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Autore: Ale_Larry    30/08/2016    0 recensioni
Harry e Louis si conoscono ormai da due anni e un giorno del 2012 quando vanno in campeggio, si accorgono che provano qualcosa l'uno per l'altro, ma nessuno dei due lo dice a l'altro. Louis prova a dimenticarlo cercando sollievo in una ragazza, Eleonor, mentre Harry in varie storie che non gli permettono mai di dimenticare ciò che prova. Ma che succede se si inizia a fantasticare in un bagno?...
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2012
Conoscevo Louis da due anni ormai, era il mio migliore amico, e quell’estate lo costrinsi ad accompagnarmi al campeggio che ogni anno veniva organizzato dalla nostra comunità. Lì incontrò Eleanor, una ragazza. Da quando li vidi insieme, non so’ come sia stato possibile ma.. lo stomaco bruciò e quando li vidi baciarsi capii. Mi ero innamorato del mio migliore amico, ed avrei portato questo segreto con me nella tomba, non volevo rovinare nulla tra noi, non potevo sopportare di perderlo per.. una cotta, perché era quello che era, e sarebbe passata presto, o almeno credevo.
2014
“Ci vediamo stasera?” speravo mi dicesse di si, non avrei sopportare che mi dicesse di no, di nuovo, per quella, per la sua ‘ragazza’. Non la sopportavo, cercava in ogni modo di rendersi gentile, era troppo mielosa e non sapeva nemmeno cosa piacesse a lui.
“No stasera ho promesso a El di portarla al cinema” sospirai,
“Ma se neanche ti piace il cinema!” colpito e affondato,
“lo so Hazza ma devo”
“non è così che funziona una relazione” dissi sospirando “comunque se cambiassi idea sai dove trovarmi”, rispose con un sì ed io riattaccai. Mi aveva dato di nuovo buca per lei.. iniziarono a bruciarmi gli occhi ma mi costrinsi a non piangere. Avevo provato a dimenticarlo, a stare con altre persone, ragazze.. ma nulla, nessuno era interessante quanto lui. Erano passati ormai due anni, e da ormai lo stesso tempo io stavo male ogni volta che loro uscivano, andavano in vacanza insieme. Non sopportavo di vederlo con lei.
We’re not, no we’re not friends, not have we ever been
We just try to keep those secrets in our lives
And if they find out, will it all go wrong?
I never know, no one wants it to
19 maggio 2014, giovedì
Erano le 10:55 di mattina e non riuscivo ad alzarmi dal letto. Non avevo sentito Louis da quando era uscito con ‘El’, sicuramente avevano passato la notte assieme, a questo pensiero mi si strinse lo stomaco e mi sentii malissimo. Se solo lui sapesse, forse sarebbe cambiato qualcosa, forse se glielo avessi detto lui mi avrebbe detto che anche per lui era così e che vedermi con gli altri lo faceva star male come me, che vedermi buttare le mie relazioni a caso solo per non stare solo non era giusto, che aveva bisogno di me come io di lui, forse… erano tutte paranoie, non sarebbe mai successo. Eravamo migliori amici da quasi 5 anni, troppo tempo per accorgersene solo ora.
‘La verità, e la realtà, feriscono. Quindi mentiamo.. a tutti, ma specialmente, a noi stessi. –Grey’s Anatomy’
Ore 15:30 p.m
C’eravamo trasferiti a Londra insieme, poi lui era andato a vivere per conto suo, dicendo che Eleanor si infastidiva ad avere altre persone per casa quando stavano insieme- beh sarebbe potuta andarsene lei. Così si era trasferito, avevamo venduto casa e fatto metà per uno per comprarne due diverse. Ne avevo travata una con un prato dietro casa dove avevo fatto mettere una piccola piscina per l’estate, ed avevo portato una porta da calcio all’entrata principale, Louis amava il calcio ormai ci vedevamo solo per scambiare qualche passaggio prima che lui uscisse con lei. Stava cercando di allontanarlo e non capivo il perché, avevamo discusso una volta dicendo che lo conoscevo da più tempo e lei dicendo che lo amava aveva vinto, ma anch’io lo amavo, più di lei, più di quanto potesse immaginare, per questo lo stavo lasciando libero, volevo avesse il suo tempo. Temevo lei lo avesse capito, perché da quel giorno non lo aveva più lasciato una sera libero. Come non poteva capire quanto stavo male, come non poteva capire quanto lo amassi, eppure, non si accorgeva di come cambiavo espressone e tono quando parlava di lei, di quanto fossi geloso quando mi diceva che avrebbero passato il fine settimana o le vacanze fuori? Come non poteva vedere le lacrime nei miei occhi quando mi disse che erano stati insieme. Come non poteva vedere quanto io ci fossi sempre per lui, quanto ogni abbraccio era più forte per paura di perderlo. Quanto cadevo, quanto mi sbriciolavo ogni attimo di più ogni volta che nominava il suo nome..
