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Autore: Afrodyte    12/08/2016    3 recensioni
E se, dopo la famosa notte del ballo, Oscar decidesse di abbandonare il comando delle guardie reali? Quali sarebbero le conseguenze? Io ho immaginato un matrimonio imposto: da chi? Con chi? Questa è una sorpresa!
E' una storia a più capitoli, scritta alternando i pensieri di Oscar in un capitolo e quelli di Andrè in quello successivo.
Con questo, spero di aver stuzzicato, almeno un po', la vostra curiosità!
Buona lettura a tutti :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Vivere quì ad Arras non è tanto male, in fondo.
Ormai, è una settimana che ci siamo allontanati da Parigi e ringrazio il cielo per averlo fatto.
Non che ad Arras la situazione sia delle migliori, ma a Parigi è decisamente peggio.
Avrei dovuto capirlo che saremmo arrivati a questo punto, sin da quando hanno assalito la nostra carrozza ed io ho rischiato di perderti, Andrè.
Avrei potuto capirlo già anni fa, ascoltando i discorsi che Robespierre mi fece in una locanda poco distante dalla nostra attuale casa.
Avrei dovuto intuirlo quando, in un'osteria a Parigi, siamo stati aggrediti da alcuni uomini solo perchè eravamo fedeli ai sovrani.
Però, io ho sempre voluto tenere gli occhi chiusi.
Non potevo pensare che al mondo ci potesse essere qualcuno che disprezzi così tanto una regina che io ho sempre stimato.
L'ho sempre trovata un po' capricciosa, a dir la verità,  ma chiunque trascorra qualche ora con lei non può fare a meno di volerle bene.
Così, ho iniziato a perdonarle tutti quei piccoli errori che una regina non dovrebbe commettere e speravo che, come me, lo facesse anche il popolo.
Ma il popolo non la conosce bene come la conosco io.
Non sanno quanta bontà d'animo abbia.
La credono una tiranna, una donna malvagia.
La chiamano Madame Deficit, da qualche tempo.
E confesso che trovo questo soprannome tanto cattivo come quello che le avevano affibbiato anni fa: "L'austriaca".
Tutto il disprezzo nei confronti dei sovrani e, in particolar modo, della regina ha portato il popolo parigino ad armarsi e ad aggredire tutti i nobili che incontravano sul loro cammino.
E lo hanno fatto anche con noi, giorni fa.
Non solo siamo stati vittima dell'aggressione a Saint-Antoine, ma ci hanno aggrediti anche la scorsa notte, quella del 12 luglio.
La notte che avrei dovuto trascorrere con Girodelle e che, invece, ho trascorso con te.
Stavamo scappando.
Ci stavamo allontanando nell'oscurità quando ci hanno visti alcuni uomini armati di bastoni e ci hanno assalito.
Fortunatamente, avevamo i cavalli e ci siamo allontanati in fretta, ma ti hanno colpito alla testa con un sasso e ti hanno fatto perdere i sensi per alcuni minuti.
Non molti, in realtà, ma sono stati abbastanza per farmi preoccupare.
Visto il clima che si è andato a creare, non mi stupisce che solo due giorni dopo la nostra partenza sia accaduto l'impensabile.
Impensabile per me, in realtà, perchè tu mi avevi avvertito.
Mi avevi detto che ci sarebbe stata una rivoluzione, ma io credevo che stessi esagerando.
E, invece, è proprio quello che è accaduto.
Il popolo si è riunito.
Uomini e donne si sono armati e hanno attaccato la Bastiglia, simbolo dell'Ancien Regime.
E, come avevi detto tu, hanno vinto.
Sono riusciti a conquistarla.
E' stato il 14 luglio.
Tutto è iniziato quel giorno, fortunatamente, dopo la nostra partenza.
Sono felice di non aver combattuto, come in un primo momento avevo pensato di fare.
Sono felice perchè avrei potuto perderti.
E spero che questo non accada mai.
Confesso che questa è la cosa che più temo al mondo: perderti.
Però, adesso sono preoccupata per tutti coloro che abbiamo lasciato a Parigi: mio padre, tua nonna, Rosalie e Bernard e, perchè no, anche quel tuo amico nuovo che mi sembra si chiami Alain.
Spero che non accada loro niente di male.
E, anche se è contro i sovrani che il popolo si sta accanendo, prego affinchè anche a loro non accada niente di spiacevole.
Che li mandino in esilio, piuttosto, ma che li lascino vivi.
"Oscar" dici rientrando in casa "Ho parlato con alcuni uomini che sono appena arrivati da Parigi e la situazione non è delle migliori..il popolo vuole abolire la monarchia e proclamare la Repubblica!"
"Che cosa!?"
Domando sorpresa.
Com'è possibile che il popolo pretenda tanto?
La monarchia assoluta c'è da una vita.
La proclamò Luigi XIV quando aveva soltanto ventitrè anni, perchè desiderare un cambiamento così radicale?
"Per adesso è solo un'idea, magari non la metteranno in pratica.." rispondi.
Ma io so che non è così.
Per troppo tempo il popolo ha vissuto nel malcontento e adesso che ha trovato la forza per ribellarsi e il modo per ottenere maggiori diritti non si fermerà di certo.
"Sai anche tu che non è così, ma non lo trovo sbagliato.. e poi" dico avvicinandomi di più a te "Finalmente potremmo sposarci"
"Si" dici dopo avermi dato un bacio "Ci sposeremo, finalmente"
Eh già.
Attualmente, è ciò che desidero di più al mondo e  non vedo l'ora che anche agli occhi di Dio non saremo marito e moglie, anche se, per me, lo siamo già.
Non ci resta che sperare che si concluda tutto al più presto, così, finalmente, potremmo vivere felici.
 
   
 
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