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Autore: daimler    07/08/2016    12 recensioni
La storia di Natsu e Lucy due "amici" che si sopportano a stento solo per il bene dei loro amici in comune.
Una serie di eventi però li porterà a vivere a stretto contatto, contro la propria volontà, affrontando momenti di vita quotidiana, qualche avventura e forti emozioni inaspettate.
Questa è una storia che parla d'amore e di come a volte gli opposti si attraggono creando un bel po' di scompiglio!
[Nalu]
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-L'inizio della fine-

(seconda parte)



-Lucy:

~Sento dei tonfi, come dei colpi in lontananza ma il sonno di cui sono ancora preda me li fa percepire come suoni ovattati dalla fioca potenzialità e sopratutto al momento dallo scarso interesse. Arriccio il naso ad occhi chiusi lamentando qualche mugugno, ora ci si mette anche Plue ad abbaiare come un forsennato e sollevando solo una palpebra riesco a mettere a fuoco con notevole difficoltà i numeretti digitali della sveglia posta sul comodino accanto.
Sono appena le quattro del mattino e sbiascicando con la lingua impastata un: -Plue accuccia- mi metto supina pronta a riaddormentarmi seduta stante ma allungando un palmo verso la parte sinistra del letto qualcosa mi fa allarmare a tal punto da sbarrare gli occhi.
Non mi serve osservare il punto del materasso dove la mano sta tastando per capire di cosa si tratta, nonostante il rincoglionimento dovuto al sonno sono più che convita che questa parte di letto sia totalmente... fradicia?!
Mi sollevo con il busto, la vista ostacolata dalla penombra mi conferma comunque di ciò e faccio appena in tempo a formulare un: -Ma che...- interrogativo e sollevare gli occhi verso il soffitto che gronda acqua prima che il frastuono della mia porta d'ingresso fatta a pezzi mi faccia sobbalzare impaurita.
-Lucy!- mi sento chiamare mentre un rumore di passi frettolosi aumenta di vigore intensificandosi ad ogni metro che separa la mia stanza dall' ingresso.
Attonita e con lembi di lenzuolo stritolati tra le dita  mi  ritrovo davanti una figura dai contorni appena visibili a causa del buio, ma solo quando in un gesto veloce preme l'interruttore, accendendo la luce, che ne metto a fuoco la persona.
-Cana?- domando sbigottita.
Con tanto di uniforme da pompiere ed elmo protettivo sotto braccio, una delle mie care amiche sembra osservarmi un momento perplessa, poi stende le labbra in un sorriso -Sono più di dieci minuti che proviamo a bussare alla tua porta!- mi rimprovera, dalla voce trapela sollievo ma l'istante dopo ammicca  -Ieri al matrimonio ci hai dato dentro con l'alcool per avere un sonno così pesante, eh?- insinua in una ridente smorfia di bocca.
-Abbiamo dovuto buttare giù la porta!- continua, così divertita dal momento da tralasciare la spiegazione della sua presenza in casa mia, a quest'ora del mattino.
-Cana ma che diavolo?- domando in un rantolo.
-Ah niente di che... Natsu ha semplicemente allagato il suo appartamento- mi informa svolazzando una mano mentre la mia faccia si deforma in un espressione esasperata, mi spalmo una mano sulla viso scuotendo il capo miserabilmente -Ma si può essere così idioti?- mugugno a fior di labbra.
-Lu ecco ...- mi richiama Cana, scostando il palmo che me ne impedisce la visione le sorrido serena una volta messa a fuoco.
-Come puoi vedere io sto benissimo!-  la tranquillizzo -Sistemerò questo macello più tardi- continuo indicando con l'indice l'acquitrino innaturale che staziona accanto a me -Ora se non ti dispiace sto morendo di sonno e vorrei davvero ritornare a dormire, non preoccuparti per la porta, me la farò ripagare da Dragneel-  concludo ignorando quella smorfia contraria sul suo viso quando ritorno a stendermi su un fianco con un cuscino tra le braccia, insomma chi se ne frega di quell'idiota, può sempre farsi ospitare da suo fratello.
Ma l'avventata presenza di Cana accanto a me impedisce la mia dormita, afferrandomi per un polso mi costringe a sollevarmi dal letto trascinandomi con se -Non hai capito Lu, è meglio uscire di qui, potrebbe essere pericoloso- mi informa con un tono di voce insolitamente serio per lei che mi fa deglutire e seguirla in silenzio, Plue ci affianca, percorrendo il corridoio e varcando la soglia dell'ingresso ci ritroviamo in un pianerottolo affollato: un sali scendi di pompieri  per le scale crea una gran bella confusione e frastornata cerco spiegazioni nel volto di Cana.
-Ti spiegherà tutto papà- mi risponde difronte a quelle rughe di frustrazione che mi corrugano la fronte, un sorriso che sa di conforto le spicca sul volto nel posarmi una mano sulla spalla stringendomela fino ad immergere le dita nella pelle -Vedrai si sistemerà tutto- soffia piegando il capo di lato e in quegli occhi dai riflessi di malva leggo ancora una volta... conforto.
