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Autore: Dramione8000    15/08/2016    3 recensioni
Ciao a tutti! Dopo molto tempo eccomi tornata con l'ultima parte della Dramione.
Siamo giunti alla fine. Hermione e Draco, lontani fisicamente, continuano a lottare e a condurre le loro vite normalmente, combattendo per la fine della Guerra che segnerà l'inizio di una vita senza più bugie. Inoltre, ora, i due ragazzi si trovano legati da un'ulteriore dono.
Ma il bel Serpeverde e l'impavida Grifondoro hanno ancora molti ostacoli da affrontare, trovandosi sempre nelle linee nemiche al loro esercito... Ci sarà finalmente un Happy Ending per i due innamorati?
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dramione-Amore nella Guerra'
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Ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo!
Mi scuso per il ritardo della pubblicazione, ma ho avuto problemi di rete per quasi un mese e riuscivo a collegarmi solo grazie al 4G del telefono. Il mio PC vecchissimo non è riuscito a connettersi fino ad oggi.
Vi ringrazio per le bellissime recensioni che mi avete lasciato, mi fa sempre molto piacere riceverle e avere un riscontro positivo di quello che faccio con molto impegno.
Tra l’altro, mi sono accorta che questa terza parte sarà veramente corta a livello di capitoli, perché non manca molto alla fine, epilogo compreso.
Scusate ancora per l’attesa.
Ci vediamo in fondo,
Buona lettura!<3

 
 
Dramione-Amore nella Guerra Parte 3
The Battle Begins
 

Se non cado giù dal drago è solo grazie a Harry che mi afferra saldamente per la vita rimettendomi dritta: -Hermione ma che...?- chiede perplesso.
-Scusa, mi stavo addormentando- dico io.
-Sicura? Non è che un qualche trauma causato dalle torture di Bellatrix?- chiede Ron.
-Ron è stato più di due settimane fa, penso che se avessi riscontrato traumi me ne sarei accorta prima, non credi? È stato davvero un “colpo di sonno”, se si può dire- ribatto alzando gli occhi al cielo.
Lui sembra addirittura rifletterci: -Sì, penso che hai ragione- dice infine.
-Hermione?- la voce di Draco risuona dentro la mia testa, questa volta più insicura. Allora non me lo sono immaginata... mi sta parlando telepaticamente?
Decido di fare un tentativo, titubante: neanche alcuni dei maghi più grandi riescono a comunicare col pensiero. –Draco, ti sento... ma come cavolo riusciamo a fare una cosa simile?- chiedo.
-Oddio, allora Piton non mentiva, pensavo mi avesse tolto ogni contatto con te!- esclama lui dopo qualche secondo, in cui io penso di aver sbagliato tutto.
-Piton? Cosa c’entra lui scusa? Ma poi cos’è sta storia, mi sembra di averti perso, non so più cosa provi, se stai bene, male... sembra di essere a metà.-
-È una storia lunga. Tutto ciò è stato fatto sempre per proteggerci il più possibile da Lui. Sospetta di me come mai prima d’ora.
-Dopo aver punito gli altri membri della mia famiglia si è fermato davanti a me e Codaliscia dicendo che c’era un traditore nella stanza e lo aveva davanti. Ha ucciso Codaliscia perché ha avuto pietà di Potter, ma poi io sono stato attaccato dal serpente perché ho fallito nei miei doveri. Quella merda mi ha piantato i denti nel Marchio Nero; non ho mai sentito un dolore così forte in vita mia. Anch’io non so più cosa provi, è opera di Piton- spiega Draco.
-Oh Draco, mi dispiace tantissimo... E ora?- gli chiedo seriamente preoccupata.
-Da quel che Piton dice sono in una specie di coma a causa del veleno- risponde lui con nonchalance.
-COME?!- esclamo dentro la mia testa, così forte che controllo di non averlo detto ad alta voce.
-Sì, sai, è vera la storia che quando sei incosciente ti capita di sentire cosa dicono intorno a te. Devo ammettere che ho sentito quello e poco altro, ma è stato utile per capire perché c’ero solo io, il buio e i sogni. In tutti, o quasi, c’eri tu. Così ho provato a contattarti- dice.
Sto zitta qualche secondo cercando di capire questo fenomeno. Un’idea mi sfiora la mente, così chiedo più informazioni a lui: -Quindi tu mi stai contattando da un sogno?-
-Sì. Ma Piton ha detto che anche da cosciente...-
-Va bene, ma stai parlando con me attraverso un sogno?- ritento sempre più convinta della conclusione a cui sono arrivata.
-Esatto. Siamo a Hogwarts e tu sei qui davanti a me; tutto ciò che mi comunichi telepaticamente io lo vedo uscire dalle tue labbra. Era bello, finché mi sono reso conto che la te che vedo non è reale- dice sospirando.
