi oscura ha generato un’energia tale da attirare la mia attenzione; mi sono precipitata da voi, ma purtroppo non sono riuscita a fare molto. Ti chiedo scusa »

Il ragazzo le prese la mano e senza girarsi riuscì a malapena a ringraziare l’angelo per avergli salvato la vita, poi però un nodo in gola lo costrinse a restare in silenzio onde evitare di scoppiare a piangere. Non aveva mai permesso a nessuno di vederlo in un momento di debolezza, forse neanche a Joe. Gli piaceva dare sempre l’impressione che si potesse contare su di lui in qualsiasi situazione.

« Sai Caco sono stata subito molto sorpresa dal forte legame che unisce te e Joe e sono convinta che tu riuscirai a salvarlo. » Caco istitivamente si girò per cercare conferme

« Io posso? Come? Dimmelo, ti prego! »

« Ma non sarà un’impresa facile e io non potrò seguirti, ma avrai il tuo fidato Brock al tuo fianco. »

« Farò tutto quello che posso, tu spiegami come devo fare e io ti prometto che costi quel che costi mi riprenderò il mio amico! »

« Ammiro la tua forza d’animo e il tuo coraggio. Allora forza! Torniamo nel punto esatto in cui Joe è scomparso. Ci conviene andare a piedi per non dare troppo nell’occhio, così avrò anche modo di spiegarvi cosa dovrete fare. Ma prima ... » e con un semplice schiocco delle dita l’angelo sparì dalla loro vista.

« Cosa? Ma dov’è andata? E ora cosa faremo accidenti a lei! » Caco era incredulo e cominciava a spazientirsi. Anche Brock sulle prime non capiva, ma poi cominciò a intuire dove la ragazza voleva arrivare.

« Ragazzo ascoltami: concentrati e cerca di percepire quello che c’è intorno a te »

« Non ti ci mettere anche te adesso! Non abbiamo tempo da perdere con questi giochetti »

« Fa silenzio e per una volta fa quello che ti dico! Devi imparare a percepire le auree. Questa cosa ti tornerà utile anche in combattimento. »

« Un saggio consiglio Brock! Non potevo aspettarmi di meglio da un Famiglio premuroso come te! » Camille ricomparve con un altro schiocco di dita mentre Caco quasi non riusciva a guardarla per la vergogna. Ma la ragazza capendo il disagio del giovane disse: « Riproviamo! Io per muovermi qui non posso armi vedere dalla gente, quindi devi imparare a percepire la mia presenza. Inoltre forse è meglio se comunichiamo telepaticamente altrimenti la gente penserà che sei strano»

« Ah … ma certo, giusto. E’ ovvio AHAHAHAHAH »

« Bene allora si ricomincia! » e sparì di nuovo sorridendo per il divertente siparietto.


Il gruppo impiegò una buona mezz’oretta per tornare al parco. Per Caco non fu semplice padroneggiare la nuova tecnica, ma arrivati sul luogo della scomparsa aveva almeno capito come si faceva. Fortunatamente era ora di pranzo quindi bastò attendere qualche minuto per essere soli nella zona. Caco si trasformo nuovamente in Guardian Angel e Brock riassunse la sua forma da battaglia. A quel punto Camille ricomparve. Si avvicino al punto esatto, riconoscibile dalle bruciature sul terreno e vi si fermò davanti. Stese il braccio destro in avanti, cercò la massima concentrazione e utilizzò il suo potere per riaprire un varco che conducesse al luogo in cui era andato a rifugiarsi l’amico.

La cosa però non passò inosservata agli occhi del nemico che immediatamente mandò i suoi emissari per impedire agli angeli di portare a termine la missione. Una scarica di energia negativa preannunciò l’arrivo di Zack e Rocky. Quest’ultimo fu il primo a parlare.

« Bene, bene e così c’è un nuovo angioletto con cui divertirsi. »

« Ragazzo non raccogliere la provocazione, abbiamo altro da fare! »

« E cosa pensate di fare? » stavolta fu Zack a prendere parola « il vostro amico sta bene dove sta. In quella dimensione il dolore e la rabbia continueranno a consumarlo finché a un certo punto scomparirà! »

« Ehi, fermi tutti. Camille cos’è questo discorso? Non ne so nulla! »

Vedendo il giovane preoccupato e i nemici shignazzare soddisfatti l’angelo non potè far altro che confermare: « Vedi un Guardian Angel una volta corrotto dai sentimenti negativi non si trasforma in un Malus, perciò l’energia negativa anziché diventare nuova fonte di potere è piuttosto come un fuoco che consuma. La durata di questo processo dipende dalla forza di volontà. Ma il nostro amico è forte ed è per questo che sono sicura che lui è ancora vivo!»

Detto questo la giovane partì all’assalto dei due Malus. Brock fece non poca fatica a convincere il suo compagno a non prendere parte al combattimento di Camille che comunque stava tenendo testa egregiamente ai due avversari senza troppi sforzi.

« Levati di mezzo! » sbraitò Rocky sferrando un pugno che la giovane intercettò; lo afferrò quindi per il braccio e lo usò come scuso per parare il colpo di Zack che stava tentando un attacco alle spalle. Poi scese davanti al varco ed eresse la sua barriera a forma di ala.

« Andate ora ragazzi. Via! »

« Grazie di tutto Camille. Ti prometto che torneremo assieme a Joe. »

« Lo so, ho fiducia in voi e nella vostra amicizia. Tu puoi salvarlo! »

E così Angelo e Famiglio saltarono nel varco che si richiuse prontamente alle loro spalle. A quel punto la ragazza guardò i suoi avversari con un sorriso compiaciuto e con un cenno di saluto scomparve. I due provarono inutilmente a ricreare un passaggio ma ben presto dovettero arrendersi e tornarsene con la coda fra le gambe al quartier generale.

Adesso era tutto nelle mani di Caco e Brock.


***


Julia interruppe il suo racconto strillando come una matta. Avrebbe dovuto essere già in macchina per portare il figlio e i nipotini a casa di un amichetto per la festa di compleanno e invece doveva ancora prepararsi.

« Sono in ritardooooo! Bambini prendete il regalo. Io mi lavo in velocità e sono da voi »

« Zia sei la solita imbranata! » come sempre Marie non perdeva occasione per punzecchiare la zia, tra le risate del fratello e del cuginetto.

« Però uffa io volevo sapere come andava avanti la storia! » sbuffò Gabriel

« Un po’ dispiace anche a me, ma tanto domani la zia continua di sicuro! » Nicholas sembrava sicuro di sè, ma la sorellina presto lo riportò alla realtà: « Che fratello scemo che ho! Domani è sabato quindi prima di lunedì non se ne fa niente purtroppo! »
   
 
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