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Autore: Ele_Cullen    27/04/2009    5 recensioni
Ed io ero pronta a morire?? Ero pronta a sacrificarmi per la persona che più amavo al mondo? Ero pronta ad abbandonarlo e a non veder più quel suo dolce sorriso, quei suoi occhi oro puro che sincatenavano ai miei verde smeraldo? Ero pronta a dirgli addio? Si, per lui ero pronta. Per lui avrei sacrificato la mia vita. ** E se la storia cambiasse?? E se i protagonisti di Twilight fosserò Alice e Jasper invece che Edward e Bella?? Cosa cambierebbe? Come si svolgerebbe la storia? Una storia fatta di amore, passione, tristezza, terrore, amicizie, affetto fraterno, e tanto altro. La trama sarà un po diversa da quella della storia originale, visto che cambiano i personaggi, e quindi anche il modo di pensare e di agire. Spero di avervi incuriosito, e spero anche che mi lascerete un commento di qualsiasi genere, perché vorrei tanto sapere cosa ne pensate. Baci.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!!

Eccomi qua con il primo capitolo. Questo non è un vero e proprio capitolo, diciamo che mi serve solo per introdurre la storia. Comunque grazie a tutte le persone che la seguono e la leggono, ma grazie soprattutto a:

 

ilaila95: Ciao! Grazie il tuo commento mi fa molto piacere. Ecco il nuovo capitolo. Spero che ti piaccia. Baci. Ele.

 

pazzerella_92: Ciao, si le visioni le ha lo stesso, solo che non sono molto chiare come ce le ha quando è vampira. Sono contentissima che la mia fanfic ti sia piaciuta già dal prologo. Spero che continuerai a seguirla. Baci. Ele.

 

fedev82: Ciao!! Sono molto contenta che la mia fanfic ti piaccia. Spero che continuerai a seguirla e a commentarla.. Baci. Ele.

 

luisina: sono molto contenta che la mia fanfic ti piaccia e che adori Alice. E poi sono molto contenta perché hai detto che mi seguirai spesso. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Baci. Ele.

 

 

Grazie anche a chi ha messo la storia tra i preferiti ( fedev82, _Nessie_ e luisina ) e nelle seguite ( Fiby_Elle)

 

 

Ed ora vi lascio al capitolo.

Baci.

Elena.

 

 

Capitolo 1

Arrivo a Forks

 

Io e mia madre viaggiavamo in un taxi verso l’aeroporto di New York. Si era stancata della grande mela, di tutto quello smog e di tutta quella gente, e aveva pensato che forse lasciare mio padre, Joe, era stato un errore. Aveva preso una decisione troppo impulsiva. Lei voleva divertirsi, mentre Joe certe volte era un gran pigrone. Il suo unico divertimento era andare a pesca con i suoi amici di La Push, Billy Black e Harry Clearwater. Ma alla fine Meg si era stancata di tutto quel casino e movimento che c’era a New York. Era stanca di allevare una figlia da sola, e poi le mancava tanto Joe, anche se non lo dava mai a vedere. In cuor suo sapeva di amarlo ancora e non si era mai perdonata per come l’aveva abbandonato.

Quando mio padre aveva appreso la notizia che io e mia madre saremmo tornate da lui, fece i salti di gioia. Infatti lui non si era mai dimenticato di mia madre.

 

Il sole di New York batteva forte sul finestrino della macchina. Questa era l’ultima volta che l’avrei visto, dato che il luogo in cui ci stavamo dirigendo era popolato da nubi scure ed eterna pioggia. Forks.

Odiavo quel posto. Lì che ogni estate ero stata obbligata a passarci almeno un mese. Lì che di estate non aveva niente. Lì che non avevo amici, e l’unica persona che conoscevo era mio padre.

E ora ci stavo andando assieme a mia madre. Per sempre.

Ma per il bene dei miei genitori avrei fatto questo è altro.

 

Arrivammo all’aeroporto dopo un’ora di taxi. Meg consegnò i soldi al taxista e insieme ci dirigemmo verso il nostro volo.

Entrata nell’aereo mi sedetti nel mio posto vicino al finestrino. Mi piaceva guardare il cielo azzurro e sereno. E poi non l’avrei rivisto mai più.

<< Dai Alice non fare quella faccia. All’umido ci si abitua! >>.

<< Non è per questo >> mentii.

<< E per cosa allora? >>, chiese preoccupata.

<< Per come sarà la vita a Forks. Sai, la scuola, gli amici e tanto altro >> mentii di nuovo. Non potevo e non volevo separare di nuovo i miei genitori una volta che si stavano per ricongiungere. Non volevo vederli soffrire per colpa mia.

<< Stai tranquilla bambina mia. Ti troverai benissimo >>.

<< Se lo dici tu >> e con questo interrompemmo la nostra piccola discussione fino a quando non arrivammo all’aeroporto di Port Angeles. 

 

Quando atterrammo a Port Angeles pioveva. Ormai avevo fatto la mia scelta e mi ci sarei dovuta abituare. E poi avevo già detto addio al mio carissimo sole.

