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Autore: puffolettaHP    27/04/2009    18 recensioni
- Io... t-tu mi hai...
- Ti ho salvata sì. - la interruppi, passandomi una mano tra i capelli e sfoggiando la mia migliore espressione da Clark Kent - Mi devi la vita, effettivamente se non ti avessi salvata con il mio coraggio ed il mio eroismo a quest'ora saresti bell'e spiaccicata sotto a quel furgoncino... ma non c'è bisogno che mi ringrazi...
Lei, pallida come un cencio, si appoggiò al fianco del Pick-up e mormorò. - Stavo per morire...
- Sì, è vero, stavi per morire... - decisi di sfoggiare tutte le mie doti di consolatore - a quest'ora, se non ci fossi stato io, saresti un cadavere schifosissimo e molliccio, tutto insanguinato, con le ossa rotte e la testa spiaccicata e spaccata a metà... pensa che schifo, avresti tutto il cervello che ti cola per terra, mezzo spiaccicato sui vestiti e sul cofano del tuo cator... ehm, del Pick-up... e magari ci sarebbe un occhio staccato che rotola in giro per il parcheggio... ma t'immagini che schifo?
Lei squittì, facendosi ancora più pallida e scandalizzata. Le diedi una pacca sulla spalla e, con un sorriso che voleva essere rassicurante, terminai il mio discorso.
- Ma non è andata così, quindi su col morale! Non c'è motivo di preoccuparsi, sei viva, no?
Lei emise un verso a metà fra il grido di guerra di Tarzan ed il ruggito di un orso bruno incazzato nero e si alzò in piedi di scatto, guardandomi con gli occhi fiammeggianti d'ira. Indietreggiai di alcuni passi, intimorito.
- Ehm... ti ho salvata, ricordi? - dissi, incerto, vedendo che aveva preso in mano il paraurti staccato del furgoncino e me lo stava brandendo contro con ferocia.
- Tu mia hai salvata! - gridò lei, come se mi stesse accusando di aver dato fuoco alla sua casa. Perplesso, indietreggiai ancora e balbettai.
- Ehm... infatti, ti ho salvata... dovresti essermi riconoscente... quindi perchè non cominci a mettere giù quel paraurti?

Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA'
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ECCOMI QUA CON UN NUOVO CAPITOLO, SEMPRE E ASSOLUTAMENTE DEMENZIALE.

 

CAPITOLO 4

 

-         Allora, si può sapere cosa cacchio è sta storia?

Mi chiese Alice, guardandomi malissimo.

-         Senti, Alice, posso spiegarti…

Dissi, contando i sassolini che c’erano per terra (notare che eravamo su un sentierino di ghiaia). Dopo il duecento milionesimo mi ruppi le palle di quel passatempo idiota e mi decisi a spiegare la situazione a quella pazza visionaria della mia sorellina.

-         Bhe… vedi… mi sono inventato tutto… in verità è stata quella Bella Swan a farmi cadere l’albero in testa…

Borbottai, umiliato. Alice, sensibile come sempre, mi rise in faccia.

-         Ahah! L’ho sempre detto io che eri un pirla!

Presi un camion dei rifiuti che era parcheggiato là accanto e glielo fracassai in testa.

-         Smettila di sfottermi! È una cosa seria, ne va del mio onore!

-         Certo, come se avessi ancora un onore, tu, dopo oltre cent’anni che non fai altro che infangarlo!

Mi rispose lei, poi fermò una Lamborghini che passava, lanciò via il suo proprietario e me la tirò addosso.

-         Alice! E l’anonimato? – strillai.

-         Ma smettila di fare l’Hippy come tuo padre! – mi rimproverò lei – e poi quello sfigato della Lamborghini sarà morto, spiaccicato da qualche parte.

 

IN VERITA’ LO SFIGATO ERA UN TALE JACOB BLACK A BORDO DELLA LAMBORGHINI CHE AVEVA APPENA FINITO DI MONTARE, E CHE ALICE GLI AVEVA APPENA DISTRUTTO. E OVVIAMENTE JACOB BLACK NON PUO’ MORIRE. IN EFFETTI IL POVERINO VERRA’ SALVATO DA UNA LUPA CHE LO ADOTTERA’, MA QUESTA E’ UN’ALTRA STORIA, CASOMAI VE LA RACCONTO UN’ALTRA VOLTA… QUINDI TORNIAMO A EDWARD E ALICE.

 

-         Bhe, hai ragione, se papy ti toglie la play station sono cazzi tuoi…

Dissi, con un bel sorriso da fratello ricattatore.