-Draco ,pensi che... potremmo incontrarci nel sonno?- gli chiedo.
-In sé io ti incontro ogni notte. No, okay, cosa intendi?-
-Dico che se tu mi puoi contattare mentre sei incosciente e mentre sogni, forse attraverso di essi possiamo incontrarci quasi fisicamente, capisci? Come se le nostre anime si incontrassero nonostante i corpi siano lontani chilometri e chilometri- tento di spiegare. È un concetto un po’ astratto, ma sono convinta che è possibile.
Mi sembra di sentirlo ragionare. –Sai, Granger, sei rimasta la solita fottuta genia di sei anni fa- dice lui, e posso quasi vedere il suo classico ghigno sul volto.
-Tu invece sei rimasto il solito mononeurone, Malfoy. Non ricordi più che abbiamo lo stesso cognome?- freccio io con un sorrisetto.
-Zitta lurida nata babbana. Allora stanotte potrò rivederti?- scherza lui per poi chiedermi, seriamente e speranzoso, di incontrarlo... be’, sì, in sogno.
-Ovviamente- rispondo io, felice di tutta quella tenerezza.
-Hermione un’altra cos...-  Draco non riesce a finire la frase che la comunicazione viene bruscamente interrotta.
-Draco? Draco?!- lo chiamo più volte, ma lui non risponde. Cos’è successo?
Nonostante la mia preoccupazione grave smetto di cercarlo, ritornando a concentrarmi su quello che sta succedendo: il drago ci ha portati in alto, il vento gelido sembra quasi ferirci il viso mentre sferza sui nostri volti. Mi giro verso i miei amici e vedo che anche le loro mani sono intirizzite e bluastre come le mie.
D’un tratto, il drago comincia a cambiare rotta: -È una mia impressione o ci stiamo abbassando?- urla Ron.
Una superficie luminosa e azzurra circondata da aree verdi intense inizia a stagliarsi sotto di noi e i dettagli di essa si fanno sempre più vividi.
-Credo di sì!- gli urlo in risposta mentre mi tengo ancora più salda alle squame metalliche del drago.
-Io dico di saltare in acqua quando è abbastanza basso, prima che si accorga di noi!- propone Harry.
Annuisco debolmente; già volare, fino a che non mi ha chiamato Draco, è stato abbastanza traumatico, ora dobbiamo lanciarci giù da un drago?
-ORA!- urla Harry lasciandosi scivolare sul fianco dell’animale.
Ron deglutisce e si lancia anche lui affondando poco distante da Harry, che nel frattempo è tornato in superficie.
Io respiro forte, conto fino a tre e mi lascio cadere a occhi chiusi nell’acqua.
Il salto è lungo e vengo violentemente inghiottita dalle acque gelide del lago. Mi libero da una canna che si e aggrovigliata al mio braccio e ritorno in superficie boccheggiando in cerca d’aria.
Harry e Ron mi sono subito accanto, ed insieme cominciamo a nuotare verso la riva, opposta a quella dove il drago è atterrato per dissetarsi. Fortunatamente, poco dopo, sostituiamo il nuoto con lo scavalcamento di quelle dannate canne che circondano tutta la sponda.
Mi lascio andare sull’erba e prendo grossi respiri, sfinita. Harry nel frattempo fa le mie veci cominciando a scagliare gli incantesimi di protezione.
-Be’ dai,- dice Ron dopo aver ripreso fiato, -anche stavolta siamo riusciti a prendere l’Horcrux...-
-…però non abbiamo più la Spada per distruggerlo- conclude Harry.
-Io l’avevo detto che non dovevamo fidarci di lui- ribatte Ron.
-Probabilmente avrà capito che lo volevamo ingannare e ci ha preceduti- dico io.
-Ti prego, Hermione, non ricominciare- esclama Ron alzando gli occhi al cielo.
Facciamo una pausa mentre distribuisco del succo di zucca preso a Villa Conchiglia.
-Credete che se la caverà?- chiedo fissando il drago.
-Parli come Hagrid- scherza Ron ridendo.
-È un drago, Hermione, sa badare a se stesso- mi rassicura Harry sorridendo.
-Sì direi che dovremmo preoccuparci più di noi stessi... sapete potrebbero essersi accorti che siamo stati noi ad aver rubato alla Gringott- fa notare Ron cominciando a ridere forte.
In un attimo ci troviamo tutti e tre per terra a ridere come matti: è da tanto che non lo facevamo così sinceramente. Quando finalmente ci calmiamo chiedo: -Pensate che Voi-Sapete-Chi abbia capito che stiamo cercando, e abbiamo trovato, i suoi Horcrux?-
Ron sta per dire qualcosa, quando Harry, le mani alla cicatrice e una smorfia di dolore dipinta in volto, sviene ai miei piedi.
