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Autore: DolceZeref    11/08/2016    3 recensioni
Salve popolo di EFP! Sono nuova in questo sito, quindi cercherò di cavarmela al meglio. Questa fanfiction si svolge dopo gli avvenimenti di Inazuma Eleven GO Galaxy e vedrà i nostri eroi alle prese con delle nuove battaglie.
Simeon è venuto dal futuro a chiedere il loro aiuto per fermare degli invasori e avrà bisogno di una persona in particolare...detto questo: ci vediamo dentro
Genere: Avventura, Azione, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Matsukaze Tenma
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo
Qualche settimana dopo
Era una mattina tranquilla. Nell'aria aleggiava una brezza piacevole e gli uccelli volavano liberi nel cielo. Tutto, quel giorno, trasmetteva calma e serenità, come il sole che si faceva largo fra le nubi dopo un temporale. Quelli della El Dorado ancora non sapevano che quel vento avrebbe portato molte novità nella loro noiosa vita.

Il presidente e l'allenatore Guile si trovavano nell'ufficio del primo per sistemare gli ultimi dettagli con i non più tanto invasori. Il pomeriggio precedente, infatti, avevano stipulato un accordo galattico che sanciva la pace. Gli alieni sarebbero rimasti ancora un po' di tempo sulla Terra e poi sarebbero ripartiti, anche se ogni tanto avrebbero organizzato degli scambi fra i pianeti, per imparare a conoscersi meglio. I due stavano giusto conducendo un'animata conversazione quando sentirono bussare impazientemente alla porta, che si aprì pochi attimi dopo introducendo le figure di Arion e Simeon, uno più buffo dell'altro. Il primo sembrava abbastanza scocciato mentre trascinava il maggiore per un polso, che al contrario pareva piuttosto divertito. -Buongiorno- salutarono in coro con toni diversi. Inutile dire che gli adulti rimasero spiazzati da quella scena. E si illudevano pure che i problemi fossero finalmente terminati! Comunque i fratelli si posizionarono di fianco ed iniziarono a spiegare perché fossero lì.
-Lui- cominciò il castano indicando il ragazzo dai capelli bianchi -vi deve dire una cosa-
-Ehm, già, ecco...noi...-
Le facce del presidente e dell'allenatore erano impagabili. Mano a mano che il racconto andava avanti la loro bocca si spalancava sempre di più ed assumevano un'aria incredula. Era il massimo. Certo, furono parecchio sorpresi nel momento in cui i due giocatori si presentarono nella stanza, incapaci ad indovinare un qualunque motivo per poterli giustificare, ma questo era troppo. Quando i due giocatori finirono di parlare se ne andarono soddisfatti senza aggiungere una parola, lasciando gli adulti a riflettere su ciò che avevano appena appreso.

-Secondo te come l'hanno presa?-
-Non lo so, ero troppo impegnato a ridere-

Peccato che non potessero soffermarsi a lungo sull'argomento, dato che entro poco Wonderbot avrebbe riportato la Raimon nella sua epoca, 200 anni nel passato. Incluso il minore dei ragazzi. I loro volti si oscurarono all'improvviso, non avevano ancora preso una decisione precisa, e percorsero l'ultimo tratto di strada che li separava dal campo in un silenzio soffocante. Lì era parcheggiato l'Autobus Inazuma, con i membri della Chrono Storm ad aspettare il resto della squadra. Erano tutti ansiosi di partire e non vedevano l'ora, anche se gli si poteva notare negli occhi che avrebbero provato nostalgia di quel periodo. Quando arrivarono pure Arion e Simeon, l'orso blu saltò giù dalla macchina del tempo, attirando l'attenzione. -Siete pronti?- chiese.

Prima che qualcuno potesse rispondere vennero preceduti da un gruppo di persone appena arrivate. -Ehi, com'è che ve ne andate senza salutarci?-
A parlare era stato Yu, che correva a perdifiato verso di loro, seguito a ruota da Shou ed Hoshi, la quale stava borbottando qualcosa fra i denti. Si arrestarono ansanti ed il ragazzo dalle iridi di smeraldo fece un sorriso. Era bello vederlo così spensierato. L'altro non fu da meno, mentre l'aliena si limitò a guardarli con sufficienza.

