Capitolo
2
Mi sedetti
sulla panca della mensa,
troppo stanca per fare qualcos’altro. Guardai la sala: era
piena di assassini
dalle candide vesti e li invidiai per un momento: i cappucci bianchi
delle loro
tuniche rappresentavano il rango di assassino professionista, mentre il
mio,
che era grigio, mi faceva appartenere ancora ai novizi. Ah, ma sarebbe
durato
ancora per poco e poi...ahah! Però quanto tempo ci stavano
mettendo a
promuovermi? Bastardi, non gli bastano le prove che gli do
giornalmente?
Cosa diavolo aspettano?
Qualche
istante dopo mi accorsi
che stavo perdendo il controllo di me e quindi mi concentrai nuovamente
sui i
miei futuri colleghi. Stavano cenando...in effetti fra poco sarebbe
tramontato il
sole e dopo tutti sarebbero andati nelle proprie stanze.
Mi stiracchiai un pochino e cominciai a guardare la porta che collegava
la sala
della mensa, munita di immensi tavoli rettangolari, alla cucina. Dopo
qualche
minuto vidi arrivare Salim dalla cucina con due vassoi di legno in
mano: alla
fine, dopo avermi fatto sopportare una lunghissima e pesantissima
giornata, si
era deciso di fare un unico gesto di galanteria, portando il cibo pure
a
me...non che fosse poi chissà quale sacrificio, ma alla fin
fine era sempre
meglio di niente.
Guardai il suo volto sorridente, e cominciai a sorridere
anch’io, era un
ragazzo davvero simpatico, mai mi ero divertita nella mia vita come in
quella
giornata. Però poi mi accorsi di una cosa davvero
preoccupante: il suo sorriso
si trasformava ogni tanto in una smorfia mal celata e faceva di tutto
per non
guardare le ciotole che portava...
Questo non
promette nulla
di buono...
Quando il ragazzo si sedette accanto a me, mi posò il
vassoio con il pane e la
ciotola dinanzi ed il mio sorriso, che stava già scemando
per i fatti suoi dopo
che avevo intravisto quegli indizi, scomparì del tutto,
trasformandosi in una
smorfia d’orrore.
Salim si accorse della mia reazione e cercò di farmi, ma
soprattutto di farsi,
coraggio.
-Dai...non sarà poi così...ehm...cattivo come
sembra, no?
La mia espressione non cambiò di un millimetro e mentre
Salim prendeva
coraggiosamente il cucchiaio in mano, dissi semplicemente:
-Non ci scommetterei tanto...meglio prepararsi ad una bella nottata in
infermeria.
-Ehi, non fare la tragica!- rispose con una voce tremante.
E chi la stava facendo la tragica? Ero solamente realista...
Mentre facevo le mie silenziose e “tragiche”
considerazioni, Salim sprofondò il
cucchiaio in quella specie di poltiglia grigia e se la portò
in bocca. Qualche
secondo dopo mi guardò in faccia con un sorriso, come a
volermi dimostrare che
quella cosa non era almeno letale.
-Com’e?- gli chiesi.
-Ottima!- rispose con voce decisa, anche se forse un pò
troppo alta...mmh,
non mi convince...
-Sicuro?
Trascorse qualche secondo prima che mi rispondesse, ma quando lo fece,
parlò
con una voce da “uomo più sofferente del
mondo”.
-VOGLIO MORIREEEEE!!!!!!!!!!!!!!! MA COSA E’ QUESTA COSA!!!!!!
Allora cominciai a ridere a crepapelle, attirando gli sguardi degli
assassini
che stavano ancora cercando di cenare, con chissà quale
forza poi, infastiditi
prima dalle grida di Salim e poi dalla mia reazione.
Accorgendomi dei loro volti truci, ma soprattutto delle silenziose
maledizioni
della cuoca, mi diedi un pò di contegno e diedi una gomitata
nel fianco a
Salim, per far calmare anche lui.
Nell’attesa che gli assassini, ma soprattutto la cuoca, si
dimenticassero di
noi, iniziai a mangiucchiare il pane, tanto per riempire il vuoto che
avevo
allo stomaco, rinunciando all’ardua impresa di assaggiare
quella sconosciuta e
letale poltiglia, allontanandola il più possibile
all’interno del vassoio.
-Almeno il pane è decente. Salim mangialo e spera che quel
saporaccio scompaia
al più presto...non voglio vederti vomitare!
Il ragazzo colse al volo il mio suggerimento e divorò
letteralmente il suo
pezzo di pane. Allora gli porsi metà della mia porzione e
lui mi guardò
sorpreso.
-E tu?
-Non ho fame, e poi mi hai fatto fare il pieno oggi a pranzo!
