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Autore: __Lunatica    07/08/2016    2 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
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BUONSALVE GENTE

Vi scrivo qui perchè ho un paio di cosae da dire e vorrei che le sapeste tutti.
Allora la prima è che purtoppo parto e non potro aggiornare fino al 2/3 Settembre, la seconda è che questa ff è quasi "finita". Vi spiego, ovviamente tutto questo "casino" non finisce con la fine del sesto anno, ma continua fino almeno alla battaglia, quindi volevo chiedervi un parere: meglio farlo tutto di seguito o dividere i due anni come poi sono divisi anche i libri e quindi iniziare un'altra long che è ovviamente legata a questa? 
FATEMI SAPERE COSA PENSATE PER FAVORE CHE SONO IN CRISI!
Poi volevo RINGRAZIARE CON TUTTO IL CUORE le persone che hanno recentemente messo questa storia tra le seguite/preferite/ricordate, vi adoro, e soprattutto un ringraziamento speciale a BeautyFly89 che ha recensito lo scorso capitolo, davvero grazie!
Sappiate che le recensioni sono ben accolte (negative, neutre e positive non fa differenza) dato che solo in quel modo posso sapere cosa pensate di questa "storia" cosa vi piace e cosa non vi piace e quindi migliorare il tutto. 
 
Alla prossima! 


 
 



 Trust me
 

La situazione ormai era la stessa da un mese. Non parlavo con i miei amici ma in compenso non mi lamentavo della compagnia che avevo. 
Ogni mattina Luna raggiungeva il tavolo dei Grifondoro per fare colazione con me e Neville, cosa che poi si ripeteva ad ogni pasto, e a volte anche Zabini si univa a noi. Lo stupore dei primi giorni era andato scemando e non ci ritrovavamo più tutti gli occhi puntati addosso. 
Era bello stare con Luna, era una ragazza meravigliosa, solare, sincera, incurante dei giudizi della gente e anche incredibilmente intelligente. Neville invece, anche se ancora timido e impacciato, aveva iniziato col tempo ad abituarsi e ad aprirsi molto di più. Era un ragazzo estremamente riservato, ma una volta che si conosceva meglio diventava una compagnia meravigliosa ed esilarante. 
Zabini invece aveva sempre un’aria quasi persa. A volte si incantava a fissare qualcuno ma era anche una persona con cui ci si poteva parlare di tutto, dalle cose più semplici a quelle più complesse. 
Era diventato una persona costante nella mia routine giornaliera e la cosa non mi dispiaceva per niente. 
Eppure ogni volta che incrociavo i miei tre amici sentivo lo stomaco annodarsi e un senso di abbandono impadronirsi di me. Era orribile vederli ridere e non sapere il perché, era orribile vedere Harry con il suo sguardo abbattuto e non poter andare da lui a confortarlo, era orribile vedere Hermione evitare in tutti i modi di guardarmi o avere un qualsiasi contatto con me ed era orribile vedere Ron che a volte sembrava volermi parlare e poi cambiare direzione come se rivolgermi la parola fosse la cosa più assurda del mondo. 
In compenso avevo ancora una persona dalla mia parte. 
Il giorno dopo del litigio avevo scritto a Fred, volevo essere io ad informarlo della situazione, non volevo che lo venisse a sapere da altre persone o che avesse la visione distorta di quello che era realmente successo. 
Gli raccontai tutto in una lettera tremendamente lunga e aspettai per giorni in preda all’ansia la sua risposta. 
Quando arrivò per poco non piansi. Era corta e andava dritta al punto:

 
Tutto molto interessante, ma mi vuoi dire quando sarà la prossima gita a Hosgmeade che non vedo l’ora di rivedere la mia ragazza?
P.S. Se Zabini cerca di allungare troppo le mani lo affatturo.
Fred

Purtroppo però non avevo ancora avuto l’occasione di rivederlo, quindi continuavamo a scambiarci delle lettere in cui gli raccontavo le novità di Hogwarts e lui mi raccontava le novità del mondo vero. 
A quanto sembrava l’infantile Fred Weasley non si curava di additare le persone senza conoscerle come invece facevano il suo fratello minore. 
