Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Dance    28/04/2009    2 recensioni
La mia storia incomincia ... proprio all'inizio. Prima che i nostri pirati entrino nella Rotta Maggiore faranno una sosta(forzata) su un'isola che pare il mondo abbia dimenticato e dove i propri abitanti altro non sono che prigionieri nella loro patria natale. Chi scenderà in campo ad aiutare una ragazza, unica ribelle di un popolo oppresso, il cui compito è proteggere un albero parlante, che difende l'isola da migliaia di anni? Spero di avervi incuriosita!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro, Sanji, Usop
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

STORIE INCROCIATE

__________

L’ISOLA DELL’ALBERO PARLANTE



“Siamo sicuri che sia la strada giusta?” chiese Sanji avanzando nella boscaglia.

“No, Sanji, non lo sappiamo.”spiegò Nami “Non sappiamo nemmeno se possiamo fidarci di questo vecchietto ...”

“E allora perché lo stiamo seguendo?”

“Perché ha in testa un guscio di tartaruga!” rispose Rufy tutto felice “E perché è il padrone di questo orso!” continuò, indicando la massa pelosa che trasportava il capitano sulla schiena e che sembrava più docile di un agnellino, nonostante qualche minuto prima avesse cercato di staccare la testa di tutti e tre loro. “E poi ci ha salvato la vita quando eravamo intossicati. Non deve essere così cattivo, no?”

“In verità ...” fece il vecchietto “ ... non sono stato io a curarvi, ma Amarante, la mia allieva”

“È per caso una ragazzina con i capelli rossi e gli occhi gialli?” chiese Rufy.

“Sì, è lei”

“DAVVEROOOOOOOOOOOOOO?!!” gridò Sanji, trasformandosi in una nuvola di cuori “Allora

è stata davvero una ragazza a salvarci!!”

“Perché deve essere così importante?” chiese Tortus, stranito dal comportamento bizzarro del cuoco.

“Bhè ... diciamo che preferisco sempre le donne agli uomini” rispose Sanji.

“Lo lasci perdere Mastro Tortus ... è un caso perso ... piuttosto ... come ha fatto Amarinte ...”

“Si chiama Amarante ...”

“Sì ... come le pare ... insomma, come ha fatto la sua allieva a salvarci dal veleno che circonda l'isola ... e ... ancora più importante ... perché c'è quel veleno che circonda l'isola?” chiese Nami.

Tortus si fermò in mezzo ad una radura alle pendici di una montagna e respirò:

“Eccoci. Siamo arrivati.”

“Dove?” fece Rufy aguzzando la vista. L'orso, sotto di lui, emise un ruglio felice. E quando prese a correre verso la montagna, con Rufy dietro che si teneva per grazia divina, i membri rimanenti della ciurma si spaventarono a dismisura, mentre Tortus continuava a camminare tranquillo, con il suo passo da anziano, con al suo fianco il lupo e il puma.

“FERMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAATI!!”

Non era Rufy ad urlare, ma Nami e Sanji, mentre il capitano, ridendo fino alle lacrime, si teneva ben saldo al collo dell'animale e si lasciava portare da quella forza della natura. Si lasciava portare verso il fianco della montagna come se la volesse buttar giù a testate. E quando Rufy se ne accorse, prese a gridare e la bocca, a causa della sua forma gommosa, stava diventando lunga e grande come un paracadute, attutendo la corsa dell'orso che fu costretto a fermarsi davanti alla montagna con il naso che ne sfiorava la parete rocciosa. Sdraiato sull'animale, con la lingua penzoloni, Rufy biascicava la stessa parola:

“Paura ... paura ... paura ...”

Quando Sanji e Nami lo raggiunsero, aveva l'aspetto di un budino venuto male.

“Tutto bene?” chiese Nami preoccupata “Ma cosa diamine è venuto in mente a quell'animale?”chiese fulminando con gli occhi l'orso. “Sanji non hai un po' d'acqua?”

“Io no. Ma chiedi ad Usopp, la sua testa è proprio qui ... magari lui ...”

