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Autore: OnePlusOne    13/08/2016    2 recensioni
Il caro vecchio Twitter una volta disse : ”Nella vita ci possono essere scelte che, se farai saprai già che te ne pentirai, e se non farai non te lo perdonerai mai”.
Ecco qui una storia fatta di scelte e di dubbi. Meglio un rimpianto o un rimorso, secondo voi? E cosa avranno scelto le protagoniste e i protagonisti di questa ff? Non vi resta che leggere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Cristina Yang, Meredith Grey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Come ho detto, in chirurgia è tutta una questione di scelte. La vita del paziente dipenderà da quello che deciderai.  Noi chirurghi siamo addestrati a prendere decisioni rischiose in breve tempo. Ma anche noi abbiamo una coscienza...
La coscienza non è sempre portatrice di buoni consigli: a volte fa più danni che altro. Arriva il momento in cui bisogna scegliere, tra coscienza e buon senso, tra testa e cuore, tra paura e coraggio. Arriva il momento in cui biosgna scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile.


GREY SLOAN MEMORIAL HOSPITAL, SEATTLE, ORE 14:00, CALLIE E ARIZONA SONO AL TELEFONO


“Respira. Respira profondamente. Arizona tu sei un bravissimo chirurgo e sai che amputare è la scelta giusta. Così non le distruggi la vita, ma le concedi la possibilità di respirare, di ridere, di amare. Se ora tagli la salvi. Se non tagli la uccidi. Ora dimmi Arizona, vuoi convivere con questo peso sulla coscienza?  Guardati, hai una sola gamba ma sei una donna stupenda e una mamma fantastica; hai degli amici e una figlia che ti ama e tu, proprio tu, potrai stare accanto a quella ragazza e potrai aiutarla meglio di chiunque altro. Prendi la sega Arizona, prendila ora.”.

Dopo l’infusione di coraggio, si sente pronta e dopo ore chiusa in sala, porta l’intervento a buon fine. Si lava, si accoccola sulla poltrona accanto al letto di Kate e aspetta, aspetta che lei si svegli. Dopo aver parlato con i genitori, aveva chiesto loro di poter essere la prima persona a parlarle. Il respiro irregolare le fa capire che la piccola è prossima al risveglio.

“Ciao, Kate.” le sussura dolcemente, sedendosi sul bordo del letto.

 “Dott...dottoressa, che mi succede? Perchè non riesco più a muovere la gamba? Dottoressa mi risponda, la prego!” singhiozza la ragazza.

“Abbiamo scoperto che soffri della malattia di Gaucher. Si tratta di una malattia rara, ma che potrà essere gestita grazie ad un’adeguata terapia farmacologica. Purtroppo, lo abbiamo capito quando la tua gamba era già messa male e sono stata messa davanti alla scelta di salvarti o ucciderti. Ho preferito la prima opzione.”.

“Ma ora senza gamba come farò? Il mio ragazzo mi lascerà e i miei amici non vorranno più uscire con una storpia come me.”.

Arizona si solleva il pantalone della divisa blu e mostra alla ragazza la protesi. “Convivo con questa roba da quasi 3 anni. Ho una bellissima carriera. Ho degli amici, una figlia. Sono benvoluta da tutti e sai qual’è la cosa migliore? Non mi trattano da malata, non si comportano così, perchè sono “storpia”, si comportano così, perchè mi amano. Avevo anche una moglie, ma l’ho persa. È stata la persona che mi è stata accanto più di tutte, “nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia” per intenderci; e io che ho fatto? L’ho allontanata e ho distrutto tutto. Ora sto bene, ma sarei ipocrita se ti dicessi che sono felice. Non sono felice. Torno a casa e tutto mi ricorda lei. Sono in ospedale e sento il suo profumo. Apro gli occhi la mattina e immagino di vederla gironzolare per casa. Chiudo gli occhi e so già che la sognerò. Mi manca tantissimo e la amo. Sento di essere dipendente da lei, ne ho bisogno, come se fosse ossigeno, come se fosse una droga. E se ci fosse una sola minuscola possibiltà per farla tornare da me, fidati Kate, che mi venderei l’altra gamba per averla. Quindi se posso darti un consiglio, non fare sì che quest’intervento ti faccia perdere di vista lo scopo della vita: amare. Non indurirti e non allontanare le persone che ami, loro vogliono far parte della vita di Kate e non di quella di una qualsiasi bipede. Fidati.”.

