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Autore: chaska    27/04/2009    3 recensioni
La mia primissima fanfiction, con l'ambientazione di assassin's creed ma con personaggi completamente inventati da me.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

 

 

Mi sedetti sulla panca della mensa, troppo stanca per fare qualcos’altro. Guardai la sala: era piena di assassini dalle candide vesti e li invidiai per un momento: i cappucci bianchi delle loro tuniche rappresentavano il rango di assassino professionista, mentre il mio, che era grigio, mi faceva appartenere ancora ai novizi. Ah, ma sarebbe durato ancora per poco e poi...ahah! Però quanto tempo ci stavano mettendo a promuovermi? Bastardi, non gli bastano le prove che gli do giornalmente? Cosa diavolo aspettano?

Qualche istante dopo mi accorsi che stavo perdendo il controllo di me e quindi mi concentrai nuovamente sui i miei futuri colleghi. Stavano cenando...in effetti fra poco sarebbe tramontato il sole e dopo tutti sarebbero andati nelle proprie stanze.
Mi stiracchiai un pochino e cominciai a guardare la porta che collegava la sala della mensa, munita di immensi tavoli rettangolari, alla cucina. Dopo qualche minuto vidi arrivare Salim dalla cucina con due vassoi di legno in mano: alla fine, dopo avermi fatto sopportare una lunghissima e pesantissima giornata, si era deciso di fare un unico gesto di galanteria, portando il cibo pure a me...non che fosse poi chissà quale sacrificio, ma alla fin fine era sempre meglio di niente.
Guardai il suo volto sorridente, e cominciai a sorridere anch’io, era un ragazzo davvero simpatico, mai mi ero divertita nella mia vita come in quella giornata. Però poi mi accorsi di una cosa davvero preoccupante: il suo sorriso si trasformava ogni tanto in una smorfia mal celata e faceva di tutto per non guardare le ciotole che portava...

Questo non promette nulla di buono...
Quando il ragazzo si sedette accanto a me, mi posò il vassoio con il pane e la ciotola dinanzi ed il mio sorriso, che stava già scemando per i fatti suoi dopo che avevo intravisto quegli indizi, scomparì del tutto, trasformandosi in una smorfia d’orrore.
Salim si accorse della mia reazione e cercò di farmi, ma soprattutto di farsi, coraggio.
-Dai...non sarà poi così...ehm...cattivo come sembra, no?
La mia espressione non cambiò di un millimetro e mentre Salim prendeva coraggiosamente il cucchiaio in mano, dissi semplicemente:
-Non ci scommetterei tanto...meglio prepararsi ad una bella nottata in infermeria.
-Ehi, non fare la tragica!- rispose con una voce tremante.
E chi la stava facendo la tragica? Ero solamente realista...
Mentre facevo le mie silenziose e “tragiche” considerazioni, Salim sprofondò il cucchiaio in quella specie di poltiglia grigia e se la portò in bocca. Qualche secondo dopo mi guardò in faccia con un sorriso, come a volermi dimostrare che quella cosa non era almeno letale.
-Com’e?- gli chiesi.
-Ottima!- rispose con voce decisa, anche se forse un pò troppo alta...mmh, non mi convince...
-Sicuro?
Trascorse qualche secondo prima che mi rispondesse, ma quando lo fece, parlò con una voce da “uomo più sofferente del mondo”.
-VOGLIO MORIREEEEE!!!!!!!!!!!!!!! MA COSA E’ QUESTA COSA!!!!!!
Allora cominciai a ridere a crepapelle, attirando gli sguardi degli assassini che stavano ancora cercando di cenare, con chissà quale forza poi, infastiditi prima dalle grida di Salim e poi dalla mia reazione.
Accorgendomi dei loro volti truci, ma soprattutto delle silenziose maledizioni della cuoca, mi diedi un pò di contegno e diedi una gomitata nel fianco a Salim, per far calmare anche lui.
Nell’attesa che gli assassini, ma soprattutto la cuoca, si dimenticassero di noi, iniziai a mangiucchiare il pane, tanto per riempire il vuoto che avevo allo stomaco, rinunciando all’ardua impresa di assaggiare quella sconosciuta e letale poltiglia, allontanandola il più possibile all’interno del vassoio.
-Almeno il pane è decente. Salim mangialo e spera che quel saporaccio scompaia al più presto...non voglio vederti vomitare!
Il ragazzo colse al volo il mio suggerimento e divorò letteralmente il suo pezzo di pane. Allora gli porsi metà della mia porzione e lui mi guardò sorpreso.
-E tu?
-Non ho fame, e poi mi hai fatto fare il pieno oggi a pranzo!
-Ma che pieno! Sei tu che non mangi mai abbastanza...

