Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: 98chrislena    24/08/2016    0 recensioni
E' una breve storia che spero possa piacere a tutti!
Una giovane ragazza di 22 alle prese con il suo amato lavoro ed un nuovo amore che sconvolgerà, in meglio, il suo mondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho passato la notte senza dormire e la sveglia mi ha fatto saltare il cuore in gola.
In fretta e furia mi vesto, faccio colazione ed esco.
Il tempo a lavoro passa più lento che mai e non riesco a non fissare le lancette dell’orologio.
«Adesso basta, dammelo.» dice ed indica il mio polso.
«Stefano per favore.»
«Vai a lavorare, te lo ridarò alle sei.»
Stare senza orologio implica avere più ansia rispetto al solito e quindi ho bisogno di distrazioni. Qui non c’è nemmeno un capo d’abbigliamento che riesca a catturare la mia attenzione, stranamente, non so nemmeno dove abbia intenzione di portarmi, non ci siamo lasciati i numeri.
Per far passare il tempo decido di andare un po’ giro, forse qualcuno avrà bisogno di un consiglio o altro.
«E’ ora di pranzo, andiamo?» mormorano le ragazze in cassa.
«No grazie, oggi passo, non ho molta fame.» dico ed escono tutte insieme.
Come loro escono decido di mettermi in casa, oggi c’è molta gente e posso distrarmi più facilmente.
«Mad, sono le sei, puoi andare e stammi a sentire bene, rilassati perché andrà tutto bene. Domani facci sapere tutto, ti voglio bene gioia.»
«Grazie, te ne voglio tanto anch’io, a domani!»
Oggi non c’è molto traffico e spero di arrivare a casa prima anche se non posso andare da Jerry, devo fare ancora mille cose ed ancora scelgo il vestito.
Appena scesa dalla macchina corro verso l’ascensore e trovo davanti alla porta del nostro appartamento una scatola enorme con un mazzo di rose rosse.
‘Questo è per te, puoi indossarlo stasera, non vedo l’ora.
PB’
Apro la porta e, lasciando i fiori sul tavolino, vado in camera per aprire la scatola, tiro fuori il vestito e lo stendo sul letto.
Rimango con la bocca aperta per alcuni minuti, è l’abito di Giorgio Armani color cipria, non ci posso credere. Ho bisogno di Giada ora…ma dov’è?
La chiamo. «Sì, ciao Mad, sto tornando! Sono sotto il casa, il tempo di salire.» dice e riattacca.
Dopo pochi minuti entra e viene in camera ma guardando l’orologio, mi accorgo che è tardi e devo fare la doccia, non ho tempo per raccontarle tutto ma sentendo i suoi urletti capisco che ha letto il bigliettino.
In un’ora riesco a truccarmi per bene e fare i capelli senza sembrare un clown.
«Allora, esci dalla camera! Mi vedrai quando avrò finito.»
«Mi stai facendo penare.» mormora.
Cazzo ma son già le otto meno cinque ed io ancora finisco, devo ancora mettere le scarpe e preparare la borsetta.
Sento il campanello suonare ed inizio ad agitarmi.
«Ciao, io sono Giada, la coinquilina di Maddalena! Prego entra.»
Okay, non sono pronta mentalmente ma ce la posso fare.
Mentre attraverso il corridoio sento Giada parlare in continuazione, chissà quanto domande gli starà facendo.
Entro in sala e si girano verso di me, vedo Pietro in piedi che ha gli occhi lucidi come se avesse visto una delle sette meraviglie.
«Sei un incanto, questa sera ancora di più rispetto agli altri giorni. Ah, ti conviene portare un paio di pantaloni, un maglietta pesante ed un paio di scarpe da tennis, fa parte della sorpresa.»
Vado in camera, prendo un paio di leggins lunghi neri, una maglia con le maniche lunghe e le converse. Torno in salotto, gli sorrido e sento le mie guance diventare rosse.
Salutiamo Giada ed usciamo per prendere l’ascensore. Appena usciti tira fuori dalla tasca qualcosa di strano.
«Ecco metti questa benda sugli occhi, non devi vedere dove andiamo.»
Faccio come dice e sento sempre di più il mio cuore battere all’impazzata.
Dopo avermi aperto la portiera, mette in moto la macchina e, quando si ferma, viene dalla mia parte e mi prende in braccio.
«Lo faccio perché non vorrei che ti facessi male, ci sono i sampietrini.» mormora.
«Quando arriviamo? Mi stai mettendo molta ansia!»
Lo sento sorridere ma non risponde, io continuo a non capire e rimango in silenzio.
Entriamo da qualche parte e percepisco il rumore dell’ascensore.