E mentre Arizona sta per uscire dalla stanza, la piccola le sussura “Farebbe bene a dire tutte queste cose a sua moglie. Potreste ancora essere felici, sa?”. Il tutto senza sapere che Callie fosse lì fuori e avesse accidentalmente sentito tutto.



In sala 2 l’intervento era finito già da un pezzo. Per quel pover uomo non c’era stato niente da fare, le lacerazioni cardiache erano troppo profonde per poter ricostruire i tessuti. Dopo aver dichiarato il decesso, la dottoressa Yang era uscita in tutta fretta. Non riusciva a sopportare la presenza di Amelia ed Owen nella stessa stanza. Li immaginava nudi e avvinghiati l’uno all’altra e questa visione le dava il voltastomaco. Camminando per i corridoi, vede Maggie pronta per andar via e le fa un cenno con la testa. La ragazza di tutta risposta si avvicina. “Ho riflettuto sulla proposta di stamattina e ho deciso di accettare: ti do il mio benvenuto nel tuo vecchio reparto.”. “A domani, Dottoressa Pierce.” . Cristina continua a camminare senza meta. Tutto ad un tratto si rende conto di essere davanti all’ufficio di Owen. Impulsivamente bussa ed entra.

“Ciao, non dire niente, lasciami parlare. Ti pensavo. Pensavo a quello che avremmo potuto vivere insieme. Mi sei mancato e quando ho messo piede in ospedale ho persino creduto che avremmo potuto riprovarci. E poi..ti ho visto con Amelia. Ho visto come la guardavi, come le sorridevi e ho capito che sarebbe stato ingiusto tornare insieme. Avremmo finito col rovinare tutto un’altra volta, perchè è la cosa che sappiamo fare meglio, distruggerci a vicenda. Io non posso, non voglio più provare quella sensazione. Voglio essere libera, inseguire i miei sogni e non restare bloccata in una situazione con una persona che si sente oppressa da me e dalle mie aspirazioni. Voglio che tu possa trovare quello che cerchi, voglio che tu riesca a trovare il vero amore e a costruirti la famiglia che hai sempre voluto. E forse dopo Amelia arriveranno centinaia di donne o forse nessuna. Forse noi due un giorno ci ritroveremo, forse avremo un’altra chance quando saremo due matusalemme con i capelli bianchi e forse saremo finalmente felici. O forse no. Forse non ritorneremo mai più insieme, ma non importa questo. Importa che entrambi possiamo realizzare i nostri sogni e non siamo costretti a rinunciarci per stare l’una al fianco dell’altro. Goditi la tua storia. Io avrò le mie e riparleremo di tutto questo quando arriverà il momento. Ah a proposito, ho deciso di accettare la tua offerta per il bene di Meredith e dei suoi figli. Avrei voluto essere una star del bisturi in un altro ospedale, ma posso essre una star del bisturi anche qui. Questa è la decisone più giusta da prendere. Ora vado in albergo. Ci vediamo domani.”

“Io ci sarò per te, Cristina Yang, e, anche se non ho mai smesso di amarti, so che hai maledettamente ragione.”.

“Come sempre del resto.” e facendo una smorfia divertita si volta e lascia che la porta si richiuda alle sue spalle.

Ora, dopo essersi ricomposta, sente un bisogno irrefrenabile di sporcarsi le mani di sangue e, non avendo progetti per la serata, decide di ritornare in chirurgia per cercare un intervento d’urgenza. È proprio lì, che incontra Callie. “Yang, cercavo proprio te. Sì, lo so, che sei appena tornata e che sarai distrutta, ma ho bisogno della serata libera. Potresti sostituirmi in Pronto Soccorso?”. “Callie Torres, non potevi darmi un bentornato migliore!”. E a queste parole, l’ortopedica si dilegua istantaneamente. Restando sola, Cristina decide di prendere un caffè e se ne va nella stanza degli strutturati. Apre la porta e resta, lì impalata, vedendo Meredith seduta sul divano.

“Credevi che ti lasciassi sola?”.

“Ho rotto con Owen. Non che avessimo riallacciato, eh. Solo che avevo pensato spesso all’eventualità e ho cambiato idea, solo quando l’ho visto con la tua dolce cognatina.” e fa una smorfia.

