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Autore: Leatessa    17/08/2016    2 recensioni
POSTATO CAPITOLO 28
Dalla storia:
“Possibile che nella nostra famiglia, nessuno e sottolineo nessuno, sia in grado di comportarsi normalmente? Chi ha avuto questa idea? Io non intendo partecipare … non contate su di me …”.
Quelle furono le ultime parole famose di Albus Potter. Ovviamente, come giusto che fosse, prese parte all’iniziativa.
Quella domenica mattina, Rose lo buttò giù dal letto di malagrazia. Lo spinse sotto la doccia e tra una lamentela, un Merlino e un Salazar invocati a pieno Impeto riuscì a trascinarlo al villaggio.
-Lily, quindici anni di astuzia e prodigi, innamorata e senza freni darà inizio alla rivoluzione. Jim e Al aiuteranno il padre e la sua squadra di Auror nelle missioni più disperate. Il resto della combriccola sarà lì a dare una mano, l'amicizia riuscirà a tenerli tutti uniti?
La paura costringerà vecchi nemici e muovi amici a riunirsi ad uno stesso tavolo, per risolvere una serie di gialli che sconvolgeranno l'intero mondo magico!
Buona lettura...
{Capitoli:Prologo/Intro/Alla scoperta dei Black/Le disavventure di Lily&Tunia/La terrorista/Segreti di Famaglia/Le scelte sbagliate}
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FORBIDDEN lOVE '
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CAPITOLO DUE
 
 
 
Lily era furiosa. Con tutti: sua madre, suo padre e i suoi fratelli. Guerra aperta.     L’estate fino a quella mattina era proseguita nel migliore dei modi.

Aveva impiegato il suo tempo libero in approfondite ricerche sulla famiglia Black, ricerche che da qualche giorno iniziavano a darle dei frutti. Non era stato semplice all'inizio, l’albero genealogico dei Black era un intreccio arzigogolato di maghi e streghe che nei secoli avevano continuato a incrociarsi tra loro, per mantenere la purezza di sangue. Un incesto al quanto vomitevole, si ritrovò a pensare, dopo aver finalmente trovato un ramo della famiglia che potesse tornarle utile.

Tra tutto quel po’ po’ di maghi purosangue, ne spuntava uno, povero, che aveva avuto la grandissima sfortuna di nascere Magonò. Lily pensò seriamente che la vita alle volte fosse in giusta.
Marius Black nato in una delle famiglie magiche più antiche della Bretagna era solo un nome, sui quei tomi, che leggeva e rileggeva da giorni. Aveva accurato, Lily, che di quell'uomo era riportata solo la data di nascita, poi più nulla. Poteva essere morto. Vivo. Forse aveva imparato a vivere tra i Babbani o si era suicidato dalla disperazione. Tutte congetture le sue.

Dopo aver capito che la ricerca letteraria non l'avrebbe portata a niente, Lily, si convinse a scendere in campo. Le piaceva proprio mettersi nei guai. L'idea a detta di lei geniale, le era venuta una sera, nei primi di agosto, nel nuovo appartamento della zia Hermione.
Sua zia si era trasferita a Londra due annetti prima, lì viveva in un bizzarro appartamento, dove il mondo magico e quello babbano avevano instaurato una strana armonia. Sua zia, difatti, possedeva un televisore, così che lei e Rose in quelle sere, avevano perso tempo a capire cosa i babbani ci trovassero di bello. Tra le tante cose che avevano potuto accuratamente osservare, i telefilm, le colpirono in modo particolare: era come osservare l'intera vita delle persone, con i loro guai, le loro gioie e i loro amori. Fantastico fu l'esclamazione di Lily dopo una maratona di Shameless. Dovette ammettere che fu proprio lì che trovo l’incipit per la sua idea.

