Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: CullenGirl18    27/04/2009    12 recensioni
E’ chiaro a tutti che generalmente le fanciulle in età da matrimonio, almeno nel nostro secolo, non sono davvero a conoscenza del vero significato della seduzione, alcune ne apprendono la conoscenza la notte stessa delle proprie nozze, altre vivono le loro fragili vite senza mai conoscerne pienamente il significato. Le graziose dame che abitavano l’elegante cittadina di Wallingford (Surrey, Inghilterra) tuttavia ne conoscevano tutte il significato, per loro essa aveva anche un nome, e quello era Edward Cullen.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


«Visite inaspettate»


"Fate un buon viaggio madre, e non dimenticate di portare i miei saluti alla povera zia Margaret." disse Isabella accarezzando il dorso della mano rosea della madre.

Una settimana dopo la sua riconciliazione con la famiglia Cullen, una lettera era arrivata presso la piccola tenuta della famiglia Swan.
La devota sorella della madre, Margaret, accusava dei peggioramenti al suo stato di salute, e richiedeva la compagnia della sorella nell'affrontare questa malattia che dai dottori non era ancora stata ben diagnosticata.

Tuttavia le sue condizioni non parevano essere terminali, e Isabella salutava la partenza di sua madre con cuor un pò più leggero.

Questa situazione d'altronde non aveva poi dei lati solo negativi, poichè Isabella avrebbe certamente tratto riposo dalle continue pressioni con cui la madre l'aveva assillata ultimamente.

La carrozza abbandonò lentamente la tenuta e Isabella sventolava la sua mano riponendo nella madre le speranze per la salute della zia.
Sir Charles Swan si avvicinò alla figlia e le pose una mano sulla spalla per confortarla, era più che sicuro che la salute della zia Margaret fosse a posto, ma la vecchia parente aveva un'altra malsana sete di pettegolezzi riguardo Wallingford.

"Mia adorata, con tua madre via e i miei impegni lavorativi passerai molte mattine tutta sola in questa casa..." il suo tono era vago, quasi volesse prendersi beffa di qualcosa.

"Oh padre non importa finchè sarò sicura della salute della zia..."

"Isabella sei troppo buona! Non preoccuparti di tua zia, probabilmente voleva solamente godere della compagnia di tua madre per un pò, e sa perfettamente che è molto difficile separarla da te..."

" Le mie speranze sono riposte in questo."

"Beh.. tuttavia io ritengo si debba porre rimedio alla questione della vostra solitudine..."

Isabella colse quella stranezza nel tono di suo padre, e volle indagare più a fondo.
"Padre caro... dove volete arrivare?"

" Oh Isabella non mi dire che pensi che io possa in qualsiasi modo ritenermi subdolo! Volevo solo mettere in evidenza che durante l'assenza sia mia che di tua madre ti sarà possibile invitare qui a casa chiunque tu voglia, certamente curare la tua solitudine è una buona causa.."

"Chiunque padre?"

"Non ho detto forse così?" disse egli distendendo le labbra in un sorriso che aveva contagiato la figlia.

" Vi ringrazio padre, penso presterò proprio fede al vostro consiglio." concluse con un tono che ricordava proprio quello del padre.

Quando costui lasciò dunque la tenuta per andare a sbrigare alcuni affari in città, Isabella non riusciva a smettere di sorridere.
Credeva impossibile che esistesse una persona così capace di capirla quanto suo padre.
Egli era l'unico che aveva messo da parte il pregiudizio e l'apparenza, ragioni fondanti della loro società, per assecondare il volere della figlia che amava profondamente.

L'ultima volta che ella aveva visto Edward era proprio stata la stessa volta in cui egli si era rivelato a lei, e proprio per questo le mancava tantissimo.

Certamente aveva ricevuto qualche lettera, fingendo fossero di Alice, ma le sue parole non potevano sostituire il suo viso, i suoi occhi, i suoi baci...

Senza perdere neanche un secondo, Isabella aveva ordinato ai servi di mandare un biglietto a Cullen Mansion.

*

Edward non si era assolutamente fatto aspettare e si era precipitato nella tenuta degli Swan il prima possibile, anche se costretto a prendere la carrozza.
Isabella era rimasta ad aspettarlo nel portico, la nostalgia era troppa e non appena vide la carrozza farsi strada per il vialetto il suo cuore aveva sobbalzato.