“Ah è per questo che sei tornata, allora?” scherza.

“No te l’ho già detto. Ho avuto altre opportunità qui...e va bene non guardarmi così. Sono tornata per te, Meredith, per noi, principalmente. La famiglia c’è nel momento del bisogno. Ho sentito di dover tornare, tutto qui. Ma basta con tutte queste smancerie per smidollati, ho un nome da dover difendere!”.

Ride. Ride di cuore e Meredith insieme a lei. Si siede al suo fianco. E tutto ad un tratto quella risata si trasforma in pianto. Piango per Derek. Piango per Zola e Bailey che cresceranno senza il loro papà. Piango per Ellis, che non lo conoscerà affatto. A quiei pensieri Meredith esplode. “Ho paura, Cristina. Ho tre figli e non ho un marito. Come farò? Avevi ragione quando volevi andar via, perchè qui morivano tutti. Dovremmo andar via tutti.”. “Calmati, Meredith. Nessuno deve andare da nessuna parte. Mi sono allontanata due volte da Seattle e fino a qualche ora fa credevo di farlo ancora, ma è come una calamita. Non possiamo allontanarci da qui. Questo posto, questa città è la nostra casa. Possiamo provare a metterci tutto alle spalle, ma per quanto? Qualche mese, qualche anno forse. Dopo tu, io, Alex o chiunque altro, sentiremmo la necessità di tornarci perchè è qui che dobbiamo e vogliamo stare. Non aver paura, nessuno di noi ti lascerà sola, nessuno di noi morirà in un incidente aereo o in una sparatoria. Nessuno di noi verrà investito da un autobus o da un tir. Puoi contare su di noi, avrai sempre qualcuno al tuo fianco.”. Poggia la testa sulla sua spalla e, finalmente, dopo settimane, si sente finalmente a casa.

“Sei la mia persona, Cristina Yang.” le dice, afferrandole la mano e stringendola alla sua.


 
Che giornata infernale, ora per fortuna sono con la mia bimba però. Lei riesce a portarmi in un altro mondo, uno in cui il motto è “Zero pensieri negativi”. La amo tantissimo, più della mia stessa vita. Pensando a tutto questo, Arizona mette a letto Sofia, le rimbocca le coperte e le stampa un tenero bacio sulla fronte. Ritornata in salotto, si stende sul divano e inizia a giocherellare con il telefono. Vorrebbe chiamare Callie e ringraziarla per il supporto e quindi senza pensarci due volte, compone il numero, sperando non sia in sala operatoria.

“Arizona è successo qualcosa a Sofia?”. Il tono ansiogeno dell’ex moglie non la stupisce affatto. “No, Callie, sta tranquilla. Ti chiamavo per ringraziarti del supporto di oggi pomeriggio. Sei sempre riuscita a calmarmi nei momenti di difficoltà.”.

“Ah sì? Ti calmava anche il prendertela con me e il considerarmi la persona che ti avesse rovinato la vita, tagliandoti quella stramaledettissima gamba?”. Il tono di Callie era passato dall’ansioso al sarcastico/pungente. “Touchè. È stato un periodo orribile, ma oggi anche grazie a quell’intervento ho capito le cose che contano davvero. Mi manchi, Calliope”. “Ora devo andare. Dai un bacio a Sofia da parte mia.”.

Quella telefonata le ha fatto capire quanto ancora ce l’avesse con lei per tutto quello che aveva combinato negli ultimi anni. Non riesce a compredere i suoi sentimenti per lei, provava rabbia e rancore, ma anche delusione, dispiacere e..attrazione. E’ questo il motivo per cui cerca di evitarla in ospedale, il motivo per cui in questo istante è seduta al bancone da Joe in compagnia di una rossa, che non le stacca gli occhi di dosso. Ha bisogno di leggerezza. Ha bisogno di staccare da tutto e da tutti, o almeno questo è quello di cui si vuole convincere. La verità è che non riesce a smettere di pensare ad Arizona e ne ha la prova nel momento in cui Jennifer, questo è il nome della rossa sexy, prova a baciarla. Callie si allontana all’improvviso senza dare spiegazioni e, uscita dal bar, ferma un taxi.