"Zia!" Sua zia lavorava anche a casa. Lavorava sempre. Seduta alla scrivania non alzava mai la testa dalle scartoffie. Sempre concentrata. "Sì, Lily". Se ci fosse stato un modo per applicare la sua teoria, sua zia Hermione era l'unica persona cui poteva chiedere.
"Anche al San Mungo capita che facciano test di paternità? Come si usa tra i babbani?". Hermione Granger, pensò che forse tutta quella televisione non facesse un granché bene alle ragazze, soprattutto se poi venivano loro strane idee. "Beh si! Ovvio!". Certo al San Mungo non usavano i metodi babbani, ma questo non voleva dire che fossero dei retrogradi. "E come fanno?" Insistette sua nipote. Che cosa aveva in mente? "Ci sono delle pozioni Lily, di livello avanzato. Niente che faccia per te... Per il momento!". Finì di puntualizzare. Sapendo bene quanto la più piccola delle sue nipoti fosse brava nella materia. Lily non le fece altre domande, lasciò stare. Hermione, stanca, tornò al suo lavoro. Doveva finire entro quella sera.

Lily ricevette l'informazione che si aspettava. Doveva solo fare una pozione. Certo non sapeva quale e ciò voleva dire dedicarsi ad altre ore di lettura intensa. In estate. Con un caldo che invitava solo a prendere la ricorsa e buttarsi a mare. Di cuore.
Era quasi metà agosto, quando spulciando ogni libro di pozioni della biblioteca di casa, trovò quello giusto. Quello con la ricetta per creare la pozione che le avrebbe consentito di scoprire se Lucas fosse o no un discendente di quel Magonò di Marius Balck.
La pozione era difficile da preparare proprio come le aveva accennato sua zia Hermione. Dopo essere scesa nel seminterrato, dove per richiesta esplicita di suo fratello Albus avevano ricavato un laboratorio di pozioni per principianti - poi neanche tanto -, aver pulito per bene e aver iniziato a selezionare gli ingredienti che le servivano, Lily si rese conto di avere un gran problema. "DNA? E cosa dovrei fare per procurarmelo?".
Lily Potter, iniziò seriamente a pensare che quel progetto non l'avrebbe mai concluso. Non solo le serviva il DNA di Lucas ma, anche di qualche suo parente. Lily, dovette confermare che senza una comparazione non avrebbe avuto nulla in mano per osannare il suo successo da ricercatrice, così di buona lena escogitò un piano per la raccolta dei campioni. Oltre ovviamente a preparare la pozione. Ma chi mai gliela aveva fatto fare?
Dopo essere arrivata alla conclusione che per lei, gli unici probabili parenti di Lucas, che poteva facilmente incontrare erano Teddy e quell'idiota di Malfoy - con cui aveva ancora un conto in sospeso -, si decise ad andare da Lucas. Doveva o no recuperare la sua bicicletta?

 
 
Lucas Black, viveva dall'altro lato di Godric's Hollow. Quando Lily arrivò, stanca e disidratata, innanzi al giardino dell'abitazione, trovò al quanto curioso che ci fosse qualcuno che potesse vivere in una casa fatiscente come quella. Bussò tre volte prima che qualcuno le aprisse. Lucas.
Lily iniziò a pensare, che ci fosse un'altissima possibilità che lui non si ricordasse minimante di lei, dato lo sguardo che le rivolse. Non aveva idea di chi lei fosse. Benissimo.
"Lily... Ti ricordi di me? La bicicletta..." Prese a dire sconfortata poiché la fonte dei suoi studi non accennava a darle un minimo di confidenza. "La riccona che abita sotto la collina. Vieni avanti e scusa il disordine". Che lei fosse una riccona non l'aveva mai detto. Malfoy era uno stramaledetto riccone. Per puntualizzare.
"Vivi qui?" Non voleva sembrare una domanda, sul serio ma, l'interno per essere la casa di un babbano la stava impressionando come quando era entrata al ministero la prima volta. Non c'era un singolo angolo che non fosse stipato di libri. Quella casa era una vera e propria biblioteca. "Ti posso offrire qualcosa?".
Lily si accomodò senza fare complimenti e aspettò che Lucas le portasse da bere. Se fosse stata maggiorenne, l'avrebbe confuso e gli avrebbe strappato senza problemi qualche ciocca di capelli. Purtroppo non lo era. Così, munita da un addestramento da telefilm, aspettava il momento più opportuno per "rubare" e portare a casa quello che le serviva.
"La bicicletta?" Lucas aveva aggiustato la bicicletta da un pezzo. Tant'è che aveva quasi creduto di aver fatto quel lavoro per niente, giacché Lily in quelle settimane non aveva accennato a bussare alla sua porta.
"Vado a prenderla, aspettami fuori". Lily acconsentì e mentre Lucas usciva dalla porta sul retro, lei inizio a girovagare per il salottino, sperando in un aiuto divino.
Che fosse stato Godric o un semplice colpo di fortuna a Lily non interessava. Prese la maglia sporca e maleodorante poggiata sopra uno degli scaffali della libreria e la nascose velocemente nella borsa. Poi di gran carriera si precipitò in giardino, dove Lucas e la sua bicicletta prendevano il sole. "Beh grazie, sei stato molto gentile!" Le disse grata. Adorava la sua bicicletta. "Niente. .. Sai stavo pensando, potremmo prendere un caffè.."
"Si" Lily rispose di getto. Aspettava quella frase. Aspettava un invito di Lucas e non l'aveva nemmeno capito. Sciocca. "Sabato? Al bar che c'è in piazza dei martiri?". Concordarono l'orario e poi Lily se ne tornò a casa pedalando sotto il sole del tramonto.
Ora doveva solo trovare qualcosa di Teddy e Malfoy. Si sarebbe impegnata ancora di più, si ripromise sorridendo.
Aveva un appuntamento. Il suo primo appuntamento estivo.
 