Non terminò la frase. Si voltò verso la montagna con un volto spiritato: la testa di Usopp spuntava fuori dalla parete rocciosa. Nami divenne blu. A Sanji cadde la sigaretta di bocca. Rufy aveva ancora l'aspetto di un budino biascicante. Fu la testa di Usopp a parlare:

“Siete voi! Mi sembrava di aver sentito la vostra voce da dentro ...”

Un urlo disumano fece volare via dal bosco tutti gli animaletti che si rifugiarono in massa verso il mare.

“COSA DIAVOLO SUCCEDE SU QUEST'ISOLAAAAAAAAAH?!!” urlò Nami. Il bastone di Tortus le arrivò in testa come una verga di punizione.

“Stai calma e non urlare ragazzina!” poi prese un sacchetto di tela che penzolava al suo fianco e estrasse da lì dentro dei pezzetti di corteccia. “Ecco, prendeteli e teneteli con voi. Vi faranno passare dall'altra parte”

“Dall'altra parte dove? All'altro mondo? NO, GRAZIE NON CI TENGO! Devo ancora corteggiare le donne più belle del mondo e trovare il Cuore dei Mari! Non posso morire così miseramente!”

Il bastone imperterrito anche sulla testa di Sanji:

“Vedi di smetterla, sopracciglio arricciato! E fai come faccio io!” e l'uomo camminando verso la montagna, scomparve in essa. Usopp, la cui testa aveva seguito tutti i passaggi fece:

“Su, venite anche voi! Dentro è molto accogliente!” e scomparve. Anche il puma e il lupo, scomparvero superando il muro della montagna. L'orso si mosse nuovamente e, con Rufy sulla schiena, che stringeva a malapena il suo pezzo di corteccia, attraversò il muro. A quel punto, Nami e Sanji, dopo aver visto tutti scomparire, attraversarono il muro. Dall'altra parte, non solo si ritrovarono nuovamente ricoperti di polvere dorata dalla testa ai piedi, ma scoprirono che la montagna era un rifugio per gli abitanti dell'isola. La montagna, videro, era cava, con un foro in cima ad essa da cui entrava la luce del sole e le pareti erano lisce. All'interno vi erano tante piccole casette e tanti uomini e donne che lavoravano alacremente per avere una vita dignitosa.

“Che bel posto, vero?” fece Usopp al loro fianco. Questa volta con tutto il corpo.

“USOPP! Come hai fatto ad arrivare fino a qui?! E dov'è quel marimo inutile?”

“Sono arrivato fino a qui grazie all'aiuto di uno stambecco ...”

“UNO STAMBECCO?”

“... già ... e Zoro non ho idea di dove sia.”

“Se la caverà, state tranquilli!” Rufy, che finalmente era sceso dall'orso ed ora avanzava a falcate verso la strada principale di quello strano rifugio, seguiva Tortus che aveva gridato a gran voce di seguirli. Un uomo si fece subito a fianco del vecchio:

“Tortus ... chi sono questi?” chiese, accennando ai quattro ragazzi.

“È brava gente. Hanno solo avuto la sfortuna di arrivare fino alla nostra isola ...”

“E come ...”

“Non è il momento. Devo parlare con loro. Seguitemi!” gridò poi ai ragazzi, che li seguirono nella modesta casetta di Tortus.

  *          *             *

“Allora ... cosa volete sapere?” chiese Tortus, dopo aver portato qualcosa da mangiare che Rufy, prontamente aveva già spazzolato via in un battibaleno.

“Santo cielo vogliamo sapere ogni cosa!” esclamò Nami, incredula.

“Tipo, come mai gli animali sono così mansueti e non hanno paura degli uomini?” chiese ingenuamente Usopp, ancora incuriosito dall'incontro con lo stambecco che, una volta salvato dagli uomini con le divise, lo aveva condotto fino alla montagna assieme al suo branco e lo aveva spinto ad entrare. Lì era stato subito preso dagli altri uomini che credevano fosse una spia. Ma con qualche trucco (ovvero con le sue solite bugie, questa volta si era inventato di lavorare per il Governo Mondiale ed era stato inviato lì per salvare il mondo) se l'era cavata. Nami, comunque sia, azzittò Usopp e riprese:

“Cosa è quel veleno che circonda l'isola? E perché lo circonda? E perché vivete dentro una montagna? E perché insistete a volerci far andare via? E la polvere! Perché la polvere ...”