“Questo è il 1923 di Madison Street. Sono 23$”. Nonostante la voglia di farsi riportare indietro, Callie paga il tassista e scende dall’auto. Suona al citofono del palazzo abbastanza insistentemente. “Ciao, sono io. Potresti scendere un attimo? Non voglio che la bambina si svegli.”.

Dopo pochi istanti si trovano, insieme a passeggiare nel parco. È una bella serata, nonostante la primavera sia ancora alle porte. La luna è coperta dalle nuvole ma la sua flebile luce riesce a illuminare il profilo di entrambe.

“Perchè sei venuta? Mi sei sembrata abbastanza chiara prima. E poi non dovresti essere in ospedale?”.

“Avevo chiesto alla Yang di sostituirmi, allora sono andata da Joe e ho flirtato tutta la sera con una ragazza. Era molto bella, devo dire”.

“E sei qui per dirmi questo? Cosa sarebbe una specie di ripicca?” chiede infastidita Arizona.

“Mi ha anche baciata, in realtà”. “Congratulazioni, Calliope ma io non ho intenzione di diventare tua amica. La mia idea era un’altra, quando ti ho detto che sento la tua mancanza”.

“Credi che sia facile per me essere qui? Tu non hai idea del male, che mi hai fatto. E io ad ogni schiaffo, ad ogni batosta sono sempre stata qui, non mi sono mai mossa. Quindi sai che ti dico? Se davvero ci tieni, come dici, alla nostra famiglia, ora chiudi il becco e mi ascolti. Se non ne hai voglia, puoi tornare a casa, ma ti avviso, Arizona Robbins, se vai via non tornerò più sull’argomento”. Arizona si siede su di una panchina e Callie fa lo stesso.

“Dopo il bacio sono andata via, senza dire una parola. E sai perchè? Perchè pensavo al tuo discorso. Dopo l’intervento sono passata dalla stanza della tua paziente e, accidentalmente, ti ho sentita parlare. Non so se quello che sto per fare sia la scelta giusta o l’ennesimo errore della mia vita, so solo che devo rischiare. Devo correre il rischio, perchè se andasse male anche stavolta, sarei apposto con la mia coscienza, avendo tentato il possibile, ma se non lo facessi avrei un rimpianto, che mi lacererebbe l’anima e l’esistenza. Ho un dovere verso il mio cuore. Ma ho bisogno di tempo per potermi fidare di nuovo di te, perchè io non ho intenzione di soffrire di nuovo a causa tua.”

 “Ti amo, Calliope. Non ho mai smesso di amarti. Farò del mio meglio per meritare la tua fiducia.”. La mora si allontana per un attimo, fissa gli occhi azzurri della sua donna e, realizzando quanto avesse bisogno di amore, si avvicina e la bacia, la bacia come se non ci fosse nient’altro al mondo, come se non esistesse un domani. “Callie, resta con me questa notte” le chiede dolcemente la sua “ben poco ex”. La Torres, dopo averci riflettuto a lungo, annuisce e si lascia condurre fino alla porta dell’appartamento, e da qui in camera da letto. Ciò che accadde dopo rafforzò il loro legame per sempre.


In quella notte, quattro donne avevano ritrovato l’equilibrio. In quella notte, quelle quattro donne avevano affrontato i loro fantasmi e li avevano sconfitti. Quella notte, sarebbe rimasta nei cuori di tutte, come una delle notti migliori delle loro vite.


In questo mondo esistono due categorie di persone: quelle che scelgono di avere rimorsi, che lottano, che scalano la montagna e, dopo essere cadute, si leccano le ferite e ricominciano la scalata. Poi ci sono quelle che scelgono di non scegliere, quelle che vivono con i rimpianti, con i “se” e con i “ma”, quelle che restano ai piedi della montagna e guardano gli altri scalarla. La vita è fatta di scelte, di scalate e tu puoi restare al sicuro, a valle, condurre una vita mediocre, ma tranquilla, più semplice e più sicura. Oppure, puoi iniziare l’arrampicata, cadere, rialzarti e riprovarci: ci vorranno anni di cadute, di dolori e sofferenze, ma una volta arrivato in cima, capirai che ne sarà valsa la pena. Ora la scelta sta a te, io vado fiera della mia.


"You're my person, you will always be my person" ❤ NB: Se vi fa piacere esprimere un vostro parere su quanto leggete, fatelo pure. Sono disponibile ad ascoltare i vostri pensieri o a rispondere ad eventuali domande!
   
 
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