Era un sereno pomeriggio di Aprile e mi stavo dirigendo verso il Campo per i soliti allenamenti settimanali quando vidi che erano già iniziati. 
Guardai confusa le persone intente ad allenarsi e vidi che un ragazzo che non conoscevo aveva preso il mio ruolo. 
Guardai verso gli spalti e vidi un’attenta Hermione fissarmi e scrutarmi in attesa di un mio passo falso. 
-Potter- urlai con tutto il fiato in gola ma nessuno parve sentirmi –Potter- urlai ancora più forte.
Vidi Ginny fermarsi e girarsi verso di me. Dopo di lei anche Katie e altri si fermarono in aria a guardarmi. 
Con la cosa dell’occhio vidi Hermione scattare in piedi e scendere di corsa per raggiungermi ma non me ne curai molto. 
-Harry James Potter- urlai ancora in preda alla rabbia e finalmente lo vidi fermarsi e girarsi a guardarmi. Iniziò a scendere con una lentezza che mi fece arrabbiare ancora di più e fu subito seguito da Ron e poi dal resto della squadra. 
-Cosa sta succedendo qui?- chiesi appena Harry Sono Un Cretino Potter posò i suoi preziosi piedi sulla terra ferma. 
-Ester che ci fai qui?- chiese però Ginny prima che il moro potesse aprire bocca e io la guardai confusa 
-Che vuol dire che ci faccio qui? Sono nella squadra- dissi ovvia 
Vidi la piccola Weasley guardarmi confusa e poi aprire la bocca incredula prima di incenerire con lo sguardo il Bambino Sopravvissuto. 
-Cos’è questa storia?- chiese al ragazzo in questione puntando le mani sui fianchi e iniziando a picchiettare nervosa il piede sul terreno, una perfetta imitazione della madre, pensai. 
Vidi Harry diventare paonazzo sotto lo sguardo omicida di Ginny e Ron spostarsi appena lontano dalla sorella. 
-Mi spiegate che sta succedendo?- chiesi alterata 
-Harry ci ha detto che ti eri ritirata dalla squadra- fu Katie a parlare
-E perché mai avrei dovuto farlo?- chiesi sbigottita guardando il mio vecchio migliore amica incredula. Aveva raccontato una menzogna per potermi sostituire. La mia vista gli dava davvero così fastidio? 
-Si ho mentito, ma questo non ha importanza, non voglio Ester nella squadra. Caso chiuso- disse semplicemente Harry 
-Scusami?- chiesi sbraitando –Il caso non è chiuso per niente. Non puoi decidere di buttarmi fuori da un giorno all’altro- urlai
-Si invece, sono il capitano, prendo io le decisioni- disse prima di voltarsi e darmi le spalle.
Di istinto gli afferrai il braccio per farlo girare verso di me ed in un secondo mi ritrovai la bacchetta di Hermione puntata addosso. La guardai incredula. Cosa pensava che volessi fare? Ucciderlo forse? 
-Lasciami- sibilò Harry e io obbedii sotto lo sguardo esterrefatto di chi stava guardando la scena 
-Abbassa la bacchetta Granger- disse una voce alle mie spalle. 
Mi girai e vidi Blaise puntare la sua bacchetta contro Hermione. 
La situazione mi stava decisamente sfuggendo di mano, non avrei mai voluto tutto questo. 
-Non prendo ordini da te Zabini- rispose Hermione continuando a puntare la sua bacchetta al mio petto. 
Mi girai piano verso Blaise e gli feci cenno di abbassare la bacchetta, lui dopo poco e con titubanza lo fece. Tornai a guardare Hermione dritta negli occhi e –Cosa vorresti fare?- chiedergli con aria di sfida 
-Allontanati da Harry- quasi sputò lei e io feci un passo nella sua direzione. 
Ero disarmata, non avevo la mia bacchetta con me e anche se non fosse stato così non le avrei torto neanche un capello. 
-Vattene, non sei più in squadra e non hai alcun diritto di stare qui- disse lei e vidi la sua mano iniziare a tremare appena. 
-Non avrei mai immaginato di vederti puntare la bacchetta contro di me- le dissi sincera in un sussurro ma lei non osò proferire parola. 