Tortus alzò la mano e mormorò:

“Una cosa per volta ...” poi si alzò in piedi e prese una fotografia: c'era un uomo, una ragazza e una bambina. L'uomo assomigliava a Tortus, probabilmente era lui da giovane: non aveva la gobba, ma nonostante questo era sempre bassotto. Aveva i capelli neri e corti e portava una casacca da uomo bianca ornata di ricami che tortuosi si arrotolavano sui fianchi e sul petto, come dei rami d’alberi. La ragazza al fianco dell'uomo era alta e longilinea, con lunghi capelli biondi e lisci e anche lei portava la casacca bianca con i ricami come l'uomo, ma la sua era lunga sui fianchi e con le braccia a tre quarti aderenti, mentre quella dell'uomo era senza maniche. La bambina invece era piccola, sui sette anni, uno scricciolo di bambina con una matassa di ricci capelli rossi e gli occhietti vispi di un dolce color ambra. Era abbracciata alla ragazza con i capelli biondi e rideva a trentadue denti.

“Questa bambina che vedete è Amarante … la mia allieva … è lei che crea la polvere che circonda l'isola e crea un antidoto al veleno che circonda l'isola ...”

“Ma perché esiste questo veleno?”

Tortus guardò i quattro ragazzi:

“Credete alle leggende?”

I pirati non seppero che rispondere. Nami e Sanji si guardavano straniti, Usopp era silenziosissimo e Rufy alzò la mano mentre masticava:

“Io scì!” borbottò sputacchiando del cibo qua e là.

Il vecchio Tortus sorrise guardando il ragazzino gommoso infilarsi tutto il cibo possibile in bocca e si mise a raccontare.

  *          *             *

Amarante si strinse forte ad un qualcosa di caldo e comodo che le ricordava vagamente Nerone, l'enorme orso nero che seguiva passo passo il maestro Tortus, ma questo qualcosa di caldo, a differenza di Nerone, odorava di uomo e indossava una maglietta.

“Quando hai finito, gradirei riavere il mio braccio.”

Una voce. Una voce di uomo. Spazientita e ironica, ma una voce di uomo. Miseriaccia. Che aveva combinato?! Aprì un occhio e si rese conto di essersi, letteralmente, avvolta intorno al braccio di un uomo. Tale uomo, con corti capelli di un curioso color verde e occhi neri, la stava portando in braccio e la guardava scocciato. Piano piano i ricordi di quello che era successo e di quello che aveva fatto fecero capolino nella sua piccola testolina confusa e la faccia di Zoro le sembrò familiare, come un vecchio amico che non vedeva da tempo e di cui sentiva la mancanza. Poi i ricordi dei suoi doveri e di quello che era successo sulla scogliera l'avvolsero come una ventata di freddo gelato, cancellando in un secondo la sensazione di sollievo che aveva provato nel rivedere lo spadaccino. Lasciò andare il braccio in un secondo e cercò di mettersi in piedi, ma si accorse che le sue gambe erano ancora addormentate e che non riusciva nemmeno a muoversi.

“Allora ...” fece Zoro, mentre avanzava nel bosco “ … esattamente ...” continuò afferrando una delle sue spade e facendosi largo tra gli arbusti “... cosa o chi sei tu?” concluse.

Amarante sussultò:

“Non credo di aver capito …” mormorò.

“È molto semplice: vorrei sapere chi sei, come mai riesci a trasformarti in petali di ciliegio, perché quei babbei ti danno la caccia e … e già che ci sono vorrei sapere anche come ti chiami, visto che non lo so.”

“Dunque …” mormorò confusa “… mi chiamo Amarante …”

“Come hai detto che ti chiami?” sbraitò lo spadaccino incuriosito e strafottente.

“Amarante! So che è un nome strano, ma è il mio nome. Me lo hanno dato perché ...” sbuffò “... i miei capelli hanno lo stesso colore dell'amaranto, un fiore.” soffiò di fretta. “Comunque tutti mi chiamano Ama.”

