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Autore: Lady Neko Kadar    10/08/2016    1 recensioni
Dal primo capitolo: "Kuroo si divertiva a provocare la gente, soprattutto se sconosciuti; si divertiva a vedere come reagivano e spesso si fissava con una “preda” in particolare. Dato che gli piaceva studiare reazioni diverse, Kuroo sceglieva sempre “prede” diverse tra loro. [...] Questa volta voleva qualcuno che non sarebbe stato in grado di controbattere, che si imbarazzava facilmente. Il capitano del Nekoma dunque aveva scelto come preda il timido asso del Karasuno."
RARE PAIRING: KUROASA
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Asahi Azumane, Karasuno Volleyball Club, Nekoma, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Azioni e reazioni
 
 
La sera del giorno dopo arrivò presto, troppo presto.
Questa volta Asahi era rimasto nella seconda palestra, non sapeva se l'invito di Kuroo fosse esteso anche per i giorni seguenti alla prima volta e non se la sentiva di presentarsi lì da solo. Non fece in tempo a fare un paio di servizi che sentì una voce chiamarlo, destando l'attenzione del resto della squadra.
Kuroo era praticamente venuto a prenderlo.
<< Che stai facendo qui? Ti stiamo aspettando nell'altra palestra. >>
<< I-io credevo che non ci fosse bisogno di me. >> rispose piano Asahi.
<< Non ci pensare neanche! Se credi che io ti lasci in pace così facilmente ti sbagli di grosso. >> Tetsurō prese Asahi per la maglietta è se lo trascinò dietro, sotto gli occhi attoniti dei compagni.
 

<< COSA? Ti alleni con il libero del Nekoma? Perché non me lo hai detto? >> la voce cristallina di Nishinoya fu talmente forte da catturare l'attenzione degli altri ragazzi nella mensa. Asahi si guardò intorno e, imbarazzato per quell'improvvisa attenzione su di loro, fece cenno al più piccolo di sedersi.
<< È il loro capitano che mi ha invitato, non pensavo mi sarei allenato anche con il loro libero, anzi in realtà Yaku si occupa principalmente delle ricezioni di Lev. >>
<< Anche io voglio allenarmi con voi! >> piagnucolò quasi Nishinoya.
<< Anch’io! >> lo seguì Tanaka, seduto accanto al piccolo libero.
<< N-non sono io a decidere, dovreste chiedere a Kuroo. >> cercò di calmarli Asahi.
<< Ti piaccio così tanto che non puoi fare a meno di nominarmi, vero Folta Chioma? >>
Quella voce e soprattutto quelle parole fecero raggelare il sangue ad Asahi, in contrasto con le sue guance di un rosso acceso.
<< Kuroo-san, possiamo allenaci anche noi con voi? >> chiese Nishinoya con entusiasmo, mentre Tanaka guardava Kuroo con espressione perplessa a causa di quello che aveva appena detto ad Asahi.
<< Certamente... Anzi, potremmo fare una breve partita tre contro tre. Che ne pensate? >>
I due ragazzi del secondo anno gridarono "sì" all'unisono, Asahi invece era ancora sconvolto dalle prime parole di Kuroo, ma non ebbe il tempo di riprendersi perché Kuroo si abbassò a livello del suo viso e gli sussurrò nell'orecchio.
<< Domani non farti venire a prendere. Ti aspetto. >> e si allontanò, salutando gli altri due ragazzi con un cenno della mano. Asahi aveva gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, immobile.
<< Tutto bene, Asahi-san? >> chiese Tanaka, senza ricevere risposta dall'altro.