Forse questo bambino non ha chiara la differenza del fabbisogno giornaliero fra una donna ed un uomo...
-Ehm...d’accordo, hai ragione, ma ora mangia!
Questa volta prese il pane senza tante storie e lo mangiò più lentamente. E mentre aspettavo che finisse, lo guardai un attimo e mi soffermai sui suoi occhi color nocciola: erano fantastici, perchè in ogni momento sprizzavano tantissima gioia, molta contagiosa a dir la verità. In effetti cominciai a sorridere nel guardarlo e nel ricordare la giornata che mi aveva fatto passare. Quel giorno era passato così, fra le risate, anche se all’inizio non mi fidavo di lui e mi faceva anzi molto arrabbiare con le sue richieste più che ridicole. Però la cosa cominciò a cambiare subito dopo pranzo, quando mi portò nella fattoria che si trovava nella fortezza, accudita dalle donne che vi abitano e lavorano per renderla sempre pulita, insomma non come assassine.
Stranamente quel pomeriggio faceva un caldo insopportabile, anche se era solamente primavera, e nel cortile ne faceva anche di più.
-Chiudi gli occhi!- Mi fece il ragazzino prendendomi la mano e cominciando a correre. Io obbedii, anche se non sapevo esattamente perchè gli dassi ancora corda...ah, il mio orgoglio, certo, avevo fatto una promessa e dovevo mantenerla... Se mai facessi qualcosa di idiota, insensato, pericoloso (...) sapete per cosa è dovuto.
-Dove andiamo adesso?
-Vedrai!- e anche se non potevo vederlo, avrei scommesso qualsiasi cosa che mi stesse sorridendo.
Dopo qualche minuto sentii una puzza che cominciò a preoccuparmi, davvero pessima.
Ci fermammo all’improvviso e Salim mi lanciò una pala che io presi al volo solo per i miei sensi affinati.
-Ora puoi aprirli e...spalare!
Quando li aprii capii da dove provenisse tutta quella puzza: mi trovavo davanti al sedere di una mucca che aveva accumulato i suoi porci comodi proprio davanti a me...anzi, li aveva fatti anche sui miei sandali.
-Piccolo bastardo...
-Ehi, mi offendi!- disse in tono scherzoso.
-Non sono qui per giocare, quindi se non vuoi che questa pala te la sbatti in faccia...
Allora Salim cominciò ad indietreggiare. –No, non scherzo. Su, spala oppure dirò che non sei in grado di mantenere la parola data...
Eravamo insieme da una mattina, eppure mi conosceva già così bene? Oltre che agile, era anche un ottimo osservatore. Comunque sia, dovetti piegarmi a spalare tutta quella roba, ma nella mia mente, non vi era altro che la vendetta nei suoi confronti, in effetti io ero di grado superiore a lui...
 Ah, durante gli allenamenti gli farò vedere io... e allora rimpiangerà il giorno che ha messo piede in questa fortezza!
Però la vendetta non si fece attendere così a lungo perché pochi minuti dopo che ebbi cominciato a lavorare, Salim mi si avvicinò ed io con la pala...gli buttai in faccia la più grande quantità di sterco che potessi raccogliere! Credevate che gli sbattessi davvero la pala in faccia? A dir la verità mi era passato di mente...ma comunque, lasciamo perdere.
Tutto ciò degenerò in seguito a:
1-delle grandi occhiatacce di offesa
2-un’epocale battaglia a palle di sterco, già, la neve ormai non ha più attrattive...e poi faceva un caldo insopportabile e ci trovavamo in territori arabi circondati dal deserto. Dove la trovavamo della neve?!?

 
Dopo almeno un’oretta di battaglia, ci stendemmo stanchi sulle nostre “armi” e cominciammo a guardare il cielo limpido.
Ah, non cominciate a pensare strane cose: dopo ci siamo andati a fare una doccia colossale, sennò con quale coraggio andavamo a cenare?
Comunque sembrava che da quel momento in poi fossimo diventati degli amiconi...e in effetti Salim è stato il mio primo amico dopo di...lui.