“Tutti chi? Le uniche forme di vita che ho visto su quest'isola, a parte te e quei gorilla vestiti di rosso, sono i cinghiali e le piante che si muovono.”

“Gli abitanti dell'isola sono stati costretti a nascondersi per non cadere vittime della ciurma di Red Jolly.”

“E chi sarebbe?” borbottò lo spadaccino.

Lei strinse i pugni e le nocche divennero bianche:

“Un maledettissimo pirata che è arrivato su quest'isola alcuni anni fa e da allora ha braccato tutta la popolazione, costringendola a nascondersi … quell'uomo cerca l'Albero Parlante ...”

“L'albero cheeeeeee?!!”

Ama lo guardò ridendo sotto i baffi: era ovvio che, chi venisse da fuori rimanesse sconvolto dalla storia della loro isola:

“Millenni fa, i primi abitanti di quest'isola scoprirono un albero dalle doti particolari … un albero con la capacità di parlare … un albero oramai millenario che protegge l'isola da prima che l'Era dei Pirati avesse inizio. Secondo le leggende questo albero ha coscienza di sé e interviene a difendere l'isola nel caso che la sua esistenza o quella del popolo sia a rischio … ma perché questo evento accada, c'è sempre un prezzo da pagare ...”

“Ma … di che diavolo parli?” chiese brusco Zoro.

Amarante lo guardò arrabbiata:

“Non mi aspetto che uno spadaccino senza il minimo senso del pericolo e tanto pazzo da mettersi a combattere con una ciurma di Pirati pericolosi come i Pirati di Red Jolly possa capire!”

Zoro si guardò intorno:

“Qui non c'è nessuno con queste caratteristiche … di chi parli?” chiese sorridendo strafottente.

Ama non sapeva se essere arrabbiata o picchiare quel pazzo o mettersi a ridere fino alle lacrime.

“Almeno sai dove stai andando?” chiese.

“No … anzi, credo di essermi perso di nuovo.”

Ama abbandonò la testa sul petto sconsolata. Poi sentì un lieve verso tra i cespugli e si voltò verso dove aveva udito il verso d'animale: poco dopo spuntò fuori la piccola volpe rossa che aveva attaccato gli altri pirati:

“MOMO!” gridò la ragazzina, mentre la volpe le saltava in grembo reclamando delle coccole “Che bello vederti … ti manda il maestro Tortus?”

“Ehi! Ma chi sono io una carriola?” borbottò Zoro scocciato.

Ama sorrise come uno squalo:

“Suvvia, usa tutti i tuoi vistosissimi muscoli per compiere un'azione cavalleresca e porta questa povera fanciulla indifesa fin dove ti guiderà questa volpacchiotta.” esclamò, piazzando la faccia della volpe Momo a pochi centimetri da quella di Zoro.

“Uff ... tu non sei una fanciulla indifesa ...” borbottò lo spadaccino, seguendo (con qualche difficoltà) la volpe.

“Lo so, ma ora non riesco a muovermi, sennò sarei già saltata in piedi e ti avrei piantato nel bel mezzo del bosco ad arrangiarti!” esclamò sorridendo, ma poi, ricordando quello che doveva fare e che non era riuscita a portare a termine, si rabbuiò.

I due rimasero in silenzio per diversi minuti ... poi Zoro lo ruppe e chiese:

“Allora, cosa sei tu? Come fai a saper combattere e ad avere quegli strani poteri che fanno muovere gli alberi e ti trasformi in petali? Hai mangiato un Frutto del Diavolo?”

Amarante si morse le labbra:

“Ehi, mi hai sentita?”

“Sì, ti ho sentita ... ora ti racconterò tutto ...”

  *          *             *

“L'Albero Parlante per secoli ha protetto la nostra isola e da sempre sono esistiti i Guardiani. Erano semplicemente uomini e donne scelti dall'Albero stesso affinché lo proteggesse e non dovesse ricorrere ai suoi poteri per salvaguardare la sua esistenza. L'Albero ha coscienza di sé e soffre del dover prendere il prezzo da pagare ...”

Silenzio. Nessuno dei presenti sapeva come reagire:

“Che … che genere di prezzo?” chiese Usopp tutto tremante.