 
Effettivamente non ci fu davvero bisogno che qualcuno andasse a prendere Asahi il giorno dopo, poiché Nishinoya lo stava letteralmente trascinando nella terza palestra.
A quella scena Kuroo non poté trattenersi.
<< È incredibile come uno scricciolo riesca a trascinare un uomo grande e grosso come te, Azumane. >>
<< L'entusiasmo di Nishinoya smuove le montagne. >> rispose Asahi.
<< Allora le formazioni per la partita saranno: Yaku, Lev e Tasta di monaco e poi noi tre. >> il capitano del Nekoma si avvicinò a Noya e Asahi, posando le mani sulle loro spalle.
<< Faremo un solo set perché abbiamo poco tempo prima che qualcuno ci venga a disturbare. >> Kuroo sottolineò quel "qualcuno" con la voce e guardò Bokuto che stava strillando da qualche parte nella palestra.
Nishinoya era gasatissimo all'idea di giocare contro Yaku e non gli staccava gli occhi di dosso già prima della partita, mettendo un po' a disagio il libero del Nekoma.
Asahi invece non si sentiva a proprio agio a giocare accanto a Kuroo; quel ragazzo lo metteva in soggezione, inoltre avevano pattuito che proprio Asahi sarebbe stato il primo a servire. L'asso del Karasuno cercò di mantenere la calma, il suo servizio era stato buono ma fu facilmente intercettato da Yaku; col passare del tempo Asahi si rilassò, concentrandosi solo sulla palla e cercando di migliorare ogni suo errore. Noya, oltre a studiare ogni minimo movimento di Yaku, provava ad alzare la palla ad Asahi e nonostante le posizioni assurde che assumeva nel palleggio, molte andavano a segno e Asahi era riuscito anche a fare qualche punto, rendendo Noya orgoglioso delle sue strampalate alzate.
La partita però terminò con un 25 a 27 per la squadra Lev-Yaku-Tanaka. Asahi chiese mille volte scusa a Kuroo per i propri errori e aver portato la squadra a perdere.
<< Era solo una partitella, non devi preoccuparti. Pensa solo a migliorare. >> gli disse, tirandogli una guancia per farlo tacere. Come previsto l'asso del Fukurodani si avvicinò a Kuroo, iniziando a infastidirlo come al solito e il capitano del Nekoma mollò la presa da Asahi. Quest'ultimo guardò i due ragazzi scherzare, sentiva qualcosa di strano dentro, ma non capiva cosa, una sorta di misterioso fastidio. Nishinoya lo svegliò.
<< Asahi-san, andiamo ad allenarci con le alzate? >>
Azumane non poteva rifiutare una richiesta di Noya, così annuì e raggiunsero i loro compagni di squadra.

 
Ormai mancavano pochi giorni alla fine del ritiro, tutti i ragazzi sembravano dispiaciuti di questo ma Asahi non sapeva cosa provare. Allenarsi con squadre fortissime come quelle di Tokyo era bellissimo e stimolante, mai avrebbe immaginato un'occasione del genere quando era al suo primo anno nel liceo Karasuno, ma quasi non vedeva l'ora di staccare la spina dalla persecuzione di Kuroo. Sia negli allenamenti, sia nei momenti di relax sentiva gli occhi neri del capitano del Nekoma puntati addosso e quel suo sorrisetto beffardo ormai lo sognava anche di notte.
Asahi era appena uscito dal bagno del dormitorio e stava per dirigersi in camera, quando incontrò Kuroo nel corridoio; era appoggiato al muro e sembrava stesse aspettando qualcuno.
<< Se cerchi qualcuno, qui non c'è più nessuno. Sono l'ultimo a lavarmi visto che ci metto più tempo. >> disse cordialmente Asahi.
<< Infatti aspettavo te. >> Kuroo si staccò dalla parete e si avvicinò ad Asahi, osservandolo a lungo. Asahi ricambiò lo sguardo con aria interrogativa.
<< Ero curioso di vederti con i capelli sciolti, siamo in camere separate e a colazione li porti già legati. >> Kuroo alzò una mano e prese una ciocca dei capelli di Asahi.
<< Per mangiare sono scomodi sciolti. Praticamente li tengo giù solo a letto e in doccia. >> Azumane si scostò leggermente, per allontanarsi dalla mano di Kuroo. Erano soli, gli altri tutti nelle camere e quella situazione risultava pesante per Asahi e divertente per Kuroo.
<< Quindi per vederti più spesso con i capelli sciolti, dovrei infilarmi in doccia con te o nel tuo letto. >> il solito sorriso malizioso stampato sulla faccia.
<< I-io dovrei andare a letto. Gli altri potrebbero pensare che io mi sia sentito male. >> cercò di fuggire Azumane, ma Kuroo gli prese il braccio.
<< Sai, mi piace molto chi porta i capelli lunghi. E anche chi arrossisce. >> e lasciò la presa. Asahi sputò in fretta un buonanotte e si nascose a letto, cercando di calmare il respiro e il battito cardiaco.