“hey ma ci sei?” mi chiamò “stavo dicendo che stasera possiamo uscire e andare da Liam e Zayn al bar, Eleanor è fuori..”
“così la mammina ti ha dato la libera uscita?” calciai il pallone verso di lui,
“no sa che vedrò la partita con Niall”
“bugiardo” mi misi a ridere,
“si ma lei non lo saprà giusto Harold?” calciò verso di me, forte, io la parai e poi mi venne addosso buttandomi a terra ridendo e facendomi il solletico. Scoppiammo a ridere,
“smettila Lou non puoi approfittartene solo perché sei più grande”
“si che posso e lo farò”
So I could take the back road
But your eyes’ll lead me straight back home
And if you know me like I know you
You should love me, you should know
ore 20:43 p.m
Ero dentro il locale con Niall già da 20 minuti in attesa dell’arrivo di Louis, con noi c’era anche Ed, un ragazzo dai capelli rosso fuoco che Louis non sopportava molto, mi piaceva credere che lo detestasse perché io e lui andavamo molto d’accordo, mi piaceva credere che fosse geloso di noi..
“ah ce l’hai fatta ad arrivare!” esultò Niall. Finii di bere il sorso di birra e mi alzai per salutarlo.
“dov’eri finito?” quando lui si girò dietro di lui senza rispondere vedemmo tutti Eleanor, non potevo crederci.
“credevo avessi da fare stasera?” non mi importava di apparire scortese, stava sempre in mezzo,
“quando il mio Lou mi ha detto che usciva ho voluto unirmi, spero non vi dispiaccia..” disse con la sua voce irrimediabilmente troppo alta, e con un sorrisino fastidioso. ‘il mio Lou’ avrei voluto strozzarla seduta stante,
“prego” fece segno Ed ridendo sotto i baffi voltandosi verso di me, io alzai gli occhi al cielo, era l’unico che sapesse della mia ‘cotta’ per Louis e di quanto non sopportavo Eleanor.
-*-
Il pub si stava riempiendo e Liam e Zayn da quando eravamo lì si erano fermati giusto dieci minuti per i saluti e qualche battuta su ‘quanto quel posto non fosse adatto ad una ragazza’, ed io concordai, lei si strinse di più al braccio di Louis dicendo che non gli importava. Notai lui alzare gli occhi al cielo portandosi il bicchiere di birra alle labbra.
Ovviamente i miei amici sapevano delle mie, diciamo, preferenze ma non gli importava, l’unico con cui non avevo approfondito l’argomento era Lou, il mio Lou, sapevo ovviamente che neanche a lui importava ma..
“scusami”
Mi girai quando mi sentii toccare una spalla. Un ragazzo, alto si e no 1,85 o poco più, capello scuro e corto , si stava strofinando la nuca come  facevo io quando ero nervoso, era carino,
“ciao” risposi dopo un po’,
“mi chiedevo s-se ti andava un drink?” sorrise timido “mi chiamo Xander comunque” allungò una mano, la strinsi, ma prima che potessi dire qualcosa, qualcuno si intromise, era inevitabile non riconoscere la sua voce,
“sei cieco, non vedi che sta già bevendo” disse Louis sprezzante, o a me parve così,
“scusalo Xander, la mamma non lo lascia libero la sera” si ero brillo, e si volevo che lei sentisse, mi alzai “lo accetto volentieri, Harry, piacere mio”, gli sorrisi, la testa girava un po’, erano le 22 passate ormai. Ci avviammo al bancone e lui ordinò due drink che ci passò Zayn facendomi l’occhiolino e scuotendo la testa. Ci avviammo al suo tavolo e ci accomodammo,mi girai per cercare Louis, stava bevendo un altro bicchiere di non so cosa e quando alzò lo sguardo verso di me mi rigirai di scatto,
“scusa hai detto qualcosa?” chiesi sporgendomi sul tavolo, il ragazzo scosse la testa sgranando gli occhi, alzai il bicchiere verso di lui e mimai un grazie con le labbra. Il drink finì nell’arco di 15 minuti interrotto da una chiacchiera e l’altra, volevo di nuovo i suoi occhi addosso, mi stava ignorando lo sapevo, o forse i miei erano i deliri di un ubriaco innamorato,
“ti va di ballare?” urlai sopra la musica sporgendomi verso il suo orecchio. Mi ero avvicinato durante la conversazione sorridendogli un po’, ammiccando. Fece segno di sì e ci alzammo, c’era parecchia gente che ballava ma mi sentivo parecchio in imbarazzo, iniziammo a muoverci e lui mi mise una mano sul petto e si sporse verso di me, girai il viso d’istinto,
“tranquillo l’ho capito il tuo gioco” si stacco dal mio viso e mi guardò sorridendo, sembrava divertito, mi sporsi io stavolta poggiando le mani sulle sue spalle avvicinandomi,
“di che parli?”