Tortus lo guardò ... improvvisamente sotto la sua faccia apparve una luce e la stanza di abbuiò. Il suo volto prese delle connotazioni spaventose. Rufy pendeva dalle sue labbra, Usopp era più morto che vivo, Sanji fumava come una locomotiva. Solo Nami decise di farla finita con quella pantomima e alzandosi, andò a riaccendere la luce. Si ruppe così l'atmosfera da film dell'orrore.

Tortus tossicchiò:

“Ad ogni modo ... come vi ho già detto, per evitare che l'Albero debba proteggersi da solo, sceglie i Guardiani, donando loro una piccola pietra verde, di grezza fattura e di infimo valore ... altro non è che linfa dell'Albero stesso che, in caso di aiuto brilla di luce proprio per ricordare ai Guardiani i loro doveri.”

  *          *             *

“Linfa cristallizzata?” chiese Zoro, guardando la piccola pietra verde che Amarante gli aveva messo in mano. Si erano fermati per qualche minuto, perché Momo si era allontanata (o forse Zoro aveva nuovamente sbagliato strada, difficile a dirsi), e Ama, appoggiata ad un tronco d'albero, che come avvertì la sua presenza prese a muovere i rametti e ad avvicinarsi alla ragazza, come preoccupato della sua salute. Amarante, sorridendo, prese ad accarezzare i piccoli arbusti e i boccioli di fiore e sotto il suo tocco, i fiori sbocciavano:

“Tutto ciò che vedi su quest'isola è vivo grazie all'Albero. Gli alberi si muovono perché la sua linfa ricopre il territorio dell'intera isola e rende la terra fertile. Per molti anni la nostra gente è stata in pace e non ha avuto problemi ... fino a che non sono arrivati i Pirati di Red Jolly.”

Zoro le restituì la pietruzza.

“Credevo fossi tu a far muovere gli alberi.”

Ama sorrise:

“No ... o meglio non volontariamente ... vedi, gli alberi si muovono verso di me per via del mio potere ... quando ero piccola ho mangiato il Frutto Linfa-Linfa ... da allora il mio corpo è composto di linfa vegetale: la mia pelle è ricoperta di clorofilla e le vene di aloe. Posso generare linfa vegetale di qualsiasi tipo e di qualsiasi stadio, che sia in polvere o cristallizzata. A volte ho ricoperto di linfa cristallizzata degli oggetti e questi sono diventati più duri del diamante ... ” sorrise sotto i baffi, quando, per la primo volta usando il suo potere, aveva ricoperto di linfa delle carte da gioco e da allora esse erano diventate dure e taglienti come shuriken. “... inoltre, la mia linfa può essere fertile, tanto che sbocciano i fiori non solo sul terreno, ma anche sugli oggetti inanimati.”

Zoro ricordò i fiori selvatici che, infatti, si trovavano sulle pareti rocciose della grotta.

Momo ricomparve in quello stesso istante, rabbiosa. Possibile che quell'imbecille di un umano non riusciva nemmeno a stargli dietro? Meno male che si era accorta che non c'erano più. Così Zoro e Ama ripresero il loro tragitto.

“E così ... sai una Guardiana di questo Albero?”

“Sì ...”

“Ed è per questo che sai combattere?”

Ama tacque per un po'.

“Sì ...” mormorò infine.

  *          *             *

“Io ero uno un Guardiano tanti anni fa. La ragazza con i capelli biondi si chiamava Fujiko ... era mia figlia ... anche lei era una Guardiana. I Guardiani vengono istruiti fin da quando sono piccoli per adempire al compito assegnatoli. Vengono istruiti all'arte del combattimento e della difesa. Amarante non aveva famiglia: la trovammo in fasce che piangeva nel bosco e per questo l'ho cresciuta come una seconda figlia. Molta gente del posto pensa che lei sia figlia dell'Albero Parlante per via dei suoi poteri, ma queste, sono solo storie sciocche.” sorrise, ripensado alla prima volta che aveva mostrato i suoi poteri a lui e a Fujiko. “Lei e mia figlia erano molto legate come due vere sorelle ed ora Ama, la mia allieva, è l'ultima di un'intera generazione di nuovi Guardiani. Dopo di lei non ne esisteranno più ...”