Perché Cana cerca di sollevarmi?
Sto per chiederglielo quando la voce di quell'idiota mi giunge all'orecchie facendomi voltare a rallentatore -Dragneel- sibilo in un ringhio sommesso come se l' entità di un demone avesse appena preso possesso del mio corpo.
Gildart Clive è accanto a lui, sembra gesticolare e spiegargli qualcosa dalla notevole importanza nell'avvicinarsi verso di noi, Natsu annuisce rispondendo con dei flebili:  -si-
E' vestito ancora del completo, a parte il gilet e stivali di gomma ai piedi, tra le braccia tiene stretta quella palla di pelo blu del suo gattaccio.
E per la precisione io odio i gatti, preferisco i cani.
Avanzo vero di loro a pugni stretti -Ma dico si può essere così imbecilli!?- inveisco senza complimenti riempiendomi gli occhi della visione corrucciata di Natsu.
-E' stato un incidente- risponde in un sibilo piuttosto piccato facendomi inarcare un sopracciglio scettica.
-Salve Lu-
La mia espressione di addolcisce di colpo e voltandomi verso il padre di Cana un sorriso appare sincero sulle labbra -Salve capitano Clive- lo saluto radiosa e gentile -Scusami ma la situazione mi ha momentaneamente reso scortese- mi scuso stringendomi nelle spalle a quel: -Non ti preoccupare- rivoltandomi verso Dragneel in tempo nel vederlo roteare gli occhi mentre la mia faccia ritorna ad accartocciarsi nel totale scetticismo.
-Avevo bevuto un po' troppo ok? Mi sono addormentato in attesa che la vasca si riempisse e..  è stato un incidente!- sbotta difronte al mio silenzio inquisitore durato giusto il tempo nel registrare cosa mi ha appena detto prima che un: -Bah!- mi esca strozzato dalla gola.
Ha dimenticato per tutta la notte i rubinetti aperti! Dio ma come si fa?!
Intanto Cana si avvicina a noi -Eilà Natsu! Ieri al matrimonio girava voce che tu fossi gay- esordisce in una risata sghemba facendo tramutare la faccia di Natsu in una maschera di stupore, almeno un istante, prima che l'esatta illuminazione lo colga osservandomi poi torvo.
Un: -Ora è tutto chiaro- è chiaramente deducibile dall'espressione contrita del suo volto trovando certezza nel mio sguardo colpevole, mentre la risata gracchiata della nostra amica continua ad alleggiare intorno a noi.
Ho l'impressione che Cana si stia divertendo un mondo questa notte.
-Natsu, Lucy- Gildart si schiarisce la voce in modo da richiamarci entrambi -La situazione è più grave di quanto pensiate, l'appartamento di Natsu è totalmente inagibile, l'allagamento ha causato danni al di sotto della pavimentazione e le tubature non hanno retto alla pressione creando un vero collasso alla conduttura fognaria- ci spiega rivolgendo lo sguardo dall'uno all'altro come se la cosa a me importasse, è l'appartamento di Dragneel ad essere inagibile no?
Incrocio le braccia al petto quando una strana sensazione mi assale, voltandomi noto da parte di quel gruppetto di pompieri poco distanti da noi risatine e sguardi compiaciuti nei mei confronti, senza capirne il motivo a primo acchito, ma quando quello di destra ammicca in mia direzione in un eloquente sguardo di apprezzamento verso il mio sedere comprendo in pieno, in un sussulto infastidito conficco le unghia tra i lembi della canottiera tirandoli più in basso possibile mentre il rossore mi invade le guance.
Sono al limite della sopportazione, voglio tornare a casa mia!
-Dovrei fare ancora accurati controlli ma sono più che sicuro che l'acqua sia andata ad infiltrarsi oltre le mura fino a impregnare anche il soffitto dell'appartamento locato esattamente sotto-  continua Gildart cercando conferme in un incrocio di sguardi con Cana.
-Dal soffitto di Lucy grondava acqua- risponde infatti  dando pienamente ragione all'ipotesi del Clive.
-Ragazzi mi dispiace ma sono costretto a mettere i sigilli ai vostri appartamenti per tre settimane, il tempo per rimetterli in sesto e agibili entrambi- sentenzia Gildart creando in me uno spasmo violento di sorpresa, Natsu si limita a masticare un silenzioso :- Merda- tra i denti prima di passarsi una mano sul volto dalla frustrazione.
Gildart fa per voltarsi e avanzare ma repentina lo blocco raggiungendolo in una sola falcata -Aspetta cosa c'entra il mio appartamento?! insomma è quello di Dragneel ad essere inagibile no?- urlacchio concitata indicando con le dita Natsu ma Gildart scuote il capo -Lucy anche il tuo lo è, il soffitto del tuo appartamento forse potrebbe cedere e io non posso rischiare una cosa del genere- mi spiega con pazienza difronte alle mie sciocche e continue potreste.