-Ma che pieno! Sei tu che non mangi mai abbastanza...
Forse questo
bambino non ha chiara la differenza del fabbisogno giornaliero fra una
donna ed
un uomo...
-Ehm...d’accordo,
hai
ragione, ma ora mangia!
Questa volta prese il pane senza tante storie e lo mangiò
più lentamente. E
mentre aspettavo che finisse, lo guardai un attimo e mi soffermai sui
suoi
occhi color nocciola: erano fantastici, perchè in ogni
momento sprizzavano
tantissima gioia, molta contagiosa a dir la verità. In
effetti cominciai a
sorridere nel guardarlo e nel ricordare la giornata che mi aveva fatto
passare.
Quel giorno era passato così, fra le risate, anche se
all’inizio non mi fidavo
di lui e mi faceva anzi molto arrabbiare con le sue richieste
più che ridicole.
Però la cosa cominciò a cambiare subito dopo
pranzo, quando mi portò nella
fattoria che si trovava nella fortezza, accudita dalle donne che vi
abitano e
lavorano per renderla sempre pulita, insomma non come assassine.
Stranamente quel pomeriggio faceva un caldo insopportabile, anche se
era
solamente primavera, e nel cortile ne faceva anche di più.
-Chiudi gli occhi!- Mi fece il ragazzino prendendomi la mano e
cominciando a
correre. Io obbedii, anche se non sapevo esattamente perchè
gli dassi ancora
corda...ah, il mio orgoglio, certo, avevo fatto una promessa e dovevo
mantenerla... Se mai facessi qualcosa di idiota, insensato, pericoloso
(...)
sapete per cosa è dovuto.
-Dove andiamo adesso?
-Vedrai!- e anche se non potevo vederlo, avrei scommesso qualsiasi cosa
che mi
stesse sorridendo.
Dopo qualche minuto sentii una puzza che cominciò a
preoccuparmi, davvero
pessima.
Ci fermammo all’improvviso e Salim mi lanciò una
pala che io presi al volo solo
per i miei sensi affinati.
-Ora puoi aprirli e...spalare!
Quando li aprii capii da dove provenisse tutta quella puzza: mi trovavo
davanti
al sedere di una mucca che aveva accumulato i suoi porci comodi proprio
davanti
a me...anzi, li aveva fatti anche sui miei sandali.
-Piccolo bastardo...
-Ehi, mi offendi!- disse in tono scherzoso.
-Non sono qui per giocare, quindi se non vuoi che questa pala te la
sbatti in
faccia...
Allora Salim cominciò ad indietreggiare. –No, non
scherzo. Su, spala oppure
dirò che non sei in grado di mantenere la parola data...
Eravamo insieme da una mattina, eppure mi conosceva già
così bene? Oltre che
agile, era anche un ottimo osservatore. Comunque sia, dovetti piegarmi
a
spalare tutta quella roba, ma nella mia mente, non vi era altro che la
vendetta
nei suoi confronti, in effetti io ero di grado superiore a lui...
Ah, durante gli allenamenti gli farò
vedere io... e allora rimpiangerà
il giorno che ha messo piede in questa fortezza!
Però la vendetta non si fece attendere così a
lungo perché pochi minuti dopo
che ebbi cominciato a lavorare, Salim mi si avvicinò ed io
con la pala...gli
buttai in faccia la più grande quantità di sterco
che potessi raccogliere!
Credevate che gli sbattessi davvero la pala in faccia? A dir la
verità mi era
passato di mente...ma comunque, lasciamo perdere.
Tutto ciò degenerò in seguito a:
1-delle grandi occhiatacce di offesa
2-un’epocale battaglia a palle di sterco, già, la
neve ormai non ha più
attrattive...e poi faceva un caldo insopportabile e ci trovavamo in
territori
arabi circondati dal deserto. Dove la trovavamo della neve?!?
Dopo almeno un’oretta di battaglia, ci stendemmo stanchi
sulle nostre “armi” e
cominciammo a guardare il cielo limpido.
Ah, non cominciate a pensare strane cose: dopo ci siamo andati a fare
una
doccia colossale, sennò con quale coraggio andavamo a cenare?
Comunque sembrava che da quel momento in poi fossimo diventati degli
amiconi...e in effetti Salim è stato il mio primo amico dopo
di...lui.
-Ehi!
-Eh, che vuoi?
Salim era davanti a me che mi guardava con aria curiosa, e aveva finito
anche
di mangiare il mio pezzo di pane.
-Ti sei messa a fissarmi!
-Cosa? Io fissare te? Ma tu sei pazzo...
-Vabbè, lasciamo perdere- disse sbuffando
–Piuttosto, ho ancora tempo per farti
delle domande!
