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Autore: elettra1991    26/04/2009    16 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Draco Malfoy ha ricevuto un incarico da Voldemort e sta cercando in sè stesso la forza di portarlo a termine per sopravvivere. Ma non ha fatto i conti con qualcosa che sconvolgerà la sua vita e che gli farà trovare il coraggio e la voglia di non arrendersi e di tornare a combattere e a vivere. Hermione Granger. Dal settimo capitolo: Il Serpeverde appoggiò nuovamente la bocca all'orecchio della ragazza. -Che mi hai fatto Mezzosangue?- la sua voce si perse in un sussurro roco. Hermione lo guardò senza capire, terrorizzata da ciò che Malfoy avrebbe potuto farle. -Non fingere di non capire, Granger. Mi sei sempre in testa. Che mi hai fatto? Avanti rispondimi.-
Genere: Romantico, Commedia, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Qui dove batte il cuore...'
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                                                                                              Ci incontreremo nei sogni se vuoi, dentro a quei sogni che hai fatto per noi,
e nel silenzio di un ultimo istante mi perdonerai



Sebastian raggiunse Chris giusto in tempo per vedere suo padre correre via dopo che il biondo Auror gli aveva fatto perdere la spada.
Come Mason vide l'amico lo guardò, scrutando quei suoi occhi indecifrabili.
-E' sempre stato un vigliacco- dichiarò Anderson, voltando le spalle agli amici, forse per non far vedere loro il tormento che gli aleggiava sul viso.
Christopher scosse la testa e lo seguì.
-Dobbiamo cercare di uscire di qui, prima che la battaglia volga troppo a nostro sfavore- annunciò poi all'amico.
-Scherzi?- gli chiese Seb, il volto incendiato -Abbiamo la possibilità di spedire un bel numero di Mangiamorte ad Azkaban, ti rendi conto?-
-Lo so, ma non possiamo rischiare che i ragazzi si facciano del male! Ron è salvo, accontentiamoci di questo, per ora.-
Il tono di Chris era talmente convinto che Sebastian non riuscì a replicare, così tacque, dirigendosi a passo di carica nella mischia, deciso a far fuori quanti più nemici possibile.
Ormai la battaglia stava degenerando in un sanguinoso conflitto.
Vedendo infatti che gli incantesimi non riuscivano ad ottenere gli effetti desiderati, molti avevano estratto o Evocato spade di discreta lunghezza e avevano ingaggiato duelli furibondi.
Carrigan, con un braccio che sanguinava copiosamente, aveva appena atterrato un uomo incappucciato, quando Mason gli passò accanto.
-Capo dobbiamo uscire di qui!- gli gridò l'Auror.
L'uomo fece cenno a Chris di aver capito, quindi ordinò ai suoi uomini di ripiegare verso le uscite, per potersi Smaterializzare ad Hogwarts.
Harry invece, alla sommità delle scale, stava affrontando Bellatrix.
La donna pareva impazzita, lanciava incantesimi da tutte le parti, incurante di colpire alleati piuttosto che nemici.
Potter si chinò, evitando un Cruciatus, quando vide Elenie salire le scale.
Un moto di sollievo lo inondò, notando che la sua ragazza sembrava incolume.
Un'incolumità che però non pareva estendersi ai suoi occhi.
Infatti essi erano atterriti, spaventati e colmi di lacrime.
-Blaise!- riuscì solo a sillabare la Corvonero, prima che due uomini li scansassero in fretta e iniziassero a occuparsi della Lestrange.
-Harry, Elenie, andate!- gridò uno dei due uomini, che Potter riconobbe essere Lupin.
Il ragazzo avrebbe voluto dire che no, lui doveva rimanere lì, a distruggere quella donna orribile, ma la Zabini lo tirava con fermezza per la manica, inducendolo a scendere per le scale.
Come mise piede sul primo gradino, Harry riuscì a vedere la scena che si stava svolgendo al piano di sotto, e allora attaccò a correre, sguainando la spada, trascinandosi dietro Elenie.
Arrivati giù, i due raggiunsero Blaise, semidisteso a terra, che teneva ancora a fatica la spada in mano, in un estremo tentativo di difendersi dagli incessanti attacchi di Draco.
Il Bambino Sopravvissuto fece per raggiungerli e mettersi in mezzo per proteggere il moro Serpeverde, quando qualcuno lo sorpassò e fece scontrare bruscamente la sua lama con quella di Malfoy, giusto un attimo prima che essa calasse sul corpo stremato di Zabini.