-Ma non è detto! Gildart ti prego non p..- insisto almeno finché il suo : -Lucy!- sbottato in un ringhio severo mi blocca sul posto.
-Non lo permetterei a chiunque, a maggior ragione a una amica di mia figlia, c'è la tua vita di mezzo- mi sgrida con severità facendomi sentire un po' stupida, mi stringo nelle spalle stringendomi in un abbraccio solitario.
-Puoi entrare a prendere il giusto necessario velocemente, dopo che avrai finito metterò i sigilli alla porta e nessuno potrà più entrarvi-  lo sguardo di Gildart si addolcisce e stringendomi una spalla mi regala un sorriso rincuorante -Vedrai tre settimane passano in fretta- soffia prima di lasciarmi immersa nel totale smarrimento... e ora dove diavolo andrò?
 

***


Mi guardo intorno in silenzio stringendo con un braccio solo la scatola di cartone contente i miei pochi effetti personali contro al petto, con l'altra mano stringo contemporaneamente  il manico del trolley e il guinzaglio di Plue, che curioso di questo luogo a lui sconosciuto, volta il testone da sinistra a destra.
-Cana sicura che non è un problema?- mormoro con una punta di disagio nel varcare la soglia dell'appartamento della mia amica, lei mi sorride radiosa prima di chiudere la porta a doppia mandata e posare le chiavi su una mensolina accanto -Non dire cavolate bionda- mi apostrofa indicandomi poi un angolo della stanza dove posare il tutto.
-Non potevo di certo lasciarti in mezzo a una strada nel cuore della notte!- mi rimbrotta togliendo dal divano quel cartone della pizza, sbatacchiando poi qualche cuscino  -E ti ho già detto che puoi  restare qui anche per le tre settimane necessarie-  mi ripete ancora una volta corrucciandosi difronte a quel mio diniego.
-Non vorrei approfittarne troppo- insisto accasciandomi sul divano in modo stanco.
In realtà mi farebbe davvero comodo dato che non ho la minima idea di dove andare: i miei stanno a sei ore da qui e pagarmi un motel per ben tre settimane non se ne parla  dato le mie finanze non proprie rosee, sono una specializzanda in pediatria e per me è già uno sforzo pagare 500 jewels di affitto, tra l'altro già sborsati questo mese.
-Lucy- sibila lei stringendo i pugni sui fianchi nell'osservarmi severa.
L'offerta è  allettante e per Cana non sembra davvero un problema, ma quando sto per sorriderle e cedere difronte alla sua cortesia, l'improvvisa apparsa di un uomo a torso nudo e boxer spuntato dal nulla nei pressi del salotto mi fa sobbalzare ed emettere una sorta di: -Oh mio Dio!- in un gridolino soffocato.
Non sembra nemmeno aver notato le nostre presenze e dandosi una grattatina sul sedere si avvia verso l'angolo cottura, aprire il frigo e tirarne fuori una birra, si una birra a quest'ora del mattino! Stappata con tanto di arcata dentale inferiore e bevuta a canna tutta d'un fiato.
-Cana ma chi diavolo è?- rantolo con voce strozzata scollando gli occhi da lui con fatica dato lo shock, per rivolgerli a lei e trovarla maliziosamente ridente.
-Bacchus- risponde soltanto continuando a fissarlo morbosamente, si mordicchia un labbro quando con gli occhi indugia sui suoi pettorali scolpiti.
Spaesata ritorno a guardarlo meglio, aspetta un momento dov'è che l'ho già visto?
Capelli neri, tattoo tribali... -Il batterista dei Metallicana?- domando sorpresa tentando un tono di voce bassa, Cana mi ghigna in risposta e il mio: -E' da quando ti frequenti con lui? Non ne sapevo nulla!-  esce spontaneo dalla gola.
-Da ieri sera, l'ho conosciuto al matrimonio- replica perplessa scrollando le spalle e sollevando i palmi con ovvietà facendomi sgranare appena gli occhi.
-E che ci fa  ancora a casa tua?-
-Eravamo insieme qui a casa quando papà mi ha chiamato informandomi di qualche problema nel tuo palazzo, sono corsa immediatamente ma non mi andava di sbatterlo fuori... non mi sembrava carino ecco- soffia scontrando gli indici tra loro in un velato imbarazzo.
-Eravamo nel bel mezzo del divert...- aggiunge poi in un sorriso sognante, interrotta dal mio -Ho afferrato il concetto-  a mascella serrata e palmo aperto a mo' di ALT!
-Eih cucciola sei tornata- la voce arrochita di questo Bacchus si frappone tra le nostre chiacchiere come le sue dita, che ingarbugliate tra la chioma cioccolato di Cana le lasciano una dolce coccola sul capo, guadagnandosi comunque una mia occhiata diffidente.
Si tratta sempre di una delle mie più care amiche e lui di un mezzo sconosciuto!