***
 
James Potter, seduto su una scomoda sedia a casa della sua fidanzata, osservava il panorama selvaggio che circondava la dimora. Alberiga McGonagall era morta qualche ora prima.
Un silenzio pungente faceva da padrone nel salone, Tessa era poco distante da lui. Piangeva. Silenziosa.
La morte di sua nonna l'aveva distrutta. Tessa non aveva mai pensato di essere una ragazza fragile. Quando all'età di undici anni sua madre l'aveva abbandonata, non aveva pianto una lacrima. Aveva accettato quella donna bizzarra che le era stata presentata come sua nonna e non aveva mai più nominato la parola "mamma" per anni. Sua nonna, l'aveva cresciuta, si era sempre presa cura di lei, l'aveva spalleggiata nelle sue scelte e rimproverata innumerevoli volte per il suo comportamento un po' libertino. Era una donna straordinaria, si ritrovò a pensare. Era un modello, il suo, e lei non avrebbe dimenticato nessun insegnamento datole dalla persona che amava di più al mondo.

 
Uno dei medi maghi, alto e muscoloso – decisamente strano per quella professione - , che si stava occupando del corpo al piano di sopra, raggiunse Tessa porgendole un foglio. "Deve firmare qui. Con questo documento testimonierà il decesso di sua nonna. Entro sta sera sarà archiviato e il ministero prenderà atto della morte della Signora McGonagall. Con questa firma si occuperà tutto il ministero. Sarà avvertito il vostro notaio e sarà inserito l'annuncio di morte sulla gazzetta del profeta ..." Il medimago continuò a elencare tutto ciò che il ministero si prendeva la briga di fare al posto delle famiglie dei defunti. Quando ebbe finito, passò a Tessa una penna. Tessa firmò, per poi ritirarsi in cucina.
 
James non sapeva bene cosa fare. La sua fidanzata non aveva mai pianto, almeno in sua presenza. Così disperato dalla situazione contattò via camino Augusta e Dominique. Le sue amiche avrebbero saputo meglio di lui che cosa fare. Chiamare Dominique era stata una scelta ardua. Aveva raccontato a Tessa del loro incontro sperando in un responso positivo, invece, era stata del tutto indifferente, come se  lei e Dominique non avessero diviso insieme momenti fondamentali della loro adolescenza.
 