Joe c’aspettava sull’auto della polizia. Per la gente di Forks, lui era il capo ispettore Brandon e andava molto fiero del suo lavoro. Proprio per questo non ha mai voluto comprarsi una macchina “normale”. Gli piace stare in quell’auto con le sirene e la ricetrasmittente incorporata al posto della radio. Gli piace essere sempre informato su qualunque cosa accada anche se non è in servizio. Su quella macchina dice di sentirsi più al sicuro. E poi non cambierebbe nulla, anche se usasse una macchina “normale” le persone di Forks lo riconoscerebbero come il capo ispettore, e non come Joe Brandon.

Joe ci accolse affettuosamente. Abbracciò subito mia madre e vidi che i due si scambiarono un delicato bacio a stampo.

<< Fate come se io non ci sia! >>.

Si voltarono verso di me e scoppiarono a ridere. Joe si stacco leggermente da Meg e venne a salutarmi.

<< Ciao mia piccola Alice! Fatto un buon viaggio? >> mi chiese ancora ridendo.

<< Credevo che non ti fossi accorto di me! Ti sei buttato subito tra le braccia di mamma senza neanche degnarmi di uno sguardo >> mormorai facendogli la linguaccia, << comunque si è stato un buon viaggio >>.

<< Per fortuna, perché a casa ho una bella sorpresa per te! >> mi annunciò tutto sorridente, mentre tutti e tre salivamo in macchina e ci dirigevamo verso Forks.

<< Davvero davvero?? >> le chiesi facendogli gli occhi dolci come una bambina.

<< Si tesoro. Ti ricordi quella vincita a quel concorso a cui avevo partecipato l’anno scorso? >>.

<< Si! >>.

<< Con i soldi che ho vinto ho pensato di farti un regalino, che proprio di piccolo non ha niente >>.

Per poco non svenni nel sedile posteriore della macchina. La curiosità mi stava uccidendo e Joe lo sapeva. Mi conosceva abbastanza bene per non saperlo. Non mi diceva apposta l’oggetto della sua sorpresa per farmi stare un po’ sulle spine.

<< Dai bambina mia, non essere impaziente! Appena arriveremo a casa scoprirai cos’è questa grande sorpresa. E sono sicura al cento per cento, e anche di più, che ti piacerà da morire >> annunciò Meg.

<< Questo vuol dire che anche tu sai cos’è la sorpresa e me lo stai tenendo nascosto come sta facendo papà? >> chiesi alzando la voce di un tono.

<< Si tesoro! >>.

<< Tu, brutta traditrice! Come hai potuto farmi questo?! Io che mi fidavo tanto di te ora mi pugnali pure alle spalle! >> mormorai facendo la finta offesa.

<< Su Alice non fare la bambina. Nessuno ti sta pugnalando alle spalle! Ti stiamo solo tenendo nascosto l’oggetto della sorpresa. Altrimenti che sorpresa sarebbe?? >>.

Mia madre, riusciva sempre a lasciami senza parole. Dopo questo non sapevo proprio come ribattere e quindi decisi di stare in silenzio per tutto il viaggio fino a quando non arrivammo a casa di Joe.

 

Viveva ancora nella piccola casetta blu a due piani che aveva comprato assieme a mia madre quando avevano iniziato ad abitare insieme. Lì, nella strada di fronte alla casa, c’era un grande telone bianco che nascondeva qualcosa d’immenso.

<< Sarebbe nascosta sotto il telone la mia sorpresa? >> chiesi sempre più impaziente.

<< Si piccola >> mormorò appena mio padre.

<< E perché è fuori? Non hai avuto paura che qualcuno, passando da queste parti, avrebbe potuto rubare il tuo regalo? >> chiesi stavolta sbalordita.

Joe e Meg si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere, sicuramente per la domanda che avevo posto a mio padre.

Appena Joe parcheggiò vicino al mio regalo, mi scaraventai fuori dalla macchina e mi avvicinai al telone.

<< Posso vederlo? >> chiesi, facendo la faccia da cucciolo.

Annuirono ancora ridendo.

Quasi mi prese un colpo quando alzai il telone bianco. Una Porsche 911 Turbo giallo canarino splendeva davanti a me. Rimasi paralizzata. Era la macchina dei miei sogni. Era impossibile che ce l’avessi davanti, e per giunta era impossibile che fosse mia.

<< Alice! >> mi chiamò Joe.

Appena mi girai verso di lui, mi lanciò un sacchetto fucsia che afferrai al volo.

Rovesciai il contenuto nella mia mano destra che mi mostrò una chiave nera e un portachiavi a forma di orsacchiotto.

Misi le chiavi in tasca e mi buttai tra le braccia dei miei, ringraziandoli e piangendo per la felicità.

Forse non era stato poi così male lasciare New York per venire a Forks. Forse mia madre aveva fatto la scelta giusta. Forse la vita qua sarebbe stata più bella e piena di soddisfazioni, ma fatto sta che il mio arrivo a Forks era stato sicuramente uno dei migliori.

 

 

Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto. Per favore lasciatemi qualche recensione, perché veramente vorrei sapere cosa ne pensate. Baci.

Ele.

 

  
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