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Autore: miley1310    26/08/2016    0 recensioni
"Love is all you need" dicevano i Beatles. E forse è proprio di questo che Alex, una ragazza di 17 anni con la vita incasinata, ha bisogno. Per i mille problemi con la madre vuole solo scappare da lì ed andare al college il più lontano possibile per ricominciare. Ma, a volte, uno stupido progetto di letteratura può cambiare la tua prospettiva delle cose. Due ragazzi diversi, ma uguali. Due vite che si intrecciano. Perchè, la maggior parte delle volte, la felicità è fatta di cose semplici. Di persone.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Un fastidioso suono riempie la mia disordinata camera da letto e, ancora in preda alle allucinazioni da sonno, non mi rendo conto che è la sveglia a suonare insistentemente. Mi passa per la mente di fingermi malata e restare a letto tutto il giorno ma, purtroppo, non posso. Piuttosto che alzare il mio dolce sedere dal comodo e caldo letto, mi schiaccerei le dita con un masso. Non scherzo. Il solo pensiero di alzarmi per andare nel covo di Satana mi fa venir voglia di piangere. E, come se non bastasse, oggi pomeriggio devo pure incontrare Noah in biblioteca per quello stupido progetto. Ma io dico, il signor Lukas non poteva darci qualche noioso libro da leggere come fatto tutti gli altri professori del mondo? No! Ha dovuto partorire questa idea geniale. Quindi, quando mi accorgo che si sta facendo tardi, mi faccio forza e vado in bagno a lavarmi. Uscita, mi ritrovo davanti all'armadio e dentro di me c'è una strana sensazione. Non so descriverla bene...ma penso sia ansia da prestazione. Già, perché, per la prima volta, dopo tanto tempo, non so come vestirmi. Di solito mi metto addosso le prime cose che trovo, non ci sto molto a pensare, ma oggi sento che devo essere carina. O perlomeno accettabile. Mentre indosso i miei skinny neri con una camicia, e mi pettino i capelli, mi auto convinco che questa cosa non è ASSOLUTAMENTE per Noah. Già, perché a me non interessa cosa pensa di me o se non gli piace il mio modo di vestire. A me non interessa assolutamente cosa pensa un montato del football. Mentre cammino per le strade dirigendomi verso la scuola, mi accorgo che ero talmente strana che non ho neanche controllato mia madre. Sono semplicemente uscita di casa con un mezzo sorriso sulla faccia. Probabilmente mi starò ammalando. Per fortuna la prima lezione è con Beth, almeno potrò distrarmi un po'. Entro il calsse e il prof non è ancora arrivato così mi metto a chiacchierare con la mia migliore amica. "Alex, ciao! Ti trovo diversa oggi..hai fatto qualcosa hai capelli?" Ma come fa a capire sempre che c'è qualcosa di strano? Secondo me è una strega o qualcosa del genere. Comunque cerco di rimanere sul vago, così replico "No guarda, sono sempre gli stessi. Sarai tu ad essere strana...piuttosto, tuo fratello come sta?" Spero che il mio cambio di argomento repentino non la insospettisca, ma di solito Beth ama parlare di suo fratello, e infatti "Oh Si sta molto meglio, grazie. La febbre gli è passata, anzi danza in giro per la casa addirittura!" E così ci perdiamo in discorsi stupidi sulla danza e sul nuovo episodio di Shameless. La giornata passa tranquilla, senza intoppi e presto arrivano le 4. Come stabilito mi trovo davanti alla biblioteca e aspetto Noah. Sono le 4:15 e quel gran figlio di buona donna non si è ancora presentato. Giuro sull'angelo Raziel che se non arriva tra esattamente 30 secondi me ne vado e, domani, a scuola, scatenerò l'inferno. Per fortuna di tutti i nostri quasi innocenti compagni dopo pochi secondi vedo una testa bionda sbucare dall'angolo, seguita da una giacca di pelle e Dei riconoscibili occhi azzurri. "Alla buon'ora Bianconiglio! Te la sei presa comoda vedo. Ma no, non ti preoccupare io sto aspettando da soli 20 minuti!" Esordisco con un tono acido, molto acido. Lui fa un mezzo sorriso, che ucciderebbe anche Gigi Hadid, e replica "scusami, non mi sono accorto dell'ora. Giuro che la prossima volta sarò in perfetto orario" e lo dice con un tono talmente perfetto che non posso fare altro che annuire e dirigermi verso l'intero. Gesù, ma quand'è che sono diventata così arrendevole? Trovo un tavolo libero in fondo alla biblioteca, un poco isolato da tutti, (mica lo faccio apposta,eh) e mi posizioni lì con tutte le mie cose. Noah fa lo stesso e si siede vicino a me. Troppo vicino a me. O forse è solo una mia impressione e lui è ad una normale distanza, ma io sono talmente in iper ventilazione che non me ne accorgo. Alex, calmati. Fai un bel respiro profondo e comportati come fai sempre, è una persona come un'altra. Per cui, "allora tu pensavi a qualcuno in particolare? A qualche autore specifico