“Cosa? E perché?” chiese Nami.

Tortus lo guardò:

“Tutti gli ultimi Guardiani, compresi mia figlia, sono stati sterminati otto anni fa ... quando Red Jolly arrivò su quest'isola accecato da una leggenda assurda che veniva raccontata sul nostro Albero ... ci ha resi prigionieri nella nostra stessa casa, ci ha privato della nostra libertà e ci bracca come bestie ...” la voce di Tortus era incrinato dal dolore e dalla rabbia. Nami lo guardò seria: il suo racconto e quello di Amarante assomigliava tantissimo al suo terribile incubo con Arlong. Si passò involontariamente una mano sulla spalla dove, un tempo, vi si trovava il tatuaggio di quel maledettissimo Uomo-Pesce. Sanji fumava così tanto che se un medico lo avesse visitato, un bel tumore al polmone non gli lo levava nessuno. Usopp aveva la bocca socchiusa e Rufy era serio come non lo era mai stato.

E mentre Tortus continuava a raccontare, fuori della montagna, scendeva la notte.



RISPOSTE E COMMENTI DELL'AUTRICE:

Dunque, finalmente entriamo nel vivo della storia ... e come in ogni capitolo di One Piece che si rispetti, il prossimo capitolo sarà un flashback ... un luuuuungo (o almeno spero) flashback.

Devo fare due commenti sulla storia e chiedo, a chiunque legga, di commentare per darmi un consiglio:

  • Ho scoperto (ATTENZIONE SPOILER PER QUELLI CHE NON SEGUONO I CAPITOLI CHE ESCONO SETTIMANALMENTE SU INTERNET) che Usopp è stato spedito da Kuma su un'Isola della Rotta Maggiore, che si chiama appunto GREENSTONE ISLAND!! Quando l'ho letto (ho trovato l'informazione su Wikipedia) ci sono rimasta malissimo ... ed ora mi sto chiedendo se non sia il caso di cambiare il titolo della mia ff e dell'isola stessa ... non vorrei che si pensi che l'ho copiato ... semplicemente non me lo ricordavo ... che mi suggerite?

  • Temo di essere un po' in alto mare con lo sviluppo della storia ... questo perché il più delle volte mi metto a scrivere quando sono di fronte allo schermo ... ho paura di ritrovarmi con il classico, pallossissimo blocco dello scrittore ... se così dovesse andare ... speriamo che quei pochi lettori che ho resistano ...

  • Ho come la sensazione che lo Zoro che sto dipingendo io, sia un tantinello OOC ... per la cronaca, NON HO INTENZIONE DI FARLO INNAMORARE DEL MIO PERSONAGGIO (prima di tutto perché sarebbe mostruosamente OOC, secondo, perché io sono una fan delle storie dove i protagonisti sono Zoro e Nami ... sbaaaavo ...), voi che ne pensate?



ED ORA SPAZIO ALLE RISPOSTE:

yuki689: sarà bene per Oda che ad Ace non venga torto un capello, perché se così fosse, bhé ... avevo già in programma di andare in Giappone a tirare il collo a (ATTENZIONE SPOILER) Kishimoto per quello che ha fatto a Kakashi ... avrei solo una ragione in più, anzi, come ha fatto Tarantino in Kill Bill, potrei iniziare a buttare giù una lista ... XD Porca miseria! ACE NON DEVE MORIRE!! Non muore mai nessuno in One Piece a parte nei flashback!! sarebbe CRUDELE per tutte le sue fan, se Oda decidesse di uccidere Ace!! RUFY DAI UNA SCROLLATA A QUEL TUO SEDERINO GOMMOSO E VAI A SALVARE QUEL GRAN FIGONE DI TUO FRATELLO!! Parlando d'altro (secondo me ora penserai che sono di fuori) ... dato che sei l'unica che commenta la mia storia, questo capitolo lo gradisci? Come ho scritto prima, spero di superare il blocco dello scrittore che sarà prossimo all'arrivo ...



RINGRAZIO CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI E PER CHI LA STA SEGUENDO!!

kibakun93
sahrai92
xelybacix

dubhe93
FrankieLou
yuki689

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Dance