Era lei ovviamente.
-Hermione!- chiamò Harry, atterrito -Spostati di lì-
La ragazza, facendo forza sulle braccia e cercando di far allontanare Draco di qualche passo, in un primo momento lo ignorò.
-Devo farlo io.- sussurrò poi, tra i denti.
Udendo quel tono disperato ma deciso, Potter comprese, e come lui Elenie, la quale si era precipitata in aiuto del cugino.
Era lei, doveva essere lei.
Lei che l'aveva amato, odiato e aveva creduto in lui e nella sua redenzione.
Era lei che doveva salvarlo, oppure dirgli addio.
Non avrebbe mai permesso a nessuno di farlo al suo posto.
La Granger puntò i suoi occhi d'oro in quelli grigi di Draco, assottigliati dallo sforzo.
Si erano spostati di qualche metro dal punto in cui il biondo aveva atterrato Zabini, quando Malfoy staccò la presa dalla spada di Hermione, ruotò su sè stesso e vibrò un fendente, che la ragazza schivò con prontezza.
La Grifondoro fece un mezzo sorriso, di sfida mista a malinconia...Gliel'aveva insegnato proprio lui, qualche tempo prima, a difendersi dai suoi attacchi repentini.
Attorno a loro due il tempo sembrava essersi fermato...I rumori della battaglia, i respiri affannati e tesi degli amici che osservavano, giungevano come lontani ed ovattati alle loro orecchie. C'erano solo lui e lei, in una danza di guerra e di morte.
Il combattimento pareva essere interminabile...
Hermione si scostò una ciocca di capelli sudati dal volto, parando l'ennesima finta e rispondendo prontamente con un montante ad un fianco.
Lo stava mettendo in difficoltà, se n'era accorta.
La camicia candida era sbrindellata nei punti in cui la lotta si era fatta più serrata e gli occhi non erano più così convinti, anche se brillavano sempre dello stesso disgusto che le riservava ogni qual volta si soffermava su di lei.
Il respiro della ragazza si era fatto affannoso. Lei e Malfoy si erano un po' scostati l'uno dall'altra dopo l'ultimo scambio, e ora giravano a semicerchio, fronteggiandosi sempre più agguerriti.
Fronteggiandosi come in tutti quegli anni fatti di odio, di stupidi pregiudizi, di rancore...Anni che avevano perduto comportandosi come nemici, senza sapere che avrebbero potuto sfruttare tutto quel tempo amandosi...
Draco le si gettò nuovamente contro, la spada alzata verso di lei, il volto pallido appena macchiato di sangue, con quell'espressione fiera che lo aveva sempre contraddistinto.
Quella stessa espressione, dolorosamente bella e regale che si portava sempre dietro, che metteva soggezione a tutti e che allo stesso tempo rivelava quanto tormento ci fosse in quel ragazzo dagli occhi argentei...
Hermione respinse l'attacco, quindi roteò su sè stessa, fece un passo e fintò un colpo al lato destro, che il biondino schivò immediatamente, guardandola subito dopo con superbia e soddisfazione.
Quante volte l'aveva fissata così...con l'ombra di un sorriso sul volto, orgoglioso di sè stesso se era lui a farla felice, oppure quando era contento di vederla sorridere, e di starle accanto, seppure facesse di tutto per non farlo notare...
La ragazza sentì le lacrime pungerle gli occhi, ma tentò di ricacciarle indietro.
Vide Ron con la coda dell'occhio raggiungerli, preoccupato e ansante, e questo le diede ancora più vigore.
Doveva proteggerli...
-Non potrai salvarli tutti, mezzosangue!- le soffiò Draco in un orecchio, quasi interpretando i suoi pensieri, quando furono nuovamente abbastanza vicini.
Come quella volta nel parco, seduti sotto il loro albero preferito, dove non venivano raggiunti dalle occhiate curiose del resto della scuola, quando l'aveva guardata a lungo, come in procinto di dirle qualcosa, ma poi si era limitato a spostarle i capelli dietro ad un orecchio e a stringerla forte a sè...come se temesse che sarebbe altrimenti andata via...
Mentre sferrava un altro colpo, Hermione cercò di conservare quel ricordo, di non farlo sparire, per tenere ancora un po' dentro di sè quella sensazione di calore e di sicurezza...ma era come tentare di afferrare fumo evanescente.
Le lame si incontrarono di nuovo, producendo rumori secchi e vibranti, che risuonavano nell'aria come grida....le stesse grida che tante volte avevano caratterizzato il loro rapporto.