-Hermione- sussurrò Ginny sbalordita da quella situazione –abbassa la bacchetta, subito- 
Mi girai verso la piccola Weasley che si mise al mio fianco prima di –Voi tre state impazzendo. Ma vi rendete conto di cosa state facendo? Riprendetevi- disse lei con un tono di voce più sicuro. 
Si girò verso di me e mi sorrise appena –Andiamo Ester- disse e iniziò a dirigersi verso il castello. 
Rimasi per un attimo ferma, confusa da quella situazione, poi mi girai verso Harry e –Non finisce qui questa storia- dissi prima di seguire Ginny e Blaise e dirigermi verso il castello. 

Ero nell’ufficio della McGranitt accompagnata da Ginny Weasley e Blaise Zabini. 
La professoressa ci guardava torva, forse stupita dalla compagnia che avevo o perché non capiva cosa ci facessi lì. 
Infatti appena tornati al castello Ginny mi aveva quasi trascinata nell’ufficio della McGranitt senza neanche spiegarmi il perché. 
-A cosa devo questa visita?- chiese allora la professoressa dato che nessuno osava parlare. 
Ginny mi lanciò uno sguardo ma io non sapevo davvero cosa dire e allora parlò lei –Ester è appena stata espulsa dalla squadra- 
La professoressa ci guardò confusa e –Non credo di aver capito. Perché mai Potter dovrebbe espellere la migliore battitrice che abbiamo?- chiese indispettita 
Aprii la bocca per rispondere ma la piccola Weasley fu più veloce di me –Per faccende personali- rispose
-Faccende personali?- chiese la professoressa puntando il suo sguardo su di me 
-Ecco vede…- iniziai a parlare con voce incerta –Io e Potter abbiamo avuto un disguido che non ha a che fare con la squadra e credo che lui non mi voglia più come componente- 
La McGranitt scattò in piedi e –Per nessun motivo una faccenda personale deve, mai, interferire con la possibile vittoria del campionato. Non potrei sopportare che Sev…- la professoressa si bloccò di colpo e lanciò uno sguardo verso Zabini e parve ricomporsi. 
-Zabini, lei invece perché è qui?- chiese allora come se si fosse appena accorta della sua presenza nel suo ufficio
-Sono un testimone della vicenda- disse lui semplicemente alzando appena le spalle e guardandomi dubbioso e in imbarazzo. 
-Bene, signirina Burke lei è appena riammessa a tutti gli effetti in squadra, parlerò personalmente della faccenda a Potter- disse e ci congedò veloce. 
Una volta usciti dal suo ufficio il primo a parlare fu Blaise che –Però, è competitiva quella donna eh?- disse scatenando una risata da parte mia e anche di Ginny. 

Era ora di cena ormai e Ginny mi aveva tenuto compagnia tutto il giorno, era strano tornare a parlare con lei, strano ma anche meraviglioso. 
Si era scusata e aveva preteso che le raccontassi cosa era accaduto tra me e il magico trio. La cosa però che mi fece arrabbiare fu che lei mi disse che Ron le aveva raccontato che io avevo insultato i Weasley. 
Le avevo spiegato che non lo avrei mai fatto, per me loro erano come una famiglia, non avrei mai potuto insultare le persone che amavo più di me stessa. 
Ginny si diede più volte della stupida per averci creduto e io più volte le disse che era acqua passata e che ero davvero felice di riaverla al mio fianco, mi era mancata. 
Eravamo appena arrivate in Sala Grande e avevamo preso posto al nostro tavolo vicino a Neville quando anche Luna ci raggiunse. 
Iniziammo a parlare del più e del meno e Neville mi disse che quello che era successo poche ore prima al Campo ormai era di dominio pubblico. 
Non mi stupii di questo, a volte in quella scuola erano tutti più attenti ai pettegolezzi che alle materie, cosa che mi sorprendeva sempre. 
Dopo poco vidi Zabini alzarsi dal suo tavolo e camminare con la sua solita postura perfetta e a testa alta verso di noi. 
Si sedette vicino a me e dopo aver salutato tutti e fatto, con mio grande stupore, un occhiolino a Ginny inizio a mangiare con noi. 
Appena Luna iniziò a parlare di Nargilli, attirando l’attenzione di Neville e la curiosità di Ginny, Zabini si avvicinò e –Va tutto bene?- mi sussurrò all’orecchio e io mi limitai ad annuire appena.