Finalmente l'energumeno tatuato e capellone sembra accorgersi della mia attenzione, ci guardiamo per lunghi istanti negli occhi prima che con la bottiglia di birra mi indichi -Tu sei quella a cui Natsu ha scavallato il palco ieri, al matrimonio di Gajeel?-  esordisce facendomi roteare gli occhi al cielo in mugugno lamentoso, Cana farfuglia un: -Emm Bac, andiamo a letto- trascinandoselo con se verso la stanza.
-Lucy chiama in qualsiasi momento se ti serve qualcosa!- urla e prima di scomparire dietro l'angolo del corridoio, ingabbiata tra le braccia di Bacchus, reclina il collo regalandomi un sorriso.
Sorridente le mimo un: -Grazie- a fior di labbra poi le luci si spengono e buttandomi di schiena mi stendo sul divano stringendomi un cuscinetto  tra le braccia.
Plue sonnecchia già alla grande e io non posso fare a meno di sentirmi in debito con Cana e non solo per l'ospitalità: ha mollato nel bel mezzo di un rapporto un uomo nel suo letto pur di correre in mio soccorso.
Un uomo conosciuto meno di dodici ore fa, penso roteando gli occhi verso il soffitto, ma chi sono io per giudicare? Il mio è tutto un altro modo di pensare riguardo a queste questioni e Cana, be Cana è fatta così è ciò non cambia di certo il mio affetto per lei.
Chiudo gli occhi forzandomi il sonno nonostante l'ansia e la frustrazione continuano ad assillarmi come un tarlo conficcato nel cervello, almeno ci provo a dormire se non fosse per quella improvvisa serie di colpi scanditi in un ritmo preciso che sembrano giungere dalla stanza da letto.
Sbarro gli occhi di scatto, sembra qualcosa che sbatte come... come la testiera del letto! Una smorfia esasperata e semi disgustata appare sul mio volto, questa notte sembra non finire mai e spalmandomi  il cuscino sulla faccia comprimo il tutto nel vano tentativo di rendermi sorda a quella sequela di ansiti e grugniti dall'intensità sempre più incalzante.
Ma è sopratutto quel: -WILD!WILD!WILD BABY!- urlato chiaramente da Bacchus che mi fa sollevare dal divano e scuotere il capo con forza, non ce la faccio... ho bisogno di una boccata d'aria.
 

Una leggera brezza soffia spostandomi qualche ciocca bionda davanti a gli occhi, con le dita le rinvio dietro l'orecchio sistemandomi meglio contro la parete dell'edificio, è qui, sul piccolo balcone che da proprio sul mare, che mi sono rifugiata, rannicchiandomi su me stessa con il viso infossato tra braccia e ginocchia strette al petto.
Mi piace questo posto, la casa di Cana si trova a qualche passo dalla spiaggia e devo dire che a quest'ora del mattino il panorama è mozzafiato: il sole sta per sorgere inondando di luce acqua e sabbia, dagli scogli s'intravedono già i primi riflessi di un nuovo giorno che nasce e io me ne sto qui nel totale silenzio di questo momento, scandito solo dallo stridio di qualche gabbiano.
Sono terribilmente stanca e tutta la frustrazione accumulata nelle ultime ore sembra venire fuori adesso sotto forma di qualche lacrima rotolata giù, fino a rigarmi una guancia ma prontamente scacciate vie a suon di polpastrelli, insomma che sarà mai!? Dragneel ha solo allagato il suo appartamento rendendo inagibile anche il mio  e se non voglio ammattire e passare notti in bianco a causa del nuovo arrapatissimo fidanzato di Cana, so già che mi converrà dormire su qualche brandina direttamente in ospedale...
Argh stupido Dragneel!!
E niente la frustrazione ritorna e io sospiro cacciando fuori lo smartphone dalla tasca dei pantaloni a tuta, scorro con le dita fino ad aprire What's up andando poi a finire nella schermata delle conversazioni con Levy, osservo per qualche minuto buono il display mordicchiandomi un pollice ma poi scuotendo il capo chiudo tutto velocemente.
Non posso infastidirla proprio durante la sua prima notte di nozze solo perché al momento mi sento sola! Ma sussulto quando è proprio di Levy la chiamata in arrivo che fa vibrare lo smarthphone ancora nel palmo della mia mano.
-Pronto?- domando stupita e perplessa, allargando un sorriso nel sentire la voce di Levy dall'atro capo -Piccola  che ci fai sveglia a quest'ora?- mi domanda in un accenno di sorpresa e scommetto che sta sorridendo anche lei nel chiedermelo.
Con un dito traccio arabeschi immaginari sulle piastrelle in cotto -Mmm non prendo sonno- mugugno in una bugia - Tu piuttosto?  E' la tua prima notte di nozze e non sono nemmeno le sei del mattino!- le domando stupita.