 
 
-Svegliati, Draco- ordina Piton scrollandomi.
Intontito e con un forte mal di testa non rispondo, anche se apro gli occhi.
-Draco, sta per arrivare il Signore Oscuro, devi essere in forma. Sei incosciente da troppo tempo e dice che se non sarai in ottima salute ora ti ucciderà. Draco, reagisci!- esclama, esasperato.
Resto zitto ma comincio, faticosamente, a mettermi seduto, le gambe a penzoloni dal letto. Piton dice qualcos’altro per spronarmi, e mi ci vuole davvero tutta la mia forza di volontà per alzarmi del tutto e scendere dal letto.
Appena i miei piedi toccano terra vengo pervaso dalle vertigini e un forte dolore al braccio mi fanno quasi cadere. Per fortuna, Piton mi sorregge: -È normale, è tutto normale. Devi ancora smaltire il veleno del serpente, ma posso darti un antidolorifico nel frattempo. Vai in bagno a cambiarti e a lavarti la faccia, così sembrerai più... sano- dice più dolcemente del solito.
Barcollo (più che cammino) verso il bagno. Mi ci chiudo dentro e trovo vestiti puliti. Mi cambio più velocemente che posso, attento a non fare movimenti troppo bruschi, e poi mi specchio; non penso che lavarmi la faccia servirà a qualcosa: ho il viso stravolto, due enormi occhiaie nere e l’incarnato ancora più pallido di quanto non sia già.
In ogni caso mi do una ripulita. Quando esco, Piton mi piazza in mano un bicchiere con dentro una sostanza viola scuro non particolarmente invitante, e uno con quella che sembra acqua fresca.
-Il primo è l’antidolorifico. L’altro è per il tuo aspetto; ti rinsanirà completamente e vedrai che anche grazie a questo non dovresti più aver problemi per il morso- spiega.
Lo ringrazio e ingurgito tutti e due senza dire nulla, sentendomi pervaso da un calore che allevia tutti i miei mali.
Piton mi strappa i bicchieri dalle mani e li ripone velocemente nel lavandino. Fa appena in tempo a tornare accanto a me che Voldemort fa la sua entrata con Nagini al suo fianco.
-Draco, che piacere vederti in piedi- dice.
-Mio Signore- dico abbassando il capo.
-Ragazzo, basta un morso della mia Nagini per metterti fuori gioco per così tanto tempo?- chiede.
-Mio Lord, il veleno del vostro famiglio è molto potente, uno dei più forti, senza dubbio- risponde Piton. Voldemort lo guarda male. –Draco si è ripreso notevolmente in fretta. Un altro mago sarebbe sicuramente morto-aggiunge.
-Infatti non mi spiego come sia ancora vivo... In ogni caso credo che per te sia meglio tornare a Hogwarts. I Carrow hanno bisogno delle tue direttive. Tu, invece, Draco, puoi tornare dai tuoi genitori, nella tua camera. Povere anime, gli dai sempre così tanti grattacapi!- ordina Voldemort.
-Ma certo. Con permesso, mio Signore- dico. Non do neanche peso all’insulto tanto sono sollevato di andarmene da qui.
Mentre esco passo pericolosamente vicino a Nagini, che mi osserva malignamente finché non richiudo la porta alle mie spalle.
Salgo in fretta le scale e raggiungo la mia stanza. Con la mano sulla maniglia, prendo un grande respiro ed entro.
-Draco!- esclama mia madre in un impeto di controllata felicità mentre mi corre incontro e mi abbraccia.
-Figliolo, stai bene?- chiede mio padre avvicinatosi nel frattempo. Mi posa una mano sulla spalla e io mi irrigidisco. Lui sembra accorgersene e quindi ritrae la mano che ritorna lungo i fianchi.
-È tutto a posto... padre- dico, incerto. Lo guardo in faccia e per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sembra davvero preoccupato per me.
-Okay... bene Draco, allora... noi andiamo- dice lui. Poi esce.
Mia madre lo guarda uscire, mentre io ho di nuovo lo sguardo basso: -Non sapete come comunicare voi due, eh?- chiede.
-Penso che tu sappia il perché- ribatto.
-Oh, Draco. Cerca di non provare così tanto rancore verso tuo padre- sospira lei.
-Ma pure tu hai detto che ti ha rovinato la vita!- esclamo in mia difesa.
-Sì e lo ha fatto. Ma si è reso conto del suo errore, Draco, e quindi l’ho perdonato. È pur sempre mio marito, non l’ho sposato perché me l’ha detto tuo nonno, ma perché lo amavo. E lo amo ancora, figlio mio, nonostante il male che mi ha fatto- spiega lei.