Augusta e Dominique arrivarono insieme, trafelate dopo essersi smaterializzate dal Paiolo.
"Ci sono le ragazze, Amore" dire amore innanzi a Dominique gli sembrò strano, ambiguo. Lei non diete segno di fastidio e James si chiese perché fosse lui a crearsi mille problemi. In un momento come quello poi!
"Dominique, sei qui anche tu!" Dominique si era ripromessa che non l'avrebbe mai perdonata. Mai. Eppure, venti minuti prima, quando James le aveva comunicato la morte di Alberiga non ci aveva pensato due volte a raggiungere quella che era stata la sua migliore amica. La stava abbracciando. Forte. Sarebbero rimaste così. Con James a guardarle e Augusta a sfaccendarsi per casa, stando attenta che nessuno di quei medimaghi portasse via qualche cimelio di famiglia.

 
***
 
Alberiga McGonagall era morta. I funerali si sarebbero tenuti quel sabato pomeriggio. Lily avrebbe disertato. Punto.
 
Non le fu permesso, così venerdì notte mandò la sua civetta a casa di Lucas, con una missiva breve e concisa, dove si scusava per non poterlo incontrare causa decesso di un familiare. "Mi raccomando Vilka, non farti vedere. Mettila dove i babbani mettono la posta!" Liberò Vilka e tirò fuori dall'armadio il vestito che avrebbe indossato il giorno dopo.
 
Alberiga McGonagall conosceva un bel po' di gente si soffermò a osservare. La zia Andromeda era seduta in seconda fila accanto, stranamente, alla sorella Narcissa. Teddy e Victoria dietro di lei e la famiglia Malfoy non molto distante. Lily, per quanto quello fosse un funerale e dovesse concentrarsi per non apparire indifferente, osservò che le sue vittime erano entrambe lì. A portata di mano. Poteva farcela.
La messa funebre stancò un po' tutti. Partecipare a funerali in agosto non era proprio un toccasana, anche se la location si trovava nello Yorkshire ed era circondata da un bellissimo bosco di sempreverdi. Tessa, aveva saputo Lily, avrebbe fatto seppellire la nonna nel parco della villa. Lily, proprio per questo non  vedeva l'ora che si spostassero all'interno della villa, dove avrebbe trovato un po' di fresco e del cibo. Era ancora rattristata per aver dovuto mandare all'aria il suo appuntamento, si disse, che forse era il destino che voleva così.

 
Teddy Lupin, non aveva la minima idea del perché si trovasse lì. Aveva visto la nonna di Tessa una volta sola, dai Potter. Quella donna, per quanto ne sapeva, si era ritirata a vita privata prima ancora che lui nascesse. Sua nonna Andromeda ci era andata a scuola assieme. E, saputa la notizia della dipartita di una sua vecchia amica aveva insistito sul fatto che lui dovesse accompagnarla. Non potendo dire di no a sua nonna e non potendo lasciare a casa sua moglie, incinta, se ne stava lì, muto, pregando che finisse tutto molto presto.
Si rincuorò solo un’oretta dopo quando lui e i Potter si apprestarono a entrare in casa e porgere le condoglianze a Tessa e all’ex preside Minerva McGonagall. A breve sarebbe rientrato a casa.

 
"Perché anche tu qui?" Gli chiese Lily appoggiata al camino con una tartina in mano. "La nonna, tu?"
"Famiglia a quanto pare. Credo che le nostre mire espansionistiche siano fuori controllo!". Rispose Albus, che aveva lasciato James alla sua fidanzata e aveva raggiunto sorella e fratellastro. "Albus, possibile che la tua lingua lunga non si freni nemmeno ad un funerale?" Teddy e Albus risero di gusto, afferrando dei bicchieri volanti e spostando la conversazione su roba che Lily non aveva mai sentito nominare. "Lils ti andrebbe di riempire i bicchieri?!".
A Lily di fare la schiavetta non andò giù ma, quando si ritrovò il bicchiere dal quale Teddy aveva bevuto, tra le mani, ringraziò tutti i fondatori per l'aiuto che le stavano dando. Nascose il bicchiere nella borsa e ne portò a Teddy un altro. Facile. Ora, doveva solo portar via qualcosa a Malfoy, ma come fare?
 