-Siamo arrivati tre ore fa a Tenroujima e dopo parecchie "capriole" sul letto Gajeel è crollato- mi spiega -E io sono ancora troppo adrenalinica per dormire, tento di darmi ammazzare il tempo smistando tutti i messaggi di auguri accumulati sui social e ho notato che eri on-line-
-Beccata!- la incalzo e dopo un breve pausa silenziosa il suo: -Lu, che succede?- dai toni preoccupati mi fa stringere nelle spalle ed è sorprendente di come Levy riesca a capire anche soltanto dalla mia voce se c'è qualcosa che non va, sarebbe inutile provare a mentirle ancora.
Senza più freni incomincio a spiegarle di questa notte assurda, di come Dragneel sia riuscito a mandarci entrambi in mezzo a una strada,  dei sigilli sulla mia porta per ben tre settimane e dell'ospitalità di Cana che in un pacchetto completo mi ha offerto anche l'audio delle sue nottate di fuoco con Bacchus.
La sento ridacchiare, mormorare un -Oh dio- soffocato dalle risate e poi prendere un respiro -Immagino la faccia di Gajeel quando lo verrà a sapere- dice in uno sbuffo.
-E quindi probabilmente mi toccherà dormire su un brandin...- sto per sospirare ma Levy mi interrompe con voce estremamente seria.
-La chiave è  sotto il vaso di terra cotta, quello delle gerbere a desta accanto alla porta- mi informa facendomi corrugare le sopracciglia interrogativa -L'ho nascosta lì per Mira, si è offerta di venirci ad annaffiare le piante che abbiamo in casa una paio di volte a settimana dato il gran caldo- continua in una spiegazione che al momento poco mi importa dato che ho finalmente capito dove la mia migliore amica vuole andare a parare, ho già sbottato un: -No Levy!- ma sembra non volerne proprio sapere.
-Piccola sei la mia migliore amica e sicuramente non me ne starò tranquilla a soggiornare in quest'isola da sogno col pensiero che tu stia dormendo chissà dove! Io e Gajeel torneremo esattamente fra tre settimane e tu puoi tranquillamente soggiornare a casa nostra- insiste in un tono che non accetta repliche.
-Levy- mormoro ancora poco coriacea non sapendo più che dire, ho la sensazione che stia sorridendo dall'altra parte del telefono, lontana dei chilometri ma non per questo distante da me.
-Grazie- sussurro ormai sconfitta dal suo totale amore nei miei confronti -Ma prometto che al tuo ritorno ti offrirò un pranzo! E anche una cena! Anzi no, sarò la tua totale schiava per un anno!- continuo facendola ridere e contagiarmi, rido anche io col cuore finalmente più leggero.
Cana è stata davvero gentile ma devo ammettere che la possibilità di soggiornare da sola, avere quindi i miei spazi, dormire in un letto e sopratutto non essere sottoposta a suoni molesti, lo preferisco di più.
Il sollievo traspare da occhi e labbra, anche i muscoli di collo e spalle si rilassano ma al suono di quel nome la tensione torna a pungolarmi, precisamente ad un occhio che in un tic incomincia a tremolare.
-E Natsu? Dove andrà?- mi domanda Levy, non gliene faccio certo una colpa per avermelo chiesto, in fin dei conti è un amica di Dragneel e la sua preoccupazione è in un certo senso capibile.
-Non mi interessa, il lato positivo di questa storia e che per le prossime tre settimane mi toccherà subirlo solo durante le nostre uscite di gruppo- borbotto.
-Dai racconta! Come ci si sente essere la signora Redfox?- cambio argomento accoccolandomi meglio contro la superfice della parete pronta a una meravigliosa conversazione tra amiche, con l'alba che mi irradia di luce e il cuore sgombro d'ansia nel sentire la voce di Levy.

 

***


Saluto un ultima volta Cana dopo un pomeriggio passato insieme, con un cenno del capo dato che ho le mani occupate dai vari ingombri. Con il rombo del motore a ruggire in sottofondo mi sorride prima di sparire dalla mia visuale insieme alla sua auto, tornando a voltarmi annuisco a me stessa sicura nell'avviarmi verso casa Redfox.
Una modesta villetta a un solo livello, dal giardino curato e la veranda esterna, protetta da una tettoia, da un lato. Le mura sono bianche e una breve gradinata di mattoni per giungere alla porta d'ingresso, adornata da tante piante in vaso, rendono il tutto ancora più grazioso in vero e proprio stile Levy Mcgarden, non ce che dire.
Anche a Plue sembra piacere e chinandomi col busto verso il famoso vaso di gerbere, con difficoltà tento di spostarlo e cercare la chiave con una mano sola, ho il trolley poggiato su una gamba e la scatola ben stretta al petto con l'altro braccio ma nonostante i continui tentativi di scovarla mi accorgo sorpresa che qui, a parte terra e lumache, non c'è nessuna chiave.
-Mi aveva detto gerbere- borbotto imbronciata osservando Plue in un accenno di frustrazione ma poi sobbalzo in un sorriso creando un guaito al mio cucciolone -Mira!- esclamo dandomi della sciocca l'istante dopo per avermene dimenticato, probabilmente sarà dentro casa.
