Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: pastelwriting    08/08/2016    2 recensioni
"Non so come faccia ad avere tutta questa pazienza, visto che da settimane non lo faccio dormire, e basta guardarlo in faccia per vedere quanto è stanco. Inoltre, non si può certo dire che io l'abbia trattato bene in passato.
Eppure eccolo qui, a consolarmi mentre mi comporto come una ragazzina. Ma per lui questo non è un problema e non lo è nemmeno per me."
Genere: Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Armin Arlart, Jean Kirshtein
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Jean? Jean, svegliati-
Apro gli occhi di scatto, terrorizzato, mentre contemporaneamente mi metto a sedere sul materasso. Non riesco a controllare il tremore del mio corpo né riesco a controllare la testa che mi gira a causa dei movimenti troppo veloci.
Tocco le lenzuola sotto di me per assicurarmi di essere nel mio letto e cercare di tornare alla realtà.
Mi giro lentamente e vedo Armin seduto sul bordo a pochi centimetri da me, mentre mi accarezza piano la schiena con una mano per farmi calmare.
I nostri occhi si incontrano per qualche secondo e nonostante io cerchi di mostrarmi forte, il ragazzo di fronte a me sa che non lo sono. Quindi decido di arrendermi all'ovvietà e lascio che la mia testa si appoggi al suo petto, mentre le sue braccia mi stringono a sé.
Non ci sono giganti, non c'è fuoco che divampa. Non sono all'aria aperta e non c'è neanche Marco.
-L'hai sognato di nuovo?- la voce di Armin è ferma, calma, mentre io preferisco non parlare e mi limito ad annuire piano contro di lui.
Armin me lo dice in continuazione, non è colpa tua, Jean.
Dopo la morte di Marco non faccio che fare lo stesso sogno.. incubo, incubo in cui lo vedo circondato dai giganti e dalle fiamme mentre io non sono lì per lui. E nonostante una parte di me sappia che non è mia la colpa, l'altra non riesce a darsi pace, perché se io fossi stato con lui, sarebbe ancora qui. Sarebbe ancora qui e non ci sarebbe Armin al suo posto.
Ah, Armin.
Il ragazzo che ho sempre sbagliato a ritenere disgustoso soltanto a causa di Jaeger. Perché la verità è che non è disgustoso, è il ragazzo più intelligente che abbia mai conosciuto.
Solo lui riesce a farmi calmare durante i giorni peggiori, quelli in cui i sensi di colpa sono più forti.
E anche stanotte, si è seduto sul bordo del mio letto per stare con me finché non mi tranquillizzo.
Non so come faccia ad avere tutta questa pazienza, visto che da settimane non lo faccio dormire, e basta guardarlo in faccia per vedere quanto è stanco. Inoltre, non si può certo dire che io l'abbia trattato bene in passato.
Eppure eccolo qui, a consolarmi mentre mi comporto come una ragazzina. Ma per lui questo non è un problema e non lo è nemmeno per me.
Tutto quello che vorrei è riuscire a dimostrargli che anche lui per me, è importante. Sempre che io lo sia per lui. Se fosse solamente per cortesia che si comporta così, o per pietà?
No, altrimenti non avrebbe certi atteggiamenti nei miei confronti. Altrimenti non mi abbraccerebbe ogni volta che dobbiamo partire per una spedizione, non mi accarezzerebbe la guancia mentre pensa che io stia dormendo e non mi guarderebbe in quel modo con quei suoi bellissimi occhi azzurri.
-Sai, Jean.. Marco vorrebbe che tu andassi avanti, sapere che sei felice..-
Sento la sua voce rassicurante sussurrare, ma sotto un certo punto di vista, non voglio rischiare di dimenticarlo. E penso che questo, Armin, lo sappia.
Sotto un altro invece, voglio essere felice insieme a lui.
Tutti hanno notato quanto io e lui ci siamo avvicinati nell'ultimo periodo, perchè lui è sempre gentile con me nonostante non me lo meriti minimamente e io lo sono con lui, faccio sempre in modo di essere con lui durante le spedizioni perchè non voglio che gli accada nulla. Non posso sopportare anche la sua perdita, non voglio commettere lo stesso errore che ho commesso con Marco.
Soprattutto perchè Marco è morto senza sapere quello che provavo per lui.
E allora perchè non mi decido a rivelargli tutto?
I miei respiri sono tornati regolari e Armin in silenzio si alza dal mio letto spostandomi piano sul cuscino, probabilmente perchè pensa che io mi sia riaddormentato. Va bene così, non voglio tenerlo sveglio.
Aspetto la solita carezza sulla guancia, di cui io probabilmente non dovrei sapere e quando arriva immagino i bellissimi occhi blu di Armin mentre mi osservano.
Devo rassegnarmi al fatto che Marco non tornerà più.
Devo, voglio andare avanti. Per me, e per il ragazzo dai capelli biondi che ogni notte mi convince a non arrendermi.
Senza pensarci apro gli occhi ed eccolo lì, mentre mi guarda con una mano sul mio viso.
Vedo Armin sussultare mentre ritira indietro la mano, probabilmente spaventato dalla mia possibile reazione. E come biasimarlo.
-S-scusa Jean.. Io..- lo sento balbettare piano, prima di fare per girarsi e tornare nel suo letto, ma istintivamente la mia mano si serra attorno al suo polso perché no, non voglio più che dorma in un altro letto, ho bisogno di sapere che lui è qui, al sicuro.
Armin si volta di scatto e posa lo sguardo sulla mia mano intorno al suo braccio, per poi spostarlo sul mio viso. Si risiede sul bordo del mio letto e io lo imito, tirandomi su.
Nessuno dei due dice una parola, lui è immobile davanti a me ma non sembra per niente confuso, forse solo sollevato, perchè finalmente stiamo, sto facendo qualche passo avanti, mentre ci osserviamo.
Gli poggio delicatamente una mano sul collo e inizio ad accarezzargli la guancia con il pollice, mentre lui cerca l'altra mia mano per incrociare le mie dita con le sue. Continuiamo a stare in silenzio perché le parole non servono, entrambi sappiamo quello che vuole dirci l'altro.
Armin si sposta leggermente più avanti, sedendosi più vicino a me e facendo incontrare le nostre fronti.
Sono secondi interminabili quelli che passano, con i nostri nasi che si sfiorano, e io so che lui aspetta solo che sia io a fare la mossa successiva. Forse perché l'ho fatto aspettare tanto o solo perché è giusto così.
E non lo faccio aspettare ulteriormente.
Faccio incontrare le nostre labbra, poggiando piano le mie sulle sue per un bacio che entrambi sappiamo pieno di significato, con il quale lo ringrazio per avermi dato una ragione per andare avanti e per darmi tutti i giorni una ragione valida per combattere: lui.
Non dimenticherò mai Marco, nessuno dei due lo farà. Ma entrambi sappiamo che meritiamo di essere felici con la persona che amiamo, come vorrebbe proprio lui.
Mi allontano appena dal suo viso, quanto basta per riuscire a guardarlo nuovamente negli occhi per qualche altro secondo. Mi sposto poi sul bordo opposto del letto, in modo che lui possa stendersi e dormire accanto a me.
Anche perché lui, non ho intenzione di perderlo.
  
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