-Zabini- lo richiamò Ginny –Lontano da lei, è fidanzata- disse seria 
Il ragazzo la guardò e dopo alcuni istanti iniziò a ridere di gusto attirando su di noi diversi sguardi curiosi –Fidati Weasley- disse continuando a ridere –Non ho alcun interesse in Ester- 
-Mi ritengo offesa nell’animo- dissi fingendomi ferita –Credevo che mi amassi- dissi portandomi le mani sul petto come se fossi stata ferita realmente e questo fece ridere ancora di più Zabini e anche gli altri tre 
-Oh sì, scherza pure Ester- disse Ginny una volta smesso di ridere –Sono sicura che Fred non ne sarebbe tanto divertito- disse scherzando 
Risi e mi girai verso Zabini e fingendomi seria dissi –Mi dispiace Blaise, il nostro amore è appena finito- dissi e risi accompagnata da tutti. 
All’improvviso però l’attenzione di Ginny si spostò altrove. Seguii la traiettoria del suo sguardo e vidi la professoressa McGranitt alzarsi dal tavolo dei professori e dirigersi verso il nostro tavolo. Ora la Sala era molto più silenziosa e tutti osservavano curiosi. 
La McGranitt arrivò davanti a Harry Potter, più smarrito che mai, lo guardò furiosa prima di –Signor Potter, gradirei sapere come ha osato espellere dalla mia squadra di Quidditch la migliore battitrice che abbiamo- dire con un tono abbastanza alto. 
Blaise mi diede una gomitata leggera e –Ora ci divertiamo- mi sussurrò all’orecchio con un ghigno malefico. 
Tornai a guardare Harry e lo vidi diventare paonazzo e provare a dire qualcosa ma senza nessun risultato. 
-Professoressa McGranitt- intervenne allora Hermione –Non credo che lei sia al corrente della situaz…-
-Non si preoccupi signorina Granger, la situazione la so alla perfezione, so anche che lei non ha esitato a puntare la bacchetta contro la signorina Burke- disse con una smorfia di disgusto e allora la strega abbassò lo sguardo, diventò rossa e serrò la bocca decisa di non intervenire più. 
-Non accetto un comportamento simile da parte degli alunni della mia Casa, se mai si dovesse ripetere non sarò indulgente con nessuno di voi- disse la professoressa prima di guardare di nuovo Harry e –Sia chiaro che la signorina Burke è riammessa in squadra ad effetto immediato-
-Ma…- provò a protestare Ron ma fu subito azzittito con un gesto della mano dalla McGranitt 
-Lei non ha alcun diritto di intromettersi nella discussione, a quanto mi risulta la signorina Burke è una risorsa migliore di lei- e così dicendo la donna girò le spalle al trio delle meraviglie e uscì decisa dalla Sala Grande lasciando i tre imbarazzati e mortificati sotto lo sguardo di tutta la Sala. 
-E’ stato meraviglioso- disse Blaise ridacchiando mentre tre paia di occhi mi lanciarono un’occhiata piena di risentimento e rabbia. 

-Basta ci rinuncio- disse esausta Ginny dopo appena mezz’ora passata sul libro di Difesa contro le Arti Oscure. 
Io la guardai divertita e –Che hai Ginny?- le chiesi mentre Zabini continuava a fare il suo tema di tre pergamene per Astronomia. 
-Non so più che scrivere!- disse rassegnata la rossa –Quel schiavista di Piton ci ha dato da fare un tema di cinque, ben cinque, pergamene sulle maledizioni senza perdono. Cosa posso scrivere oltre a “sono illegali e in modo o nell’altro ti fottono”- 
Blaise guardò divertito, forse per il linguaggio appena usato, la piccola Weasley e io risi divertita. 
Mi alzai sotto lo sguardo curioso di entrambi diretta a cercare un libro preciso tra gli immensi scaffali della Biblioteca di Hogwarts. 
Una volta trovato il libro che cercato “Maledizioni Mortali” tornai al tavolo in cui noi tre stavamo studiando e lo porsi a Ginny.