“vuoi far ingelosire il tuo amico, e credo tu ci stia riuscendo dal momento che non scolla il suo sguardo da te da quando ci siamo alzati”
Sorrisi istantaneamente,
“anche adesso?” non potei non chiedere. Fece un cenno di si con la testa ed io buttai la testa indietro ridendo. Mi prese per mano e mi fece segno di seguirlo, ci dirigemmo verso il bagno, in effetti avevo una certa urgenza anche io. Quando entrammo la musica si attenuò,
“devi andare in bagno?” chiesi a lui, lui scosse la testa “beh io si” entrai in uno dei bagni dietro di me e liberai la vescica, che sollievo. Uscii poco dopo e vidi il ragazzo dallo specchio che mi sorrise, ricambiai, mi lavai le mani e le asciugai. Ritornai verso la porta del bagno ma lui mi fermò con una mano e mi tirò verso il muro. Sgranai gli occhi, non volevo baciarlo, le sue labbra mi toccarono appena, quando sentii la porta del bagno sbattere. Mi staccai dal bacio e vidi Louis fissarci, aveva gli occhi chiusi in due fessure e guardava lui e poi me,
“fuori da qui” disse rivolgendosi a lui. Il ragazzo guardò me pulendosi le labbra e sorrise,
“ti aspetto di là” uscì. Guardai Louis davanti a me che camminava avanti e dietro e sorrisi,
“si può sapere perché ci hai seguito al bagno?”
“non vi ho ‘seguito’” apostrofò “dovevo andarci anche io”
“prego” feci segno del bagno libero,
“ma che volevi fare è, in un bagno poi” lo disse inorridito, mi infastidì che potesse pensare questo di me,
“oh beh certo, molto meglio in campeggio a l’aria aperta”
“oh ma adesso che centra” disse esasperato,
“centra tutto Louis” adesso o mai più, ma ero impietrito, forse l’alcool che avevo in corpo mi diede un po’ di coraggio per andare verso di lui e prendere il suo viso tra le mani e baciarlo. Sentii il mio corpo formicolare e lui immobile, quando mi staccai lui era pietrificato e aveva i suoi occhi celesti sgranati, non era questa la risposta che mi aspettavo, ma almeno non mi aveva rifiutato. Non so perché ma iniziai a piangere, forse per l’alcool, perché ero stanco , uscii dal bagno piangendo e dirigendomi verso il tavolo degli latri prendendo il mio giaccone, Ed mi fermo con una mano sulla mia, era preoccupato
“stai bene?” mi chiese, non risposi “ti porto a casa?” si offrì, ma una voce alle mie spalle intervenne,
“ci penso io voi godetevi la serata” era stato Xander a parlare, lo seguii fuori verso la sua auto. Entrai e tirai su col naso asciugandomi le lacrime col dorso della mano, “stai bene?” mi chiese,
“si, non dovevi preoccuparti ci avrebbe pensato il mio amico ad accompagnarmi”
“non è un problema, volevo passare del tempo con te, sei simpatico. Allora dove ti porto?”
“a Primrose Hill, abito lì”
“okay”
Ore 00:03
Ho baciato Xander. La paranoia mi assalì appena rientrato in casa. Ero brillo quindi quel bacio non contava giusto, ma lo avevo allontanato lo avevo spinto via appena mi ero reso conto che.. era sbagliato che non era Louis. Cazzo…  avevo baciato un altro.
-*-
20 maggio 2014
Ore 06:52 a.m
Avevo baciato Louis Tomlinson. Avevo baciato il mio migliore amico per la miseria…
Avevo pianto un ora dopo aver baciato quel ragazzo ieri notte, Xander, non so perché, forse avevo voluto provare a dimenticare Louis, non che ci fossi riuscito dal momento che mi ero svegliato a l’alba… capita di sbagliare. Speravo solo di sentire Lou il prima possibile, avevo paura a chiamarlo. Deglutii a vuoto.