***
 
A villa Potter si litigava da ore. Non si sapeva bene chi contro chi ma gridavano tutti! Harry Potter, doveva partire per lavoro: il consiglio magico europeo si sarebbe riunito quel weekend a Praga. Hermione l'avrebbe accompagnato e se tutto fosse andato secondo i piani, non si sarebbero trattenuti all'estero più di cinque giorni. Se tutto fosse filato liscio come l'olio. Ma lui era Harry Potter quindi era meglio incrociare le dita e pregare Silente tutte le sere. Più volte magari.
Ginevra Potter, quello stesso weekend era stata invitata dalle sue ex compagne di quidditch, in Irlanda, per festeggiare in ricordo dei vecchi tempi. Ginevra ci teneva molto ad andare; dato il suo lavoro era costretta a viaggiare molto e, incastrare tra il lavoro e la famiglia anche momenti di relax non era una cosa che le riusciva tutti i giorni.

 
James Potter, che all'età di diciotto anni, pretendeva di non dover dar conto a sua madre - si sbagliava - aveva in programma, per la stessa data, di portare Tessa al mare. Aveva organizzato tutto e Tessa le era sembrata molto disponibile di staccare un po' la spina. Da lì a due settimane, sarebbe entrata in possesso del testamento della nonna, poco male; il problema, come lei non smetteva di ripetere, sarebbe stata la presenza della madre alla lettura del testamento. Una catastrofe. James aveva così deciso di fare una vacanza e non avrebbe mai, e poi mai cambiato idea solo perché Albus non voleva occuparsi di Lily.
 
Albus non voleva occuparsi di Lily. Più che volere, era una questione di potere. Quel fine settimana lui l'avrebbe passato da Scorpius, come ogni anno. Che Lily andasse a stare a casa dello zio Ron per qualche giorno! "Allora vorrà dire che Lily verrà con te. Scriverò io stessa ad Astoria!"
A Lily si gelò il sangue. "Dai Malfoy? Non esiste?"
Continuarono così per un po'. Ognuno a dire la sua. Ginevra Potter, furiosa per la poca disponibilità che mostravano i suoi figli, gettò un silenzio collettivo. Anche suo marito si ritrovò a dare fiato alla bocca senza far fuoriuscire un suono. "Lily Potter scegli... O vai con Albus dai Malfoy, e non fare quella faccia tu! E tua sorella non ti creerà nessun problema! O andrai da Petunia." Disse continuando ad agitare il braccio, indicando prima un figlio poi l’altro.

 
Lily era furiosa, possibile che con tutta quella parentela che si ritrovava, nessuno fosse disponibile per quel weekend? Possibile che Alice non fosse ancora tornata dal Portogallo? Che Teddy le avesse detto di no, perché la gravidanza di Vicky era già abbastanza stressante senza che lei gli piombasse in casa? Possibile? Possibile che solo Petunia le avesse risposto "Non ci sono problemi".
 "Hai due minuti Lily. Devo scrivere alla mamma di Petunia o ad Astoria, muoviti!".
Adorava Petunia ma, stare un intero weekend in una casa babbana non la allettava per niente. Era Petunia che andava da lei, non il contrario. Certo stare dai Malfoy, pensò Lily avrebbe avuto pro e contro! Le serviva Malfoy per il suo studio, questo non voleva dire che fosse disposta a sopportarlo, in casa sua. "Lily!"
Sua madre lanciò il contro incantesimo. Non fiatava nessuno. "Malfoy" disse Lily a bassa voce, rimpiangendo subito dopo la sua scelta. "No... Non posso portarmela, sarebbe imbarazzante!". Ginevra Potter lo guardò un ultima volta, prima di sedersi alla piccola scrivania sotto le scale e scrivere una lettera alla Signora Malfoy. Albus non disse più nulla. Si chiuse nella sua stanza e ne sarebbe uscito solo venerdì mattina per raggiungere il suo migliore amico.
 

Che cosa vuol dire che quel Pel di Carota di tua sorella soggiornerà a casa mia? Perché vivi in una famiglia di matti?
Con affetto un arrabbiatissimo Malfoy.
 

 
 
Buongiorno a tutti, un grazie per i lettori della stagione estiva e, a chi a inserito la storia nelle seguite/ricordate.
 
   
 
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