-Non ho capito perché ci siamo fatti convincere da lui. Insomma, la mia magnifica persona non può mica scomodarsi per un nonnulla!-
-Senti, incrocio con un istrice, è ancora peggio sentirti lamentare continuamente-
-Come mi hai chiamato?!-
-L'hai sentito benissimo-
-Befana!-
-Senti chi parla-
-Smettetela di litigare, ormai ci siamo-

-Oh, tesoro, sei talmente tanto buona...-
-Oh, amore, tu incredibilmente dolce...-
-Non lo potrò mai essere quanto te-
-Che galantuomo-

A fare la loro entrata in scena erano stati Alpha, Beta e Gamma, con questi ultimi che battibeccavano ed il primo che evidentemente aveva salutato la pazienza da tanto, e Mehr e Ghiris, i quali si esibivano in effusioni sdolcinate. Dei ragazzi rimanenti, non si saprebbe dire chi fosse il più sbigottito. -Nel caso ve lo steste domandando volevamo salutarvi- annunciò il capitano della Protocollo Omega -Nessuno escluso-
-Sì, ve la siete cavata- ammisero i fidanzati.
-Ehm, grazie- sorrise Arion. Il resto della Chrono Storm annuì, con un'espressione grata in viso. Pochi minuti più tardi i giocatori della squadra invincibile cominciarono a salire sul bus, fino a che non ne rimase soltanto uno. Sapeva che non si sarebbe potuto trattenere a lungo, però suo fratello non gli aveva dato una conferma e lui voleva sperarci fino all'ultimo. Victor lo osservava con intensità, non lasciando trapelare alcuna emozione, anche se dentro di lui si stava rodendo dalla preoccupazione.
-Simeon, io...-
-...Verrò con te-
-Eh?-
-Hai ragione, ti avevo promesso che non ci saremmo più separati ed ho intenzione di mantenere la parola data-
A quel punto il castano non poté fare a meno di abbracciarlo di slancio, qualche timida lacrima che gli rigava il volto e l'espressione sollevata e contento. Tutt'intorno ai due, intanto, si erano dipinti dei bei sorrisi, alcuni di sorpresa, altri di gioia. In effetti, era la prima volta in assoluto che si dimostravano libero affetto in pubblico, ma in quel momento non c'era niente di sbagliato. Si staccarono e si guardarono negli occhi.
-Scusate, non posso abbandonare mio fratello, siamo stati lontani per troppi anni-
Detto questo il ragazzo dai capelli bianchi seguì il capitano, lasciando un paio di bocche spalancate dietro di sé. Arion concatenò le sue iridi grigio-blu con quelle d'ambra di Victor. Entrambi sorrisero felici, di quei sorrisi che si scambiavano solo loro due. Ci fu il conto alla rovescia, qualche ultimo cenno di saluto ed il salto temporale. In lontananza c'erano Yu, Shou ed Hoshi con delle facce compiaciute. -Torniamo a casa. Insieme-
 