-Mamma non capisco, ti ha pure picchiata!-
-E tu quante cose brutte hai fatto a lei?- chiede alludendo a Hermione.
Mi zittisco. –Hai fatto pure degli incantesimi a quella ragazza e ai suoi amici, eppure si è innamorata di te.-
-Comunque con te si sarà anche riappacificato, ma con me non ha dato neanche la più pallida impressione di esser pentito di tutto quello che mi ha fatto passare. Devo forse rammentarti, madre, tutte le volte che mi ha picchiato perché rivolgevo un saluto gentile a un Babbano o sbagliavo un incantesimo? Puoi dirmi quello che vuoi sul suo conto, ma finché non sarà lui a dimostrarmi di essere pentito e di volermi bene, io continuerò a tenere le distanze- dico.
Lei sospira: -Va bene, tesoro, ti capisco. Ora riposati un po’, okay?-
Io annuisco. Lei mi da un bacio ed esce. Mi metto a letto e mi addormento di nuovo, troppo esausto anche per provare a contattare Hermione.
 
-Harry! HARRY!- scuoto ancora il mio migliore amico, ma non si sveglia.
-Hermione è inutile, dobbiamo aspettare che tutto finisca. Non possiamo fare niente per lui- dice Ron.
Sto per arrabbiarmi con lui per il suo menefreghismo ma, quando lo guardo in faccia, vedo la mia stessa preoccupazione dipinta addosso a lui.
Dopo qualche altro minuto, Harry si sveglia: -Lo sa, lo sa e andrà a controllare gli altri! L’Horcrux, quello che cerchiamo, è a Hogwarts, come avevo detto io!- esclama. –Dobbiamo andare lì, trovarlo e distruggerlo prima che lo abbia lui. Forza, preparate le cose e andiamocene.-
-Ma come... Harry! Non possiamo, non abbiamo un piano!- ribatto io quando vedo Ron che va a recuperare la mia borsa e Harry tira fuori il Mantello.
-Hermione non importa: ogni volta che facciamo un piano arriviamo lì e non funziona mai niente. Improvviseremo una volta che ci saremo fatto un’idea delle protezioni intorno ad Hogwarts- taglia corto lui.
Ron lo raggiunge e si posiziona sotto il Mantello insieme a Harry e, dopo qualche attimo di esitazione, lo faccio anch’io. Poi ci smaterializziamo.
I nostri piedi toccano il suolo e un urlo agghiacciante lacera l’aria. In un attimo, alcuni Mangiamorte escono dai Tre Manici di Scopa con le bacchette sollevate e pronti a combattere.
-Accio Mantello!- dice uno di loro.
Noi lo teniamo stretto per non farlo alzare, ma il Mantello non si muove.
-Non importa. Tanto ti troveremo- dice. Poi si rivolge ai suoi compagni: -Sparpagliatevi, è qui!-
Alcuni Mangiamorte cominciano a correre nella nostra direzione e noi ci infiliamo in una stradina laterale. Restiamo fermi per qualche secondo, poi io propongo di smaterializzarci. Harry è d’accordo, ma un incantesimo ci impedisce di andare via di lì.
-Cazzo,- dice Harry, -lo sapevano, ci stavano aspettando. Hanno predisposto tutto per tenderci una trappola. Sono sicuro che non è tutto...-
Non fa in tempo a finire la frase che un Mangiamorte urla: -Liberiamo i Dissennatori!-
Ci guardiamo tutti e tre, nel panico. Intanto la strada comincia a gelare e le luci si spengono una dopo l’altra, le stelle comprese. Indietreggiamo più silenziosamente che possiamo, appoggiandoci l’un l’altro e ai muri. I Dissennatori, però, sentono la paura, quindi un attimo eccoli a decine venire dritti verso di noi.
Io e Ron sfoderiamo la bacchetta, ma Harry ci precede: -Expecto Patronum- sussurra.
I Dissennatori si disperdono nel momento stesso in cui il cervo corre verso di loro, ma un Mangiamorte in lontananza riconosce il Patronus di Harry e in un attimo sentiamo il rumore delle loro scarpe sulla strada.
-Ed ora?- chiede Ron, terrorizzato.
Prima che gli si possa rispondere, una porta alla nostra sinistra si apre: -Potter, qui dentro, presto!- ordina una voce roca.
Ci guardiamo tutti e tre, e in un attimo siamo oltre la soglia, anche se non leviamo il Mantello. Riconosciamo gli interni della Testa di Porco e il barista ci ordina di salire al piano superiore. Scavalchiamo il bancone del locale e ci precipitiamo su per le scale, cercando di non far troppo rumore. Arriviamo in un salottino blu, modestamente decorato se non per l’enorme quadro a olio di una ragazza, che sembra guardarci con dolcezza. Non so perché, ma ha l’aria familiare.