-Come puoi essere così?- gli aveva gridato lei, un giorno, rabbiosa, odiando ancora una volta quella sua indifferenza, quel suo carattere così impenetrabile e schivo.
Draco aveva fatto spallucce, come per dire che a lui non gliene importava niente, nè di ciò che gli accadeva e nè di ciò che avrebbe potuto pensare lei.
Quindi si era voltato e se n'era andato.
E lei, non sopportando di udire quei passi che si allontanavano, l'aveva rincorso e l'aveva afferrato per un polso, costringendolo a voltarsi.
E lui le aveva sorriso, semplicemente...e poi l'aveva baciata, con un'irruenza tale da toglierle il fiato.
La Granger strinse le mani più saldamente sull'elsa della spada, come fossero di nuovo le mani fredde di Draco, in quella notte di litigate e amore.
Come poteva? Come poteva rimanere lì, e combattere contro di lui, ostinandosi a cercare in sè stessa un odio che non provava?
Un odio che non esisteva da nessuna parte in lei...
Si lasciò sfuggire un singhiozzo sommesso, conscia di essere debole davanti ai suoi occhi, quegli occhi che lei amava, che l'avevano spogliata, desiderata e avuta.
Non poteva nemmeno pensare di fargli del male...eppure Draco doveva morire.
La ragazza sentì un dolore acuto al braccio e si accorse che lui l'aveva colpita in un suo attimo di distrazione. Avvertì il sangue caldo scorrerle sulla pelle, e istintivamente portò una mano a proteggere la ferita.
Ma Malfoy non aveva ancora finito... Sogghignando si ritrasse, quindi si proiettò nuovamente verso di lei, la spada ritta...
Hermione non tentò nemmeno di proteggersi...Si accorse di non volerlo fare...Scivolò semplicemente in ginocchio, sentendo la spada scivolarle via dalle dita per poi finire lontano.
Fu sentendo il rumore secco della lama che urtava il pavimento che si accorse dell'errore che aveva commesso.
Si era rifugiata nel luogo sicuro della sua mente, quello in cui era felice, quello in cui era protetta...E si era dimenticata del presente, aveva preferito estraniarsi, smettere di lottare, spinta dall'istinto di preservare il suo cuore ed evitando di ferire il ragazzo che amava.
Lo stesso ragazzo che in quel momento la sovrastava, gli occhi chiari colmi della smania di vincere, di distruggere per sempre quella maledetta mezzosangue che ancora una volta aveva osato sfidarlo.
Malfoy fece un passo verso di lei e mosse il braccio che reggeva la spada come per colpirla.
La Granger non si mosse, rimaneva lì, conscia che poteva essere il suo ultimo istante di vita...E rivide tutto...In un istante la sua mente si affollò di immagini, alcune più colorate, altre grigie, tristi, ma tutte importanti.
Chiuse gli occhi quando Draco alzò la mano, il volto distorto in un'espressione indecifrabile.
Chiuse gli occhi e attese.
Chiuse gli occhi e non ebbe nemmeno la forza di sperare che il ragazzo sbagliasse il colpo o che rinsavisse all'improvviso.
Chiuse gli occhi e non provò alcun dolore.
Passò qualche secondo e li riaprì, senza capire.
Aprì le palpebre, e la prima cosa che incrociò furono nuovamente gli occhi di Draco, che la fissavano dall'alto, muti di stupore.
La ragazza tacque, quindi seguì lo sguardo del biondo, che scendeva rapidamente verso il suo stesso torace.
E lì, in netto contrasto con il bianco della camicia, appena sotto lo sterno, si allargava una macchia rossa...Una macchia indelebile, frutto di un gesto sofferto e irreparabile.
Fu come rivivere la scena di qualche mese prima nel parco, quando quel Mangiamorte aveva cercato di attaccarli..Solo che quella volta Draco era rimasto ferito nel tentativo di salvarla...Non di ucciderla.
Malfoy lasciò cadere la spada a terra, quindi crollò anche lui in ginocchio, di fronte a Hermione.
Dietro di lui apparve Harry, la lama della sua spada tutta insanguinata, con uno sguardo vacuo, perso. 
Il biondo Serpeverde si portò le mani sullo stomaco, con espressione sofferente, quindi si lasciò cadere su un fianco, posando poi la schiena a terra.
La Granger lo seguì, rimanendogli vicina.
Draco respirava a fatica, gli tremavano le mani, ma il suo sguardo chiaro era estremamente fermo e consapevole.
E la cercò...per guardarla ancora.
