Ed eccomi qui ad aggiornare con un nuovo capitolo la storia, e nel secondo capitolo vi farò conoscere l’altra protagonista della storia… Siore e siori ecco a voi Antares!




La notte era trascorsa breve e silenziosa, col respiro regolarizzato dei vari giovani che abitavano il Santuario. Il sole mattutino si era poi alzato insieme al vento che continuava a soffiare gelido sul Grande Tempio. Aiolos si alzò dal letto reprimendo uno sbadiglio e svegliò anche il piccolo Aiolia. Il bambino non si lamentò della sveglia all’alba e con un sonoro sbadiglio seguì il fratello maggiore a fare colazione, conscio che presto avrebbe dovuto sottoporsi a nuovi allenamenti che avrebbero occupato tutta la sua giornata. Quando furonbo in cucina, armeggiando coi fornelli, Aiolos si rivolse al più piccolo:
“Da oggi in poi non ti allenerai più da solo.”
Esordì. L’attenzione di Aiolia era già stata catalizzata sul discorso ed infatti pose subito una domanda:
“E con chi mi allenerò?”
Aiolos scrollò le spalle, in segno che non ne sapeva molto nemmeno lui, ma rispose spiegandogli le poche informazioni di cui era a conoscenza:
“Con una certa Antares, aspira all’armatura dell’Aquila.” Aiolia a quelle parole alzò il mento con fare superiore: “Ma allora è solo un’apprendista Cavaliere d’Argento… Non come me che diventerò un Cavaliere d’Oro.”
L’occhiataccia lanciatogli da Aiolos bastò a far sì che il piccolo tornasse a concentrarsi sul latte caldo ed i biscotti che aveva davanti. Finirono la colazione in silenzio e, dopo che si furono infilati le armature di allenamento, scesero verso i campi di addestramento. L’aria fredda li investì subito all’uscita di casa, ma nessuno dei due giovanissimi guerrieri diede segno di esserne intimorito. Quando raggiunsero i Campi di Addestramento erano ormai le cinque del mattino e il luogo era già pieno di tutti gli aspiranti Cavalieri e dei loro maestri. Aiolos si guardò intorno, scorgendo Saga che aveva vicino a sé una ragazzina dall’aria imbronciata. Il Cavaliere di Sagitter non l’aveva mai vista al Santuario: aveva dei bei lineamenti, anche se per niente curati, e uno strano fascino feroce e selvaggio. Era vestita con una maglia lercia e dei pantaloni pieni di strappi, guardava la gente coi suoi occhi freddi e glaciali di un azzurro chiarissimo e i capelli neri le ricadevano a ciocche disordinate ed unte lungo il viso. Il suo corpo era coperto di numerosi tagli e di alcune cicatrici, eppure era bella da lasciare senza fiato. Non era una bellezza che avesse qualcosa di logico o di spiegabile razionalmente, però era davvero bella. Aiolos si avvicinò:
“Ciao Saga… Lei sarebbe…?”
Chiese indicando con un cenno della testa la giovane. Il Cavaliere dei gemelli scosse i biondi capelli e si girò verso il sagittario dorato:
“Si chiama Antares Shining… Dice di essere qui per addestrarsi, anche se mi sembra un po’ tardi per iniziarla sulla via del cosmo: ha già dodici anni.”
Aiolos annuì distrattamente, Saga aveva pienamente ragione: nessuno si avvicina al cosmo così tardi. Lui si era immaginato una bambina forse anche più piccola di suo fratello, eppure la giovane aveva solo un anno meno di lui e Saga. Ad ogni modo se il Gran Sacerdote aveva accettato doveva aver visto in lei una grande potenza cosmica, ed essendo che il gran pontefice seguiva il volere di Athena, Aiolos non aveva alcuna intenzione di disobbedire.
“Vieni Antares.”
Disse alla ragazza. La giovane lo seguì a distanza di qualche metroe quando Aiolos si voltò verso di lei per darle la mano e presentarsi lei invece la ritrasse guardandolo con gli occhi freddi. Il giovane Cavaliere di Sagitter roteò gli occhi verso il cielo: cominciava bene l’addestramento! Si voltò di nuovo verso di lei con un sorriso, che non venne minimamente ricambiato, e le rivolse la prima domanda che spettava agli apprendisti:
“Allora Antares, perché vuoi diventare Cavaliere?”
La giovane non rispose continuando a camminare, Aiolos le si rivolse di nuovo:
“Tu conosci il greco?”
La ragazzina annuì, quindi parlò, e la sua voce era più fredda del vento gelido:
“Sì… Ci vivo in Grecia.”
Aiolos roteò di nuovo gli occhi… Avrebbe dovuto fare appello a tutta la sua pazienza per addestrare quella ragazzina, ma il peggio era che quando ella si trovava vicino a lui il cuore gli batteva più forte del normale, e non poteva certo essere per la fatica dato che non avevano ancora cominciato ad allenarsi. Dannazione, non poteva provare tali sentimenti, aveva giurato di amare la Dea, solo la Dea.



Ed ecco qua^^ come mi avete suggerito nelle recensioni ho cercato di rendere il testo più leggebile con più virgole e punti e frasi meno lunghe, spero vada meglio e che vi sia piaciuto anche questo capitolo^^

Passo ora a rispondere alle recensioni:
@Gufo_Tave: effettivamente hai ragione, è difficile gestire Aiolos senza snaturarlo troppo… Spero, almeno fino ad ora, di esserci riuscita… Fammi sapere e grazie per la recensione^^
@Iperione: la miua storia dubito ampiamente possa essere un “reale” passato di Aiolos, però a me era venuta questa idea e son contenta che la consideri interessante^^ Per quanto riguarda il fatto dei programmi HTML purtroppo sono piuttosto imbranata col computer e non so come fnzionano^^”