Lei lo afferrò e –Cosa ci dovrei fare?- chiese confusa
-Il tuo tema, è quello che ho usato io l’anno scorso. Nessuno lo usa perché pochi capiscono che parla esclusivamente delle Maledizioni Senza Perdono senza però usare queste parole nel titolo. Questo libro mi ha fatto prendere un bel Eccezionale- dissi divertita. 
Lei mi guardò come se le avessi appena regalato qualcosa di estremamente raro e senza indugiare oltre iniziò a leggere e ricopiare alcune parti del libro. 
-Ester senti non è che…- iniziò Blaise ma io lo zittii alzando una mano in aria e –No, non ti farò copiare il mio tema di Astronomia, cavatela da solo Zabini- 
Lui storse la bocca offeso e tornò a scrivere sulla sua pergamena dopo aver imprecato contro Merlino per aver inventato quell’inutile materia. 
Io invece tornai a dedicarmi a Trasfigurazione, materia in cui avevo più difficoltà rispetto alle altre. La mia mente non poté evitare di pensare ad Hermione, era infatti lei che, di solito, mi aiutava a comprendere ciò che da sola non riuscivo a capire, era lei che riusciva a farmi risultare facili anche le cose che a prima vista sembravano impossibile da comprendere. 
Sospirai.
Ogni angolo o cosa di quel castello mi faceva ricordare i miei amici, le tre persone che in quei sei anni mi erano sempre stati vicino. Chiusi il libro seccata ripromettendomi che avrei fatto quel dannato tema più tardi e presi il libro di Aritmanzia. 
Quella materia mi aveva sempre affascinata, neanche io sapevo il perché, ma mi veniva abbastanza facile studiarla. Forse perché in qualche modo ricordava la matematica babbana, materia in cui, nei pochi anni che avevo frequentato una scuola babbana, eccellevo. 
Dopo dieci minuti, dopo aver finito tutti i compiti assegnati tornai su Trasfigurazione. La teoria era facile, la pratica però era di tutt’altro discorso. 
Presi la mia bacchetta in mano e la puntai contro la piuma che avevo usato finoa pochi secondi prima. 
Mi concentrai e cercai, con un incantesimo non verbale, di trasformarla in qualcosa di vivente, un uccello, un verme, un coniglio, qualsiasi cosa sarebbe andata bene. Quella dannatissima piuma però non accennava a voler cambiare le sue sembianze e si limitava a vibrare per qualche secondo per poi tornare immobile sul banco. 
-Stai sbagliando- disse ad un certo punto Blaise distraendomi dalla mia missione.
Lo guardai torva e –Provaci tu se sei tanto bravo allora- dissi indispettita 
Lui ghignò divertito e puntò la sua bacchetta contro la mia piuma. Chiuse gli occhi, probabilmente per concentrarsi meglio, e dopo pochi secondi al posto della mia piuma apparve un piccolo pettirosso. Lui mi guardò soddisfatto di sé dopo che il piccolo uccellino ebbe cinguettato un paio di volte lo fece tornare in una piuma. 
Alzai gli occhi al cielo mentre Ginny era troppo occupata col suo tema e sembrò non accorgersi di nulla. 
Blaise lanciò un veloce sguardo alla rossa, come per assicurarsi di non avere la sua attenzione, e poi mi fece un cenno con la testa come a dire “Devo parlarti”. 
Così, titubante mi alzai e mi diressi verso uno dei tanti scaffali fingendo di cercare un libro, poco dopo sentii arrivare Blaise alle mie spalle. 
Mi girai per guardarlo torvo e –Abbiamo poco tempo, che succede?- 
-Si tratta di Draco. Pensa di esserci riuscito. Non so cosa intendesse dire, ma mi ha detto di dirti queste esatte parole “L’ho aggiustato”- disse lui tranquillo prima di tornare al suo posto per non destare sospetti da parte di Ginny.
Zabini forse non sapeva cosa volevano dire quelle parole, ma io invece lo sapevo fin troppo bene. 
Sentii il mio cuore iniziare a battere più velocemente e il mio respiro farsi più veloce. Stavo avendo un attacco di panico?
