Pullman d'estate. Come sardine, stipate!
Appena alla fermata, sorridi perchè sei solo/a, ma poi appena arriva il pullman, ti accorgi che forse un vagone che portava ad Auschwitz era meno affollato.Prima di spalancarsi le porte due sono le cose, o fa fuori le persone che si sono attaccate, oppure le persone scendono dal finestrino e ti lasciano entrare.
Entrato nel autobus, diventi un tutt'uno con la folla, una mischia omogenea.
Un unico composto.
Non riesci nemmeno a grattarti il naso dal poco spazio vitale.
E nulla, continui il tragitto tra i maleodoranti profumi, le persone che ti si ancorano addosso, magari se hai lo zaino, te lo ritroverai spiaccicato a te tanto da non sapere dove finisce il tuo corpo e inizia lo zaino.
Sempre imprese.
E poi non ci definiscono eroi!