Appena il cocchiere strigliò i cavalli e la porticina della carrozza incominciava ad aprirsi, Isabella saltò in piedi trepidante.
Edward scendeva a passi lenti e decisi dalla carrozza, muovendosi in un modo tale da farla quasi impazzire.
Dopo tutto questo tempo quasi non riusciva a rendersi conto che la sua bellezza fosse reale, e fosse tutta per lei.

Ma forse stava divagando, la mancanza doveva averle dato alla testa.

"Signor Cullen vi ringrazio per essere venuto." disse con un inchino, facendo cenno a Edward della presenza della servitù.

Edward sorrise complice e restituì l'invito.
" Oh ma non avete che ringraziarmi... Venire in vostro soccorso è il minimo che potessi fare."

Dopo essersi scambiati degli sguardi cospiratori, Isabella lo invitò a fare una passeggiata in giardino.
Isabella si sentiva quasi come una bambina per non riuscire a smettere di sorridere.

" Quindi per quale sorta di miracolo ho il permesso di venirvi a trovare?"

" Mia madre e partita, e mio padre ha già capito da tempo che fra di noi ci fosse una simpatia e ha permesso di vederci durante le sue assenze mattutine per affari."

"Davvero ha detto così?"

"Beh... diciamo che l'ha lasciato intendere.."

"Oh mi piace tuo padre.." replicò egli lasciandosi andare in una calda risata, e Isabella notò con piacere che i suoi nervi erano più distesi e le sue iridi avevano ormai riaquistato completamente il loro bellissimo colore ambrato.

Dopo qualche passo decisero di sedersi ai piedi di un albero secolare.
Isabella era conscia del desiderio reciproco di entrambi, per questo gli spunti di conversazione si erano ridotti ai minimi termini.
"Avete saputo che Benjamin Cheney e Angela Weber si sposano la prossima settimana?"

" Si diciamo che mi è arrivata questa voce, ma vi prego Isabella..." disse con voce suadente mentre si avvicinava sempre di più ad ella, sentendo il ritmo del suo cuore raddoppiare e poi triplicare.
"... non dovete per forza cercare un argomento di conversazione come con tutti... Io con voi ho condiviso il mio segreto più grande, la sincerità ormai è fondamentale... E poi se volete rimanere qui ad osservarmi in silenzio per me non è un problema.. Il silenzio non mi spaventa..."

" E' solo.."

"Ssh.." la interruppe con un popastrello sulle sue labbra.
Isabella si stupiva di come quel semplice gesto aveva contribuito all'incremento del suo desiderio.

Edward tolse il dito dalle sue labbra così delicate e si avvicinò per baciarle.
All'inizo fu solo qualche semplice carezza fra il labbro superiore di lei e quello inferiore di lui, poi la sua lingua di lui si fece avventuriera e leccò delicatemente quelle piccole labbra carnose che fremettero e si dischiusero accogliendola.

Isabella si lasciò andare completamente in quel bacio, e più andava a fondo, più non era più la sua mente a guidare il suo corpo, ma era come se Edward la guidasse come una marionetta, provocando i punti giusti.
 
Per un momento abbandonò le labbra di lei e incominciò a torturarle l'orecchio e poi giù.. giù per il collo.
Isabella non riusciva ad udire nulla a parte una voce roca persa nei gemiti, vi fece più attenzione e si accorse che era proprio la sua.

"Edward..Edward.. non possiamo.." balbettò una volta recuperata la sua volontà.

"Isabella.. lo so che mi volete.. il vostro corpo.." disse ancora perso nel suo attento lavoro.

"No.." replicò Isabella riuscendo a distanziarsi "..non è per questo, ma non possiamo farlo qui..." disse mentre le sue guance si imporporavano.

" Perchè mai... nessuno potrà vederci.." disse con tono suadente.

"E' un pò troppo all'aperto..."

"Va bene... mi dovete scusare..solamente mi siete mancata tanto.."

"Anche voi mi siete mancato, e Dio solo sa quanto vi desidero in questo istante ma non è proprio il momento.." abbassò lo sguardo sulle sue mani rossa dalla vergogna, ma ciò che proprio non si aspettava era che Edward prendesse la sua mano con dolcezza.

