Questo capitolo è corto ed è una sorta di flashback ma è per spiegare un po' meglio quello che sta succedendo e quello che ha dato inizio a tutta questa storia.
A breve torneremo al presente e continueremo la storia...a presto
<< Ehi Conrad
cos’è quell’aria cupa? Credevo
fossi uscito con Marianne Worrik >> Richard
alzò il viso verso il suo
migliore amico che lo guardava sorridendo dalla poltrona accanto al
camino
della sala comune dei Grifondoro:<< Dovevo ma quel
rompiscatole di mio fratello
aveva bisogno di una mano per studiare e visto che lui è il
piccolo adorabile
Grayson Marianne si è offerta di dargli una mano e abbiamo
passato tutto il
pomeriggio tra Wingardium Leviosa e incantesimi di appello!
>> poi con la
voce più acida che riuscisse a trovare Richard
lasciò sprofondare il suo metro
e novanta sul divano allungando le gambe fino al bracciolo
opposto:<< Tuo
fratello? Vuoi dire che tuo fratello ha rovinato il tuo appuntamento?
>>
domando l’altro cercando di non scoppiare a
ridere:<< Esatto Patrick il
mio dolce adorabile inutile fratellino tassorosso ha rovinato il mio
appuntamento e io non posso lamentarmi o aprire bocca perché
se lo facessi i
miei genitori correrebbero qui a proteggere il loro dolce adorabile
pargolo! Dio
quanto lo detesto! >> Patrick sorrise facendo
spallucce:<< È strano
sai…tu il grande Richard Conrad, il figo di Grifondoro,
capitano di Quidditch,
prefetto e tutto quello che vuoi messo all’angolo da un
tappetto tassorosso di
undici anni, non trovi che la cosa sia un po’ comica amico?
>> gli occhi
cerulei di Richard serpeggiarono di una fiamma d’odio
sopito:<< Sarà
comico quando Grayson capirà che cosa vuol dire mettersi
contro di me >>
Patrick tacque nonostante ritenesse altamente strano che Richard
odiasse suo
fratello a tal punto, ma in fondo avevano 16 anni e gli adolescenti
tendono
sempre ad ingrandire ogni cosa.
Quella sera steso sul suo letto
Richard si passò
una mano nei capelli neri mentre con la bacchetta faceva svolazzare
davanti
agli occhi il piccolo foglio di pergamena che gli era arrivato alla
fine dell’estate,
aveva stretto quel patto due anni prima pochi giorni prima di fare le
selezioni
per la squadra di Quidditch e da quel momento la sua vita era cambiata
radicalmente, non che prima fosse stato invisibile o imbranato, era un
Conrad e
come suo padre amava ripetere non c’era niente che loro non
potessero fare ma
dopo aver scritto quell’elenco di desideri tutto per lui era
diventato facile
come schioccare le dita, aveva tutto e tutti ai suoi piedi e non
avrebbe perso
ciò che si era guadagnato per niente al mondo!
Se c’era un debito che
doveva pagare beh la cosa
era semplice, lo avrebbe pagato e si sarebbe tenuto il suo potere e la
sua
gloria.
I giorni passarono ma nonostante i
suoi continui
tentativi Grayson era sempre accanto a lui quasi qualcuno glielo avesse
attaccato con la colla e lui non sapeva più come mandarlo
via senza essere
scortese, non poteva trattare male il suo fratellino se voleva evitare
guai e
punizioni ma cominciava davvero ad essere al limite della sopportazione.
La notte della festa di Halloween
Richard approfittò
della piccola festa illegale che i suoi compagni di casa avevano
organizzato
nel dormitorio di quelli del settimo anno per sgattaiolare fuori dopo
il
coprifuoco e raggiungere la Torre di Astronomia, aveva un appuntamento
a cui
decisamente non poteva mancare.