Non so quanto avrei dovuto aspettare Louis, ma ero certo che io l’avrei aspettato, avrei mandato avanti la mia vita, ma avrei aspettato lui a qualunque costo. La vita è amore, e senza di esso non si può essere completi. Mi ero imbattuto in relazioni senza sentimenti solo per soffocare, coprire ciò che provavo per lui, avevo detto basta. Avevo sperato mille volte che mi desse un segno che gli importasse, che fosse geloso di me, non era mai successo, avevo abbassato la testa ogni volta per la sua felicità, perché era questo l’importante, avrei sacrificato la mia felicità per la sua se solo me lo avesse chiesto. Il modo in cui mi stringeva quando mi abbracciava mi faceva tremare le ossa, il cuore in petto, mi faceva ribollire il sangue, quando mi sorrideva il mio mondo, semplicemente, si accendeva, era lui la mia luce. La luce che faceva muovere tutto. Il modo in cui mi trattava, quasi a prendersi gioco di me a volte, le carezze o i tocchi casuali mi facevano bruciare la pelle. Come potevo non definirlo amore questo se era tutto ciò che avevo. Le volte in cui avevamo dormito nello stesso letto a casa di amici per mancanza di posti e me lo ritrovavo puntualmente abbracciato a me la mattina, mi faceva sentire sveglio, con tutti i sensi.. mi spostavo prima che lui potesse svegliarsi, le volte in cui mi baciava le guance o le pizzicava chiamandomi ‘sweetcheecks’… il modo in cui mi guardava dopo. Quello era il mio mondo, mi perdevo mille volte nei suoi occhi così profondi che, quando guardava ‘lei’ impazzivo per il semplice fatto che i suoi occhi rubavano ogni suo gesto, vedevano la luce, invidiavo lei e non potei che chiedermi più volte, se fossi sparito se lui mi avrebbe cercato.
Friends just sleep in another bed
And friends don’t treat me like you do
Well I know that there’s a limit to everything
But my friends won’t love me like you
No, my friends won’t love me like you
Guardai nuovamente l’orologio sul mio comodino, erano le 07:41 a.m era ora di alzarsi, dovevo uscire avevo bisogno di aria, si, alzati da questo letto Styles.
Presi il mio paio di skinny neri e il maglione grigio da l’armadio, misi il foulard verde cachi tra i capelli e uscii. Vidi una macchina davanti il vialetto di casa ma era presto chi poteva essere. Quando si aprì lo sportello e scese il ragazzo del pub mi impietrii, che ci faceva qui:
“hey, buongiorno. Ti va di fare colazione?”
Avevo le chiavi della mia auto in mano, lui non lo conoscevo infondo ma, avevo bisogno di svagarmi e parlare con.. qualcuno. Mi ripromisi di chiamare Ed dopo la colazione, che accettai.
*
Ore 14:44 p.m
Scoppiai a ridere per una battuta stupida. Xander era un tipo apposto, sembrava divertente, mi faceva ridere e mi stava tirando su il morale,
“ti immagini la sua faccia quando gli dirà ‘hey mi piace il c…” si interruppe girandosi,
“cosa” dissi ancora ridendo puntando gli occhi nella sua stessa direzione. Louis e Eleanor davanti a noi erano appena usciti dallo Starbucks,
“Harry…” perché doveva salutarmi la ‘vedova nera’, così l’avevamo rinominata “vedo che sei in compagnia” Louis alzò gli occhi verso di me poi li posò sul ragazzo accanto, arrossì o almeno credetti,
“ciao” borbottai guardando lui, mi salutò con un cenno della testa,
“Louis mi ha detto che ti sei sentito poco bene ieri sera, ti trovo bene ora” ma che voleva?
“io.. ehm si s-sono, sto bene, più o meno..”
“si Harold adesso sta bene e abbiamo da fare scusate” Xander mi prese per mano e mi trascinò passando tra Louis e Eleanor, mi girai appena verso di lui sussurrando ‘Lou’ e vederlo alzare gli occhi nei mie; carichi di.. odio?
Mi lasciai trascinare via prima di permettermi di respirare e..
“non girarti” mi sussurrò. Ci stavo provando, ma fallii miseramente girandomi e guardando ciò che mi stordì il cuore, si stavano baciando. Lei era stretta al suo collo con il frappè in mano e lui aveva le braccia distese lungo i fianchi… non capii. Mi sentii strattonare e chiamare,
“Harry”
Mi rigirai, le lacrime iniziarono a scendere.