" Isabella... sapete che potete dirmi tutto... cosa vi preoccupa così tanto?"

Isabella credeva impossibile che avesse fatto centro un'altra volta... d'altra parte la dicotomia fra il suo corpo e il suo cuore non poteva rimanere celata a lungo...
In un primo momento esitò aumentando se possibile il rossore sul suo volto, poi incominciando a balbettare aprì al giovane i suoi pensieri.
"Edward ho paura... paura di donarmi a voi e poi non ritrovare nessuno al mio risveglio... Ho paura che ciò che è accaduto alla tenuta dei Newton si ripeta..."

Edward rimase ad ascoltare ogni sua parola, d'altronde  non poteva che avere ragione di temere un comportamento del genere, era perfettamente nella sua natura, ma allora perchè si ostinava a fare di tutto per evitare che quella piccola creatura divina non soffrisse?
Avere a cuore i sentimenti di un essere umano, cosa gli stava accadendo?
"Non succederà, ve lo prometto.. Sarò al vostro fianco e domani mattina verrò di nuovo a trovarvi, sfrutteremo l'assenza di vostra madre il più possibile..."
Cosaaaa?! Cosa faceva adesso?? Ora si dilettava nel fare promesse che sapeva non poteva assolutamente mantenere?
Cercò in tutti i modi di reprimere quei pensieri che lo stavano tormentando, ma ogni sforzo era vano, finchè senti le labbra di Isabella premere dolcemente contro le sue ghiacciate.

"Siete così dolce..." bisbigliò Isabella sulle labbra del giovane, le loro fronti erano l'una contro l'altra e Isabella perdeva completamente il suo sguardo in quelle iridi dorate, ma esse distolsero lo sguardo.

" Per favore non dite così.." quelle parole per egli erano come dolorose e lente pugnalate.

Isabella prese il suo viso fra le mani e lo costrinse a guardarla negli occhi.
" Non ho mai conosciuto un uomo tanto dolce e amabile credetemi, tutti i pregiudizi di questa cittadina sono completamente infondati.."
Edward rimase immobile incapace di dire una parola, stregato da quella piccola venere che riusciva sempre di più a sorprenderlo con le mille sfaccettature del suo carattere, il suo profumo era talmente inebriante che avrebbe voluto passare l'eternità ad annusarlo ed a perdere le sue dita in quella folta massa bruna.
" Venite.." disse lei prendendo la sua mano bianca, invitandolo a mettersi in piedi.
Senza abbandonare mai la sua mano incominciò a condurlo verso le stalle del bestiame.

"Dove andiamo?" chiese egli perdendosi in quello sguardo magnetico.

" V'è un capanno dietro le stalle, lo usavano per conservare gli attrezzi, ma ormai nessuno vi mette più piede.."

"Isabella.." disse Edward fermandosi dinanzi al capanno in questione " ..non dovete davvero.. Io non voglio costringervi a fare qualcosa che non.." ma rimase interdetto da Isabella stessa che era già dinazi la vecchia porta in legno e la spalancava.

"Lo voglio Edward.. ora.. perchè non vi sbrigate prima che cambi idea??" aggiunse con un sorriso.

Edward sorrise quasi incosapevolmente e la raggiunse stupendosi di quanto ora la sua brama fosse aumentata.

Isabella infatti non fece neanche in tempo a chiudere la porta alle loro spalle che il giovane Cullen l'aveva già tratta nella sua morsa.
Le loro labbra si incontrarono veloci e fameliche, e presto anche le loro lingue furono un tutt'uno.
La giacca del giovane finiva per terra e le mani esploratrici di Isabella vagavano per la pelle di lui sotto il colletto.
Edward alzò lo sguardo e vide della paglia ammassata e ricoperta da un telo contro una parete, prese così Isabella in braccio e la adagiò su di essa.
Mentre riprese a baciarla con foga, con le mani andava in esplorazione sotto la gonna, accarezzando le cosce candide e immacolate.
Isabella ebbe un sussultò quand'egli sfiorò la sua intimità.
Poi tornò su per slacciare il corpetto che fasciava i suoi seni e si liberò della gonna.

Isabella imbarazzata ma allo stesso tempo vittima di sensazioni dannatamente piacevoli, con un balzo scese giù dal mucchiò di paglia e timidamente prese a sbottonargli la camicia mentre egli torturava il suo lobo.