Questa volta sbuffai io e mi girai dall’altra parte. Il
moccioso aveva ragione,
mancava ancora mezz’ora circa prima che il sole tramontasse
completamente, ma
mi seccava assecondarlo ancora: ero un pochino stanca, se permettete.
-Allora, cosa posso chiederti? Mmm, sai prima di ieri ti ho guardata un
bel pò.
A questo punto mi girai verso di lui, mi aveva davvero incuriosita
questa volta.
-Vedevo che eri sempre seria, gelida e sola. Ma come mai? Oggi ho visto
che sei
fatta di tutt’altra pasta...
Forse
perchè sei
l’unico che ha mai tentato di essere mio amico? Forse
perchè gli altri non
fanno altro che allungare le mani e farmi la corte?
Avrei
voluto
dirglielo e fargli capire che cosa passavo davvero là
dentro, ma avevo ancora
un pò di dignità da conservare, e poi speravo che
le cose cambiassero, da quel
momento in poi...
-E’ come se io ti chiedessi perchè ridi
sempre...sono così e basta.
Il suo viso si rabbuiò un attimo, che avessi detto qualcosa
di offensivo per
lui? Eppure non mi sembrava affatto...menomale che quel momento
durò solo pochi
attimi: infatti il suo viso tornò sorridente e
cominciò a parlarmi a raffica.
-D’accordo, tentativo fallito! Passiamo alla prossima
domanda! Perchè hai
scelto di diventare un’assassina?
A quelle prime parole mi si gelò il sangue...
-Sei l’unica donna ad aver mai fatto questa scelta, no?
Con una voce che non riconoscevo neanche, dissi con un filo di voce.
-Ce n’è stata solo una prima di me, ma molto tempo
fa.
-Appunto!- evidentemente Salim non si era accorto del mio cambiamento
–cosa ti
ha spinto a fare questa scelta?
-La giornata è finita, adesso devo andare.
-Ma non è vero! Il sole non ha nemmeno cominciato a
tramontare...!
Allora mi alzai di scatto dalla sedia, facendola cadere.
-Invece sì. Fuori è già buio.
Adesso...devo andare.
Cominciai a correre, facendo cadere qualche altra sedia, ma dopotutto,
non ci
vedevo bene: la vista mi si era annebbiata e tutto mi sembrava rosso.
E mentre andavo verso una meta che neanche io conoscevo , Salim mi
guardava
allibito, e non provò neanche a fermarmi.
Era passato parecchio tempo dal mio “colloquio” con
Salim, chissà, forse un
paio di ore. Io mi trovavo seduta a penzoloni in una terrazza piccola e
poco
frequentata della fortezza e davanti a me vi era...solo il
deserto.
Quel posto mi era sempre piaciuto: potevo stare sola con i miei
pensieri,
nessuno poteva disturbarmi lì.
Il clima di quella sera era diverso rispetto al caldo torrido del
pomeriggio:
soffiava un vento freddo, che faceva venire la pelle d’oca.
Eppure non me ne
importava nulla, ero rapita dallo spettacolo che mi si apriva davanti
agli
occhi: si poteva vedere il deserto nella concezione più
pura, il nulla
assoluto, accompagnato da dolci danze di colore cremisi, delicata
sabbia
trasportata dal vento...lo sò, sono idee troppo romantiche
per me. Eppure ogni
volta che vedo quel panorama mi si scioglie il cuore, è il
riflesso della mia cupa
anima...l’unico posto in cui posso sfogare i miei sentimenti,
le mie
frustrazioni, i miei dolori. Eh, non sapete quante volte avevo sognato
di
saltare da quella piccola e insignificante terrazza per poter volare...
Nel
cielo non si hanno confini, si è realmente liberi da
qualsiasi aspettativa e
pregiudizio...
Appoggiai la testa al muro che mi stava accanto e chiusi gli occhi,
almeno mi
era concessa la libertà di sognare...
-Bel panorama.
Alla fine mi aveva trovata, eh? Dopotutto era nelle capacità
di Salim...
-Da quanto tempo eri qui?
Con la sua furtività poteva essere arrivato qui ancor prima
di me, ed io non mi
sarei accorta di nulla. Era qualcosa di verosimile.
-Da poco, non preoccuparti.
-Almeno esci dall’ombra.
Salim allora eseguì gli ordini e venne a sedersi accanto a
me. Adesso
sottostava alle mie disposizioni: il sole era tramontato ed
io avevo
ripreso il mio ruolo di superiorità, anche se poca, rispetto
a lui.
-Scusami per quello che ho detto...
Mi prese alla sprovvista, anche se me lo immaginavo che me lo dicesse,
prima o
poi.
-Ognuno deve imparare a sopravvivere insieme ai propri dolori.