 
L'ultimo giorno di ritiro Asahi si stava recando in palestra, quando sentì tre giocatori del Nekoma chiacchierare tra loro.
<< A quanto pare Kuroo ha scelto una nuova preda. >> iniziò il discorso Yamamoto.
<< Ah davvero? E chi sarebbe? >> chiese Lev.
<< Certo che sei proprio cieco per non averlo notato. >>
<< Questa volta è quel tipo spaventoso ma timido del Karasuno, il loro asso. >> spiegò Inuoka.
<< Ah sì, quello con la barbetta. Ci siamo allenati insieme e Hinata mi ha raccontato un po' di lui... >> rifletté Lev.
<< Certo che se lo è scelto proprio timido. >> continuò Inuoka.
<< Pare che si diverta tanto a farlo imbarazzare. Diventare la preda di Kuroo è terribile. Però era divertente quando lo era questo spilungone. >> l'asso del Nekoma indicò Haiba, il quale fece un’espressione imbronciata.
<< Non è così piacevole essere presi di mira dal capitano! >>
<< Chissà se si stancherà mai di provocare e studiare le reazioni altrui. >>
<< Ehi perditempo, volete saltare gli allenamenti? >> i tre furono interrotti da Yaku e lo seguirono in palestra.
Asahi aveva ascoltato tutto e rimase sconvolto, Kuroo si era divertito a sue spese, con le sue debolezze. Tutto ciò che gli aveva detto erano menzogne per ridere delle sue reazioni. Non si era mai sentito così preso in giro.
Fine prima parte degli allenamenti. Asahi chiamò Kuroo e gli chiese di parlargli in privato, così rimasero nel cortile del dormitorio da soli.
Per Asahi non era facile, di solito subiva in silenzio o lasciava correre ma questa volta non voleva farlo, voleva affrontare Kuroo.
<< Oggi non mi sembri molto in forma. È la tristezza che sta per finire il ritiro? >> scherzò Kuroo ma Asahi restò serio e impassibile e ciò fece preoccupare il capitano.
<< Ho sentito che sono diventato uno delle tue tante "prede". Ti sei divertito abbastanza a prendermi in giro? >> Asahi non sapeva con quale coraggio riusciva a essere così duro, non era da lui. Kuroo rimase imperturbabile.
<< Dove l'hai sentito? >> chiese semplicemente.
<< I tuoi compagni spettegolano. >>
<< Quei chiacchieroni... Non te la sarai presa? Era solo qualche battuta innocente, non mi sembri un tipo permaloso. >>
<< A me non sembravano così innocenti. >
<< Ah, ti riferisci a quelle... Ma era davvero così bello vedere uno come te arrossire e balbettare in quel modo. >>
Asahi strinse i pugni, si stava arrabbiando, ma cercò di mantenere la calma, Kuroo però se ne accorse.
<< Pensavi fossi serio? Che stessi flirtando con te? >>
Asahi non rispose, abbassò lo sguardo e si morse le labbra.
<< Davvero lo hai pensato? >> Kuroo si portò una mano alla bocca, cercando di trattenersi dal ridere.
<< Nessuno ci ha mai provato davvero con me e ho creduto che tu lo stessi facendo con me... Ci sono cascato. >> ammise in un sussurro il più timido. Kuroo tornò serio.
<< E magari ti piaceva anche. >> Asahi rimase nuovamente in silenzio ma tutto di lui dava un senso di colpevolezza.
<< Non voglio mai più essere la tua "preda", per favore. >> disse all'improvviso Asahi. La sua voce non era più dura come prima, si stava trattenendo. Non diede il tempo a Kuroo di rispondere che se ne andò, lasciando Tetsurō immobile. Nessuna delle sue prede aveva reagito così, nessuno si era mai innamorato di lui.
La sfortuna volle che la prima partita dopo pranzo fosse Karasuno-Nekoma e i componenti di entrambe le squadre avevano capito che qualcosa non andava. Asahi sembrava seccarsi molto di più quando veniva murato da Kuroo che dagli altri e Kuroo non dava segni di soddisfazione quando bloccava le schiacciate dell'asso degli avversari, ancora peggio quando riceveva i suoi servizi. Quelli più preoccupati erano i compagni di Asahi, i quali non lo avevano mai visto innervosirsi in quel modo; provarono a chiedergli se stesse bene, ma l'asso brontolò un sì.
Gli allenamenti erano terminati, così come il ritiro. Per il Karasuno era il momento di ripartire e tutti i giocatori si stavano salutando. Kuroo si guardò attorno, alla fine si avvicinò a Daichi.
<< Dov'è Azumane? >>
<< Ha fatto un saluto veloce a tutti ed è andato nel pullman, ha detto che non si sentiva molto bene. >>
<< Ho capito. >>
<< Kuroo, è successo qualcosa tra te e Asahi? Sai, l'ho trovato molto strano oggi, soprattutto giocando contro di te e la tua squadra. >>
<< Credo di aver esagerato un po' con lui. Chiedigli scusa da parte mia. >> Kuroo posò una mano sulla spalla dell'altro capitano.
Sul pullman Daichi si sedette accanto ad Asahi.
<< Stai meglio ora? >>
<< Un po' >> rispose Asahi, senza rivolgere lo sguardo all'amico accanto a lui.
<< Kuroo mi ha detto di chiederti scusa da parte sua. Che cosa è successo? >>
<< Nulla di tanto importante da essere raccontato. >>
<< Non è vero. Tu difficilmente ti arrabbi con qualcuno e quando lo fai è sempre qualcosa che reputi grave. >>
Asahi finalmente staccò gli occhi dal finestrino ma guardò di fronte a sé per evitare lo sguardo di Daichi. Temeva che potesse capire tutto anche solo guardandolo negli occhi. E per fortuna era Daichi e non Suga, con lui sarebbe stato anche peggio nascondere ciò che provava.
<< Non sono arrabbiato con Kuroo, ma con me stesso che ho preso fin troppo seriamente qualcosa che non lo è mai stato. >>
Daichi diede una pacca sulla spalla all'amico.
<< Kuroo è così, forse quello è il sul modo di intraprendere relazioni sociali, ma non è cattivo. >>
Asahi annuì ma questo non lo fece stare meglio.