Era quasi arrivato in cima alle
scale quando una
vocina acuta lo fece bloccare:<< Rick…dove
stai andando? >> Richard
imprecò piano stringendo pugni e denti:<<
Torna nel tuo dormitorio Grayson,
che cosa fai in giro, sono un prefetto potrei toglierti punti, avanti
>> non
era quello il momento di avere il suo fastidioso fratellino per i
piedi:<< Nemmeno tu dovresti andare in giro, mamma dice
sempre che le
regole vanno rispettate e… >> ormai giunto
sulla balconata immersa nel
cielo stellato Richard guardò velocemente
l’orologio, mancava poco al suo
appuntamento:<< Che cosa sei venuto a fare qui, non
dovresti fare…
>> << Vuoi andartene una buona volta? Vuoi
lasciarmi in pace
moccioso? >> << Ma Richard io voglio
solo… >> brontolò il più
piccolo:<< Richard Conrad… >> a
quella voce cavernosa che chiamava
il suo nome Richard si voltò verso il buio sul fondo della
Torre:<<
Maestro >> e chinò velocemente il
capo:<< Hai portato un cagnolino
da compagnia? >> domandò ancora la voce mentre
Grayson guardava il
fratello cercando di capire che cosa stava succedendo:<<
Non l’ho
portato, non riesco a togliermelo di torno >>
replicò Richard freddo
senza nemmeno voltarsi a guardare Grayson:<< Interessante
scelta di
parole ragazzo, davvero interessante >> poi uscendo
dall’ombra l’uomo
puntò gli occhi scuri su Grayson continuando però
a parlare con
Richard:<< Ciò che hai chiesto ha un prezzo
Richard lo sia, niente a
questo mondo è gratis e ora è il momento che il
tuo debito venga saldato, hai
tergiversato anche troppo >> il ragazzo
annuì:<< Cosa devo fare
signore? Che cosa posso fare per ripagare la vostra
generosità? >> il
braccio dell’uomo si alzò e il dito indice della
sua mano si puntò verso
Grayson:<< Dimostrami che non ho perso il mio tempo,
dimostrami che ciò
che ti ho dato e la tua vita sono più importanti di
qualsiasi cosa >> per
un istante il sangue di gelò nelle vene di
Richard:<< Non capisco
maestro, che cosa volete che io… >>
<< Lui è ciò che ti rende
debole, è ciò che ti impedisce di arrivare dove
vuoi e di tenerti quello che ti
sei guadagnato, lui è ciò che ti farà
cadere. Liberati di lui >> per un
attimo il respiro gli si mozzò in gola mentre con la coda
dell’occhio guardava
il suo fratellino che, accanto a lui, era sbiancato ed aveva iniziato a
tremare
come una foglia:<< Io non sono un assassino
>> replicò Richard, non
perché avesse cambiato idea su suo fratello ma
perché semplicemente non aveva
intenzione di sporcarsi le mani con il sangue di
nessuno:<< No? Ne sei
sicuro ragazzo? >> domandò il maestro
deridendolo:<< Io non sono un
assassino >> ripeté di nuovo Richard convinto,
la voce tagliente come una
lama:<< Allora preparati a perdere tutto quello che hai,
preparati a risprofondare
nel baratro dal quale ti ho tirato fuori >> fu questione
di un istante,
davanti agli occhi gli comparvero i ricordi di com’era la sua
vita prima di
entrare nella squadra di Quidditch, prima di ricevere la spilla da
prefetto:<< Non era brutta la tua vita prima, penso che
potrai
abituartici di nuovo, che cosa dici? >> non gli
servì altro, la decisione
nella sua mente si formulò come una condanna a morte ma il
suo cuore l’aveva
già decisa nel momento stesso in cui il maestro aveva fatto
per la prima volta
quella richiesta.
Quasi senza rendersene conto
estrasse la
bacchetta e si voltò verso Grayson che ora lo guardava con i
grandi occhi
azzurri uguali ai suoi sbarrati dalla paura:<< Non
così Richard…la magia
lascia tracce >> gli ricordò il maestro con un
sorriso maligno:<<
Cosa? Dovrei…dovrei… >> ma mentre
parlava la sua mano aveva già afferrato
il braccio del fratello avvicinandolo alla sporgenza della
balconata:<<
Rick…Rick ti prego… >> gli occhi di
Richard divennero lucidi:<<
Devo farlo >> <