-Già...
Non feci caso alla sua risposta, anche se avrei dovuto...ma ero ancora
rapita
da quel cielo totalmente nero e stellato.
-Sai...prima mi avevi fatto una domanda...
Mi voltai verso di lui e vidi qualcosa che mi turbò un poco:
il suo volto
guardava verso un punto indefinito, per una volta serio, e la sua voce
era...malinconica. Ma poi, a cosa si riferiva? Non ricordavo
assolutamente
nulla...
-Rido perchè nella vita non si può sempre
piangere.
Lo guardai allibita, aveva gli occhi lucidi e il viso pallido.
Istintivamente
gli presi le spalle e me lo abbracciai al petto.
-No, un assassino non deve...
-Io qui non vedo nessun assassino.
-Ma...
-Il sole deve ancora tramontare ed io ho una promessa da mantenere.
A quelle parole, che non sembravano nemmeno mie, Salim
cominciò a sfogarsi
silenziosamente. Mi domandai cosa gli fosse successo di tanto terribile
e mi
venne voglia di domandarglielo.
No, non
adesso...non sono così crudele.
E
da quel momento
capii realmente che quel piccolo moccioso era davvero mio amico.
Dopotutto,
eravamo uguali noi due, me lo sentivo nel cuore. Ed in effetti, lo era
più di
quanto potessi credere allora.
Eccomi
qua!
Allora vi ringrazio infinitissimamente delle recensioni!!! Non sapete
come sono
contenta!!! Ma andiamo con ordine!
1-Il nome Salim...mmm...all'inizio me l'ero inventata io da sola,
pensando che
fosse "made in Phantom G", però poi leggendo una lista di
nomi
arabi(mi serviranno in seguito!:P) ho scoperto che esisteva davvero e
che
significa "Salvato". Beh, che dire...nome più azzeccato di
così!
2-Volevo dire che finalmente ho capito perchè è
così bello scrivere fanfiction!
Non so voi, ma quando scrivo mi immedesimo talmente tanto in ogni mio
personaggio (persino una comparsa ubriaca di due secondi!XD) che ogni
volta mi
metto a ridere come una pazza o a piangere, a seconda delle occasioni.
Certe
volte ho dovuto fare delle pause perchè non ce la facevo
proprio più!Beh, detto
questo ho capito che scriverò ancora per un bel
pò di tempo perchè è una cosa
veramente meravigliosa! (morale della favola:dovrete sorbirvi le mie
pazzie per
ancora mooooolto tempo! e chi ci costringe?ndtutti T_Tndio)
3-andiamo ai ringraziamenti porta a porta!
Elika95:Sono contenta(e sorpresa)che ti sia piaciuta tanto! poi
è vero, ho
cercato di mettere ciò che mi piaceva di più:
azione (che non si trova
dapperttutto) e umorismo! Anche se da questo capitolo si vede che
voglio
mettere anche l'aspetto triste e malinconico, insomma, una storia a 360
gradi!
(Spero di riuscirci almeno...poi sarete voi i miei giudici!) Ah, e poi
scusa di
averti accecata! Credo di aver fatto meglio questa volta, no?
Saphira87:Non ti preoccupare per il ritardo (anch'io mi sveglio a
mezzogiorno
quando posso! Eh, la scuola...XD)
Comunque grazie di tutti questi ringraziamenti!( mi spiegate come
faccio a non
diventare come un pomodoro?!?X°°°D)
Ed infine, si. Nella storia non ci saranno Altair (sbav...) e compagnia
bella
perchè sono arrivata a malapena al secondo blocco di
memoria, quindi non ho
voluto fare una storia su qualcosa che non conosco veramente bene!
E l'ultimo ma non ultimo goku94:Sono contenta che il capitolo ti abbia
incuriosito! (sei maschio? O_O Non me l'aspettavo!)Beh, e sono
ultrafelice che
Salim ti stia simpatico (grazie mille!!! ndSalim) e non ti preoccupare
del
ritardo (Phantom G=ritardataria n.1 nel mondo) tutti abbiamo da fare,
come io
che invece di studiare per il compito di inglese me ne sto qui!XP E poi
se
quella recensione è cortina le mie sono insignificanti!
Vabbè, che mi rimane da dire? Ringraziarvi ancora? Forse vi
dovrei dire che se
vi va potete dirmi un pò su cosa devo migliorarmi...solo se
volete! Non
troverete nessun assassino dietro la porta con un bel pugnalino in
mano,no!XD
Scherzo, qui io obbligo solo i miei personaggi (O_O aiuto! ndKores,
Salim e
personaggi futuri).
Vabbé, alla prossima!
Un bacio.
La vostra Phantom G!