Intanto, di sotto, il barista sta litigando con i Mangiamorte; in pratica dice che ha fatto uscire il gatto, si è trovato davanti i Dissennatori e li ha scacciati con il suo Patronus, una capra. Loro inizialmente non gli credono, ma alla fine lo lasciano in pace e se ne vanno.
Sentiamo la porta chiudersi e dopo un po’ l’uomo ci raggiunge al piano superiore.
-Ma che cosa vi è saltato in mente? Per quale malato motivo siete venuti qui?- sbotta guardandoci uno alla volta.
-Grazie, lei... ci ha salvato la vita- dice Harry. Poi si mette a osservarlo: -È il suo occhio quello che ho visto nello specchio... lei ci ha mandato Dobby…-
-Sì, a proposito, dove lo avete lasciato?-
-Lui è morto, Bellatrix Lestrange lo ha ucciso- rispondo io per Harry.
-Oh, mi dispiace. Era diventato mio amico quell’elfo- dice il barista, anche se la sua espressione non tradisce nessuna emozione.
-Come ha avuto questo specchio? Apparteneva a...-
-...Sirius Black, lo so. Me lo ha venduto Mundungus. Albus mi aveva detto che cos’era e volevo tenervi d’occhio- spiega.
-Albus? Albus Silente? Quindi lei è...-
-Aberforth- dice Aberforth, completando il pensiero di Ron. Quest’ultimo si eccita tutto: -Ma certo, tutto torna! È lei che ci ha mandato la cerva, cioè, il Patronus a forma di cerva- esclama.
Io, Harry e Aberforth lo guardiamo increduli. È il fratello di Silente a parlare: -Siete sicuri che non sia un Mangiamorte? Insomma la stupidità è la stessa... Idiota, non hai appena visto che il mio Patronus è una capra?!- sbraita.
Ron una la fame come scusa, così Aberforth ci porta del cibo.
Harry, nel frattempo, gli dice che dobbiamo entrare a Hogwarts per una missione che ci ha lasciato Silente; l’uomo e lui cominciano a discutere sul fatto che la guerra sia stata vinta da Voldemort e sulle cose brutte cose che ha fatto Silente. Così, Aberforth, ci racconta la storia di Ariana, sua sorella, la ragazza del quadro.
Quando finisce di raccontare, restiamo tutti zitti. Poco dopo, Aberforth e Harry si mettono di nuovo a discutere sul fatto che Silente abbia affidato al mio amico una missione suicida.
-Mi dispiace, signore, ma io continuerò a tentare finché non porterò a termine il mio compito. Se non ce la farò, morirò, ma voglio che lei sappia che io ho preso in considerazione questo fatto da un sacco di anni- dice Harry dopo l’ennesima frecciatina di Aberforth.
-Signor Silente, noi dobbiamo entrare a Hogwarts. La prego, se lei può aiutarci lo dica. Aspettare l’alba non è sicuro- intervengo io.
Aberforth non dice nulla per un po’. Poi si avvicina ad Ariana e le sussurra qualcosa; lei annuisce e comincia a camminare nel lungo sentiero dietro di lei, scomparendo a poco a poco.
I minuti che seguono la sua scomparsa sono fatti di silenzio molto pesante. Aberforth, infine, ci consiglia di riposare un po’; se dobbiamo combattere sarà meglio recuperare le forze.
-Tornerà fra tanto tempo?- chiedo io.
-No, ma aspetterà- risponde lui.
Ricala il silenzio. Io mi appoggio alla spalla di Harry e pian piano mi addormento.
Il mio primo pensiero (possono ancora chiamarsi “pensieri” quando si dorme?) è Draco, così cerco di contattarlo.
-Draco?- Nessuna risposta.
Cerco di concentrarmi: -Draco?- ritento.
Ed eccolo, poco distante da me. È profondamente addormentato accanto alle riva del Lago Nero, il luogo del nostro primo bacio. Tutto ciò che vedo sembra ricoperto da un filtro dorato, simbolo che non è reale.
Sorrido e mi avvicino lentamente a lui.
-Draco...- stavolta le parole escono direttamente dalla mia bocca.
Lui, intontito, si sveglia.
-Hermione...?- chiede telepaticamente.
-Sono qui, Draco- rispondo ad alta voce, senza smettere di sorridere.
-Ma come...?-
-È un sogno. Avevo ragione riguardo all’incontrarci attraverso essi- spiego.
-Oh... wow- dice tirandosi su. Poi sorride anche lui e mi abbraccia.
Mi aspettavo fosse come abbracciare il vuoto, invece sento il suo corpo contro il mio, la mia testa premuta contro il suo petto, le braccia agganciate al suo collo che sfiorano i biondissimi capelli, le sue braccia attorno alla mia vita, il respiro che mi solletica il viso.