Il mio cervello iniziò ad elaborare la notizia e a decidere cosa fare in tempi velocissimi: dovevo parlare con Silente il prima possibile, lui doveva sapere che il momento di attivare le difese estreme al castello ed aumentare i membri dell’Ordine della Fenice a guardia del castello; dovevo parlare con Severus e prepararlo perché, ne ero sicura, Malfoy non glielo avrebbe mai detto; dovevo attivare il piano che avevo concordato con Silente per tenere d’occhio i miei amici in caso…
I miei pensieri si interruppero, neanche nella mia mente potevo accettare l’idea che Silente poteva morire nel giro di pochi giorni. 
Tornai a pensare all’incantesimo che avrei dovuto lanciare ad uno dei miei migliori amici, ma come?
Silente in persona mi aveva insegnato come lanciare un incantesimo di localizzazione permanente su qualcuno ed uno dei requisiti essenziali era quello di trovarsi a meno di mezzo metro dalla persona che si desiderava localizzare. 
Sarebbe stato facile farlo fino a un mese prima, ma ora in nessun modo avrei potuto avvicinare così tanto un componente del trio. 
Iniziai a farmi prendere dal panico, se non ci fossi riuscita tutto quello che avevo fatto nel corso dell’anno sarebbe andato perso per sempre. 
Scossi la testa come a cacciare quel pensiero e iniziai a prendere respiri profondi per cercare di calmarmi e tornare da Blaise e Ginny senza destare nessun sospetto.
Ce l’avrei fatta, in qualche modo, senza sapere ancora come, ma ce l’avrei fatta. Fu continuandomi a ripere che sarebbe andato tutto bene che tornai a sedermi a fianco di Ginny, ancora intenta a fare il suo tema, e di fronte a Blaise che mi guardò incerto prima di riprendere un libro in mano. 


La cena in Sala Grande era appena finita. 
Fu difficile liberarsi di Neville, Luna, Ginny, che ormai sembrava volermi dimostrare in ogni modo che si era pentita di non aver preso subito le mie parti, e di Blaise che sembrava sempre più incuriosito dalla reazione alle sue parole riguardo al piano di Malfoy. 
Una volta tornata nella mia sala comune però, dove Blaise e Luna non potevano entrare e Ginny venne chiamata da alcune grifondoro del suo anno, dissi a Neville di aver lasciato un mio libro in Sala Grande e uscii veloce da lì. 
Una volta trovatami nel corridoio del settimo piano presi un profondo respiro e iniziai a dirigermi verso l’ufficio del preside, il coprifuoco ancora non era scattato quindi non mi curai di rendermi invisibile. 
Una volta arrivata davanti all’ufficio del preside mi ricordai che io la parola d’ordine proprio non la sapevo Così iniziai a dire qualsiasi cosa mi venisse in mente davanti a quel Gargoyle che sembrava guardarmi curioso. 
-Cioccorane?- chiesi sentendomi leggermente stupida ma poi –No, troppo scontato, giusto- 
Ci pensai meglio e –Bolle Bollenti allora, no neanche, Ananas canditi, no? Sicuro? Va bene, allora Bacchette di Liquirizia, Calderotti, Pallini acidi…- guardai contrariata il Gargoyle prima di sbattere un piede a terra e –Dai fammi entrare per la miseria!- dire a voce alta, ma lui non accennava a muoversi. 
Allora iniziai ad elencare tutti i dolci che mi passavano per la testa senza neanche prendere un respiro -Rospi alla menta, Piperille, Bolle bollenti, no l’ho già detti, Topoghiacci, Gelatine tutti i gusti più uno, Zuccotti di Zucca, Scarafaggi a groppolo, oppure…- ma con mia immensa sorpresa il Gargoyle si spostò. 
-Davvero?- dissi scuotendo la testa –Scarafaggi a groppolo?- come se lui potesse darmi conferma. 
Ma poi all’improvviso mi tornò in mente per quale motivo mi trovavo lì e senza esitare oltre salii veloce le scale. 
Bussai alla porta dell’ufficio e sentii la voce di Silente invitarmi ad entrare. Lui non parve sorpreso di vedermi, come se mi stesse aspettando, come se sapesse cosa ero venuta a dirgli. 
-Professore- dissi col fiatone –Malfoy… ce l’ha fatta, è pronto- lui annuì sereno e mi invitò a sedermi. 
Io lo feci e tornai a guardare il Preside che si riempì una tazza di thè e poi guardandomi disse –Ne vuoi?- io scossi la testa, perché era così calmo? Come faceva a sembrare sempre così tranquillo? 
