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Autore: Emmastory    26/08/2016    5 recensioni
La sfortuna della giovane Rain continua a perseguitarla. Sono passati due anni, e il regno di Aveiron è ancora in ginocchio, sotto la costante minaccia dei Ladri, persone assetate di ricchezza e potere, che faranno di tutto per ottenere il completo controllo del regno. Alla ricerca di salvezza, Rain è fuggita verso il villaggio di Ascantha alla ricerca dei suoi genitori, e nonostante i contrasti avuti con loro, è ora fiduciosa e pronta. Sa bene di dover agire, e di non essere sola. I nostri protagonisti si trovano quindi catapultati in una nuova e pericolosa avventura, costretti a far del loro meglio per fronteggiare il pericolo. Si assiste quindi alla nascita di amicizie, amori, gioie, dolori e tradimenti, ma soprattutto, e cosa ancor peggiore, oscure minacce provenienti da voci sconosciute. A quanto sembra, il regno nasconde molti segreti, e toccherà alla nostra Rain e al suo amato Stefan risolverli dando fondo ad ogni grammo di forza presente nei loro corpi. Nelle fredde e buie notti, l'amore che li lega è la loro guida, ma nessuno sa cosa potrà accadere. In ogni caso, bentornati nel regno. "Seguito di: "Le cronache di Aveiron: Segreti nel regno)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
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Capitolo XV

La famiglia prima di tutto

In un battito di ciglia, era giunta la sera. Avevo passato il pomeriggio a piangere e disperarmi per quanto fosse successo, e malgrado i miei numerosi tentativi, non ero ancora riuscita a calmarmi. Accorgendosi del penoso stato in cui versavo, la mia piccola Terra aveva provato ad avvicinarsi e rallegrarmi, ma senza successo. “Cosa c’è, mamma?” mi aveva chiesto, facendo uso dell’ingenuità che il suo essere bambina comportava. “Niente.” Le avevo risposto, carezzandole la testolina castana e pregandola di tonare a giocare. Sorridendo debolmente, la piccola aveva obbedito, e tornando nella mia stanza, scoprii di non essere sola. Stefan era come sempre al mio fianco, e guardandomi, notò sul mio volto i segni del pianto. “Che ti è successo?” chiese, sperando di ottenere una qualsiasi risposta. “Niente.” Mi limitai a dire, non avendo desiderio dissimile dal far cadere l’argomento. “Ma… hai pianto, e si vede.” Osservò, avvicinandosi al solo scopo di stringermi un braccio attorno alle spalle. “Dico davvero, non è niente.” Continuai, divincolandomi per sfuggire dal suo abbraccio e scegliendo quindi di dargli le spalle. “Non mentirmi.” Mi ammonì lui, guardandomi con aria improvvisamente seria. “Non sto mentendo. Sto bene, e voglio solo restare da sola.” Dissi poi, sentendo le corde vocali vibrare e dolere per lo sforzo. “Rain, ti conosco troppo bene, so che qualcosa non va. Vuoi parlarne?” rispose, per poi pormi quell’ora scomoda domanda con naturalezza incredibile. “Ti disturbo?” azzardai, conservando la segreta speranza di non star occupando una porzione eccessiva del suo tempo. “Non lo fai mai.” Disse, sempre facendo uso di quel tono incredibilmente calmo e pacato. Seguendo quindi un movimento della sua mano, mi sedetti sul letto, e respirando a pieni polmoni, mi decisi a dire la verità. “Ho promesso di non dire nulla, ma… Alisia sapeva tutto.” Dissi mestamente, tenendo gli occhi bassi al solo scopo di evitare gli sguardi del mio Stefan. “Che significa?” chiese, confuso e stranito da quelle parole. “Sapeva di noi, del matrimonio, e di tutto quello che abbiamo passato. Ero felice di averla ritrovata, ci siamo scontrate, e ora è sparita di nuovo.” Continuai, per poi concludere quella frase con estrema tristezza. “Non abbatterti, la ritroveremo.” Mi rispose lui, sorridendo al solo scopo di incoraggiarmi. “Ne sei sicuro?” indagai, quasi andando alla ricerca di una conferma. “Ascantha è piccola, non può essere lontana.” Affermò in tono deciso e solenne. “Voglio crederti, ma se l’avessi persa ancora?” chiesi, non riuscendo a trattenere qualche piccola, fredda e sporadica lacrima. “Rain, tranquilla. Siete sorelle, e la famiglia viene prima di tutto.” Una frase che ascoltai in completo e perfetto silenzio, e che stringendo Stefan a me, giurai di non dimenticare mai, e per esserne completamente sicura, la scrissi anche nel mio diario. In fin dei conti era vero. Alisia ed io eravamo sorelle, e in ogni circostanza, la famiglia è un bene prezioso, che viene prima di tutto.
   
 
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