Dire che è una cosa bellissima è riduttivo. Sembra davvero di averlo qui con me.
-Riesco a sentire cosa pensi- dice Draco.
-Ah sì? E questo lo senti?- chiedo pensando “ti amo”.
-Certo. E comunque, anche io- dice prendendomi il viso tra le mani per baciarmi.
-Mi manchi, Draco.- dico quando ci stacchiamo.
-Anche tu, come aria. Ma sono sicuro che non manca molto alla fine della guerra- dice.
-Già, a proposito... se combatterai devi fare di tutto per sopravvivere. Devi farlo per me. Ti prego...- lo supplico.
-Dovrei essere io a dirti questo- fa notare lui con un sorriso.
-Vero, ma io non ho come capo un pazzo senza naso che mi vuole morta, questo lo ricordi vero?- ribatto dolcemente.
 
-Giusto, sei solo la migliore amica di Potter, una Nata-Babbana e la Mente del Trio dei Miracoli. Hai proprio ragione, corro più rischi io.-
-Okay, ma tu devi evitare di combattere, cioè evita se puoi. Ti saranno tutti addosso e non so quanto riuscirò a proteggerti. Per i ragazzi di Hogwarts sei un traditore- gli spiego.
-Bastardi, se sapessero...- ringhia lui.
-Sì, ma non sanno. Quindi sarai uno dei primi bersagli, soprattutto da coloro che hai importunato questi anni- lo avviso.
-La maggior parte erano veramente dei deficienti, ammettiamolo!-
-Draco...-
Lui ride: -Giuro su Blaise che vivrò. In caso contrario, non sarà una grande perdita. Non la mia – la mia sarà grandissima – intendo quella di Blaise, chi se lo fila quello lì- scherza.
-Sei il solito cretino, Malfoy!-
-Anche tu, non buttarti nella mischia.-
-Per me è inevitabile, devo aiutare Harry a...-
-Ma dimmi, cosa te ne frega di Potter? Fate quel che dovete fare e poi basta, andiamocene. È lui che deve sconfiggere Voldemort, non tu- sbotta lui.
-Mi stai chiedendo di abbandonare la battaglia? Non potrei mai farlo e lo sai. C’è bisogno di tutto l’aiuto possibile e, non per vantarmi, ma sono una delle ragazze più forti. Non posso abbandonare i miei amici, Draco, è una questione di principio e ne abbiamo già parlato- rispondo piccata.
-Okay, okay, capisco. Penso che se fossi nei tuoi panni farei la stessa cosa. Dai vieni qui, non voglio litigare con te- dice baciandomi un’altra volta.
Poi, abbracciati, rimaniamo in silenzio per un po’, come se questo potesse colmare il vuoto che sentiamo lontani l’uno dall’altra.
Ad un tratto, le mie mani cominciano a sbiadire. Provo a chiamare Draco, ma dalla mia bocca non esce alcun suono.
Lui mi sorride, tranquillizzandomi, e sento la sua voce nella mia testa: -Ti stai svegliando...-
E mi ritrovo nuovamente alla Testa di Porco, abbracciata al braccio di Harry (che mi guarda con tenerezza) e con lo sguardo di Neville puntando addosso.
Con lo sguardo di Neville puntato addosso.
Con lo sguardo di Neville puntato addosso?!
-Neville! Ma tu come... Cosa ci fai qui? E cos’hai alla faccia?- chiedo notando ferite sul viso e un occhio molto gonfio.
-Che importa, Hermione? Siete qui, questo è quello che conta!- esclama tirandomi su per un braccio e abbracciandomi calorosamente.
 Mi guardo intorno e vedo che il grande quadro di Ariana è aperto come una porta e conduce in un passaggio segreto.
-Ma quello..? Non c’era sulla Mappa del Malandrino- dico.
-No,- dice Neville mentre mi aiuta ad entrarci, -lo capirai quando saremo arrivati- conclude con aria misteriosa.
Mentre attraversiamo il passaggio, ci racconta di come vanno le cose a scuola.  A quanto pare, da quel poco tempo, prima di Natale, che ho passato lì sono cambiate un sacco di cose.
I Carrow, le torture, i loro atti di ribellione più rischiosi, l’ES, nonostante tutto, ancora attivo... sono tante le cose da digerire.
-E Ginny come sta?- chiede Harry.
Io guardo Neville, implorandolo con lo sguardo di non dire nulla di lei e Blaise. Lui sembra recepire il messaggio: -Non lo so, Harry... dopo Pasqua non è più tornata a scuola- dice.
Questa non la sapevo neanch’io. –Sul serio?- mi anticipa Harry, preoccupato.