Io ero in agitazione da ore mentre lui sembrava non aver capito cosa gli avessi appena detto. 
-Preside- presi quindi parola –Malfoy ha…-
-Ho capito Ester,- disse lui guardandomi e sorridendo appena –Malfoy è riuscito ad aggiustare l’armadio, c’era da aspettarselo dato che io stesso gli ho dato il mezzo per riuscirci- disse prima di sorseggiare il suo thé caldo. 
-E’ giunto il momento che tutti temevamo mia cara- disse poi lui sospirando –E temo di doverti dire delle cose prima di non averne più l’opportunità- 
Io lo guardai confusa e sentii un groppo alla gola, mi stava forse dicendo addio? Mi stava forse dicendo che non avrei più potuto contare sulle sue frasi senza senso che però alla fine, una volta capite, mi davano le risposte che mi servivano? 
No, non ero pronta. Il mondo non era pronto a perdere Albus Percival Wulfric Brian Silente, non ora che la guerra stava davvero iniziando. 
-Professore…- provai a parlare ma la mia voce uscì debole e spezzata. Sentii i miei occhi inumidirsi e strinsi le labbra per cercare in tutti i modi di trattenere le lacrime. 
-No Ester no- sussurrò il preside e appoggiò la sua mano sulla mia che era sulla sua cattedra –Non ce n’è bisogno, ho vissuto una vita talmente piena da poter dire di averne vissuto mille. Ho fatto i miei errori e ho anche cercato di rimediare. Ho avuto il tempo di vivere a pieno e l’unica cosa che posso dire ora è che aspetto la morte come una vecchia amica, in trepidante attesa di sapere quali nuove avventure mi riserva- 
Il suo discorso, che forse voleva tranquillizzarmi, mi buttò ancora più nell’angoscia. 
Cosa avrei fatto io senza la sua protezione? Che fine avrei fatto? A questo il vecchio preside proprio non ci pensava? 
-Ora dobbiamo parlare di cose serie- disse come se la sua morte non fosse un argomento fin troppo serio –Allora, come già sai ho passato quest’anno a far capire ad Haary delle cose su Voldemort, nonostante tu non debba sapere cosa nello specifico ho bisogno che tu faccia quell’incantesimo di localizzazione su di lui, o su Hermione o Ron, è di vitale importanza che tu sappia sempre dove si trovano, devi essere pronta ad intervenire nel caso in cui fossero in pericolo- 
Lo fissai e capii. Capii che il mio compito era quello di difendere Harry, solo quello, a costo della mia vita, e lo avrei fatto, ma la consapevolezza che Silente non si preoccupava minimamente di che orribile fine avrei potuto fare mi faceva male. Capii di essere una pedina della scacchiera, una di quelle sacrificabili. 
-Non è come pensi Ester- disse lui scuotendo sconsolato la testa –Ho pensato anche a te- disse come se mi avesse letto nella mente. 
-Se non tenessi a te ti avrei buttato nella gabbia dei leoni senza alcuna preparazione, eppure non l’ho fatto. Inoltre quando la guerra sarà finita e tu sarai viva, perché ne sono certo che sarà così, avrai due persone pronte a giurare davanti a tutto il mondo la tua innocenza- 
-Chi?- chiesi di getto senza riuscire a trattenermi 
-Non è importante chi, sappi solo che sono due persone sicure, persone di cui io mi fido, persone giuste che capiranno quale sarà il momento per farsi avanti e difenderti. Fidati di me Ester, ma soprattutto fidati di Severus. Sarà l’unico che potrà aiutarti quando io non ci sarò più- e poi abbassò lo sguardo e io di nuovo lottai per trattenere le mie lacrime. 
-Professore- sussurrai con voce tremante –Io mi fido di lei e farò di tutto per mantenere la parola data.- lui mi sorrise appena e –Non sottovalutarti mai mia cara Ester, mai- mi disse guardandomi negli occhi.
Lo fissai negli occhi, quegli occhi azzurri capaci di farti credere in tutto e quando sentii le lacrime iniziare a scivolare calde sulle mie guance uscii da quell’ufficio che iniziava a sembrarmi troppo piccolo e corsi verso una meta anche a me sconosciuta. 






  
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