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Autore: SheilaPhoenix    16/08/2016    1 recensioni
Sakura in ospedale si sta prendendo cura di un bambino di dodici anni, un bambino solo ed in coma.
Quando si sveglierà riuscirà subito o quasi ad entrare nel cuore della famiglia Uchiha.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Costi quel che costi !

Il ragazzo dormiva ancora, ignaro di quello che gli stava succedendo e delle quantità di flebo che il suo corpo stava sopportando.

Nè Sakura e nè Shizune riuscivano a capire cos'aveva quel ragazzo, sopratutto chi era e da dove veniva.

Un pò amareggiata e stanca uscì dalla stanza del suo paziente per andare a cercare un del caffè, utile a tenerla su in quella giornata così piovosa e stancante per lei.

<< Sakura ! >>

<< Oh.. Shikamaru, come mai qui ? >>

L'amico le sorrise mostrandole una busta marroncina con dentro delle analisi.

<< Sono di Temari >>

<< Ah, come sta ? >>

<< Bene, erano degli accertamenti. Potresti leggerle per favore ? >>.

Sakura non ci pensò due volte e aprì le pagine di quelle analisi controllandole dalla prima all'ultima, poi sorrise.

<< Va tutto bene, solo un calo di zuccheri dovrebbe riposare un pò e prendere degli integratori >>.

Spiegò con fare professionale, Shikamaru sospirò quasi rassegnato.

<< Volevamo un'altro figlio, ma credo che per noi non sarà semplice. Credevamo che era la volta buona ma invece.. Che seccatura quando glielo dirò >>.

Sakura rimase sorpresa, Temari aveva avuto tre aborti spontanei prima della nascita del loro primo ed unico figlio.

<< Sakura ? Credi che non riusciremo ad avene un altro ? >>

<< Se volete posso fare un visita approfondita a Temari, può venire domani che sarò libera >>.

Shikamaru le sorrise << Davvero ? >>

<< Certo >>

<< Grazie Sakura, glielo dirò allora. Ci vediamo domani >>.

Shikamaru prese dalle mani di Sakura i test di sua moglie e sparì così com'era apparso, Sakura guardò il suo orologgio da polso e sospirando si affrettò a prendere il suo caffè.

 

Verso sera decise di presentarsi da Naruto il quale era ancora a lavoro dietro la sua scrivania da Hokage.

<< Si può ? >>

<< Sakura, certo vieni >>.

Naruto sorrise alzandosi per stiracchiarsi, era stanco ed il suo lavoro lo teneva abbastanza occupato.

Sopratutto lontano dai suoi figli ormai grandi, insomma Boruto era un sedicenne ormai ma la piccola ? Aveva undici anni e tra meno di un anno avrebbe dovuto affrontare anche lei l'esame di Chunin.

<< Allora come vanno le cose ? >>

<< Diciamo bene, sono stanco ma so cavarmela. Inoltre mi è stato detto che da te è arrivato un ragazzino bisognoso di cure >>

<< Si, non sappiamo come si chiama o chi sia.. E' in coma me ne sto prendendo cura io ma non è facile capire cosa gli sia successo >>.

Naruto annuì per poi afferrare uno zaino nero da un lato e bianco dall'altro.

<< Mi hanno consegnato questo, non so ancora di chi sia ma potrebbe essere suo ? >>

Sakura diede una breve occhiata, era uno zaino rovinato e un pò strappato ai lati,  le bretelle anche se sporche si potevano vedere che erano una bianca ed una nera.

Decisero entrambi di aprire quello zaino e curiosarci dentro, la prima cosa che cadde all'occhio di entrambi era l'etichetta con il nome '' Shubaru ''

<< Un'armonica >>.

Naruto prese l'armonica verde e se la girò tra le mani, era un pò graffiata ma non si notava molto e vi era inciso il Kanji amore al centro in entrambi i lati.

Mentre Naruto guardava lo strumento Sakura trovò l'unica cosa che poteva servirle sul serio, una foto con Shubaru e la sua famiglia.