-         Edward, ma possibile che tu debba sempre fare il cocchino di paparino? – urlò Alice, rimettendo insieme la Lamborghini per potermela ri-fracassare in testa – Cazzo, ma lo sai, vero, che se non ci fosse Carlisle io ed i tuoi fratelli ti avremmo già fatto fuori?

Vero. Bhe, ma che ci volevano fare, io ero il primo figlio di Carlisle, per cui ero il suo preferito. Va bene, a dire il vero Carlisle dava sempre ragione a me perché gli potevo leggere nel pensiero e lui non voleva che spiattellassi tutto ad Esme, ma i motivi non sono importanti ai fini della storia.

-         Ti propongo un patto – mi disse allora Alice – io non dico agli altri del licantropo inesistente, e tu non dici a papà che ho ammazzato un umano per picchiarti con la sua macchina, ok?

Ci pensai un po’ su, poi le porsi il contratto, che lei lesse ad alta voce.

-         Io, Alice Cullen, dichiaro che Edward Cullen è il più figo della terra, che convincerò Emmett a fargli fare sempre Harry Potter e che non dirò niente a nessuno dell’incidente dell’albero. Firma”

Lei alzò le sopracciglia e mi mandò un’occhiataccia, pensando “Sì, e dove lo vedi scritto quello che dovrai fare tu in cambio? Guarda che non ci casco, scemo! E poi non mi risulta affatto che tu sia il più figo della terra” mi girai dall’altra parte e misi il muso: ero sensibile io! Lo sapevo di essere un cesso, però non era affatto carino pensarmelo così in faccia. Alice arrotolò il foglietto del contratto e lo lanciò in testa a Mike Newton che stava andando a biologia. Questo mi ricordava che sarei dovuto andarci anch’io.

-         Ok, Alice, non dirò niente a papà, giuro, e tu tieni quella boccaccia chiusa, chiaro?

-         Si, si, non sono io quella che non mantiene le promesse.

Rispose lei, facendomi una linguaccia. Sbuffai e me ne andai con il naso all’insù. Va bene, ogni tanto giuravo e spergiuravo sui miei genitori, che tanto erano già morti, ma questo non significava che non fossi in grado di mantenere una promessa, se pagato profumatamente.

Arrivai nell’aula di biologia un po’ in anticipo e mi sedetti al mio banco, che nonostante fosse un banco per due era solo ed esclusivamente mio, perché papà aveva pagato il prof perché mi trattasse meglio degli altri studenti. Da qui la mia media perfetta, perché da solo, con i miei miseri due neuroni morti di fame, non ce l’avrei mai fatta.

Sparsi i miei libri sul banco, facendo una barricata di diari, astucci e barbie (che non si sa bene cosa ci facessero nell’aula di biologia di un liceo… magari Eric se l’era dimenticate in giro) perché il prof non vedesse che mentre lui parlava io leggevo il giornalino delle Winx. Mi immersi nella lettura delle affascinanti avventure delle fatine cretine, che non riuscivano a capire chi avesse ucciso i loro puffi con le ali denominati Pixie, nonostante le Trix avessero lasciato un graffito grande così sul luogo dell’omicidio. Il professor Banner continuava a blaterare, ma io non lo ascoltavo: ero troppo impegnato a sentirmi figo perché, a differenza delle fatine, io avevo già capito chi erano le assassine. Non che ci fossero molte opzioni, comunque: o erano state le Trix o erano stati i fidanzatini delle Winx, stufi del fatto che le loro belle giocassero ancora con i peluche.

-         … presentarvi la nuova studente – stava intanto dicendo il professore – Isabella Swan.

Oh, la stronza. Mi scrocchiai le dita e cominciai il riscaldamento da pugile, ma ad un certo punto mi venne in mente che l’unico posto libero era quello vicino a me.

“Oh, Gesù, Giuseppe e Maria! No, non vicino a me!!! Cazzo, ma per cosa ha pagato mio padre?” pensai, orripilato, mentre Bella Swan (Bella… ma perché Bella poi che era una specie di rospa!) inciampava su un libro. Le mandai un’occhiata di odio profondo, ma lasciai che si accomodasse accanto a me (la storia della ventola è tutta una balla… e poi Bella si era messa tre chili di Chanel n°5 per cui non si capiva che odore avesse). Quando mi fu accanto ero già pronto a saltarle addosso e a scannarla viva, nel bel mezzo della lezione. Bhe, era pur sempre un bell’esempio di sezionamento, no? Ma poi mi ricordai della playstation e dovetti lasciar perdere, almeno per il momento. Strinsi i pugni e continuai a guardarla malissimo per tutto il tempo: che razza di stronza… ma avrebbe visto, appena fossimo usciti dalla scuola! L’avrei scannata, dissanguata, smembrata e poi avrei infilzato i suoi occhi con due stuzzicadenti e li avrei usati come cipolline per un cocktail. In quel momento, però mi venne in mente un’altra cosa: la bilancia. L’ultima volta che mi ero pesato era stata un bel trauma, ed avevo giurato solennemente di non bere mai più sangue umano, per nessun motivo. Certo, ogni regola ha un’eccezione ed ogni eccezione ha una regola, per cui teoricamente, magari avrei potuto anche… “No!” mi dissi, con fermezza “Hai giurato di non farlo! Sei a dieta, ricordi? Non puoi, Ed, non puoi. Ricordati della bilancia… vuoi diventare obeso come quel cretino di tuo fratello Emmett? Che poi dice che sono muscoli, ma figurarsi! Tutta ciccia e steroidi!”.