-Sì... come Luna- mormora.
Ci racconta anche di sua nonna, finché non arriviamo alla fine del passaggio.
-Preparatevi- dice. Noi, d’istinto, sfoderiamo le bacchette, ma quando Neville apre la porta ci ritroviamo davanti mezzo dormitorio di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero che gridano i nostri nomi.
Non mettiamo neanche piede a terra che i nostri amici e altre persone ci si ammassano addosso, abbracciandoci, arruffandoci i capelli e dandoci pacche sulla schiena.
Quando Neville riesce a calmarli noi, siamo arrivati al centro della stanza.
-Dove siamo?- chiedo io, incredula.
-Nella Stanza delle Necessità. È un po’ diversa dall’ultima volta che siete stati qui, vero? I Carrow mi stavano dando la caccia e ho trovato questo come nascondiglio. A poco a poco sono arrivati anche gli altri dell’ES e le abbiamo pensate tutte per non far entrare i Carrow. Aberforth ci procura il cibo, la Stanza ci ha mostrato questo passaggio segreto- spiega Neville.
-È vero che siete entrati alla Gringott?- chiede Ernie Macmillan.
-Certo, ed è anche vero che siamo scappati con un drago- risponde Ron.
-Grandi! Cosa cercavate?- chiede Seamus.
Prima che uno di noi possa dire qualcosa, Harry cade nelle braccia di Ron, le mani alla cicatrice e il sudore che gli cola sul viso.
I nostri compagni cominciano a preoccuparsi, ma io e Ron li teniamo lontani spiegandogli che è questione di tempo prima che ritorni cosciente.
Quando si risveglia, si rivolge direttamente a me e a Ron: -Dobbiamo muoverci.-
-Cosa dovete fare, qual è il piano?-
-Piano? Be’, io, Ron e Hermione dobbiamo cercare una cosa e poi ce ne andremo...- dice Harry.
-Ma come “ve ne andrete”? Noi siamo l’Esercito di Silente, vi aiuteremo. Il vostro ritorno qui è simbolo di rivoluzione, no? Cacceremo i Carrow e Piton dalla scuola!- esclama Neville, seguito dalle grida degli altri.
In quel momento, dal passaggio sbucano Luna e Dean e dopo di loro Ginny, Fred, George, Lee Jordan e Cho Chang.
Alla vista di Harry, Ginny gli sorride, ma non sono sicura che sia un sorriso vero.
-Harry, ascolta,- dico prendendolo da parte, -loro ci possono aiutare. Basta dire che l’oggetto non è un Horcrux.-
Ron annuisce e, dopo averci riflettuto, anche Harry.
-Okay, ascoltate- dice. Il silenzio cala subito.
-Stiamo cercando una cosa che ci aiuterà a sconfiggere Voi-Sapete-Chi. È qui a Hogwarts, ma non sappiamo dove... pensiamo appartenga a Corvonero. Potrebbe esserci qualcosa di simile con un corvo inciso sopra?- chiede guardando il gruppetto di Cho.
-Be’, c’è il diadema perduto di Priscilla Corvonero- dice Luna.
-Sì, Luna, ma è perduto, non so se mi spiego- ribatte Cho. –Non c’è anima viva che lo abbia visto da secoli.-
Harry si porta di nuovo le mani alla cicatrice con una smorfia di dolore.
-Okay, andrò alla Torre di Corvonero e vedrò di trovare informazioni. Neville come si esce di qui?- chiede Harry allontanandosi.
-Nel frattempo noi restiamo qui, quando Harry tornerà vedremo cosa fare- dico io agli altri.
-Harry!- Luna lo chiama più volte mentre Neville lo porta vicino alla porta di uscita.
-Luna non ho tempo.-
-HARRY POTTER TU MI DEVI ASCOLTARE, ADESSO!- grida Luna (penso per la prima volta in vita sua), attirando l’attenzione di tutti.
Harry si ferma, incredulo: -Cho ha detto che non c’è anima viva che lo ha più visto. Capisci, anima viva! Dobbiamo chiedere a qualcuno che è morto!- spiega Luna. Poco dopo, lei e Harry scompaiono sotto il Mantello dell’Invisibilità e vanno a cercare la Dama Grigia, il fantasma di Corvonero.
Ginny si avvicina a me e mi porta in disparte: -Ciao, Hermione. Mi sei mancata un sacco!- esclama.
-Anche tu, Ginny- dico abbracciandola. –Allora, che effetto ti ha fatto?-
-Cosa?-
-Vedere Harry.-
-Oh... be’, ero più felice di vederlo di quanto pensassi. Non sono più arrabbiata con lui, sarà sempre una persona speciale nel mio cuore... ormai solo come amico, però- dice.