Una donna non molto alta e sorridente teneva per mano suo marito che dall'espressione pareva un uomo goffo con gli occhiali, al centro vi erano due ragazzi, probabilmente i loro figli.

Il primo poteva avere tredici anni ed era molto alto, gli occhi erano di un grigio chiaro come quelli della madre e del fratello più piccolo, mentre il padre aveva gli occhi di un colore nero come la notte, un pò come Sasuke.

Shubaru era sicuramente il più piccolo, poteva avere dodici anni ed era il paziente di Sakura.

<< E' lui Naruto, è il mio paziente. Credo si chiami Shubaru >>.

Sakura trovò anche un Kunai nero con disegnato a mano un fiore di ciliegio rosa sul manico e una scritta bianca affianco '' Reiko ''.

<< Probabilmente è il nome di sua madre >>.

Le disse Naruto rimettendo in ordine le cose, Sakura annuì << Posso prenderlo io ? Vorrei mostrarglielo al suo risveglio >>.

Naruto le sorrise << Se ci tieni, ma se non è suo riportamelo. Dobbiamo capire cosa ci faceva avanti al villaggio.. >>

Naruto venne interrotto quando l'auricolare che Sakura aveva all'orecchio iniziò a lampeggiare ed emettere un suono, la rosa mise la mano sopra il ricevitore e iniziò a parlare.

<< Come ? Ora è successo..Si sto arrivando Shizune-- Naruto devo andare, il mio paziente si è svegliato >>.

Sakura uscì dalla stanza lasciando l'amico da solo e con lo zaino tra le mani, guardò l'ombra dell'amica sparire così com'era apparsa.

<< Sakura.. lo zaino >>.

Disse ormai troppo tardi, avrebbe mandato una sua ombra a consegnarglielo.

 

<< Così non ricorda niente >>.

Sussurrò Sakura osservando il ragazzino che spaesato si guardava continuamente attorno. il gatto di quella mattina dormiva beato sul grembo del ragazzo.

<< Ehi Shubaru ? >>

Sakura l'aveva chiamato più volte con quel nome, ma il ragazzo non si era girato, iniziava a credere che non si chiamasse Shubaru com'era scritto nell'etichetta dello zaino, ma allora chi poteva essere questo Shubaru ?

<< Shubaru.. Onii-chan >>.

Disse il ragazzo stringendo le lenzuola, Sakura gli si mise vicino e lo guardò tremare, provò a calmarlo ma il paziente si premette entrambe le mani sulle orecchie.

<< Onii-chan.. Okaasan.. Perdonatemi.. Otosan >>.

Stava chiamando i suoi genitori e suo fratello in lacrime, Sakura si sentiva impotente non sapeva come calmare quella crisi, ma per fortuna ci pensò lui stesso a calmare le proprie lacrime e le urla.

<< Ehi.. Come ti senti ? >>

<< Io.. Non lo so, non riesco a ricordare.. >>.

Riuscì a dire toccandosi i capelli bianchi, Sakura gli sfiorò la fronte per controllare se scottava, poi controllò la flebo.

<< Il nome Reiko, ti dice qualcosa ? >>

Provò a dire osservandolo, il ragazzo si morse le labbra.

<< Reiko.. Reiko.. Okasa >>.

Sussurrò insicuro << Ma non lo so >>.

Diceva sempre, non lo so, forse, credo.. Era molto confuso.

<< Sakura ? >>

All'improvviso la voce di Naruto fece irruzione alle spalle della rosa che si voltò osservando L'Hokage con in mano lo zaino di poco prima, Naruto osservò il ragazzo seduto sul letto.

<< Grazie per avermelo portato, voglio mostragli cosa c'è dentro.. Non ricorda nulla, continua a chiamare la sua famiglia ma non crede di chiamarsi Shubaru. Inoltre appena l'ho chiamato con quel nome ha urlato e cercato suo fratello >>

<< Ma cosa gli sarà successo ? >>

<< Non riesco a capirlo >>.

Sussurrò Sakura quasi rassegnata, Naruto o meglio la sua copia si congedò sparendo all'improvviso, Sakura tornò a sedersi accanto a quel ragazzo che ora dormiva, gli toccò le mani e le braccia per poi notare una specie di tatuaggio, era un tribale nero come quello che aveva al collo Sasuke.