-Andiamo piccolo- dico a Plue e stringendo il pomello della porta, in una pressione di polso verso destra la apro varcando la soglia di casa.
Mi guardo intorno senza incontrare subito Mira ma un scalpiccio attira il mio sguardo verso  la cucina -MiraJane sei di la?- la chiamo parcheggiando trolley e scatola accanto all' ingresso, chiudendo poi piano la porta, non voglio di certo farle venire un colpo, nessuno a parte Cana sa di questo mio soggiorno.
Un altro rumore, questa volta un brontolio con tanto d'imprecazione e un stato d'allerta mi scatta a molla nel cervello facendomi bloccare sul posto, non solo perché in cinque anni di conoscenza non ho mai sentito uscire una parolaccia dalla bocca di Mira, ma ad essere estremamente allarmante è la sicurezza che sia di timbro maschile il suono che ho appena udito.
Solo ora, in un guizzare di occhi, mi accorgo di quel sacco nero che sosta accanto al divano, il panico mi assale e deglutendo indietreggio verso la porta tentando di non fare rumore, con il terrore a contorcermi le viscere, ma ne sono convinta: un ladro si è intrufolato in casa.
Siamo in piena estate e probabilmente questo ladro non aspettava altro che una casa vuota per svaligiarla, se poi questa è la casa di Kurogane dei Metallicana sfido a non cogliere l'occasione!
Il cuore mi batte a mille e le gambe tremano come gelatina ma sussulto quando sento il  rumore dei passi intensificarsi verso di me, deglutisco ancora incapace di non fare nulla se non rivolgere uno sguardo disperato a Plue che con la lingua a penzoloni mi guarda teneramente ignaro, potrebbe attaccare il ladro ma a parte un assalto di coccole non credo che il mio cucciolone riesca a combinare altro...
Senza dare ascolto alla ragione faccio ciò che l'istinto di sopravvivenza suggerisce, poco lucidamente afferro l'album di fotografie dalla scatola, un tomo dal notevole volume e sopratutto peso e stringendolo tra le dita lo sollevo appena sopra il capo, pronta a stordire l'intruso in un solo colpo se solo osa avvicinarsi a me e Plue!
I passi si intensificano e sto per colpirlo quando all'improvviso appare ma sgrano gli occhi nel trovarmi lui davanti, ma non tanto per la sua inaspettata presenza in questa casa ma porca miseria è completamente... nudo!
-Dragneel!- urlacchio sorpresa mollando di colpo l'album, che in un tonfo sordo si schianta al suolo facendo scappare via Plue verso la cucina. Senza più capire nulla mi porto i palmi sul volto in modo da nascondermi la visione del suo "coso"  bellamente messo in mostra.
Non ho fatto del tutto in tempo però e scacciando il pensiero, al momento davvero inopportuno, della generosa dotazione di Dragneel, sento il viso andare letteralmente a fuoco.
-Heartphillia?!- domanda lui in un acuto di sorpresa e imbarazzo, agitato lo sento trafficare verso il divano e scostando poco le dita dagli occhi tra uno spiraglio osservo la sua figura, mi guarda spaesato e tra le mani sorregge un cuscinetto ornamentale ben premuto contro l'inguine in modo da nascondere la sua virilità.
-Oh mio Dio... quei cuscini sono un regalo della nonna di Levy- mormoro con la poca voce rimasta dato che la mia gola si è completamente seccata, Natsu abbassa lo sguardo perplesso verso il ricamo che raffigura una colombella con tanto di ramoscello tra il becco prima di ripuntare gli occhi verso di me e: -Heartphillia ma che cavolo ci fai qui?!- domandarmi concitatamente in un affanno.
-Puoi metterti un paio di mutande per cortesia!- sbotto ritornando a soffocare il volto tra i palmi sempre più sudati.
Nudo... è nudo santo cielo ma perché mai?
In uno stropicciare di plastica Nastu indossa finalmente qualcosa, scostando le mani lo guardo sbigottita -Usi un sacco dell'immondizia al posto della valigia?- gli domando perplessa, lui fa spallucce -Gildart mi ha dato solo dieci minuti per raccattare più roba possibile- si spiega facendomi scuotere il capo.
In un prolungato e silenzioso momento fatto di sguardi scioccati, entrambi ritorniamo lucidi e cogliendo un lampo negli occhi l'uno nell'altro un: -Perché sei qui?!- ci lacera la gola tanto è  la foga nel dirlo.
-Dovrei dirlo io!- protesto piccata -E poi ... ma santo cielo perché diavolo giravi nudo in casa di Levy e Gajeel?- sbotto battendo i palmi sulle cosce con fare interrogativo quanto esasperato.
-Be avevo caldo.. lo faccio sempre in casa mia- si giustifica con ovvietà e io cretina che pure glielo ho chiesto, roteo gli occhi per poi ripuntarli forzatamente su di lui, infilato solo in quei boxer fin troppo attillati e tentatori alla mia vista, mi guarda interrogativo e solo dopo qualche istante a scrutarci intensamente veniamo a capo di ciò che è appena successo.