 

-Ehi!
-Eh, che vuoi?
Salim era davanti a me che mi guardava con aria curiosa, e aveva finito anche di mangiare il mio pezzo di pane.
-Ti sei messa a fissarmi!
-Cosa? Io fissare te? Ma tu sei pazzo...
-Vabbè, lasciamo perdere- disse sbuffando –Piuttosto, ho ancora tempo per farti delle domande!
Questa volta sbuffai io e mi girai dall’altra parte. Il moccioso aveva ragione, mancava ancora mezz’ora circa prima che il sole tramontasse completamente, ma mi seccava assecondarlo ancora: ero un pochino stanca, se permettete.
-Allora, cosa posso chiederti? Mmm, sai prima di ieri ti ho guardata un bel pò.
A questo punto mi girai verso di lui, mi aveva davvero incuriosita questa volta.
-Vedevo che eri sempre seria, gelida e sola. Ma come mai? Oggi ho visto che sei fatta di tutt’altra pasta...

Forse perchè sei l’unico che ha mai tentato di essere mio amico? Forse perchè gli altri non fanno altro che allungare le mani e farmi la corte?
Avrei voluto dirglielo e fargli capire che cosa passavo davvero là dentro, ma avevo ancora un pò di dignità da conservare, e poi speravo che le cose cambiassero, da quel momento in poi...
-E’ come se io ti chiedessi perchè ridi sempre...sono così e basta.
Il suo viso si rabbuiò un attimo, che avessi detto qualcosa di offensivo per lui? Eppure non mi sembrava affatto...menomale che quel momento durò solo pochi attimi: infatti il suo viso tornò sorridente e cominciò a parlarmi a raffica.
-D’accordo, tentativo fallito! Passiamo alla prossima domanda! Perchè hai scelto di diventare un’assassina?
A quelle prime parole mi si gelò il sangue...
-Sei l’unica donna ad aver mai fatto questa scelta, no?
Con una voce che non riconoscevo neanche, dissi con un filo di voce.
-Ce n’è stata solo una prima di me, ma molto tempo fa.
-Appunto!- evidentemente Salim non si era accorto del mio cambiamento –cosa ti ha spinto a fare questa scelta?
-La giornata è finita, adesso devo andare.
-Ma non è vero! Il sole non ha nemmeno cominciato a tramontare...!
Allora mi alzai di scatto dalla sedia, facendola cadere.
-Invece sì. Fuori è già buio. Adesso...devo andare.
Cominciai a correre, facendo cadere qualche altra sedia, ma dopotutto, non ci vedevo bene: la vista mi si era annebbiata e tutto mi sembrava rosso.
E mentre andavo verso una meta che neanche io conoscevo , Salim mi guardava allibito, e non provò neanche a fermarmi.

 
Era passato parecchio tempo dal mio “colloquio” con Salim, chissà, forse un paio di ore. Io mi trovavo seduta a penzoloni in una terrazza piccola e poco frequentata della fortezza e davanti a me vi era...solo il deserto. 
Quel posto mi era sempre piaciuto: potevo stare sola con i miei pensieri, nessuno poteva disturbarmi lì.
Il clima di quella sera era diverso rispetto al caldo torrido del pomeriggio: soffiava un vento freddo, che faceva venire la pelle d’oca. Eppure non me ne importava nulla, ero rapita dallo spettacolo che mi si apriva davanti agli occhi: si poteva vedere il deserto nella concezione più pura, il nulla assoluto, accompagnato da dolci danze di colore cremisi, delicata sabbia trasportata dal vento...lo sò, sono idee troppo romantiche per me. Eppure ogni volta che vedo quel panorama mi si scioglie il cuore, è il riflesso della mia cupa anima...l’unico posto in cui posso sfogare i miei sentimenti, le mie frustrazioni, i miei dolori. Eh, non sapete quante volte avevo sognato di saltare da quella piccola e insignificante terrazza per poter volare... Nel cielo non si hanno confini, si è realmente liberi da qualsiasi aspettativa e pregiudizio...
Appoggiai la testa al muro che mi stava accanto e chiusi gli occhi, almeno mi era concessa la libertà di sognare...
-Bel panorama.
Alla fine mi aveva trovata, eh? Dopotutto era nelle capacità di Salim...
-Da quanto tempo eri qui?
Con la sua furtività poteva essere arrivato qui ancor prima di me, ed io non mi sarei accorta di nulla. Era qualcosa di verosimile.
-Da poco, non preoccuparti.
-Almeno esci dall’ombra.
Salim allora eseguì gli ordini e venne a sedersi accanto a me. Adesso sottostava alle  mie disposizioni: il sole era tramontato ed io avevo ripreso il mio ruolo di superiorità, anche se poca, rispetto a lui.
-Scusami per quello che ho detto...
Mi prese alla sprovvista, anche se me lo immaginavo che me lo dicesse, prima o poi.
-Ognuno deve imparare a sopravvivere insieme ai propri dolori.
-Già...
Non feci caso alla sua risposta, anche se avrei dovuto...ma ero ancora rapita da quel cielo totalmente nero e stellato.
-Sai...prima mi avevi fatto una domanda...
Mi voltai verso di lui e vidi qualcosa che mi turbò un poco: il suo volto guardava verso un punto indefinito, per una volta serio, e la sua voce era...malinconica. Ma poi, a cosa si riferiva? Non ricordavo assolutamente nulla...
-Rido perchè nella vita non si può sempre piangere.
Lo guardai allibita, aveva gli occhi lucidi e il viso pallido. Istintivamente gli presi le spalle e me lo abbracciai al petto.
-No, un assassino non deve...
-Io qui non vedo nessun assassino.
-Ma...
-Il sole deve ancora tramontare ed io ho una promessa da mantenere.
A quelle parole, che non sembravano nemmeno mie, Salim cominciò a sfogarsi silenziosamente. Mi domandai cosa gli fosse successo di tanto terribile e mi venne voglia di domandarglielo.