-Sono felice di questo- dico io sorridendole.
-Blaise non è qui?- mi chiede guardandosi intorno.
-A quanto pare no. Dovrà fare la parte del nemico, o lo uccideranno- ipotizzo.
-Scusa da quando chiami Zabini “Blaise”?- chiede Ron, scioccato, comparso dietro di noi all’improvviso.
-RON! Stavi origliando?- esclama Ginny arrabbiata, diventando tutta rossa per essere stata colta sul fatto.
-Rispondi alla mia domanda! Quello che dicono gli altri allora è vero?- dice indicando il resto delle persone.
-Cos’è che dicono gli altri?- chiedo al posto di Ginny.
-Che è da qualche mese prima di Natale che mia sorella sta insieme a un Mangiamorte. Ma quindi... tu lo sapevi, Hermione...!-
-Blaise non è un Mangiamorte, coglione!- esclama Ginny tirando uno schiaffo a Ron. –E non prendertela con Hermione se non vi ha detto nulla. Glielo ho chiesto io, d’altronde non riguarda né te, né Harry- dice.
-Cosa non riguarda Ron?- chiedono i gemelli comparsi accanto a Ginny, che sobbalza dallo spavento.
 -Ma come fate?!- chiedo io, tra il divertito e lo scioccato.
-Nulla, andatevene- cerca di liquidarli la mia amica.
-No, no, anche loro devono sapere! Ginny ha tradito Harry per tutto questo tempo mettendosi con Blaise Zabini!- esclama Ron.
I gemelli non riescono nemmeno a reagire che Ginny tira fuori la bacchetta e schianta Ron ripetutamente, fino a farlo arrivare dall’altro lato della stanza. Se nessuno, fino a quel momento, ci aveva prestato attenzione ora tutti gli occhi sono puntati su di noi.
-SEI UN IDIOTA, RONALD WEASLEY! HARRY MI HA MOLLATA PRIMA CHE VE NE ANDASTE E IO MI SONO RIFATTA UNA CAZZO DI VITA! SMETTILA DI SPARARE CAVOLATE PER UNA VOLTA IN VITA TUA, NON HO TRADITO PROPRIO NESSUNO! E. IL. MIO. RAGAZZO. NON. È. UN. MANGIAMORTE!- grida mentre, con un Levicorpus, comincia a sollevarlo in aria e sbatterlo contro il muro ad ogni parola che scandisce.
-Okay, sorellina calmati...- dice Fred mettendosi davanti a lei e allontanandola da Ron e gli altri, mentre George le prende la bacchetta di mano.
Ron cade a terra con un tonfo e mugola qualcosa. Seamus, Neville e Dean lo raggiungono, visibilmente divertiti, e lo aiutano ad alzarsi.
-No! Non mi calmo, George ridammi la bacchetta...- continua a gridare Ginny.
-Amico, hai proprio cannato di brutto! Non hai idea di quanto tua sorella si sia arrabbiata con quelli che le hanno dato della traditrice o parlavano male di Blaise. Ha quasi cruciato un Serpeverde qualche mese fa- dice Neville a Ron.
La gente ricomincia a parlare delle proprie cose. Ron è con Neville, Seamus e Dean in un angolo (con una Lavanda Brown preoccupata che gli mette qualcosa sugli ematomi), mentre Fred sta abbracciando sua sorella dall’altra parte della stanza. George è lì accanto; le sta dicendo qualcosa, sorridendo, ma sono troppo lontana per sentirlo.
È una scena troppo intima, così decido di non raggiungerli.
Mi metto in disparte, quando la voce di Draco, carica di ansia, mi rimbomba in testa: -Hermione, hanno trovato Potter a Hogwarts. So che sei lì con lui. Tra poco attaccheremo il castello. Preparatevi, la battaglia ha inizio.-

 
Angolo della Scrittrice:
Ciao a tutti!
Okay, questi capitoli in fatto di lunghezza si stanno superando uno dopo l’altro. Questo è lungo 21 pagine e super le 5'320 parole...
Vorrei scusarmi per il fatto che questo è un po’ un capitolo di “transizione”, dove non c’è molta azione ma serve per arrivarci, non so se mi spiego. I prossimi due capitoli (forse tre) saranno dedicati unicamente alla battaglia. Poi ce ne saranno un paio di epilogo, se non riesco a mettere tutto in uno, e la storia si concluderà definitivamente.
Faccio una piccola parentesi per dire che la mia amica Nora (love u girl <3) mi ha regalato l’ottavo libro di Harry Potter in inglese “The Cursed Child”! Vi anticipo che è bellissimo e i Malfoy sono dolci quasi quanto nella mia storia ;)
Io spero che vi sia piaciuto il capitolo, ci vediamo presto.
Un bacione!<3
   
 
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