 
Finalmente le vacanze invernali prima dell'inizio del torneo nazionale. I membri del Nekoma e del Fukurodani decisero di approfittare delle vacanze per fare un ritiro, questa volta a Miyagi ospitati dalla Karasuno e approfittarne per festeggiare il loro approdo alle nazionali.
Quando le due squadre incontrarono i loro ospitanti, ci fu il caos: Yamamoto abbracciò Tanaka e Nishinoya come se non si fossero visti da anni; Lev iniziò a prendere in giro Hinata per non essere cresciuto nonostante le vittorie e il piccoletto cercava quasi di attaccar briga; Bokuto, dopo aver salutato Hinata, andò a infastidire Tsukishima; infine i nervi di Daichi che stavano per saltare.
<< Ciao. >>
Quel saluto fece rabbrividire Asahi che stava guardando la scena in disparte, come per nascondersi. Tetsurō però lo aveva trovato e gli si era avvicinato. Asahi sperava tanto che Kuroo lo avrebbe lasciato in pace, ma così non sembrava.
<< Stasera vorrei parlarti al dormitorio, quando tutti saranno a letto. >>
<< Mi dispiace, io ho casa vicino e preferisco dormire lì. >>
<< Aspetta, un ritiro non è un ritiro se si dorme a casa propria. E poi avevamo deciso di stare tutti insieme. >>
<< Lo so, per questa volta preferisco così. >>
Kuroo sorrise, forse conosceva un modo molto efficace per incastrarlo.
<< Nishinoya... >> Kuroo chiamò il libero del Karasuno, il quale si avvicinò, seguito da Tanaka e Yamamoto.
<< Sapevi che Azumane non vuole fermarsi a dormire? >>
<< Cosa? Perché Asahi-san? >> chiese il più piccolo, guardando il suo amico, il quale sembrava quasi terrorizzato poiché aveva capito il gioco di Kuroo, ma non poteva cedere.
<< Bhè, casa mia è vicina e sto bene lì, agli allenamenti ci sarò. Voglio solo dormire a casa. >>
<< Non ci pensare neanche! Dobbiamo stare tutti insieme! Che ritiro sarebbe senza il nostro asso? >>
<< Che ritiro sarebbe senza l'asso figo? >> sussurrò Kuroo, ma non abbastanza piano da non farsi sentire da Asahi, il quale si girò verso di lui con gli occhi spalancati. Non fece in tempo a rispondere che Tanaka si aggiunse.
<< Giusto Yuu! Non puoi lasciarci di nuovo! >>
<< Io non vi sto lasciando! Voglio solo dormire a casa mia! >>
<< Oggi vuoi dormire a casa tua, domani non vorrai allenarti la mattina, dopodomani fingerai di stare male e infine te ne andrai. Questo è il primo passo per abbandonarci. Proprio ora che siamo al torneo nazionale vuoi lasciare la squadra senza asso? Vuoi infrangere così il nostro sogno? Va bene, dormi pure a casa tua. Grazie per averci illuso. >> Sugawara aveva ascoltato tutto il discorso e si aggiunse anche lui per convincere Asahi; sapeva benissimo che il modo migliore era puntare sul sentimentalismo sdolcinato e melodrammatico che Asahi amava tanto.
<< Va bene, dormirò con voi. >> annunciò Asahi dopo un forte sospiro, ormai rassegnato. Noya saltò felice, Tanaka si complimentò con Suga e Kuroo sorrise soddisfatto.