Qualche settimana dopo

-Ué, dormiglione, svegliati oppure me ne vado e arrivi in ritardo a scuola...- lo minacciò Simeon, già pronto dalla porta della camera. -Mmmh...altri cinque minuti, zia Silvia- ribatté il centrocampista mezzo-addormentato, mentre si rigirava nel letto. Il maggiore per poco non cadde a terra. Quasi rimpianse i suoi poteri da ultraevoluto. Certo, dato che aveva fatto prendere pure all'altro il siero per la loro soppressione almeno non si sarebbero potuti fare quegli scherzi a vicenda.
-O ti alzi subito di tua spontanea volontà oppure te lo faccio fare io con la forza-
-Cedo alla violenza-
Arion si tirò su, ancora intontito dal sonno, e si guardò intorno. Un letto vicino al suo, il fratello che lo stava aspettando spazientito sull'uscio...Soltanto qualche attimo più tardi realizzò che era la realtà e non un sogno, quindi un sorriso gli si stampò sulla faccia come ogni mattina. Era ormai da parecchi giorni che convivevano come una famiglia vera e propria, però ci si doveva ancora abituare. Il ragazzo dai capelli bianchi sbuffò ed uscì, lasciandogli il tempo di cambiarsi. Poi si diresse in cucina e prese al volo qualche polpetta di riso, raggiungendo l'altro. Evidentemente lui aveva fatto colazione da un po', dato che era già all'entrata. Zia Silvia si avvicinò ai due e li salutò, mentre iniziavano ad avviarsi lungo il vialetto per scomparire dietro l'angolo. Lei stava ancora cercando si abituarsi alla situazione, tuttavia era molto contenta.

I ragazzi stavano camminando lungo la strada che portava alla Raimon. Da quel momento in avanti ci sarebbero andati insieme, avevano pure la stessa uniforme. E, dato che non potevano assolutamente non vedere più  gli amici del futuro, ogni tanto si sarebbero incontrati nei fine settimana. Dopo un po' arrivarono al portone della scuola, dove c'erano tutti i loro compagni ad attenderli. Sarebbe stata una bella avventura.

FINE
Questa volta per davvero


Spazio dell'autrice
Il finale fa schifo
Coscienza: Ti sembra il modo di terminare?
Non voglio finire.
Coscienza: Tanto prima o poi dovrai farlo.
Meglio poi che prima...
Coscienza: E non pensi ai lettori?
Ho dei lettori?
Coscienza: Questa situazione mi ricorda qualcosa...
Comunque, tanto per parlare d'altro per distogliere l'attenzione dal mio dolore, questo dovrebbe essere un epilogo, ma ridendo e scherzando è diventato  molto. E poi mi sarei sentita male a non scrivere l'ultima parte. Inoltre volevo farvi un regalo. Per il resto...questo era il ventinovesimo capitolo della mia prima long. Sono felice. Triste. In una parola, commossa. Ho finito la mia storia tratta dalla mia mente malata di mangadipendenza. Ed il merito è in parte vostro, quindi ora, senza indugiare oltre, diamo il via ai ringraziamenti.
Grazie ad Eng_Who96, alias la mia Eliza, che mi ha fatta appassionare alla scrittura e di conseguenza mi ha dato il coraggio necessario per cominciare la mia fiction.
Grazie alla mia adorata Sakurina, che ha recensito ogni singolo capitolo di questo interminabile sfogo, supportandomi in ogni momento.
Grazie a ShawnBlade, che è saltato su questo treno della pazzia e mi ha dato degli ottimi e simpatici consigli per andare avanti.
Grazie a Shine Angel Liberty, che mi ha dato un aiuto in una delle mie più grandi crisi.
Grazie ad IRUKY HIWASHI, Aries_Stella, _inuchan_, e _Sakura_kudo_ per ovvie ragioni che non sto nemmeno a spiegare, tanto lo sapete già, no?
Grazie a voi lettori silenziosi, che avete letto e non siete impazziti.
Grazie a tutti!
Per il resto, avevo intenzione di scrivere una raccolta di one-shot sui missing moments di questa roba. Sono abbastanza sicura di farla, sono stata minacciata dal mio tesoro, ma sarei felice se decideste di darmi un vostro parere. L'unica cosa è che per due o tre settimane circa non ci sarò quindi non so quando potrò aggiornare. Se lo farò non sarà assolutamente regolare. Dipende da quello che mi viene in mente, ditemi se avete qualche idea!
Ecco, magari fatemela una piccola recensione se siete arrivati a questo punto. Insomma, so che è difficile da credere, però io non posso leggere nel pensiero e, al contrario, posso salutarvi soltanto tramite queste vie antiquate.
La smetto di scrivere lo spazio dell'autrice più lungo del mondo, c'è un premio per questo che credevate, e vi lascio.
Ci sentiamo in giro!
   
 
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