Quello che Silente non sapeva è che la Malefica Potio non attende l'ultimo battito di un cuore per cessare i suoi effetti...Essi passano poco prima...
Non appena Hermione incrociò i suoi occhi con quelli di Draco, capì che era lui, ancora, finalmente.
-Mezzosangue...- sussurrò lui, con voce spezzata.
La Granger gli si accostò dolcemente, le guance bagnate di lacrime.
Il ragazzo alzò a fatica una mano per asciugare le piccole gocce salate che le attraversavano il viso, quindi le prese la testa, passandole una mano dietro la nuca e costringendola ad accostare la fronte alla sua.
-M-mi dispiace tanto...-mormorò con estremo sforzo.
-No...- singhiozzò Hermione, distrutta, stringendosi la mano di Malfoy accanto al viso, cercando di trattenerlo...di fare in modo che non se ne andasse. -Non lasciarmi sola-
Draco accostò le labbra a quelle della ragazza. Sapevano di sangue, di battaglia, di lui...
-Non lo farò mai...- le soffiò il ragazzo sulla bocca, abbozzando un sorriso -Te lo prometto-
Probabilmente ci voleva un momento così per renderli capaci di dirsi tutto quello che il loro orgoglio li aveva obbligati a tacersi vicendevolmente.
Ora quelle parole erano tutte lì, nell'aria, in attesa di essere sussurrate...Ma i due ragazzi non avevano più voce per farlo.
La Granger alzò lo sguardo verso Elenie, quasi supplicandola, e quando vide la Benèfica scuotere la testa si sentì mancare il terreno sotto i piedi.
Eppure lo sapeva anche lei.
L'aveva capito dal primo momento in cui aveva visto la profonda ferita di Draco, che era troppo tardi, che nemmeno i poteri di Elenie erano abbastanza estesi per salvarlo. La Benèfica aveva già consumato tutte le sue forze per aiutare Chris. Non ce l'avrebbe mai potuta fare...
Draco fece una smorfia, piegato in due dal bruciante dolore, eppure per un momento lo sfiorò l'idea che nemmeno la morte sarebbe stata così crudele, se gli avesse permesso di chiudere gli occhi per sempre  guardando in quelli di lei.
-Stupeficium!-
Un fiotto di luce rossa passò vicinissimo alla testa di Hermione, che si voltò di scatto, senza lasciare la mano di Draco.
Subito tutti i ragazzi si mossero, posizionandosi in difesa di Malfoy e della Granger.
-State lontani da mio figlio-
La voce secca di Lucius Malfoy tradiva tutta la sua preoccupazione.
Nessuno degli studenti di Hogwarts, però, si mosse.
-Non lo terrete in vita facendo così!-
Quando però il Mangiamorte vide le facce sconvolte dei compagni di suo figlio, quella distrutta di Blaise e quella disperata di Hermione, si sentì morire anche lui.
No...Non poteva essere.
Con un cenno chiamò i suoi compagni, ordinando loro di affrontare i mocciosi...
Lui non poteva perdere tempo..lui doveva verificare le condizioni di Draco..



Draco Lucius Malfoy, attraverso il dolore che gli velava gli occhi -o erano lacrime?- cercava di capire cosa accadeva intorno a lui, che piega stesse prendendo la battaglia...e pativa le pene dell'Inferno.
E non riusciva ad ammettere che non voleva morire, che non voleva lasciare tutto a metà.
l'aveva fatto troppe volte.
Una voce lontana, nella sua testa, rise di lui.
Adesso ti svegli, eh Draco? Adesso che hai perso tutto, persino la tua miserevole vita.
Com'è che ci si sente Draco?
Com'è sentire martellare nella testa, anche negli ultimi istanti di respiro, la voce insoddisfatta e fredda di tuo padre...quel padre che ti ha piegato, che ti ha sacrificato per una causa non tua...fa ancora male, Draco?
Tu che hai avuto solo un vero amico in vita tua, tu che hai amato una volta sola, semplicemente perchè non sapevi farlo, perchè nessuno te l'aveva insegnato...
Tu che insultavi Potter, che ti sei attaccato al suo odio per lui e hai combattuto contro di lui, l'hai offeso e odiato, ma quello che stavi davvero facendo era combattere, offendere ed odiare te stesso...
Tu che ora sei lì a terra, soffrendo come un cane, con una ferita allo stomaco e un unico pensiero, che ti porterai in testa e nel cuore fino alla fine:...lei.



Harry calciò il corpo di un Mangiamorte svenuto, quindi si guardò intorno.