 
Il primo giorno avevano deciso di passarlo in festeggiamenti. La gente guardava in modo strano quell'enorme gruppo di ragazzoni confusionari che si aggirava per la città, tra negozi vari (soprattutto sportivi), il negozio di Ukai (provocando le ire del coach), karaoke con duetti improbabili e improponibili e altro fino a sera, continuando nel dormitorio con il tanto cibo che avevano comprato e che le manager e i ragazzi più bravi in cucina avevano preparato. Sembrava nessuno volesse andare a letto ma si era fatto troppo tardi e l'indomani avrebbero iniziato gli allenamenti presto.
Asahi fu l'ultimo a lavarsi come sempre, sulla porta della camera c'era Kuroo ad aspettarlo.
<< Andiamo in cucina. >> disse il capitano, incamminandosi. Arrivati lì, Kuroo si mise seduto, Asahi restò in piedi a fissare il frigorifero, sembrava titubante per un qualche misterioso motivo.
<< Ti saresti perso una gran bella festa e tanto ottimo cibo a casa tua. >> disse Kuroo. Asahi fece un verso di assenso, poi aprì il frigorifero e prese una bottiglia.
<< Vuoi un po' di latte? >> chiese, prendendo un bicchiere.
<< Eh? Ah, sì. >> Kuroo osservò l'altro mentre versava il latte nei bicchieri e lo serviva.
<< Sai, saresti una moglie perfetta, ho visto come aiutavi le ragazze in cucina. >>
<< Non ti avevo chiesto di smetterla con le battute? >> la voce di Asahi era bassa e titubante.
<< Lo so, ma è nella mia indole, non posso trattenermi. >> Kuroo giocò un po' col bicchiere, facendo cadere una goccia sul tavolo, Asahi prontamente prese un tovagliolo e asciugò. Kuroo restò per un attimo a fissare il viso di Asahi così vicino, poi riprese a parlare.
<< Sono davvero dispiaciuto per averti ferito. È un vizio che non riesco a togliermi. Mi diverto a studiare le diverse reazioni delle persone, a scommettere cosa faranno a ogni provocazione... Ci sono così tante reazioni: chi si arrabbia ma gli passa subito, chi risponde male, chi tace, chi risponde con lo  stesso tono o con maggiore sarcasmo come Tsukishima ad esempio, e poi ci sei tu che ti imbarazzi all'estremo. >>
<< N-non posso farci nulla, sono fatto così. >> Asahi teneva gli occhi bassi, riusciva a imbarazzarsi anche soltanto perché qualcuno gli stava facendo notare che si imbarazzava spesso.
<< Nessuno ti chiede di cambiare Asahi... Vedi, io mi stanco subito delle "prede", bastano due giorni che non le vedo e perdo l'interesse, certo non smetterò mai di fare qualche battuta alle persone che mi hanno dato la giusta soddisfazione, ma non più allo scopo di studiarle, ma solo perché ho voglia, come con Tsukishima ad esempio, che è stato la mia preda precedente. Con te è stato diverso. Non ho mai smesso di pensare a te Asahi. >> Kuroo si alzò e raggiunse Asahi che stava appoggiato al piano cucina. Ora erano uno di fronte l'altro; Kuroo aveva uno sguardo molto, troppo serio e Asahi si sentiva decisamente a disagio, sentiva i muscoli del corpo "farsi molli" e decise di posare il bicchiere di latte sul piano prima che potesse scivolargli dalle mani.
<< Pensavo a te, al tuo modo di arrossire, a come balbetti e gesticoli per rispondere alle mie provocazioni, a come spalanchi gli occhi quando sei sorpreso, a come un ragazzo alto, grosso e dall'apparenza spaventosa possa essere adorabile e ho fatto tanti altri pensieri che è meglio non dire a voce alta. Sì, mi divertivo come sempre alle tue reazioni, ma ogni volta sentivo qualcosa nel petto e purtroppo me ne sono accorto troppo tardi... >> lo sguardo di Kuroo si abbassò sul petto di Asahi.
<< Forse inconsciamente stavo davvero flirtando con te... >>