-Non vorrai stare qui vero?- domandiamo all'unisono, sbottando entrambi l'istante dopo.
Non ci posso credere ... deve essere uno scherzo!
-Stamattina ho chiamato Gajeel e dopo qualche supplica...- mi spiega correggendosi difronte al mio sguardo scettico -Ok dopo tante suppliche e qualche minaccia l'ho convinto a concedermi casa sua per tre settimane, mi ha spiegato dove trovare la chiave- mi spiega stendendo un palmo aperto verso di me.
-Con me è stata Levy a dirmelo... probabilmente entrambi non sanno di noi per questo non ci hanno avvertito- soffio colta dall'intuito, sicuramente Levy si sarà dimenticata di dirlo a Gajeel e viceversa.
-Bene- Natsu riporta la mia attenzione su di se -Quindi ora che abbiamo svelato l'arcano è tutto chiarito no? La casa è mia e tu te ne puoi pure and...- fa per dire arraffando il manico del mio trolley per accompagnarmi "gentilmente" verso la porta, ma incupendomi lo guardo storto bloccando il suo tentativo di cacciarmi via.
-Non ci penso proprio!-  ringhio -Dragneel io non ho un posto dove andare! Non posso pagarmi un motel e di certo non chiederò ospitalità in giro quando Levy stessa mi ha offerto la sua casa! Sei tu quello che se ne deve andare!- replico strappandogli dalla mano il trolley per posarlo accanto alla porta e rivolgergli  uno sguardo contrito in replica al suo.
-E poi ti ricordo che tutta questa situazione è colpa tua!- strepito facendolo sussultare appena.
-E' stato un incidente- si difende e io mugugno un lamento.
-Senti Dragneel potremmo continuare così all'infinito ma valutiamo le cose- mi accingo a dire puntando un indice in alto come a marcare ciò che sto per dire -La mia famiglia è lontana chilometri da me, la tua è qui, hai tuo fratello! Va da lui sono sicura che Zeref ti ospiterà..- la voce sfuma incerta nel vedere il volto di Natsu accartocciarsi in un espressione oserei dire terrorizzata -Dragneel...- lo chiamo stranita vedendolo scuotere il capo con forza.
-No no.. non voglio ritornare in quella casa, ci sono stato stanotte ed è stato orribile- dice in un  guizzare d'occhi verso il pavimento, portandosi le mani tra i capelli, facendomi preoccupare almeno finché...
-Non ho chiuso occhio dato che in piena notte le è venuta voglia di minestrone! Dico minestrone in piena estate! La cosa peggiore è che Zeref mi ha costretto ad aiutarlo nella preparazione e no, non bastava buttare una busta congelata di quelli già pronti in una pentola! Mister marito dell'anno pretende solo il meglio per la moglie e quindi un minestrone con verdure fresche! Ho dovuto pelare patate alle cinque del mattino, lo sai che vuol dire?- continua con disperazione mista a ilarità facendomi incrociare le braccia al petto e inarcare un sopracciglio.
-E' posseduta... quella donna è posseduta! Piange dal nulla ed è terrificante quando ha fame-
-Piantala, Mavis è solo incinta!- lo rimbecco contrariata dalla sua scarsa sensibilità, anche se un ghigno soddisfatto mi sfugge nel sapere che anche lui ha passato una nottata di merda.
-Ha già schiavizzato Zeref... lo farà anche con me se andrò lì-
-Allora vai in un motel! Hai un "lavoro" che ti fa guadagnare abbastanza no? Io ho già pagato l'affitto dell'appartamento che tu hai reso inagibile e non posso permettermelo!- continuo imperterrita, virgolettando con le dita la parola lavoro dato che a mio parere ciò che Natsu fa per guadagnare non lo definirei proprio un mestiere.
-Il talent scout è un lavoro- mi risponde infatti con voce dai toni offesi -E ho anche appena scoperto un band che farà un successone e guadagnarmi un sacco di quattrini- continua con vigore puntandomi un dito contro ma poi sembra incerto nel formulare  quel: -Ma-  facendomi piegare il capo da un lato e affilare lo sguardo già conscia di ciò che sta per dire.
-Ma attualmente sono al verde...- ridacchia nervosamente -Devo ancora trovare una casa discografica pronta a lanciarli ma so che accadrà presto!- mi spiega come se la cosa mi importasse.
-E comunque sono arrivato prima!- mi dice poi facendomi sussultare con cipiglio.
-Non è mica una gara! Ma se la metti su questo piano Levy me l'ha detto per prima!- replico in un ghigno vittorioso a un millimetro dal suo viso, mi rendo conto solo ora di come nel litigare ci siamo avvicinati, quel suo profumo di Calvin Klain torna a stuzzicarmi le narici ma Natsu scrolla il capo.
-Senti ecco.. potremmo dividerlo- propone lasciandomi un momento colta dallo stupore -Siamo amici no?- fa poi.