Più tempo passava, più sentivo di odiare Bella Swan: si può sapere chi era lei per rovinarmi la dieta? Chi era lei per farmi cadere gli alberi in testa? Chi era lei per farmi sequestrare la playstation per un mese? Chi era lei per permettersi di pensare alle mie spalle? Non valeva che nascondesse i suoi pensieri, accidenti! Mi ripetei che non sentivo i suoi pensieri perché non aveva un cervello, e mi calmai quel tantino che mi bastò per raggiungere l’autocontrollo necessario a non ammazzarla subito.

 

MA VISTO CHE LA NOSTRA BELLA UN CERVELLO CE L’HA, ANCHE SE QUESTO NON FA DI LEI UNA PERSONA INTELLIGENTE, DIREI DI ANDARE A VEDERE COSA PENSAVA LEI…

 

Tenevo gli occhi puntati sul libro di biologia, facendo finta di capire, anche se in verità non capivo una banana. Avevo una paura matta. Di cosa? Bhe, ovvio, avevo paura che il tizio con i capelli rossi mi passasse il malocchio. Che c’è? Cedete che sia superstiziosa? Cribbio, ci si passano le malattie, i compiti in classe, le canne! Perché non la sfiga? Era una possibilità da non trascurare.

Inoltre Edward Culo o come caspiterina si chiamava mi stava guardando come se mi volesse ammazzare dall’inizio della lezione. Scommettevo il braccio destro di mio papà (tanto era il suo) che mi stesse mandando il malocchio.

Fortunatamente era seduto più lontano possibile da me, ma non per questo i suoi capelli erano meno orribili. Sembrava proprio avercela con me e non sapevo perché, ma sapete quanto me ne fregava… zero assoluto. Sotto zero.

Quando finalmente suonò la campanella Edward Culo si alzò e filò fuori dalla classe. Alleluia! La tortura era finita!

-         Ciao, Bella.

No, scherzavo, non era finita. Il tizio con il porcospino giallo in testa aveva deciso di rovinarmi la vita.

-         Ciao…

Risposi, raccogliendo le mie cose lentamente, nella speranza che si stufasse di aspettarmi e che se ne andasse. Come no, e io ancora che ci sparavo.

In breve si scoprì che io e Mike avremmo dovuto andare assieme alla lezione di ginnastica. A questo punto dovrebbero esserci delle grida di gioia in sottofondo, a cui io poi potrei rispondere con un bel “ma andate a…”. Vabbè, niente effetti speciali, ho capito, vado avanti a raccontarvi la storia.

-         Ma che hai fatto a Edward Cullen? – mi chiese ad un certo punto – sembrava che lo avessi accoltellato con la matita.

-         Bhe, veramente no… - risposi – però… ehi, grazie, che bel suggerimento!

Durante tutta la strada Mike ci provò spudoratamente, dimostrandomi di essere un maniaco sessuale come la sua faccia suggeriva. Stava anche per seguirmi negli spogliatoi delle ragazze, ma gli sbattei la porta in faccia dandogli un bel tiro sul naso.

Jessica, che quando avevo aperto la porta aveva improvvisato una lap-dance con spogliarello, sperando di catturare l’attenzione di Mike, mi mandò un’occhiataccia.

-         Potevi farlo entrare, no?

Non mi degnai neanche di risponderle: Mike, oltre ad essere un maniaco, sembrava anche un cocainomane, ma di quelli che si tirano delle righe lunghe come piste da sci, che ci puoi andare giù con lo snowboard!

Per quel giorno non dovetti fare ginnastica (mah… vuoi vedere cha Dio esiste?) ed ebbi il “privilegio” di assistere a quattro partite di pallavolo in contemporanea. Dovete sapere che, quando faccio sport, oltre a farmi male da sola mi diverto a far male anche agli altri, per rendere la farsa più credibile. Per cui quando mi arrivò addosso una pallonata (non era molto forte però, uffa) rilanciai la palla in testa a Jessica, che stava sculettando appiccicata al palo della rete da pallavolo, sbattendo le ciglia in direzione di Mike.