che magari trovi interessante?" Dico e, wow, non sono mai stata così gentile con nessuno. Lui ci pensa su un attimo e poi, con tono tranquillo e amichevole, replica " in effetti si. Ho pensato a Wilde perché amo la sua produzione,anche se è difficile, o magari a qualche racconto di Allan Poe..e tu, avevi pensato a qualcosa? " Resto un attimo imbambolata perché, andiamo, ha appena detto che ama Wilde. E anche io amo Wilde! Dio, Questa cosa non va per niente bene. "Bhe anche io avevo pensato a cose simili..anche se Wilde è difficile, magari potremmo riscrivere Canterville. È un racconto semplice e non molto lungo" "Già, mi piace e magari potremmo scriverlo inverso, cioè con la famiglia americana che ha paura del fantasma.." Dice con un tono un po' insicuro, come se pensasse che la sua idea non sia buona. Anzi, molto buona. Annuisco con decisione e iniziamo a buttare giù qualcosa, anzi ci perdiamo in discorsi su Wilde, sui suoi aforismi e sul suo processo. Durante queste due ore mi rendo conto che Noah non è come sembra. Per niente. Dà l'immagine di uno spocchioso giocatore di football, a cui importa solo del suo sport e delle belle cheerleader, a cui non interessa minimamente leggere o la cultura in generale, e che non ha altri progetti per il futuro, se non giocare in qualche stupida squadra. Invece è un ragazzo molto simpatico e soprattutto intelligente. Fa riflessioni profonde su varie cose, ha opinioni su praticamente qualsiasi cosa e sono sempre ben ragionate e, a volte, sarcastiche e sagaci; (non sto neanche a dirlo che amo alla follia questo particolare). Inoltre, adora leggere. Quando terminiamo mi sento..leggera. Quasi felice, come non mi sentivo da tempo. È bello poter parlare con qualcuno di tante cose. Non che con Beth non lo faccia, ma ci conosciamo bene e sa cosa penso sui vari argomenti e, inoltre, anche lei ha i suoi problemi, non possiamo metterci a parlare di Wilde quando vogliamo. Invece con Noah è stato diverso. Usciti dalla biblioteca esordisco "Bhe, allora direi che le idee ci sono. Siamo d'accordo quasi su tutto quindi direi che possiamo vederci la prossima settimana.." Lui annuisce sorridendomi, fa per salutarmi e andarsene ma io aggiungo con voce incerta "e grazie per il pomeriggio, sono stata bene" sussurro quasi le ultime parole ma comunque lui le sente lo stesso. Oddio, ma che problemi ho? Non ho mai detto niente del genere a nessuno. Mai prima d'ora. Non esprimo per nessuno motivo al mondo i miei sentimenti, vivo in uno stato costante di indifferenza e apatia da anni e adesso vado a dire una cosa del genere a un quasi sconosciti nonché uno dei più popolari della scuola? Mi sto prendendo qualche malattia, non c'è altra spiegazione. Lo so che sono poche parole, ma sono abbastanza significative. Anzi, molto significative. Lui rimane un attimo interdetto e poi cambia completamente atteggiamento. Lo vedo nei suoi occhi. Mi guarda indifferente e "sì certo, cosa, come vuoi. Ciao" risponde. Poi si gira e se ne va. Lo ha detto come se si fosse pentito di aver mostrato quella parte di se. La parte bella, a mio parere, ma probabilmente il branco di scimmioni con cui gira non la pensa così poiché lui si comporta in modo completamente diverso. Ma perché le persone sono così complicate? Io le ho sempre capite abbastanza, ma a volte sono davvero insopportabili. "Be yourself, everyone is already taken" una delle mie preferite frasi di Wilde. Si te stesso, non importa cosa dicano gli altri, la vita è troppo corta per sprecarla a vivere quella di qualcun'altro...ma si vede che non è così facile per tutti. Per Noah sarà difficile. Di certo non potrà comportarsi come vorrà mentre è con quel branco di imbecilli. Loro non lo accetterebbero se si mostrasse come è davvero, anche per poco. Lo prenderebbero in giro perché ama le storie d'amore tormentate come Cime tempestose oppure perché preferisce la versione di Romeo e Giulietta di Zeffirelli piuttosto che quella di DiCaprio. Però io non capisco come si può fingere di essere qualcun altro. Ho capito che non potrebbe essere popolare, giocare nella squadra di Football e quindi aspirare ad una borsa di studio, ma non si può tradire se stessi. Sopratutto per aggregarsi alla massa, essere come gli altri vogliano che tu sia. Penso queste cose mentre vado verso casa e in realtà mi rendo conto che mento a me stessa. Certo, io sono come sono, e non mi comporto per piacere agli altri, ma intorno a me ho costruito una corazza, un muro. Mi sono racchiusa nel mio mondo di indifferenza e apatia, facendo finta che non mi importi di niente. Ma invece mi importa di tante cose, anche di mia madre. Ma si sa, cercando di non essere nulla, alla fine si diventa nulla.
  
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