Gli Auror stavano finendo quei pochi Mangiamorte rimasti, ma nel combattimento non c'era più quella fatica, quella disperazione di poco prima...Ora sembravano tanti robot che facevano quello che dovevano fino in fondo, come se dovessero terminare di pulire una sporcizia indesiderata.
Hermione riuscì ad atterrare il suo avversario, e corse immediatamente verso il luogo dove era stata costretta a lasciare colui che era stato il suo pensiero fisso fino a quel momento.
Il suo grido si avvertì per tutto il salone, e tutti gli amici la raggiunsero.
La trovarono singhiozzante, disperata sul pavimento freddo, accoccolata vicino a delle macchie di sangue.
-Dov'è Draco?- domandò con voce gonfia di pianto Blaise, appoggiato a Matt.
Per tutta risposta la Granger scosse la testa, continuando a urlare.
Matt sopraggiunse, sostenendo un Auror che zoppicava.
-Hanno tolto la barriera anti-Materializzazione- annunciò con voce piatta -Sono fuggiti.-
-Chi manca all'appello?- domandò Chris, distrutto.
-La Lestrange, il marito, Macnair, Lucius Malfoy e un'altra decina di Mangiamorte. Gli altri sono tutti morti o catturati.-
Sentendo il nome del padre di Draco, Hermione si riscosse.
-L'ha portato via...- mormorò tra le lacrime, continando a sfiorare ostinatamente quel maledetto pavimento dove poco prima giaceva il biondo.
Fu immediatamente colpita dalla verità delle sue stesse parole, pronunicate quasi senza pensarci su.
E le lacrime sgorgarono nuovamente, ancora più intense di prima.
Ron le fu subito accanto, stringendola in un abbraccio fortissimo, da cui lei non si sottrasse.
-Non ero con lui...Non c'ero...- singhiozzò disperata, serrando il maglione dell'amico nei pugni.
-Non può essere sopravvissuto a una Smaterializzazione Congiunta..Era troppo debole...- sussurrò Zabini, lasciando che rapide lacrime gli scivolassero fino al mento.
Fu in quel momento che arrivò Sebastian, pallidissimo, tenendo stretta Laine che esibiva un taglio su una guancia.
L'Auror guardò per un istante Hermione, con espressione impotente, quindi si rivolse a Chris con un sospiro.
-Dobbiamo andare. Gli altri si sono già tutti Smaterializzati, e tra poco saranno qui quelli del Ministero. E' meglio non far vedere che c'erano i ragazzi.-
Mason assentì, quindi guardò Seb, che sembrava fare di tutto per non incrociare lo sguardo di nessuno.
Sapeva esattamente come doveva sentirsi in quel momento.
Sapeva che si odiava per non essere riuscito a salvare Draco.
Sapeva che pensava di aver fallito, permettendo che i Mangiamorte arrivassero a lui.
-Andiamo ragazzi- disse infine Chris, con voce stanca, stringendo la mano di Alice.
Ron si mosse, cercando di trascinare con sè anche Hermione, ma la ragazza puntò i piedi.
-No!- gridò, annientata dal dolore -Lasciami qui...non voglio tornare ad Hogwarts..Voglio restare qui!-
Harry la guardò con un misto di compassione e di odio verso sè stesso.
Sapeva di essere stato lui in parte la causa della sua sofferenza, ma colpire Draco era stato l'unico modo per far sì che lui non la uccidesse.
-Non è colpa tua...- gli mormorò Elenie all'orecchio, accostandosi alla sua spalla.
Tutti fissavano la Granger e il suo dolore, la sua rabbia, il suo amore...
Ognuno di loro, da Ginny a Dean, da Alice e Chris, da Laine a Seb, a Seamus, a Harry, a Elenie, a Ron, soffriva con lei, e al contempo ringraziava Dio di non essere al suo posto...e pregavano di riuscire ad aiutarla.
Non sembrava nemmeno lei...
Lei, di solito così controllata, così riservata riguardo ai suoi sentimenti.
Lei che pur di non farsi vedere piangere si teneva tutto dentro, oppure si nascondeva in camera, rimanendo sola.
Lei sempre così forte, così orgogliosa...Era come se avesse perso ogni freno inibitorio, ogni legame che la teneva àncorata alla realtà.
I suoi occhi d'oro erano vitrei, gonfi di pianto...distrutti. Le sue braccia sfioravano il pavimento, come se volessero abbracciare e stringere un'ombra. L'ombra di Draco, che se n'era andato.

