Celeste
Sasuke non pensava a Konoha. Mai.
Nel suo animo colmo di odio, non c’era più spazio per altri
sentimenti che lo indebolissero.
Era per quello che i primi tempi a Oto non voleva sentir
parlare di nulla che centrasse con la sua vita precedente, la nostalgia era
debolezza, rischiava di compromettere lo stato di totale apatia e indifferenza
raggiunto.
Poi col passare del tempo i ricordi della vecchia vita non
lo toccavano più: il suo cuore si stava pian piano indurendo e non lasciava
filtrare più nessuna emozione. Nessuna. Tranne l’odio.
Solo odio, perché l’odio lo rendeva invulnerabile, l’odio
gli permetteva di sfogare quel suo dolore straziante, che pesava sul petto a
ogni respiro. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni dannato fottuto secondo.
Solo, soltanto odio. E basta.
Eppure…
C’era ancora qualcosa che risvegliava in lui qualcosa di umano, una strana sensazione indefinibile, tra la tristezza e una (dolce) malinconia. Il ricordo dell’Uzumaki. Tutto ciò che lo circondava lo scuoteva particolarmente. Sentiva qualcosa agitarsi alla bocca dello stomaco. Per questo dove ucciderlo. Per questo doveva odiarlo più degli altri.
Non era possibile.
Allora decise di dimenticarlo. Fare finta che fosse un
estraneo. Mentire a sé stesso. E forse ci era riuscito.
Forse.
Quando Sasuke guardava un cielo azzurro, la sua mente lo
portava a vecchie immagini, bloccate come fotografie di immensi occhi turchesi.
Per questo Sasuke teneva sempre gli occhi bassi.
OK... fa schifo... Mi lasciate una recensioncina? (ps se mi tirate i pomodori che almeno siano morbidi)