Asahi non aveva la forza di rispondere e restò in silenzio con lo sguardo confuso, ma il silenzio tra i due stava durando troppo.
<< I-io non capisco... >>  disse con voce tremante.
<< Magari questo ti farà capire. >> posò una mano sul collo di Asahi, coperto dai lunghi capelli sciolti e lo spinse verso di sé per baciarlo. Come notato da Kuroo, Asahi spalancò gli occhi per la sorpresa, ma quando davvero si rese conto di quello che stava accadendo, si staccò bruscamente dalle labbra di Kuroo e si girò, coprendosi parte del viso con una mano. Kuroo notò che il ragazzo stava tremando, era un buono o cattivo segno quello?
<< Tu mi piaci. >> sussurrò il capitano del Nekoma; per Asahi la voce sussurrata di Kuroo risultava ancora più seducente.
<< N-non va bene. >> balbettò Azumane, senza guardare il volto dell'altro.
<< Perché? >>
<< Troppi motivi... Siamo due ragazzi, più la distanza, i club, le squadre avversarie... >> Asahi iniziò una lista di cose avverse che aveva l'impressione di non finire mai ma Tetsurō lo bloccò.
<< Il primo punto non ha più importanza ora come ora, per la distanza esistono i telefoni, internet, i mezzi di trasporto e le vacanze e per quanto riguarda le squadre nel campo ci comporteremo da persone mature e giocheremo come abbiamo sempre fatto, nulla interferirà con le partite. >>
<< Io non credo sia possibile... È troppo strano. >>
<< Andiamo, sei stato tu il primo a innamorarti di me! >>
<< Ma era diverso prima. >>
Kuroo era stanco di non vedere gli occhi di Asahi, che fuggivano come stava fuggendo l'asso, gli afferrò il mento e lo costrinse a guardarlo negli occhi, poi si avvicinò al suo collo, sfiorandolo appena con le labbra.
<< Andiamo Azumane, si vede benissimo che ancora ti piaccio. >>
E a confermare quelle parole fu proprio il corpo di Asahi che sembrava contrarsi sotto i brividi di piacere provocati dal contratto con le labbra di Kuroo.
<< Visto? >> sussurrò ancora Kuroo, sorridendo malizioso.
Asahi cercava disperatamente di mantenersi lucido.
<< Non sarà un altro dei tuoi scherzi? >> questa volta l'asso guardò l'altro negli occhi e il suo sguardo sembrava supplicare Kuroo.
<< Non mi spingerei mai così oltre in uno scherzo, almeno che la vittima non sia Bokuto. Ma tu non sei Bokuto, sei quell'asso timidone ma stupendo del Karasuno, con dei bellissimi capelli lunghi che accendono tutte le mie fantasie erot... >>
<< Ho capito. >> quasi gridò Asahi, troppo imbarazzato per sentire il resto della frase. Kuroo rise, ma non di scherno.
Asahi guardò il capitano negli occhi per un po', poi fece un grosso respiro e lentamente avvicinò il volto a quello dell'altro. Capite le intenzioni di Asahi, Kuroo non lo fece di certo aspettare e annullò la distanza tra le loro labbra, baciandolo con passione crescente.
Restarono a chiacchierare un paio d'ore prima di decidere che era ora di andare a letto.
 
FINE



Avrei dovuto dirlo prima che erano due capitoli ma me ne sono completamente dimenticata (calcolate che ho dimenticato anche che font ho usato per il primo capitolo). Ma non disperate (?), c’è ancora un piccolo capitolo extra abbastanza idiota, quindi non è completamente finita.
Intanto spero che vi sia piaciuta, potrei anche pensare di pubblicare altro su di loro. Intanto fatemi sapere se questa storia piace o no e ci salutiamo la prossima volta col piccolo extra.
Ultima cosa ma più importante di tutte grazie per aver letto il primo capitolo, apprezzato e recensito!

Lady Neko Kadar




 
   
 
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