Potter rivide nel suo sguardo vuoto e spento e nelle sue urla spezzate sè stesso dopo la morte di Sirius.

Quella solitudine, quel senso di abbandono, di distacco, erano ancora più vividi che mai, perciò si impose di raggiungerla.
Posò una mano sul braccio di Ron, che si scostò da Hermione.
-Herm, dobbiamo andare.- le mormorò dolcemente Harry, accarezzandole i capelli e accostandosi a lei.
Se per un momento il Grifondoro aveva temuto che lei lo avrebbe allontanato per quello che aveva fatto, si dovette ricredere, perchè lei lo cercò disperatamente, attaccandosi al suo collo, abbandonandosi completamente contro di lui.
Harry la strinse, e fece per portarla via.
Dapprima lei protestò, scalciò, e gridò tutto il suo dolore, perciò Potter le passò una mano dietro le ginocchia e la prese in braccio.
-Shhh, basta ora...- le mormorò serrandosela al petto.
Seguì gli altri, affiancato da Ron e da Elenie, mentre Hermione, sfinita, smetteva di lottare e si calmava sempre di più.
Potter sentì le calde lacrime di lei bagnargli il maglione, e le sue unghie graffiargli le spalle, in un disperato tentativo di rimanere aggrappata a qualcosa, di non essere costretta a lasciare andare tutto...


Ok...-respiro profondo-
Ammetto di aver atteso, vigliaccamente, intere giornate prima di postare questo capitolo. Avevo paura. Paura di non essere all'altezza di scrivere un momento tanto drammatico, di risultare troppo sdolcinata o troppo superficiale. E chiaramente temevo più di ogni altra cosa le vostre reazioni. Vi prego di dirmi cosa ne pensate, stavolta più che mai, perchè questo è stato uno dei capitoli più difficili da scrivere per me, sia per la dinamica del tutto, ma specialmente per la descrizione di Hermione e del suo stato d'animo.  Con questo passo ai ringraziamenti:
xx_dreamer_xx: Ti ringrazio per i complimenti! Le scene di battaglia per me sono le più difficili da scrivere, perchè ho sempre paura di risultare ripetitiva o di creare poca azione!
Smemo92: Ed ecco finalmente tutte le risposte alle tue domande su come sarebbe finita questa battaglia...Dimmi che ne pensi, mi raccomando!
Sklupin: Sono contenta che la battaglia ti stia piacendo! Per quanto riguarda la liberazione di Ron, per una volta qualcosa è filato liscio, del resto lui serviva solo come pretesto ai Mangiamorte per attirare tutti nella casa dei Riddle!
Tanny: Ti ringrazio tanto per le cose bellissime che hai scritto nella recensione, mi hanno fatto un piacere immenso! Questo credo sia il capitolo che tu hai temuto di più, e spero davvero mi vorrai dire che ne pensi...Per quanto riguarda le vacanze organizzate in famiglia all'estero no, non le ho mai fatte, anche se dev'essere una bella esperienza. Sinceramente però, sarei troppo in imbarazzo, ho qualche difficoltà a relazionarmi con persone che non conosco, pur essendo una persona abbastanza estroversa!!
liven: Non sai quanto mi hai rassicurato con la tua recensione! Ormai ti considero il mio giubbotto salvagente...Se ho dei dubbi, con le tue recensioni me li fai dissipare tutti! Grazie grazie grazie...Spero lo farai anche con quest'ultimo, anche se posso capire che l'impresa si prospetti moooooolto ardua! =)
nami_pazza: Ed ecco le risposte sulla sorte di Draco...anche se molte cose rimangono in sospeso e verranno svelate nell'ultimo capitolo e specialmente nella seconda parte! Grazie della recensione, un bacio!!
Sheilin: Che bello, una nuova lettrice! Sono molto contenta che la storia ti piaccia, spero continuerai a seguirla e a dirmi che ne pensi!
Kitty_Cullen: Bentornata=)! Non ti preoccupare per le recensioni mancate, mi fa molto piacere che tu abbia ricominciato a seguirmi! Grazie della recensione, spero mi dirai che ne pensi di quest'ultimo capitolo!


Come già sapete, questo è l'ultimo capitolo. Con il prossimo, il 50, si concluderà questa prima parte della fiction. Al 99,9 % lo pubblicherò il 6 Maggio (un mio capriccio, lo ammettoXD) giusto ad un anno dalla pubblicazione del primo capitolo della storia.
Un bacione a tutti e grazie ancora!


  
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