*
Nell’ultimo periodo era stanco. Lo vedevo. Diceva sempre che stava bene, che non era niente ma sapevo che era colpa sua.. di lei. Lo pressava. Ora io ero diventato forse un’altra preoccupazione, non volevo essere un ennesimo pensiero per lui.
Io lo vedevo con gli stessi occhi di due anni prima, quando capii che non ci sarebbe stato ritorno, per me era sempre bellissimo, con la felpa larga e tuta, con la barba poco curata perché non gli andava, spettinato (soprattutto quando era spettinato), quando era imbronciato. Non amavo nessuno più di Louis Tomlinson, non avrei amato e non avevo amato mai nessuno più di lui. Era la mia eccezione e pregavo ancora che si rendesse conto che forse io sarei potuto essere la sua. Forse se non ci fosse stata Eleanor di mezzo sarebbe stato diverso, forse, avrebbe accettato. Ma no, come potevo pensarlo, lui non era come me… lui l’amava. Lui aveva rinunciato alle serate con me per non ferire lei. Lui l’aveva portata alla nostra serata, lui l’amava e dovevo accettarlo.. prima o poi.
*
Ore 19:18 p.m
Ed, era venuto per tirarmi su dopo ieri sera. Gli raccontai della mattinata tra un trancio di pizza e l’altro, sbuffai
“è stato… non so spiegarlo ma non credo mi parlerà più” addentai il pezzo che avevo in mano,
“se ne sono accorti tutti al tavolo che è successo qualcosa, anche ..” schioccò le dita e mi indicò “come la chiami ora la ‘vedova nera’? beh lei comunque… secondo me vuole portartelo via..”
“beh non c’è voluto molto, l’ho aiutata in questo” buttai la crosta nel cartone “che fate stasera tornate al pub?”
“si ci vediamo da Lee e Zay alle 22. Vuoi venire?”
Ci pensai un attimo su,
“ci sarà anche Lou?”
“probabile” alzò le spalle con fare ovvio e morse la sua fetta di pizza,
“non lo so io, vorrei dargli spazio”
“avanti non state mica da soli, ti terrò lontano da lui”
Lo guardai per un momento prima di fare un cenno d’assenso con la testa, volevo vederlo senza lei intorno, dovevo parlargli.. senza lei intorno. Ma se non sarebbe venuto, avrei capito che dovevo lasciar perdere, ma insomma, come avevo chiesto io della sua presenza sicuramente lo aveva fatto anche lui, quindi se fosse venuto stasera magari.. ma no, no, speravo troppo.
Ore 22:58 p.m
Mi era bastato così poco, mi era bastato guardarlo baciare un’altra per capire ciò che provavo. Ed è assurdo, perché non prima? Perché ho dovuto aspettare di perderlo per capire quello che provavo?
E quello che non capivo era perché mi bastasse un bicchiere di baeilys per essere brillo e fare questi pensieri. Lui non c’era, o meglio, per gli altri che erano al tavolo ‘Louis stava solo facendo tardi’ , anche se io sapevo che non sarebbe più arrivato, per questo avevo ordinato un altro bicchiere. Per questo quando lo vidi avvicinarsi al tavolo, il liquido che stavo bevendo, per non risputarlo mi bruciò la gola, e se non fosse stato già abbastanza scuro, si sarebbe visto che stavo andando in fiamme sul viso;
“scusate il ritardo ragazzi” si accomodò vicino a Niall che gli batte una pacca sulla spalla.
“paga pegno Styles, ti eri sbagliato” Niall rise. Louis mi guardò per una frazione di secondo prima di scostare lo guardo e salutare Zayn e Liam avvicinatisi al tavolo.
*
Ore 01:47 a.m
Erano calde, umide e dolci. Appiccicose per via del drink, le mani erano sul mio petto e le mie erano sulle sue braccia a stringerlo a me. Mi staccai dalle labbra e vidi i suoi occhi nei miei, il verde dei miei si mischiò a l’azzurro cielo dei suoi che ora sembravano; sorpresi più preoccupati,
“Lou io…”
“merda di nuovo”
“cosa?”
Non capii a cosa si riferisse, al bacio, forse, ma stavolta era stato lui ha fiondarsi su di me e spingermi contro la porta dl bagno. Prima che potessi muovere un passo lui era già uscito lasciandomi solo. Ero stordito da l’alcool e da l’effetto delle sue labbra, era pura estasi. Dovevamo parlare non potevo più rimandare.
   
 
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