Quando anche la sua camicia fu per terra, Edward sentì il bisogno di aderire il suo corpo con quello della giovane, mentre le mani della fanciulla accarezzavano bramose la sua schiena ed il suo petto.

Quel contatto così intimo permise ad Isabella di sentire l'eccitazione del giovane contro la sua parte più intima e ciò rischiò di farla impazzire.
Quante notti aveva sognato nuovamente quel contatto?
Troppe.

Ora era giunto il momento di porre fine a quella dannata agonia che teneva entrambi sul filo del rasoio.
Edward l'afferrò senza alcun problema e dolcemente la pose a cavalcioni mentre ella le sbottonava i pantaloni.
Lentamente entrò dentro di lei per paura di farle del male e dopo qualche movimento circospetto il ritmo andò via via aumentando e il piccolo capanno degli attrezzi si riempi di ansimi e sospiri.

*

"E' meglio che vada.." disse Edward rimettendo con cura la camicia dentro i pantaloni "Vostro padre tornerà presto.." .

" Come fate ad esserne così.." Isabella sistemava l'attaccatura della gonna, odiava quando i vari laccetti non andavano a loro posto "..sicuro? Ehm.. ma come mai ridete?" concluse mentre lo osservava ridacchiare, questa cosa non le piaceva molto...

"I.. i vostri capelli sono uno spettacolo.." disse con quella risata estremamente seducente.
Si avvicinò ad ella e le sistemò bene una ciocca, mentre con l'altra mano ne rimuoveva un'altra ciocca dal suo viso.
"..ecco.. ora va meglio.. "

" Perchè mi guardate così?"
 
Edward rise di nuovo, divertito da quell'atteggiamento così inconsapevole.
"Siete bellissima.."

"Oh si.. bella davvero con i capelli arruffati e i vestiti sporchi di fango.."

Edward le prese il mento fra il pollice e l'indice.
" Siete perfetta per me.." concluse e unì le loro labbra mandando Isabella in iperventilazione.

"Wow... Ehm.. Smettetela o ricominceremo da capo.." le sorrise imbarazzata.
"Co..come fate a sapere che mio padre sta per fare ritorno?"

Edward si voltò per recuperare la giacca che era per terra, con una mano tentò di togliervi la polvere.
" Riesco a controllare i pensieri di una persona anche ad una notevole distanza se la conosco. Sembra proprio che vostro padre sia a conoscenza della mia visita.."

"Si è così ve l'ho detto, è stato egli stesso a suggerirmela."

Edward si lasciò andare in un'altra risata.
"Solo che aveva in mente ben altre attività per noi due..."

"Del tipo prendere un thè o una gita a cavallo?"

"Già.." rispose ed entrambi scoppiarono in una risata fragorosa.

Quando furono  entrambi presentabili si avviarono verso il viale centrale della tenuta.
" Tornerete anche domani?" gli chiese quando furono dinanzi la carrozza.

"Certamente.." replicò Edward chinandosi per baciare il dorso della sua mano ".. porterò la cura necessaria per la febbre del vostro cavallo." concluse con un sorrisetto complice.

Vicino a loro mentre Edward saliva sulla carrozza, Thomas lo stalliere si voltò verso Samantha e sussurrò:
" Ma tutti i cavalli godono di ottima salute!"

Isabella dovette trattenere una risata quando sentì chiaramente Samantha tirare una gomitata nello stomaco dello stalliere.

Così mentre la carrozza bianca abbandonava il viale in pietriccio, Isabella si voltò per rientrare in casa ma la sua attenzione fu catturata dal rumore di un'altra carrozza che avanzava per il loro viale.

Decise di voltarsi e rimanere sul portico ad accogliere, la carrozza che doveva essere del padre.
Ma quando la porticina si aprì non fu il padre a fuoriuscire da essa.

" Oh Dio!!!! Non riesco a crederci!!!" disse Isabella catapultandosi giù per le scalette del portico e buttandosi fra le braccia del giovane.
Il suo volto era smagrito ed il corpo più muscoloso, mentre i capelli neri folti erano raccolti in una coda che ricadeva sulle spalle.
"Jake quanto mi sei mancato!!!!"

" Anche tu mi sei mancata Bells!".

  
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: CullenGirl18