-Hermione come mai ci hai messo tutto questo tempo?- mi chiese Ginny
-La Parkinson mi ha trattenuto… ma sto bene  Gin- sorrisi
Aprì la confezione che conteneva il mio dolcetto e cominciai a mangiarlo mentre pensavo alla mia conversazione con Malfoy sembrava diverso, era triste, il suo sguardo si perdeva nel vuoto e i suoi occhi color nebbia erano più spenti del solito, l’unica volta che lo avevo guardato negli occhi è stato al terzo anno quando gli ho tirato quel pugno sul naso e l’ho fatto scappare con tutto il viso sporco di sangue, mi sono sentita in colpa per giorni a causa di quel pugno gli si sarà rotto il naso per colpa mia anche se lui non si è mai sentito in colpa quando mi insultava.
Il viaggio durò più del solito secondo me,  Luna e Ginny avevano cominciato a parlare di quelle cose strane che prima vedeva solo Luna  e che adesso la maggior parte della popolazione magica vede, ma io ero concentrata a leggere un libro babbano “Alice nel paese delle Meraviglie” uno dei miei romanzi preferiti.
Scese dal treno ci siamo dirette verso la scuola con la carrozza e con noi c’era anche Neville, che come me aveva deciso di concludere per bene l’ultimo anno di Hogwarts.
-Sai Ginny,  io e Luna a Natale andremo a New York perché non venite pure tu ed Harry? E tu Hermione vuoi venire?-
- E’ un’ottima idea Neville , lo chiederò ad Harry via Gufo- rispose la piccola Weasley
-Beh ecco io non lo so… se starete a coppia io mi sentirei di troppo… quindi Neville per il momento non ti prometto niente vi farò sapere-
-Come vuoi Herm- rispose Luna sorridendomi
Finalmente ad Hogwarts !
Mi ritrovai a pensare quando quel meraviglioso posto era davanti ai miei occhi, la guerra lo aveva distrutto ma ora era come nuovo, se non fosse stato per la magia quest’anno la scuola sarebbe rimasta chiusa, ma grazie all’aiuto di una quindicina di alunni e i professori rimasti in tre giorni siamo riusciti a rimetterla su.
Entrati nella Sala Grande, io, Ginny e Neville prendemmo posto nel tavolo Grifondoro mentre Luna andò al tavolo dei Corvonero, ascoltammo attentamente il discorso della McGranitt che ricordava a tutti che la guerra è finita e che ora dobbiamo essere una famiglia unita e che non ci devono essere dei dibattiti tra le case della scuola, disse anche che alcuni figli di Mangiamorte sono cambiati e che hanno deciso di non essere come i loro genitori che hanno sbagliato, ma erano pronti a chiedere scusa a tutti i ragazzi che hanno combattuto la guerra magica e che per colpa dei loro genitori hanno perso degli amici, dei parenti e persone care, per concludere disse che un ragazzo Serpeverde voleva dire due parole da parte di tutti i suoi amici. Il ragazzo dai capelli biondo platino si alza dal suo tavolo e a testa bassa si dirige verso la professoressa che gli fa posto accanto a lei e lo incoraggia con un sorriso.
-Salve a tutti, io sono Draco Malfoy e i miei genitori erano dei Mangiamorte come me- abbassa la testa forse sentendosi umiliato dalle vocine che giravano per la sala, prese coraggio  e ricominciò –Io sono qui a fare questo discorso perché mi sento in dovere di farlo. La guerra mi ha cambiato come ha cambiato molti dei miei amici e forse prima non avrei mai fatto questa specie di discorso, abbiamo deciso di porgere le scuse a tutti i ragazzi che hanno combattuto la guerra magica perché i nostri genitori non sono stati in grado di scegliere  tra il bene e il male, e credendo di farcela ad avere potere hanno scelto il male e se non l’avessero fatto ora non sarei qui a parlarvi, ma io personalmente volevo chiedere scusa ad una ragazza Grifondoro che ha combattuto , volevo chiedere scusa a Hermione Granger che per colpa di mia zia Bellatrix ha con ha subito delle torture e le volevo chiedere scusa per tutte le volte che mi sono comportato male con lei.- mi aveva chiesto scusa, mi stava guardando con quelle due iridi argentate, era difficile per lui fare questo lo notavo dal suo sguardo ma si stava sforzando di rimanere serio. Il suo discorso era concluso e si stava dirigendo al suo tavolo, dovevo rispondergli e anche se un po’ in imbarazzo cominciai ad applaudire e tutti mi seguriono, lui si girò verso di me e mi sorrise, era un sorriso sincero e io ricambiai con un altro dolce sorriso.