Alla fine anche quello schifo di lezione finì, e Jessica si premurò di lasciare la porta dello spogliatoio femminile spalancata. Ad un certo punto lanciò la sua maglietta nel corridoio, davanti alla porta dello spogliatoio dei maschi (anch’essa aperta perché erano tutti abituati alle comparse di Jessica) e la andò a riprendere saltellando allegramente e gridando:

-         Bella, ma dai! Che infantile che sei! Non lanciare le mie cose!

Mi appostai dietro alla porta con una spranga, pronta a spaccargliela in testa quando sarebbe rientrata nello spogliatoio.

Sdeng!

Poi mi nascosi la spranga dietro alla schiena e sorrisi con aria innocente al prof di ginnastica (anche lui sbirciava nello spogliatoio delle femmine).

Nascosta l’arma del delitto in uno sgabuzzino, scappai verso la segreteria per restituire il modulo firmato dai prof, prima che Mike Newton potesse vedermi e/o stuprarmi.

Quando entrai nella stanzetta vidi subito Edward Culo, che stava corrompendo la bidella per fasi cambiare di classe.

-         No, davvero, le do cinquemila dollari se mi cambia di classe!

Stava dicendo, tirando fuori dalla tasca il libretto degli assegni.

-         Bhe… ma non saprei… insomma… io non dovrei…

Disse quella, girandosi i pollici con evidente indecisione.

-         Ma dai, ci pensi! Non le piacerebbe rifarsi le tette?

Esclamò Edward, passandosi una mano tra i capelli rossi (probabilmente per accarezzare i suoi amici pidocchi).

-         Oh, si, mi piacerebbe moltissimo!

Esclamò la bidella, con un gridolino eccitatissimo. Edward cominciò a scrivere qualcosa sul libretto degli assegni, ma in quel momento io tossii con la chiara intenzione di segnalare la mia presenza al corruttore e alla sua complice.

-         Oh… porca zoccola!

Gridò Edward Culo, vedendomi. Poi si nascose il libretto degli assegni in tasca e disse con aria melodrammatica:

-         Mi stupisco di lei, signora bidella! Davvero, ma come può essersi lasciata corrompere così? Io scherzavo, ovviamente, era tutto per metterla alla prova! Guardi, al posto suo mi vergognerei!

E così dicendo uscì dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle. Sì, certo, era tutto uno scherzo, come no, pensai, mentre la bidella lo inseguiva fuori gridando:

-         Ehi, aspetta, e le mie tette?!?

 

E QUI FINISCE ANCHE QUESTO CAPITOLO, MA PRIMA DI LASCIARVI VORREI RICORDARVI DI LASCIARE UNA RECENSIONE (LO SO, SONO UNA ROMPIPALLE LOL) E VORREI RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO, I 21 PAZZI CHE MI HANNO AGGIUNTA AI PREFEITI E TUTTI QUELLI CHE MI HANNO LASCIATO DELLE RECENSIONI:

LAVI_LINALEE: Grazie per i complimenti, spero che continuerai a seguire la mia ff e a recensire! E cmq nn l’ho capita quella sulle battute divine… ma se le cazzate ke sparo ti fanno idere sn happy!

EIKA: grazie anke a te x aver recensito! Cmq nn credo di essere un genio… cm neuroni devo essere sui livelli di Edduccio (che ne ha solo due, nn dimentikiamolo)!

DAN: indovina un po’? si, esatto, ringrazio tanto anke te… x rispondere alla tua domanda nn so cm mi vengono in mente tutte ste cavolate, e non me le sogno di notte (ce, nn è ke mi ric quello ke sogno). Mi vengono e basta, sono geneticamente predisposta alle cazzate.

CULLENGIRL: … sai, non ho ancora pensato a come li farò innamorare, per ora mi limito a complicargli la vita, poi nn è mica detto che sappia risolvere i casini che gli ho creato!!! Grazissimo anke a te x aver recensito!!!

KARIMA, RU88, ILAILA95, YARA995: grazie anke a voi x aver recensito, spero ke la storia continuerà a piacervi!

NESSIE93: grazie anke a te! Secondo me i miei titoli erano orribili (e poi nn è ke io sappia cs sono la rotazione e la rivoluzione), molto meglio il tuo! Quella dei cullen culo mi è venuta prima di cominciare a leggere Twilight, perché ho letto il cognome e volevo prendere in giro una mia amica, e quella di bifloman… bho! Vai tu a sapere cs mi passa x la testa!

MINNIE06: accipikkia ke recensione lunga!!! Sn davvero contenta ke la storia ti piaccia e spero ke continuerai a seguirla! Un bacio enorme anke a te!

 

 

  
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