 

Dopo la scoperta del marchio Sakura aveva chiamato Tsunade per studiare insieme la cosa, ormai erano tre giorni che ci lavoravano ma senza capire cos'era.

Eppure quel marchio era troppo simile al segno maledetto che aveva Sasuke.

<< Mamma ? >>

All'improvviso la voce di una delle sue gemelle fece irruzione nella stanza dove Sakura lavorava.

<< Mikoto ? Cosa ci fai qui e senza tua sorella ? >>.

Mikoto era simile a lei aveva i capelli rosa ma gli occhi del padre, almeno avrebbe ereditato lo Sharingan.

Sakura alla nascita di Mikoto e Makoto era rimasta un pò delusa, non che non  amasse le sue figlie ma voleva dare a Sasuke un maschio.

Non c'era riuscita,  lui le aveva detto che andava bene così e le aveva dato della stupida per quel pensiero.

Tre figlie e nessun maschio che avrebbe portato avanti il cognome Uchiha, almeno avrebbero ereditato tutte lo sharingan, non si sarebbe perdonata se le avesse avute con i suoi occhi verdi e senza l'abilitò oculare del padre.

Tuttavia Sakura era delusa mentre Sasuke no, anche se di lui poteva ben dire poco visto che a casa non c'era mai.

<< Abbiamo saltato la scuola >>

<< E perchè mai ? non si fanno queste cose e lo sai >>.

Disse Sakura severamente e spegnendo il suo computer, aveva bisogno di una pausa.

<< Mi annoiava sentire l'ennesima lezione sul Chackra >>.

Rispose Mikoto sedendosi sul lettino dell'infermiera.

<< Ok, ma tua sorella ? Non mi hai ancora risposto >>

<< Aveva bisogno del bagno  >>.

Disse tranquilla Mikoto, il tempo di finire di parlare che Makoto entrò sfoderando un sorriso altezzoso e prepotente come quello di Sasuke, se non fosse per il colore dei capelli o che era femmina avrebbe detto che era lui.

<< Mamma >>

<< Makoto.. Allora avete saltato la scuola oggi ? Sapete che mi arrabbierò molto ? >>

Le due gemelle annuirono.

<< Mamma chi è Shigeru ? E dove sono la sua mamma e il suo papà ? >>

<< Shigeru? >>.

Sakura guardò confusa sua figlia la quale annuendo saltellò da un piede all'altro.

<< Il bambino della stanza numero sette, ho sbagliato porta mentre andavo in bagno e lui mi ha detto che si chiamava Shigeru >>.

Sakura sgranò gli occhi lasciando le sue figlie da sole, la stanza numero sette era quella del suo paziente sconosciuto.

Quando Sakura varcò la porta della camera vide il ragazzo che rovistava nello zaino che lei gli aveva lasciato la sera prima, aveva detto che non voleva vederlo così lo aveva posato su una sedia accanto al letto, ma appena sveglio avrà cambiato idea così ora si ricordava il suo nome.

<< Ti chiami Shigeru allora >>.

<< Credo >>

<< E tuo fratello Shubaru >>

Disse Sakura aspettandosi una risposta << Si >>.

<< Tua madre penso si chiami Reiko, quel Kunai era suo ? >>

<< Non lo so, forse >>.

Sakura annotò tutte le risposte del ragazzo, era normale che fosse così confuso ma non si capiva il reale motivo, insomma che gli era successo ? Come aveva fatto ad arrivare a Konoha ?

<< Quindi di tuo padre non sai dirmi niente ? >>

<< Mi spiace, questo è l'unica cosa che so >>

<< Va bene, ascoltami.. Cercherò in tutti i modi di riportarti dalla tua famiglia va bene ? Ti fidi di me ? >>

<< Posso farlo >>.

Rispose Shigeru sorridendo, Sakura annuì e gli mise una mano sulla spalla, poi gli fece alcuni accertamenti e altre domande di routine.

A qualunque costo lo avrebbe riportato a casa.

  
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