-Dragneel io e te non siamo amici, io e te abbiamo amici in comune è diverso- gli faccio notare atona anche se quella sua proposta mi ha destabilizzato, non mi aspettavo tale offerta da lui.
-Insomma non ci chiamiamo nemmeno per nome- continuo.
-Divideremo la stessa casa ma ciò non implica che ci vedremmo tutto il tempo! Abbiamo orari diversi e comunque rispetteremo lo spazio dell'altro e poi saranno solo venti giorni!- mi spiega in uno slogan da pubblicità.
Ma quel silenzio torna a frastagliarsi tra di noi, entrambi non abbiamo un posto dove andare o almeno potremmo averlo, ma sia lui che io preferiremmo altro dall'audio hot della "Baccana" e una Mavis in procinto di partorire.
-Va bene- soffio chinando appena il capo e Natsu non esclama, non gioisce, non dice nulla e osservandolo per un istante sembro cogliere dai suoi occhi verdi, lievemente dilatati,  una punta di stupore, credo si sia reso conto solo ora di ciò che succederà da qui alle prossime tre settimane: Io e lui vivremo insieme.
-Bene- soffia allora mentre uno strano disagio sembra impossessarsi di noi -Ora se non ti dispiace vorrei andare a schiacciare un pisolino, ho passato una nottataccia- mi informa  indicando con un pollice la stanza da letto dietro le sue spalle.
Ma io protesto -No! voglio dormire io nel letto! Ho il turno di notte e fra qualche ora devo andare in ospedale, mi  voglio riposare come si deve!- insisto seguendolo fino alla stanza, lo stronzo ne ha già varcato la soglia frapponendosi tra l'entrata e la porta in modo da non farmi entrare.
-Ho un appuntamento importante questa stasera e voglio andarci fresco, sono arrivato prima e quindi aspetta a me usufruire del letto per primo ma sai potremmo dividere anche quello se non ti crea disturbo il fatto che dormo nudo- mi schernisce sogghignando, facendomi diventare rossa di rabbia e forse anche po' d'imbarazzo, purtroppo mi conosce abbastanza da sapere che non sarei mai spudorata fino a questo punto.
Solo a pensarlo la vergogna mi soffoca.
-E Heartphillia..-  mi chiama quando sto per voltarmi sconfitta, in un sorriso sporgendo il busto oltre lo spiraglio di porta lasciata aperta. Dio che insana voglia di prendere a pugni lui e il suo sorriso di bianca perfezione!
-Già che ci sei potresti farmi la lavatrice? Per stasera mi serve una camicia pulita e solitamente  porto tutto in lavanderia  ma dato che ci sei tu adesso...-
La totale rabbia mi accieca a tal punto da non riuscire a sibilare nemmeno un suono se non qualche ringhio funesto, non penserà sul serio che diventi la sua donna di servizio per i prossimi venti giorni? Prima che sparisca dietro il tonfo della porta mi lancia qualcosa e solo quando tra i palmi aperti, istintivamente  andati ad afferrare ciò, scopro con orrore che sono i suoi boxer quelli che ho in mano.
-Ah- urlo lanciandoli via immediatamente, dovrò dare fuoco a quelle lenzuola quando sarà il mio di turno!
Il trillo del mio smartphone mi scuote dalla rabbia, estraendolo con due dita dalla tasca retro dei jeans mi accorgo che è di Levy la chiamata e prima che possa dire: -Pronto- la mia amica esordisce in una sequela di avvertimenti e avvisi ormai inutili sostituendoli poi alle scuse nell'informarla di aver già scoperto da sola di Dragneel.
-Mi dispiace, Gajeel me l'ha detto solo ora!- si scusa ancora ma io scuoto il capo -Nessun problema, siamo scesi a un compromesso, vivremo insieme- affermo e dal lungo silenzio che arriva dall'altra parte capisco di aver scioccato Levy probabilmente, gli occhi vagano per il salotto fino a soffermarsi sul sacco di plastica.
-Oh.. davvero?- dice con voce chiaramente sorpresa e io annuisco in un mugugno portando le dita a snodare il foulard rosa antico che mi lega i capelli in una coda alta -Certo, scommetto che sarà una rosea convivenza..- le dico in un ghigno diabolico avvicinandomi al sacco puntando poi gli occhi accesi da una luce terrificante verso il bagno.
Vuoi dividere la casa Dragneel? E' così sia....

 

ANGOLETTO DAIMLER: Buona sera a tutti! Eccomi presto con il secondo capitolo come promesso, non vedevo l'ora di pubblicare e sopratutto delineare così la trama di questa storia.
Un grazie doveroso a Nalla 85- _Yuki00_ -Millinamilletta- Hanae- Bacokiss12 - Tanomax e Nalufan per aver lasciato un loro commento nel primo capitolo e anche a chi ha inserito la storia tra preferiti/seguiti/ricordati.
Un grazie va ovviamente anche a chi legge silenziosamente apprezzando anche così le mie storie.

GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
Spero di pubblicare presto anche il prossimo, ci si vede un bacione!

   
 
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