No, non adesso...non sono così crudele.
E da quel momento capii realmente che quel piccolo moccioso era davvero mio amico. Dopotutto, eravamo uguali noi due, me lo sentivo nel cuore. Ed in effetti, lo era più di quanto potessi credere allora.

Eccomi qua!
Allora vi ringrazio infinitissimamente delle recensioni!!! Non sapete come sono contenta!!! Ma andiamo con ordine!
1-Il nome Salim...mmm...all'inizio me l'ero inventata io da sola, pensando che fosse "made in Phantom G", però poi leggendo una lista di nomi arabi(mi serviranno in seguito!:P) ho scoperto che esisteva davvero e che significa "Salvato". Beh, che dire...nome più azzeccato di così!
2-Volevo dire che finalmente ho capito perchè è così bello scrivere fanfiction! Non so voi, ma quando scrivo mi immedesimo talmente tanto in ogni mio personaggio (persino una comparsa ubriaca di due secondi!XD) che ogni volta mi metto a ridere come una pazza o a piangere, a seconda delle occasioni. Certe volte ho dovuto fare delle pause perchè non ce la facevo proprio più!Beh, detto questo ho capito che scriverò ancora per un bel pò di tempo perchè è una cosa veramente meravigliosa! (morale della favola:dovrete sorbirvi le mie pazzie per ancora mooooolto tempo! e chi ci costringe?ndtutti T_Tndio)
3-andiamo ai ringraziamenti porta a porta!

Elika95:Sono contenta(e sorpresa)che ti sia piaciuta tanto! poi è vero, ho cercato di mettere ciò che mi piaceva di più: azione (che non si trova dapperttutto) e umorismo! Anche se da questo capitolo si vede che voglio mettere anche l'aspetto triste e malinconico, insomma, una storia a 360 gradi! (Spero di riuscirci almeno...poi sarete voi i miei giudici!) Ah, e poi scusa di averti accecata! Credo di aver fatto meglio questa volta, no?

Saphira87:Non ti preoccupare per il ritardo (anch'io mi sveglio a mezzogiorno quando posso! Eh, la scuola...XD)
Comunque grazie di tutti questi ringraziamenti!( mi spiegate come faccio a non diventare come un pomodoro?!?X°°°D)
Ed infine, si. Nella storia non ci saranno Altair (sbav...) e compagnia bella perchè sono arrivata a malapena al secondo blocco di memoria, quindi non ho voluto fare una storia su qualcosa che non conosco veramente bene!

E l'ultimo ma non ultimo goku94:Sono contenta che il capitolo ti abbia incuriosito! (sei maschio? O_O Non me l'aspettavo!)Beh, e sono ultrafelice che Salim ti stia simpatico (grazie mille!!! ndSalim) e non ti preoccupare del ritardo (Phantom G=ritardataria n.1 nel mondo) tutti abbiamo da fare, come io che invece di studiare per il compito di inglese me ne sto qui!XP E poi se quella recensione è cortina le mie sono insignificanti!

Vabbè, che mi rimane da dire? Ringraziarvi ancora? Forse vi dovrei dire che se vi va potete dirmi un pò su cosa devo migliorarmi...solo se volete! Non troverete nessun assassino dietro la porta con un bel pugnalino in mano,no!XD Scherzo, qui io obbligo solo i miei personaggi (O_O aiuto! ndKores, Salim e personaggi futuri).

Vabbé, alla prossima!
Un bacio.
La vostra Phantom G!

 

   
 
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