«Ci siamo quasi, girati verso di me prima.» dice mentre mi toglie la benda. Mi fa segno di voltarmi poi, dall’altro lato, e trovo un tavolo ben apparecchiato con delle rose al centro, il tutto davanti al Colosseo.
«O mio dio, non ci posso credere! Nessuno ha mai fatto una cosa così per me. Grazie mille Pietro, sono stupita!» dico e lo abbraccio forte.
Rimaniamo in quel posto a parlare delle nostre avventure nella capitale fino a quando mi dice che è ora di andare da un’altra parte, una sorpresa.
«Ora niente benda?»
«No, ora no.»
Andiamo in macchina e mentre guida, lo guardo. Ha un viso magnifico, gli occhi blu come l’oceano, la bocca non troppo carnosa e le tanto care amate fossette. Ogni tanto si gira verso di me e mi sorride.
Prima di uscire dalla macchina, prendo la borsa con i vestiti e ci avviamo verso questa casa sul mare.
«Qui è dove vengo a pensare quando ne ho più bisogno, venirci a quest’ora mi è sempre piaciuto.»
E’ una casa enorme con tanto di giardino, zona barbecue, palestra. Non  conoscendo il posto, mi fa segno di seguirlo e mi porta nella sua camera da letto.
«Ora ci possiamo cambiare, poi andiamo in veranda.»
Dopo aver fatto il cambio sento i miei piedi fare i salti di gioia, menomale esistono le scarpe basse.
Mi prende la mano, andiamo fuori e ci sdraiamo uno accanto all’altro su un lettino enorme; io poggio la testa sul suo petto e lui inizia ad accarezzarmi i capelli.
«Parlami di te, se non hai sonno ovviamente, non voglio annoiarti o essere insistente.»
«Tranquillo, il sonno oggi non ne vuole sapere niente. Cosa posso dire, sono nata e cresciuta a Roma dove lavoro e vivo attualmente. Ah, ho appena ricevuto una lettera e probabilmente dirigerò H&M di Via Del Corso! Non lo dico per vantarmi, anzi, tutto il contrario. Non ho fatto l’università ma mi son subito messa a lavorare dopo il liceo. I miei genitori vivono entrambi a Roma, ho un fratello che vive per conto suo sempre qui e poi basta, cosa posso dire… non sono una persona troppo gelosa ma tengo molto alle mie ‘cose’, sono sempre puntuale, sono estroversa se mi trovo con le giuste persone che sanno prendermi! Il resto lo scoprirai vivendo, ora è il tuo turno.»
«Per prima cosa posso dire che caratterialmente sia uguali, l’unica mia pecca è che sono geloso, qualche volta troppo ma lo faccio perché tengo alle mie ‘cose’. Anch’io sono nato e cresciuto a Roma, frequento l’ultimo anno di giurisprudenza e probabilmente mi laureerò a luglio. Ho un fratello anch’io che tra poco si sposerà con un’oca insopportabile, anche i miei genitori vivono a Roma. Dopo l’università lavorerò in uno studio di avvocati e vorrei continuare a conoscere una ragazza che ha dei capelli davvero meravigliosi.»
Mi alzo per guardarlo bene negli occhi e con il sole davanti i suoi occhi sono ancora più belli.
«Sei bellissima» dice con il labiale e mi dà un bacio sulla fronte. Mi stringo forte a lui e mi addormento.
Passata qualche ora mi sveglio e lo vedo fare entra ed esci, sta mettendo le cose sulla tavola per fare colazione, quando finisce si siede vicino a me.
«Buongiorno! Dormito bene?» mormora.
«Benissimo.» dico e ci alziamo per sederci a tavola.
«Fai come fossi a casa tua.»
Non ho mai fatto colazione sul mare mentre il sole sorge, è uno spettacolo meraviglioso proprio come lo è stata questa serata.
Appena finito di fare colazione riportiamo tutto dentro e, dopo aver pulito tutto, mi accompagna a casa.
«Grazie per la bellissima serata, è stata stupenda!» dico.
Sorride e scendiamo dalla macchina, sempre dopo avermi aperto la portiera e devo dire che ci prenderò l’abitudine se continua così.
Mi appoggio al muro, me lo ritrovo a pochi millimetri dal mio viso e mi bacia. Non è stato un bacio qualunque ma uno di quelli veri, penso di non averlo mai dato così.
«Devo solo ringraziare te, sei tu che hai reso la serata così unica. Mi dispiace anche andare via, a domani Maddalena.» dice e sorride così tanto da far vedere le due fossette.
Come lo vedo andare via salgo le scale, entro a casa e mi addormento sul divano.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: 98chrislena